Dizionario Biblico

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Epistemologia (dal greco episteme - conoscenza e logia -,studio)

Teoria filosofica della conoscenza generica o filosofia della scienza (Sl 19:2; Ro 2:20; Ro 10:2; 1Co 1:5; Pr 1:22; Pr 2:6; Is 44:25; Lc 11:52; 1 Co 13:2; 1 Ti 6:20; Sl 94:10; Pr 13:16; Is 11:2; Is 33:6; 1 Co 1:51). Termine coniato dal filosofo scozzese J. F. Ferrier, usato nell’ambiente anglosassone come sinonimo di gnoseologia*. L’epistemologia indaga sul fondamento di un’affermazione, in pratica ne ricerca la giustificazione.

Salmi 19:2 Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. Romani 2:20 educatore degli insensati, maestro dei fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della verità; Romani 10:2 Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza. 1Corinzi 1:5 perché in lui siete stati arricchiti di ogni cosa, di ogni dono di parola e di ogni conoscenza, Proverbi 1:22 «Fino a quando, stolti, amerete la stoltezza? Fino a quando i beffardi prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la scienza? Proverbi 2:6 Il SIGNORE infatti dà la saggezza; dalla sua bocca provengono la scienza e l'intelligenza. Isaia 44:25 io rendo vani i presagi degli impostori e rendo insensati gli indovini; io faccio indietreggiare i saggi e muto la loro scienza in follia; Luca 11:52 Guai a voi, dottori della legge, perché avete portato via la chiave della scienza! Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito». 1Corinzi 13:2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 1Timoteo 6:20 O Timoteo, custodisci il deposito; evita i discorsi vuoti e profani e le obiezioni di quella che falsamente si chiama scienza; Salmi 94:10 Colui che ammonisce le nazioni non saprà pure castigarle, lui che impartisce all'uomo la conoscenza? Proverbi 13:16 Ogni uomo accorto agisce con conoscenza, ma l'insensato fa sfoggio di follia. Isaia 11:2 Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui: Spirito di saggezza e d'intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE. Isaia 33:6 I tuoi giorni saranno resi sicuri; la saggezza e la conoscenza sono una ricchezza di liberazione; il timore del SIGNORE è il tesoro di Sion. 1Corinzi 1:5 perché in lui siete stati arricchiti di ogni cosa, di ogni dono di parola e di ogni conoscenza,

Epitome (dal greco epitome - taglio – dal verbo epitémno - tagliare, condensare)

In senso religioso è il compendio di un’opera di notevole vastità (storia sacra) in cui sono esposti gli argomenti essenziali usato, un tempo, nelle scuole.

Equità; (dal latino aequitâte(m) da aequus - eguale)

L’equità è l’applicazione imparziale delle norme giuridiche considerando anche quanto non previsto dalla legge. La Parola di Dio ci dice che l’Onnipotente è grande in equità (Gb 37:23-241) e che non permetterà un giudizio iniquo da parte di chi lo rappresenta (Sl 72:22) perché Egli brama la giustizia (Sl 33:53) e per questo ne ha fatto le basi del Suo trono (Sl 97:24). A questo scopo ci istruisce (Pr 1:1-35) ricordandoci che i pensieri del giusto non prevaricano (Pr 12:56) ma incontrano la preferenza del Signore (Pr 21:37). L’empio è vittima della sua stessa violenza (Pr 21:78) ma se ripratica l’equità non morrà (Ez 18:21, 27-289). Io ti fidanzerò a me, dice il Signore (Os 2:1910) ma guai a chi costruisce la sua fortuna iniquamente (Gr 22:1311)!

Giobbe 37:23 l'Onnipotente noi non lo possiamo scoprire. Egli è grande in forza, in equità, in perfetta giustizia; egli non opprime nessuno. 37:24 Perciò gli uomini lo temono; egli non degna d'uno sguardo chi si crede saggio»

Salmi 72:1 O Dio, da' i tuoi giudizi al re e la tua giustizia al figlio del re; 72:2 ed egli giudicherà il tuo popolo con giustizia e i tuoi poveri con equità!

Salmi 33:5 Egli ama la giustizia e l'equità; la terra è piena della benevolenza del SIGNORE

Salmi 97:2 Nuvole e oscurità lo circondano; giustizia ed equità sono le basi del suo trono.

Proverbi 1:1 Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele; 1:2 perché l'uomo conosca la saggezza, l'istruzione e comprenda i detti sensati; 1:3 perché riceva istruzione sul buon senso, la giustizia, l'equità, la rettitudine;

Proverbi 12:5 I pensieri dei giusti sono equità, ma i disegni degli empi sono frode.

Proverbi 21:3 Praticare la giustizia e l'equità è cosa che il SIGNORE preferisce ai sacrifici.

Proverbi 21:7 La violenza degli empi li porta via, perché rifiutano di praticare l'equità.i-Ezechiele 18:21 Se l'empio si allontana da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l'equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morirà. Ezechiele 18:27 Se l'empio si allontana dall'empietà che commetteva e pratica l'equità e la giustizia, rimarrà in vita. 18:28 Se ha cura di allontanarsi da tutte le trasgressioni che commetteva, certamente vivrà; non morirà.

Osea 2:19 Io ti fidanzerò a me per l'eternità; ti fidanzerò a me in giustizia e in equità, in benevolenza e in compassioni.

Geremia 22:13 Guai a colui che costruisce la sua casa senza giustizia e le sue camere senza equità; che fa lavorare il prossimo per nulla, non gli paga il suo salario

Eresia, eretici (dal latino haeresi(m) - dal greco hairesthai - fare la propria scelta)

Dottrina in contrasto con quanto fondato e riconosciuto, per rivelazione di Dio alla chiesa, dalla dogmatica universale cristiana (2 Pt 2:1; 2 Ti 2:25-26; 2 Ti 4:9-14; 1 Ti 1:3-4; 2 Ti 2:17-18;Tt 1:13; At 17:321: cfr. tutto il cap. di 1 Co 15:1-292 ►30-583).

