Dizionario Biblico

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Empio (dal latino impiu(m) composto da in avversativo e pius - pio)

L’empio è chi irride o ingiuria il sentimento religioso. Di certo non è gradito a Dio (Sl 11:51)! Poiché perseguita il misero, disprezza il Signore e si beffa della Sua giustizia (Sl 10:2-42) concependo ogni male (Gb 15:353), quale speranza può avere (Gb 27:84)? Il Signore lo detesta (Sl 11:5-65), lo punisce fin negli affetti più cari (Pr 3:336) e il male che medita gli si ritorcerà contro (Pr 5:227). Gesù lo paragona a uno stolto che edifica sulla sabbia (Mt 7:26-278) ma nonostante questo … (Ro 9:229)!

Salmi 11:5 Il SIGNORE scruta il giusto, ma detesta l'empio e colui che ama la violenza.

Salmi 10:2 L'empio nella sua superbia perseguita con furore i miseri; essi rimangono presi nelle insidie tese dai malvagi:10:3 poiché l'empio si gloria delle brame dell'anima sua, benedice il rapace e disprezza il SIGNORE. 10:4 L'empio, con viso altero, dice: «Il SIGNORE non farà inchieste». Tutti i suoi pensieri sono: «Non c'è Dio!»

Giobbe 15:35 L'empio concepisce malizia e partorisce rovina; egli prepara l'inganno».

Giobbe 27:8 Quale speranza rimane mai all'empio quando Dio gli toglie, gli rapisce la vita?

Salmi 11:5 Il SIGNORE scruta il giusto, ma detesta l'empio e colui che ama la violenza. 11:6 Egli farà piovere sull'empio carboni accesi; zolfo e vento infocato sarà il contenuto del loro calice.

Proverbi 3:33 La maledizione del SIGNORE è nella casa dell'empio, ma egli benedice l'abitazione dei giusti.

Proverbi 5:22 L'empio sarà preso nelle proprie iniquità, tenuto stretto dalle funi del suo peccato.

Matteo 7:26 E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 7:27 La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande».

Romani 9:22 Che c'è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d'ira preparati per la perdizione,

Empirico (dal greco empeirikós – che si muove en - nella pêira – esperienza. Contrario - teorico)

Descrive il modo di percepire le cose, o per esperienza personale interiore (pensieri, emozioni, ecc.) o per esperienza esteriore attraverso i sensi (vista, tatto, odorato, udito e olfatto). Al giorno d’oggi, indica principalmente ciò che si basa sull'esperienza e sulla pratica (ma che non è dimostrato in modo sperimentale in laboratorio).

Endiadi (dal greco hén dià – uno per mezzo di due)

L’endiadi è una costruzione retorica che permette, utilizzando, solitamente due sostantivi collegati da una congiunzione, di determinare o identificare un determinato concetto. L’ebraico biblico è perfetto per queste figure, mantenute nelle nostre migliori traduzioni (Ge 12:1; Ge 13:13; Ge 23:41 Luzzi), presenti, per altro, anche nei Vangeli sinottici: “… e tutti quelli che l'udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte (Lc 2:472). “… perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire (Lc 21:153). “… per mezzo del quale abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l'ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri, per il suo nome (Ro 1:54).

Genesi 12:1 Il SIGNORE disse ad Abramo: «Va' via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va' nel paese che io ti mostrerò; Genesi 13:13 Gli abitanti di Sodoma erano perversi e grandi peccatori contro il SIGNORE. Genesi 23:4 'Io sono straniero e avventizio fra voi; datemi la proprietà di un sepolcro fra voi, affinché io seppellisca il mio morto e me lo tolga d'innanzi'. (Versione riveduta – Luzzi)

Luca 2:47 e tutti quelli che l'udivano [Gesù], si stupivano del suo senno e delle sue risposte.

Luca 7:21 In quella stessa ora, Gesù guarì molti da malattie, da infermità e da spiriti maligni, e a molti ciechi restituì la vista.

Luca 21:15 perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire.

