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Educazione alla sessualità

L'EDUCAZIONE ALLA SESSUALITÀ

 

 

 

OBIETTIVI per la famiglia

   Il figlio deve sviluppare, con l’aiuto dei genitori, della famiglia estesa, della scuola e, ovviamente, della chiesa, le seguenti caratteristiche: accettazione di sé (auto stima); obbedienza; gestione responsabile delle risorse finanziarie; rapporto equilibrato con il prossimo; scoperta e sviluppo di doni e talenti; cammino vitale con il Signore; rispetto per l’autorità; assunzione di responsabilità sempre maggiori; generosità; gestione corretta del tempo, dei doni, dei talenti e altre risorse.

L’essere genitori significa dedicarsi al raggiungimento di questi e altri obiettivi.

 

FINALITÀ
   Dobbiamo renderci conto che i nostri figli riceveranno senz’altro qualche forma di educazione sessuale. La domanda è: chi lo farà? Oppure, che cosa sarà loro insegnato? La responsabilità primaria per comunicare atteggiamenti sani e informazioni precise sulla sessualità dovrebbe rimanere nelle mani dei genitori. L’impostazione relazionale della casa è il contesto migliore per comunicare valori biblici in quest’area fondamentale al fine di una crescita sana. Quando i genitori si sottraggono a questa responsabilità, si rendono moralmente colpevoli perché, i loro figli, impareranno per default e da fonti discutibili. L’educazione sessuale, in casa, aiuta i nostri figli a prepararsi alle cose che accadranno ai loro corpi, le tentazioni che dovranno affrontare e la necessità di auto-accettazione e il rispetto per l’altro sesso.


PROBLEMI DA AFFRONTARE COME GENITORI

   La maggior parte dei genitori ignora o evita quest’argomento e non tutte le chiese hanno programmi di educazione sessuale. Il risultato è che i bambini raccolgono informazioni distorte e valori immorali dai loro coetanei, dalla televisione, dai film, dalle canzoni popolari e dalle riviste. Una grande quantità di letteratura pornografica finisce nelle mani di persone sotto i 18 anni, inoltre, sta diventando sempre più difficile per gli adolescenti cristiani mantenere la morale biblica in un momento in cui la promiscuità adolescenziale, le gravidanze, gli aborti e le malattie sessualmente trasmissibili stanno raggiungendo proporzioni epidemiche. Pochi genitori sono veramente qualificati per fornire un’istruzione efficace in questo campo. Per alcuni, il problema è la mancanza di preparazione; per altri si tratta di un problema più serio poiché esprimono un atteggiamento negativo verso tutto ciò che riguarda la sessualità, sia con la parola, sia con l’esempio. Alcuni adulti divulgano l’idea che il sesso sia una cosa sporca, qualcosa che gli adolescenti non debbano imparare a conoscere. Altri, invece, vanno all’estremo opposto insegnando che le restrizioni e le inibizioni siano sbagliate. L’equilibrio biblico è una visione positiva della sessualità: un dono di Dio che deve essere utilizzato entro i parametri stabiliti dalla saggezza divina.

 

PRINCIPI CHE REGOLANO L’ARGOMENTO

1. Il sesso va oltre la biologia o la riproduzione. In senso più ampio la sessualità coinvolge elementi funzionali, sociali e personali. Dobbiamo incoraggiare i bambini a identificarsi con il proprio genere, riconoscendosi e accettandosi come maschio o femmina, secondo la volontà di Dio. Allo stesso tempo, devono imparare un sano rispetto e apprezzamento per il sesso opposto. Non bisogna mai sminuire il genere come categoria, neanche per scherzo.

2. È certamente importante comunicare le giuste informazioni ma è essenziale trasmettere il giusto atteggiamento. Che ci piaccia o no, siamo costantemente in mostra e i nostri figli assorbono i nostri atteggiamenti e le nostre motivazioni. Qualora i genitori mostrassero imbarazzo o innaturalezza, nell’affrontare il tema del sesso, i bambini impareranno a non parlare con loro di quest’argomento e cercheranno altrove le informazioni che vogliono.