2Pietro 2:1 Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. 2Timoteo 2:25 Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, 2:26 in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri2Timoteo 4:9 Cerca di venir presto da me, 4:10 perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. 4:11 Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile per il ministero. 4:12 Tichico l'ho mandato a Efeso. 4:13 Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene. 4:14 Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere. perché facessero la sua volontà. 1Timoteo 1:3 Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse 1:4 e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede. 2Timoteo 2:17 e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; tra questi sono Imeneo e Fileto, 2:18 uomini che hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. Tito 1:13 Questa testimonianza è vera. Perciò riprendili severamente, perché siano sani nella fede, Atti 17:32 Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni se ne beffavano; e altri dicevano: «Su questo ti ascolteremo un'altra volta».

1Corinzi 15:1 Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi,15:2 mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano. 15:3Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; 15:4che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; 15:5 che apparve a Cefa, poi ai dodici. 15:6 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. 15:7 Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; 15:8 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all'aborto; 15:9 perché io sono il minimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. 15:10 Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio che è con me. 15:11 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto. 15:12 Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti? 15:13 Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; 15:14 e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede. 15:15 Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. 15:16 Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; 15:17 e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. 15:18 Anche quelli che sono morti in Cristo, sono dunque periti. 15:19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini. 15:20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 15:21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 15:22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 15:23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 15:24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 15:25 Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 15:26 L'ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte. 15:27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 15:28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti. 15:29 Altrimenti, che faranno quelli che sono battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono battezzati per loro?

15:30 E perché anche noi siamo ogni momento in pericolo? 15:31 Ogni giorno sono esposto alla morte; sì, fratelli, com'è vero che siete il mio vanto, in Cristo Gesù, nostro Signore. 15:32 Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho? Se i morti non risuscitano, «mangiamo e beviamo, perché domani morremo». 15:33 Non v'ingannate: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi». 15:34 Ridiventate sobri per davvero e non peccate; perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna.15:35 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?» 15:36 Insensato, quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore; 15:37 e quanto a ciò che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nudo, di frumento per esempio, o di qualche altro seme; 15:38 e Dio gli dà un corpo come lo ha stabilito; a ogni seme, il proprio corpo. 15:39 Non ogni carne è uguale; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci. 15:40 Ci sono anche dei corpi celesti e dei corpi terrestri; ma altro è lo splendore dei celesti, e altro quello dei terrestri. 15:41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna, e altro lo splendore delle stelle; perché un astro è differente dall'altro in splendore. 15:42 Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; 15:43 è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; 15:44 è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale. 15:45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. 15:46 Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale; poi viene ciò che è spirituale. 15:47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 15:48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 15:49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.  15:50 Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità. 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati, 15:52 in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. 15:53 Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità. 15:54 Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: «La morte è stata sommersa nella vittoria».15:55«O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?»15:56 Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; 15:57 ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. 15:58Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Ermeneutica (dal greco hermeneutihê – interpretazione)

L'ermeneutica è una tecnica più completa dell'esegesi, infatti, studia anche il come applicarne ad oggi l'interpretazione (come delucidazione dei significati oscuri) delle Sacre Scritture e dei documenti antichi in generale (At 8:26-38; 2 Pt 1:211); (At 3:22-25; 13:32-37; Mc 1:21-22; 3;1-62); (7:5-12; 11:15-17; 12:29-373); (Lc 10:25-28; 21:37; At 18:24-284), tenendo conto del divario culturale e temporale. L’ermeneutica è la teoria dell’opera interpretativa, da non confondere con l’esegetica* che è l’esercizio concreto della stessa.

 

 

 

 

 

Atti 8:26 Un angelo del Signore parlò a Filippo così: «Àlzati e va' verso mezzogiorno, sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza. Essa è una strada deserta». 8:27 Egli si alzò e partì. Ed ecco un etiope, eunuco e ministro di Candace, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i tesori di lei, era venuto a Gerusalemme per adorare, 8:28 e ora stava tornandosene, seduto sul suo carro, leggendo il profeta Isaia. 8:29 Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro». 8:30 Filippo accorse, udì che quell'uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?» 8:31 Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?» E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui. 8:32 Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca. 8:33 Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra». 8:34 L'eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?» 8:35 Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù. 8:36 Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua. E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?» 8:37 [Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».] 8:38 Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò 2Pietro 1:21 … infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.

Atti 3:22 Mosè, infatti, disse: "Il Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. 3:23 E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo". 3:24 Tutti i profeti, che hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch'essi annunciato questi giorni. 3:25 Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio fece con i vostri padri, dicendo ad Abraamo: "Nella tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette". Atti 13:32 E noi vi portiamo il lieto messaggio che la promessa fatta ai padri, 13:33 Dio l'ha adempiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche è scritto nel salmo secondo: "Tu sei mio Figlio, oggi io t'ho generato". 13:34 Siccome lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia più a tornare alla decomposizione, Dio ha detto così: "Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide". 13:35 Difatti egli dice altrove: "Tu non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione". 13:36 Or Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, si è addormentato, ed è stato unito ai suoi padri, e il suo corpo si è decomposto; 13:37 ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto decomposizione. Marco 1:21 Vennero a Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. 1:22 Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Marco 3:1 Poi entrò di nuovo nella sinagoga; là stava un uomo che aveva la mano paralizzata. 3:2 E l'osservavano per vedere se lo avrebbe guarito in giorno di sabato, per poterlo accusare. 3:3 Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati là nel mezzo!» 3:4 Poi domandò loro: «È permesso, in un giorno di sabato, fare del bene o fare del male? Salvare una persona o ucciderla?» Ma quelli tacevano. 3:5 Allora Gesù, guardatili tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza del loro cuore, disse all'uomo: «Stendi la mano!» Egli la stese, e la sua mano tornò sana. 3:6 I farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani contro di lui, per farlo morire.