Epicurei

Gli epicurei erano filosofi. Per estensione, con tale nome, erano chiamati i seguaci del filosofo greco Epicuro (Samo 341 a.C. – Atene 270 ca a.C.). Essi ritenevano che la felicità consistesse nell’assaporare appieno i piaceri della vita per cui tendevano a farne la base della loro etica attraverso un controllo sistematico e razionale mirante all’eliminazione di ogni forma di paura nei confronti del divino, del dolore e dell’aldilà. Erano ben conosciuti anche ai tempi della Chiesa nascente, tant’è che Paolo, dopo averne sostenuto le critiche e la curiosità (At 17:17-201) cita una sintesi del loro corrotto pensiero (1 Co 15:322).

Atti 17:17 Frattanto discorreva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che vi si trovavano. 17:18 E anche alcuni filosofi epicurei e stoici conversavano con lui. Alcuni dicevano: «Che cosa dice questo ciarlatano?» E altri: «Egli sembra essere un predicatore di divinità straniere», perché annunciava Gesù e la risurrezione. 17:19 Presolo con sé, lo condussero su nell'Areòpago, dicendo: «Potremmo sapere quale sia questa nuova dottrina che tu proponi? 17:20 Poiché tu ci fai sentire cose strane. Noi vorremmo dunque sapere che cosa vogliono dire queste cose».

1Co 15:32 Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho? Se i morti non risuscitano, «mangiamo e beviamo, perché domani morremo».

Epifania (dal greco tà epipháneia – manifestazioni, rivelazioni)

L’epifania è la manifestazione o una rivelazione della presenza divina in forma visibile. Per il cristianesimo è la manifestazione del Verbo incarnato (Mt 1:18-24; Lc 4:7: Gv 1:141) in altre parole il Natale. La tradizione occidentale ha individuato la festa dell’Epifania con l’arrivo dei magi dall’oriente e dei pastori (Mt 2:1-11; Lc 2:8-202) collocandola al 6 gennaio, 12 giorni dopo il Natale. È molto simile alle molte teofanie* nella Bibbia (Mosè  – Es. 3:2, Gs 5:13-14, ecc3).

Matteo 1:18 La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 1:19 Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. 1:20 Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. 1:21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». 1:22 Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 1:23 «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». 1:24 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; Luca 2:4 Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide, 2:5 per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta. 2:6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; 2:7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. Giovanni 1:14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.

Matteo 2:1 Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: 2:2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo». 2:3 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. 2:4 Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. 2:5 Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta: 2:6 "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"». 2:7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; 2:8 e, mandandoli a Betlemme, disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo». 2:9 Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. 2:10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. 2:11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Luca 2:8 In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. 2:9 E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. 2:10 L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: 2:11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. 2:12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"». 2:13 E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 2:14 «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce!» 2:15 Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere». 2:16 Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; 2:17 e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro detto di quel bambino. 2:18 E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro dai pastori. 2:19 Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo. 2:20 E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunziato.

Esodo 3:2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. Giosuè 5:13 Mentre Giosuè era presso Gerico, egli alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo in piedi che gli stava davanti, tenendo in mano la spada sguainata. Giosuè andò verso di lui, e gli disse: «Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?» 5:14 E quello rispose: «No, io sono il capo dell'esercito del SIGNORE; arrivo adesso». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che cosa vuol dire il mio Signore al suo servo?».

Epifania curiosità (dal greco tà epípháneia – manifestazioni da pháínein – apparire e epi - sopra)

Nella tradizione occidentale cristiana è la manifestazione delle due nature di Gesù ai Magi (Mt 2:1-2, 10-111). Stando alla tradizione, l’Epifania sarebbe la rivelazione della chiamata alla salvezza per tutte le nazioni. Col tempo, infatti, tale idea è andata viepiù cristallizzandosi: il Figlio di Dio si presenta all’umanità! È consuetudine nell’Italia nord orientale fare dei falò con varie denominazioni: pignarûl in Friuli, panevin o foghera nel Veneto. Il tutto sembra che derivi da riti propiziatori celtici. Curiosità; in Friuli così s’interpreta il fumo che sale: “Se il fum al và a soreli a mont, cjape il sac e va pal mont. Se il fum al và a soreli jevât, cjape il sac e va al marciât.”. “Se il fumo va a occidente, prendi il sacco e va a lavorare per il mondo; se invece, va a oriente, corri al mercato a vendere il raccolto!”.