3. La coppia, regolarmente sposata, deve fornire il modello con cui l’uomo e la donna si devono, nel reciproco rispetto, considerare. L’assenza di un’adeguata comunicazione, impegno, galanteria e cura del rapporto, porterà a un apprendimento negativo da parte dei figli. La cosa migliore che si possa fare per impostare una visione sana del sesso, nei figli, è la dimostrazione di un amore reciproco tra genitori. Quando i bambini li vedono circondarsi di questo profondo affetto, imparano ciò che nessuna quantità di parole è in grado di trasmettere.

4. La relazione padre-figlio è un fattore decisivo nel plasmare l’identità sessuale di un bambino. Dalla nascita, essi hanno bisogno di sperimentare l’affetto, non soffocante, di entrambi i genitori. Quando il padre mantiene un rapporto positivo e di sostegno verso il figlio e ugualmente accade tra madre e figlia, la manifestazione dell’omosessualità, negli anni successivi, diventa molto improbabile. Tuttavia, quando i ruoli biblici sono invertiti e abusati (ad esempio, la presenza di una madre possessiva e prepotente e/o di un padre ostile, passivo e indifferente), è possibile che i figli sviluppino una sessualità distorta.

5. Entrambi i genitori devono essere coinvolti nell’educazione sessuale dei figli. É buona norma non demandare, per impropria incapacità, tutto il lavoro nelle mani di un solo genitore.

6. È importante, inoltre, creare un clima aperto rispondendo alle domande con sincerità e senza ansia, evitando, assolutamente, di creare una curiosità morbosa.

7. Infine, è fondamentale inculcare un rispetto autentico per le leggi morali e spirituali di Dio.

 

PER METTERE IL TUTTO IN PRATICA

1. Evitate i due abbinamenti - “troppo poco e troppo tardi”, oppure “troppo e troppo presto”! Preparate in tempo i figli affermando sì la verità, ma non tutta in una volta sola. L’educazione sessuale è un processo graduale, non un corso di una singola unità. Un genitore troppo zelante può insegnare a un bambino molto più di quanto lui vuole o ha bisogno di sapere.

2. Lasciate che le richieste di vostro figlio vi guidino nel parlare di ciò che è pronto a ricevere secondo il bisogno reale di quel particolare momento. Questo dipenderà sia dal suo sviluppo sociale sia da quello fisico. Soddisfate la sua curiosità rispondendo con apertura e onestà, comunicandogli informazioni che potrà gestire e che gli saranno utili. Parlate senza manifestare alcun senso di vergogna, imbarazzo o colpa.

3. Assicuratevi di anticipare le esigenze di nuove conoscenze per prepararli alle trasformazioni che si stanno compiendo in loro (per esempio, la pubertà, le mestruazioni, le polluzioni notturne).

4. Utilizzate una terminologia sessuale anatomica precisa e cercate di capire quali informazioni distorte vostro figlio abbia raccolto al fine di correggere i malintesi.

5. Con i bambini più piccoli si può utilizzare l’esempio della natura per illustrare il processo riproduttivo. La nascita e l’allevamento degli animali offrono molte opportunità d’insegnamento. Fate uso di libri ben illustrati che siano adatti alla loro età. Approfittate di materiali idonei o di vignette per alleviare le tensioni.

6. Ricordate che i fatti da soli non sono sufficienti; al contrario, hanno bisogno di essere presentati in un’interpretazione cristiana. Conoscere Cristo dovrebbe fare la differenza in ogni ambito della nostra vita. Essendo credenti, i nostri corpi sono diventati tempio dello Spirito Santo. “Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Co 6:20 ).

7. Le Scritture parlano direttamente delle problematiche che i nostri figli dovranno affrontare come adolescenti.  È, quindi, nostra responsabilità dare loro istruzioni chiare in merito alla promiscuità sessuale, alle malattie sessualmente trasmissibili, all’omosessualità, alla pornografia, ecc.

8. Cercate di completare il programma didattico poco prima che il bambino entri nella relativa fase di sviluppo, per esempio, la pubertà.

 

                                                                                                                                                  Il Signore ci benedica e ci aiuti.

 

 
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