Marco 7:5 I farisei e gli scribi gli domandarono: «Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?» 7:6 E Gesù disse loro: «Ben profetizzò Isaia di voi, ipocriti, com'è scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 7:7 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". 7:8 Avendo tralasciato il comandamento di Dio vi attenete alla tradizione degli uomini». 7:9 Diceva loro ancora: «Come sapete bene annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra! 7:10 Mosè infatti ha detto: "Onora tuo padre e tua madre"; e: "Chi maledice padre o madre sia condannato a morte". 7:11 Voi, invece, se uno dice a suo padre o a sua madre: "Quello con cui potrei assisterti è Corbàn" (vale a dire, un'offerta a Dio), 7:12 non gli lasciate più far niente per suo padre o sua madre, 7:13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. Di cose simili ne fate molte». Marco 11:15 Vennero a Gerusalemme e Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; 11:16 e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio. 11:17 E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Ma voi ne avete fatto un covo di ladroni». Marco 12:29 Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore. 12:30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua". 12:31 Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi». 12:32 Lo scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di lui non ce n'è alcun altro; 12:33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 12:34 Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno osava più interrogarlo. Gesù interroga i farisei 12:35 Gesù, mentre insegnava nel tempio, disse: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è Figlio di Davide? 12:36 Davide stesso disse per lo Spirito Santo: "Il SIGNORE ha detto al mio Signore: 'Siedi alla mia destra, finché io abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi'". 12:37 Davide stesso lo chiama Signore; dunque come può essere suo figlio?» E una gran folla lo ascoltava con piacere.

Luca 10:25 Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» 10:26 Gesù gli disse: «Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» 10:27 Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». 10:28 Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo, e vivrai». Luca 21:37 Di giorno Gesù insegnava nel tempio; poi usciva e passava la notte sul monte detto degli Ulivi Atti 18:24 Ora un ebreo di nome Apollo, oriundo di Alessandria, uomo eloquente e versato nelle Scritture, arrivò a Efeso. 18:25 Egli era stato istruito nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, annunciava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni. 18:26 Egli cominciò pure a parlare con franchezza nella sinagoga. Ma Priscilla e Aquila, dopo averlo udito, lo presero con loro e gli esposero con più esattezza la via di Dio. 18:27 Poi, siccome voleva andare in Acaia, i fratelli lo incoraggiarono, e scrissero ai discepoli di accoglierlo. Giunto là, egli fu di grande aiuto a quelli che avevano creduto mediante la grazia di Dio, 18:28 perché con gran vigore confutava pubblicamente i Giudei, dimostrando con le Scritture che Gesù è il Cristo.

Eros (termine greco che significa: amore passionale dal verbo erao – amare con passione)

Con questo termine s’identifica l’amore sessuale, passionale, l’attrazione fisica e il desiderio che ne consegue. L’eros è una forma d’amore particolarmente interessato, sinonimo di desiderio e di passione, sempre in cerca della propria soddisfazione e felicità, l’eros vive di se stesso e tende all’eccesso. In un certo senso si isola da ciò che lo circonda perché vede unicamente ciò che lo genera.

 

Erotismo (dal greco erôtikós - erotico)

È l’insieme degli istinti e dei desideri che riguardano la sfera sessuale. Chi ne è totalmente dominato, manca di freni morali, mostra licenziosità, sregolatezza, sensualità e trascende nell’osceno. Il Signore punta il dito perché, purtroppo, anche tra i credenti trova spazio (Ap 2:14, 20; 1 Co 10:81) e lo identifica come “opere della carne” (Ga 5:19-212). Ci offre mille richiami e moniti per evitarlo (1 Co 5:9-11; Ef 5:5; Eb 12:16; 1 Ti 5:5-73). Le tecniche di circuizione sono accattivanti (Pr 7:16- 194), ma Dio c’invita a comportarci correttamente (Ro13:13-145) e come esempio ci pone la sorte di Samaria e Gerusalemme (Ez 23:1-166 ►17-297, di Sodoma e Gomorra (Gd 7-88), nonché Ninive (Na 3:4-59). Infine, guai a chi è di scandalo (Mc 9:4210).

Apocalisse 2:14 Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Apocalisse 2:20 Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli. 1Corinzi 10:8 Non fornichiamo come taluni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila.

Galati 5:19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, 5:20 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, 5:21 invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio.

1Corinzi 5:9 Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; 5:10 non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; 5:11 ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare. Efesini 5:5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. Ebrei 12:16 che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 1Timoteo 5:5 La vedova che è veramente tale e sola al mondo, ha posto la sua speranza in Dio, e persevera in suppliche e preghiere notte e giorno; 5:6 ma quella che si abbandona ai piaceri, benché viva, è morta. 5:7 Anche queste cose ordina, perché siano irreprensibili.

Proverbi 7:16 Ho abbellito il mio letto con morbidi tappeti; con coperte ricamate con filo d'Egitto; 7:17 l'ho profumato di mirra, di aloè e di cinnamomo. 7:18 Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino, sollazziamoci in amorosi piaceri; 7:19 poiché mio marito non è a casa; è andato in viaggio lontano;

Romani 13:13 Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e dissolutezza; senza contese e gelosie; 13:14 ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.

Ezechiele 23:1 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: 23:2 «Figlio d'uomo, c'erano due donne, figlie di una medesima madre, 23:3 le quali si prostituirono in Egitto; si prostituirono nella loro giovinezza; là furono premute le loro mammelle, e là fu schiacciato il loro vergine seno. 23:4 I loro nomi sono: quello della maggiore, Oola; quello della sorella, Ooliba. Esse divennero mie e mi partorirono figli e figlie; questi sono i loro veri nomi: Oola è Samaria, Ooliba è Gerusalemme. 23:5 E, mentre era mia, Oola si prostituì, si appassionò per i suoi amanti, gli Assiri, che erano suoi vicini, 23:6 vestiti di porpora, governatori e magistrati, tutti bei giovani, cavalieri in groppa ai loro cavalli. 23:7 Essa si prostituì con loro, che erano tutti il fiore dei figli d'Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali s'appassionava, con tutti i loro idoli. 23:8 Essa non rinunciò alle prostituzioni commesse con gli Egiziani, quando quelli si erano uniti a lei nella sua giovinezza, schiacciavano il suo vergine seno e sfogavano su di lei la loro lussuria. 23:9 Perciò io l'abbandonai in balìa dei suoi amanti, in balìa dei figli d'Assiria, per i quali si era appassionata. 23:10 Essi ebbero rapporti sessuali con lei, presero i suoi figli e le sue figlie, e la uccisero con la spada. Essa diventò famosa fra le donne, e su di lei furono eseguiti dei giudizi. 23:11 Sua sorella vide questo, e tuttavia si corruppe più di lei nei suoi amori; le sue prostituzioni sorpassarono le prostituzioni di sua sorella. 23:12 Si appassionò per i figli d'Assiria, che erano suoi vicini, governatori e magistrati, vestiti pomposamente, cavalieri in groppa ai loro cavalli, tutti giovani e belli. 23:13 Io vidi che essa si contaminava; entrambe seguivano la medesima via; 23:14 ma questa superò l'altra nelle sue prostituzioni; vide degli uomini disegnati sui muri, delle immagini di Caldei dipinte in rosso, 23:15 con delle cinture ai fianchi, con degli ampi turbanti in capo, dall'aspetto di capitani, tutti quanti ritratti dei figli di Babilonia, della Caldea, loro terra natìa; 23:16 e, come li vide, si appassionò per loro, e mandò a essi dei messaggeri, in Caldea.