Matteo 2:1 Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: 2:2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo». Matteo 2:10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. 2:11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.

Epìfora (dal greco epíphorá da epiphérein – portare in aggiunta )

L’epìfora è un procedimento linguistico che permette, ripetendo alla fine di una o più frasi successive, una parola o una locuzione, in precedenza espressa, per dare maggior risalto a un concetto formulato (Mt 5:19-201).

Matteo 5:19 Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli. 5:20 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli.

Epilessia (dal greco epilepsia da epilambanein comp. da lambanein - attaccare e epi - sopra)

L’epilessia o mal caduco, è una malattia del sistema nervoso centrale caratterizzata da ripetute crisi convulsive, da perdita di coscienza e manifestazioni motorie, psichiche e neurovegetative dovute a scariche eccessive dei neuroni nel cervello. Anticamente, proprio per i suoi segni distintivi, la non conoscenza e l’innata paura, era associata alla possessione demoniaca e come tale trattata. Tra i tanti ammalati guariti da Gesù, vi furono anche degli epilettici (Mt 4:24; 17:14-18; Mc 9:17-201).

Matteo 4:24 La sua fama si sparse per tutta la Siria; gli recarono tutti i malati colpiti da varie infermità e da vari dolori, indemoniati, epilettici, paralitici; ed egli li guarì. Matteo 17:14 Quando tornarono tra la folla, un uomo gli si avvicinò, gettandosi in ginocchio davanti a lui, 17:15 e gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio, perché è lunatico e soffre molto; spesso, infatti, cade nel fuoco e spesso nell'acqua. 17:16 L'ho condotto dai tuoi discepoli ma non l'hanno potuto guarire». 17:17 Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da me». 17:18 Gesù sgridò il demonio e quello uscì dal ragazzo, che da quel momento fu guarito Marco 9:17 Uno della folla gli rispose: «Maestro, ho condotto da te mio figlio che ha uno spirito muto; 9:18 e, quando si impadronisce di lui, dovunque sia, lo fa cadere a terra; egli schiuma, stride i denti e rimane rigido. Ho detto ai tuoi discepoli che lo scacciassero, ma non hanno potuto». 9:19 Gesù disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da me». 9:20 Glielo condussero; e come vide Gesù, subito lo spirito cominciò a contorcere il ragazzo con le convulsioni; e, caduto a terra, si rotolava schiumando.

Episcopale, chiesa (dal greco episcopos da epi - .sopra e skopêin colui che guarda e dal latino ecclesia(m) - assemblea dal greco ekkaléo­ - io chiamo)

È nota anche come Comunione Anglicana per le diverse anime che la formano. Nata dal dissenso del re Enrico VIII, professa un credo molto vicino a quello Cattolico Romano. Riconosce, però, solo due sacramenti: battesimo (per aspersione o immersione) ed eucaristia (nelle due specie). È legittimata da una federazione di vescovi considerati successori dei discepoli. Oltre alla Gran Bretagna ed ex-colonie, è largamente diffusa negli U.S.A. (ratificata a Filadelfia nel 1789) e nel Brasile. Permette il ministero di entrambi i sessi.

Episcopalismo (dal greco epíscopos da epí – sopra e skopêin – colui che guarda)

Concetto della chiesa che conferisce ai vescovi un ruolo di primo piano nella gerarchia ecclesiastica. Sorse nel medioevo come reazione alla crisi papale causata dallo scisma d’Occidente (1378-1417) e dall’opposizione al primato di Roma da parte del vescovo di Treviri J.N. von Honthein che gli riconosceva solo il compito di vigilare. L’episcopalismo subì un duro colpo con la formulazione del dogma sull’infallibilità papale al concilio Vaticano I (1870). Oggigiorno pare riacquistare vivacità.




 
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