23:17 I figli di Babilonia vennero da lei, al letto degli amori, e la contaminarono con le loro fornicazioni; ed essa si contaminò con loro; poi, si allontanò da loro. 23:18 Essa mise a nudo le sue prostituzioni, mise a nudo la sua vergogna, e io mi allontanai da lei, come mi ero allontanato da sua sorella. 23:19 Tuttavia essa moltiplicò le sue prostituzioni, ricordandosi dei giorni della sua giovinezza, quando si era prostituita nel paese d'Egitto; 23:20 si appassionò per quei fornicatori dalla carne come la carne degli asini e dal membro come il membro dei cavalli. 23:21 Così tu tornasti all'infamia della tua giovinezza, quando gli Egiziani ti schiacciavano le mammelle a motivo del tuo vergine seno. 23:22 Perciò, Ooliba, così parla DIO, il Signore: Ecco, io susciterò contro di te i tuoi amanti, da cui ti sei allontanata, e li farò venire contro di te da tutte le parti: 23:23 i figli di Babilonia e tutti i Caldei, prìncipi, ricchi e grandi, e tutti i figli d'Assiria con loro, giovani e belli, tutti, governatori e magistrati, capitani e consiglieri, tutti in groppa ai loro cavalli. 23:24 Essi verranno contro di te con armi, carri e veicoli, e con una moltitudine di popoli; con scudi grandi e piccoli, e con elmi, si schierano contro di te tutto intorno; io rimetto in mano loro il giudizio, ed essi ti giudicheranno secondo le loro leggi. 23:25 Io darò sfogo alla mia gelosia contro di te ed essi ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e le orecchie, e ciò che rimarrà di te cadrà per la spada; prenderanno i tuoi figli e le tue figlie, e ciò che rimarrà di te sarà divorato dal fuoco. 23:26 Ti spoglieranno delle tue vesti, porteranno via gli oggetti di cui ti adorni. 23:27 Io farò cessare la tua lussuria, la tua prostituzione cominciata nel paese d'Egitto, e tu non alzerai più gli occhi verso di loro, non ti ricorderai più dell'Egitto. 23:28 Infatti così parla DIO, il Signore: Ecco, io ti do in mano di quelli che detesti, in mano di quelli da cui ti sei allontanata. 23:29 Essi ti tratteranno con odio, porteranno via tutto il frutto del tuo lavoro, e ti lasceranno nuda e scoperta; così saranno messe allo scoperto la vergogna della tua impudicizia, la tua lussuria e le tue prostituzioni.

Giuda 7 Allo stesso modo Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si abbandonarono, come loro, alla fornicazione e ai vizi contro natura, sono date come esempio, portando la pena di un fuoco eterno. 8 Ciò nonostante, anche questi visionari contaminano la carne nello stesso modo, disprezzano l'autorità e parlano male delle dignità.

Naum 3:4 Questo a causa delle tante fornicazioni dell'avvenente prostituta, dell'abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni, e i popoli con i suoi incantesimi. 3:5 «Eccomi a te», dice il SIGNORE degli eserciti; «io alzerò i lembi della tua veste fin sulla tua faccia e mostrerò alle nazioni la tua nudità, ai regni la tua vergogna;

Marco 9:42 «E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in mare.

Escatologia (dal greco éskata – le cose estreme, ultime e logía – studio, scienza)

Branca della teologia che studia “gli ultimi tempi” ossia gli ultimi avvenimenti della storia, il destino finale dell’umanità. Comprende lo studio della seconda venuta di Gesù sulla terra, la grande tribolazione e l’identità dell’Anticristo, il Millennio, la morte e il giudizio, il cielo e l’inferno. Dopo la dottrina di Cristo, l’argomento con più riferimenti è il ritorno di Gesù, menzionato 1.500 volte nell’AT e oltre 300 volte nel NT. (Rene Pache).

Esdra, libro di (Esdra = soccorso)

Narra del rientro degli esuli, avvenuto in tre contingenti. Il primo (538-515 a.C), guidato da Zorobabel, ha come obiettivo la ricostruzione del Tempio (3:1-131);  completata, però, nel secondo (458-456 a.C. - (5:1-2; 6:15-162) sotto la guida del sacerdote Esdra (7:213). Nulla può fermare il disegno di Dio quando il Suo popolo ha un cuore puro (6:20-21; 10:1-44), sostenuto dalla fede e alimentato dalla preghiera (9:4-75) perché è la stessa Parola di Dio a impegnarsi (1:1; 5:1-26), Essa, infatti, può intenerire il cuore dei carcerieri (1:2-37), investire d’autorità (7:13-148) e provvedere i mezzi necessari (1:4-8; 6:6-10; 7:15-16, 21-249)!

Esdra 3:1 Giunto il settimo mese, dopo che i figli d'Israele si furono stabiliti nelle loro città, il popolo si adunò come un sol uomo a Gerusalemme. 3:2 Allora Iesua, figlio di Iosadac, con i suoi fratelli sacerdoti, e Zorobabel, figlio di Sealtiel, con i suoi fratelli, si misero a costruire l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi sopra olocausti, come è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio. 3:3 Ristabilirono l'altare sulle sue basi, sebbene temessero i popoli delle terre vicine, e offrirono sopra di esso olocausti al SIGNORE: gli olocausti del mattino e della sera. 3:4 Celebrarono la festa delle Capanne, secondo quanto è scritto, e offrirono olocausti giorno per giorno, nel numero prescritto per ciascun giorno. 3:5 Poi offrirono l'olocausto continuo, gli olocausti dei noviluni e di tutte le solennità sacre del SIGNORE, e quelli di chi faceva qualche offerta volontaria al SIGNORE. 3:6 Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire olocausti al SIGNORE; ma le fondamenta del tempio del SIGNORE non erano ancora state poste. 3:7 Diedero del denaro agli scalpellini e ai falegnami, dei viveri, delle bevande e dell'olio ai Sidoni e ai Tiri perché portassero per mare sino a Iafo del legno di cedro del Libano, secondo la concessione che Ciro, re di Persia, aveva loro fatta. 3:8 Il secondo anno dopo il loro arrivo alla casa di Dio, a Gerusalemme, il secondo mese, Zorobabel, figlio di Sealtiel, Iesua, figlio di Iosadac, con gli altri loro fratelli, sacerdoti e Leviti, e tutti quelli che erano tornati dall'esilio a Gerusalemme, si misero all'opera; incaricarono i Leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori della casa del SIGNORE. 3:9 Iesua, con i suoi figli e i suoi fratelli, Cadmiel con i suoi figli, figli di Giuda, si presentarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di Dio; lo stesso fecero i figli di Chenadad con i loro figli e con i loro fratelli, i Leviti. 3:10 Quando i costruttori posero le fondamenta del tempio del SIGNORE, vi si fecero assistere i sacerdoti vestiti dei loro paramenti, con delle trombe, e i Leviti, figli di Asaf, con dei cembali, per lodare il SIGNORE, secondo le direttive date da Davide, re d'Israele. 3:11 Essi cantavano rispondendosi a vicenda, celebrando e lodando il SIGNORE: «Perché egli è buono, perché la sua bontà verso Israele dura in eterno». E tutto il popolo, gridando di gioia, lodava il SIGNORE, perché si erano poste le fondamenta della casa del SIGNORE. 3:12 Molti sacerdoti, Leviti e capi famiglia anziani, che avevano visto la prima casa, piangevano ad alta voce mentre si ponevano le fondamenta della nuova casa. Molti altri invece alzavano le loro voci, gridando per la gioia, 3:13 al punto che non si poteva distinguere il rumore delle grida di gioia da quello del pianto del popolo; perché il popolo gridava forte, e il rumore si udiva da lontano.

Esdra 5:1 I profeti Aggeo e Zaccaria, figlio di Iddo, profetizzarono nel nome del Dio d'Israele ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme. 5:2 Allora Zorobabel, figlio di Sealtiel, e Iesua, figlio di Iosadac, andarono a riprendere la costruzione della casa di Dio a Gerusalemme; e con loro erano i profeti di Dio, che li assistevano. Esdra 6:15 La casa fu finita il terzo giorno del mese di Adar, il sesto anno del regno di Dario. 6:16 I figli d'Israele, i sacerdoti, i Leviti e gli altri reduci dall'esilio celebrarono con gioia l'inaugurazione di questa casa di Dio.

Esdra 7:21 Io, il re Artaserse, do ordine a tutti i tesorieri d'oltre il fiume di consegnare senza indugio a Esdra, sacerdote e scriba, esperto nella legge del Dio del cielo, tutto quello che vi chiederà,

Esdra 6:20 poiché i sacerdoti e i Leviti si erano purificati di pari consentimento, tutti erano puri; sacrificarono la Pasqua per tutti i reduci dall'esilio, per i sacerdoti loro fratelli e per sé stessi. 6:21 Così i figli d'Israele reduci dall'esilio mangiarono la Pasqua con tutti coloro che si erano separati dall'impurità della gente del paese e che si unirono a loro per cercare il SIGNORE, Dio d'Israele. Esdra 10:1 Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo e prostrato davanti alla casa di Dio, si radunò intorno a lui una grandissima folla di Israeliti, uomini, donne e bambini; e il popolo piangeva a dirotto. 10:2 Allora Secania, figlio di Ieiel, uno dei figli di Elam, disse a Esdra: «Noi siamo stati infedeli al nostro Dio, sposando donne straniere prese dai popoli di questo paese. Tuttavia, rimane ancora, a questo riguardo, una speranza a Israele. 10:3 Facciamo un patto con il nostro Dio e impegniamoci a rimandare tutte queste donne e i figli nati da loro, come consigliano il mio signore e quelli che tremano davanti ai comandamenti del nostro Dio: si faccia quello che vuole la legge. 10:4 Alzati, perché questo è compito tuo, e noi saremo con te. Fatti coraggio e agisci!»

Esdra 9:4 Allora tutti quelli che tremavano alle parole del Dio d'Israele si radunarono presso di me a causa dell'infedeltà di quanti erano tornati dall'esilio. Io rimasi così seduto e costernato, fino al momento dell'offerta della sera. 9:5 Al momento dell'offerta della sera, mi alzai dalla mia umiliazione, con le vesti e con il mantello stracciati, caddi in ginocchio e, stendendo le mani verso il SIGNORE, mio Dio, dissi: 9:6 «Mio Dio, io sono confuso; e mi vergogno, mio Dio, di alzare a te la mia faccia, perché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa, e la nostra colpa è così grande che giunge al cielo. 9:7 Dal tempo dei nostri padri fino a oggi siamo stati grandemente colpevoli; e a causa delle nostre iniquità, noi, i nostri re e i nostri sacerdoti, siamo stati messi in mano ai re dei paesi stranieri, in balìa della spada, dell'esilio, della rapina e del disonore, come si vede anche oggi.

[vi]Esdra 1:1 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola del SIGNORE pronunziata per bocca di Geremia, il SIGNORE destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale a voce e per iscritto fece proclamare per tutto il suo regno questo editto: Esdra 5:1 I profeti Aggeo e Zaccaria, figlio di Iddo, profetizzarono nel nome del Dio d'Israele ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme. 5:2 Allora Zorobabel, figlio di Sealtiel, e Iesua, figlio di Iosadac, andarono a riprendere la costruzione della casa di Dio a Gerusalemme; e con loro erano i profeti di Dio, che li assistevano.

Esdra 1:2 «Così dice Ciro, re di Persia: "Il SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. 1:3 Chiunque tra voi è del suo popolo, il suo Dio sia con lui, salga a Gerusalemme, che si trova in Giuda, e costruisca la casa del SIGNORE, Dio d'Israele, del Dio che è a Gerusalemme.

Esdra 7:13 Io decreto che nel mio regno, chiunque del popolo d'Israele, dei suoi sacerdoti e dei Leviti sarà disposto a partire con te per Gerusalemme, vada pure. 7:14 Tu infatti sei mandato dal re e dai suoi sette consiglieri in Giuda e a Gerusalemme per informarti come laggiù sia osservata la legge del tuo Dio, la quale è nelle tue mani,

Esdra 1:4 Tutti quelli che rimangono ancora del popolo del SIGNORE, dovunque risiedano, siano assistiti dalla gente del posto con argento, oro, doni in natura, bestiame, e inoltre con offerte volontarie per la casa del Dio che è a Gerusalemme"». 1:5 Allora i capi famiglia di Giuda e di Beniamino, i sacerdoti e i Leviti, tutti quelli ai quali Dio aveva destato lo spirito, si misero in cammino verso Gerusalemme per ricostruire la casa del SIGNORE. 1:6 Tutti i loro vicini li fornirono di oggetti d'argento e d'oro, di doni in natura, di bestiame, di cose preziose, oltre a tutte le offerte volontarie. 1:7 Il re Ciro tirò fuori gli utensili della casa del SIGNORE, che Nabucodonosor aveva portati via da Gerusalemme e messi nella casa del suo dio. 1:8 Ciro, re di Persia, li fece tirar fuori da Mitredat, il tesoriere, che li consegnò a Sesbasar, capo di Giuda. Esdra 6:6 Tu dunque, Tattenai, governatore d'oltre il fiume, tu, Setar-Boznai, e voi, loro colleghi d'Afarsac, che state di là dal fiume, statevene lontani da quel luogo! 6:7 Lasciate continuare i lavori di quella casa di Dio. Il governatore dei Giudei e gli anziani dei Giudei ricostruiscano quella casa di Dio dov'era prima. 6:8 Io ho dato ordine su come dovrete comportarvi verso quegli anziani dei Giudei nella ricostruzione di quella casa di Dio: le spese siano puntualmente pagate a quegli uomini attingendo dalle entrate del re provenienti dai tributi d'oltre il fiume, in modo da non interrompere i lavori. 6:9 Le cose necessarie per gli olocausti al Dio dei cieli: vitelli, montoni, agnelli, frumento, sale, vino e olio, siano fornite ai sacerdoti di Gerusalemme su loro richiesta, giorno per giorno e senza negligenza, 6:10 affinché offrano sacrifici di odor soave al Dio del cielo, e preghino per la vita del re e dei suoi figli. Esdra 7:15 e per portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri hanno volontariamente offerto al Dio d'Israele, la cui dimora è a Gerusalemme, 7:16 e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutta la provincia di Babilonia, e i doni volontari fatti dal popolo e dai sacerdoti per la casa del loro Dio a Gerusalemme. Esdra 7:21 Io, il re Artaserse, do ordine a tutti i tesorieri d'oltre il fiume di consegnare senza indugio a Esdra, sacerdote e scriba, esperto nella legge del Dio del cielo, tutto quello che vi chiederà, 7:22 fino a cento talenti d'argento, a cento cori di grano, a cento bati di vino, a cento bati d'olio, e una quantità illimitata di sale. 7:23 Tutto quello che è comandato dal Dio del cielo sia puntualmente fatto per la casa del Dio del cielo. Perché infatti l'ira di Dio dovrebbe riversarsi sopra il regno, sul re e i suoi figli? 7:24 Vi facciamo inoltre sapere che non si possono esigere tributi o imposte o pedaggi da nessuno dei sacerdoti, dei Leviti, dei cantori, dei portinai, dei Netinei e dei servi di questa casa di Dio.

Esegetica (dal greco exêgetika – commento)

L'esegesi è la tecnica dell’interpretazione critica e dettagliata di un testo biblico, vista come ricerca del significato che l'autore intendeva attribuirgli al momento della composizione. Da tale studio si deriva l'esposizione e la successiva spiegazione: es. (Ge 40:12-221); (Da 2:4-282); (2:29-453); (Da 4:6-274); (Da 5:7-205); (Da 5:21-316). L'ideale sarebbe poter disporre dei testi in lingua originale al fine di poter meglio apprezzare le finezze proprie della lingua d'origine. Da non confondersi con l’ermeneutica* a cui spesso si sovrappone e che concerne i criteri con cui rapportare a oggi l’interpretazione del brano.

 

 

 

Genesi 40:12 Giuseppe gli disse: «Questa è l'interpretazione del sogno: i tre tralci sono tre giorni; 40:13 fra tre giorni il faraone ti farà rialzare il capo, ti ristabilirà nel tuo incarico e tu darai in mano al faraone la sua coppa, come facevi prima, quando eri suo coppiere. 40:14 Ma ricordati di me, quando sarai felice, e sii buono verso di me, ti prego; parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa, 40:15 perché io fui portato via di nascosto dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla per essere messo in questo sotterraneo». 40:16 Il capo dei panettieri, vedendo che l'interpretazione era favorevole, disse a Giuseppe: «Anch'io! Nel mio sogno avevo tre canestri di pane bianco sul capo; 40:17 nel canestro più alto c'era per il faraone ogni sorta di vivande cotte al forno; e gli uccelli le mangiavano dentro al canestro sul mio capo». 40:18 Giuseppe rispose e disse: «Questa è l'interpretazione del sogno: i tre canestri sono tre giorni. 40:19 Ancora tre giorni e il faraone alzerà la tua testa, ti farà impiccare a un albero e gli uccelli mangeranno la tua carne addosso a te». 40:20 Il terzo giorno, che era il compleanno del faraone, egli fece un banchetto per tutti i suoi servitori e alzò la testa al capo dei coppieri e la testa al capo dei panettieri in mezzo ai suoi servitori: 40:21 ristabilì il capo dei coppieri nel suo ufficio di coppiere, perché mettesse la coppa in mano al faraone, 40:22 ma fece impiccare il capo dei panettieri, secondo l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data.

Daniele 2:4 Allora i Caldei risposero al re in aramaico: «O re, possa tu vivere per sempre! Racconta il sogno ai tuoi servi e noi ne daremo l'interpretazione». 2:5 Il re replicò e disse ai Caldei: «Questa è la mia decisione: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua interpretazione, sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in tanti letamai. 2:6 Se invece mi dite il sogno e la sua interpretazione, riceverete da me doni, ricompense e grandi onori; ditemi dunque il sogno e la sua interpretazione». 2:7 Essi risposero una seconda volta e dissero: «Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo l'interpretazione». 2:8 Il re replicò e disse: «Io mi accorgo che voi volete guadagnare tempo, perché avete sentito la decisione che ho preso; 2:9 se dunque non mi fate conoscere il sogno, la vostra sorte sarà una sola. Voi vi siete messi d'accordo per darmi delle risposte bugiarde e perverse, aspettando che cambino i tempi. Ditemi dunque il sogno e io saprò che siete in grado di darmene l'interpretazione». 2:10 I Caldei risposero al re, e dissero: «Non c'è uomo sulla terra che possa dire ciò che il re domanda; così non c'è mai stato re, per grande e potente che fosse, che abbia domandato una cosa simile a un mago, o incantatore, o Caldeo. 2:11 Quello che il re chiede è difficile e non c'è nessuno che possa dirlo al re, se non gli dèi, la cui dimora non è fra i mortali». 2:12 Allora il re si adirò, si infuriò terribilmente e ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero giustiziati. 2:13 Il decreto fu promulgato e i saggi stavano per essere uccisi; e si cercavano Daniele e i suoi compagni per uccidere anche loro. 2:14 Allora Daniele si rivolse con prudenza e con tatto ad Arioc, capo delle guardie del re, che era uscito per uccidere i saggi di Babilonia. 2:15 Prese la parola e disse ad Arioc, ufficiale del re: «Perché questo decreto così perentorio da parte del re?» Allora Arioc spiegò il motivo a Daniele. 2:16 Daniele si presentò al re e gli chiese di dargli tempo; egli avrebbe fatto conoscere al re l'interpretazione del sogno. 2:17 Allora Daniele andò a casa sua e informò Anania, Misael e Azaria, suoi compagni, 2:18 esortandoli a implorare la misericordia del Dio del cielo a proposito di questo segreto, affinché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte con tutti gli altri saggi di Babilonia. 2:19 Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna ed egli benedisse il Dio del cielo dicendo: 2:20 «Sia benedetto eternamente il nome di Dio perché a lui appartengono la saggezza e la forza. 2:21 Egli alterna i tempi e le stagioni; depone i re e li innalza, dà la saggezza ai saggi e il sapere agli intelligenti. 2:22 Egli svela le cose profonde e nascoste; conosce ciò che è nelle tenebre, e la luce abita con lui. 2:23 O Dio dei miei padri, io ti lodo e ti ringrazio, perché mi hai dato saggezza e forza, e mi hai fatto conoscere quello che ti abbiamo domandato, rivelandoci il segreto che il re vuol conoscere». 2:24 Daniele si recò quindi da Arioc, a cui il re aveva affidato l'incarico di far morire i saggi di Babilonia, e gli disse: «Non far morire i saggi di Babilonia! Conducimi dal re e io gli darò l'interpretazione». 2:25 Allora Arioc si affrettò a introdurre Daniele davanti al re e gli disse: «Ho trovato un uomo tra i Giudei deportati che darà al re l'interpretazione». 2:26 Il re disse a Daniele, detto Baltazzar: «Sei capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?» 2:27 Daniele rispose al re: «Il segreto che il re domanda, né saggi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; 2:28 ma c'è un Dio nel cielo che rivela i misteri, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor quello che deve avvenire negli ultimi giorni. Ecco dunque quali erano il tuo sogno e le visioni della tua mente quando eri a letto:

Daniele 2:29 i tuoi pensieri, o re, quand'eri a letto, si riferivano a quello che deve avvenire da ora in avanti; colui che rivela i misteri ti ha fatto conoscere quello che avverrà. 2:30 Quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché la mia saggezza sia superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché io possa dare l'interpretazione al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. 2:31 Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, immensa e d'uno splendore straordinario, si ergeva davanti a te, e il suo aspetto era terribile. 2:32 La testa di questa statua era d'oro puro; il suo petto e le sue braccia erano d'argento; il suo ventre e le sue cosce di bronzo; 2:33 le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d'argilla. 2:34 Mentre guardavi, una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i piedi di ferro e d'argilla della statua e li frantumò. 2:35 Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate. Il vento li portò via e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte che riempì tutta la terra. 2:36 Questo è il sogno; ora ne daremo l'interpretazione al re. 2:37 Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio del cielo ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria; 2:38 e ha messo nelle tue mani tutti i luoghi in cui abitano gli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, e ti ha fatto dominare sopra tutti loro: la testa d'oro sei tu. 2:39 Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà sulla terra; 2:40 poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa. 2:41 Come i piedi e le dita, in parte d'argilla da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno; ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il ferro mescolato con la fragile argilla. 2:42 Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. 2:43 Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l'uno all'altro, così come il ferro non si amalgama con l'argilla. 2:44 Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d'un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre, 2:45 proprio come la pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento umano, e spezzare il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il gran Dio ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire d'ora in poi. Il sogno è vero e sicura è la sua interpretazione».

Daniele 4:6 Ordinai, perciò, di condurre in mia presenza tutti i saggi di Babilonia perché mi dessero l'interpretazione del sogno. 4:7 Allora vennero i magi, gl'incantatori, i Caldei e gli astrologi; io raccontai loro il sogno, ma essi non poterono darmene l'interpretazione. 4:8 Infine si presentò davanti a me Daniele, detto Baltazzar, dal nome del mio dio, e nel quale è lo spirito degli dèi santi, e io gli raccontai il sogno: 4:9 «Baltazzar, capo dei magi, io so che lo spirito degli dèi santi è in te e che nessun mistero ti mette in difficoltà. Ecco le visioni che ho avuto nel sogno: tu dammi la loro interpretazione. 4:10 Queste sono le visioni della mia mente mentre ero sul mio letto: Io guardavo, ed ecco in mezzo alla terra c'era un albero la cui altezza era grande. 4:11 L'albero era diventato alto e robusto, la sua altezza giungeva al cielo ed era visibile dalle estremità di tutta la terra. 4:12 Il suo fogliame era bello, il suo frutto era così abbondante che tutti potevano nutrirsene. Le bestie dei campi si riparavano sotto la sua ombra, gli uccelli del cielo abitavano fra i suoi rami e ogni creatura si nutriva del suo frutto. 4:13 Nelle visioni che ebbi, mentre ero a letto, vidi uno dei santi veglianti scendere dal cielo 4:14 e gridare con forza: "Abbattete l'albero e tagliate i suoi rami; scotete il fogliame e disperdete il suo frutto; fuggano gli animali dalla sua ombra e gli uccelli dai suoi rami! 4:15 Però, lasciate in terra il ceppo e le sue radici, ma legati con catene di ferro e di bronzo, tra l'erba dei campi; sia bagnato dalla rugiada del cielo e, come gli animali, abbia in sorte l'erba della terra. 4:16 Gli sia cambiato il cuore; invece di un cuore umano, gli sia dato un cuore di bestia; e passino su di lui sette tempi. 4:17 Questa è la decisione dei veglianti e la sentenza proviene dai santi, affinché i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole, e vi innalza il più misero degli uomini". 4:18 Questo è il sogno che io, il re Nabucodonosor, ho fatto; ora tu, Baltazzar, dammene l'interpretazione, perché nessuno dei saggi del mio regno è in grado di darmela; ma tu puoi, perché lo spirito degli dèi santi è in te». 4:19 Allora Daniele, detto Baltazzar, rimase per un momento sbigottito e i suoi pensieri lo turbavano. Ma il re gli disse: «Baltazzar, il sogno e l'interpretazione non ti spaventino!» Baltazzar rispose e disse: «Mio signore, il sogno si avveri per i tuoi nemici, e la sua interpretazione per i tuoi avversari! 4:20 L'albero che il re ha visto e che era diventato alto e robusto al punto che la sua altezza giungeva al cielo ed era visibile dalle estremità della terra; 4:21 l'albero dal fogliame bello, dal frutto abbondante in grado di nutrire tutti, sotto il quale si riparavano le bestie dei campi e tra i cui rami abitavano gli uccelli del cielo, 4:22 sei tu, o re! Tu sei diventato grande e potente: la tua grandezza giunge fino al cielo e il tuo dominio si estende fino alle estremità della terra. 4:23 Poi il re ha visto un santo vegliante che scendeva dal cielo e diceva: "Abbattete l'albero e distruggetelo, però lasciate in terra il ceppo e le sue radici, legati con catene di ferro e di bronzo, fra l'erba dei campi; sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia la sua parte con gli animali della campagna finché siano passati sopra di lui sette tempi". 4:24 Questa è l'interpretazione, o re; è un decreto dell'Altissimo, che sarà eseguito sul re, mio signore: 4:25 tu sarai scacciato di mezzo agli uomini e abiterai con le bestie dei campi; ti daranno da mangiare l'erba come ai buoi; sarai bagnato dalla rugiada del cielo e sette tempi passeranno su di te finché tu riconoscerai che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole. 4:26 Quanto poi all'ordine di lasciare il ceppo con le radici dell'albero, ciò significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto che il dominio appartiene al cielo. 4:27 Perciò, o re, accetta il mio consiglio! Metti fine ai tuoi peccati praticando la giustizia, e alle tue iniquità mostrando compassione verso gli afflitti. Forse, la tua prosperità potrà essere prolungata».

Daniele 5:7 A voce alta il re gridò che si facessero entrare gli incantatori, i Caldei e gli astrologi, e il re disse ai saggi di Babilonia: «Chiunque leggerà questo scritto e me ne darà l'interpretazione sarà vestito di porpora, porterà una collana d'oro al collo e sarà terzo nel governo del regno». 5:8 Allora entrarono tutti i saggi del re, ma non furono capaci di leggere lo scritto né di darne l'interpretazione al re. 5:9 Allora il re Baldassar fu preso da grande spavento, cambiò colore e i suoi grandi furono costernati. 5:10 La regina udì le parole del re e dei suoi grandi, ed entrata nella sala del banchetto disse: «Vivi in eterno, o re! I tuoi pensieri non ti spaventino e non ti facciano impallidire! 5:11 C'è un uomo, nel tuo regno, in cui è lo spirito degli dèi santi. Già al tempo di tuo padre si trovava in lui una luce, un'intelligenza e una saggezza pari alla saggezza degli dèi; e il re Nabucodonosor, tuo padre, lo fece capo dei magi, degli incantatori, dei Caldei e degli astrologi; 5:12 poiché in questo Daniele, che il re aveva chiamato Baltazzar, fu trovato uno spirito straordinario, conoscenza, intelligenza e la facoltà di interpretare i sogni, di spiegare enigmi e di risolvere questioni difficili. Si chiami dunque Daniele ed egli darà l'interpretazione». 5:13 Allora Daniele fu introdotto alla presenza del re e il re gli disse: «Sei tu Daniele, uno dei Giudei che il re mio padre condusse qui in esilio dalla Giudea? 5:14 Io ho sentito dire che tu possiedi lo spirito degli dèi, che in te si trova luce, intelligenza e saggezza straordinaria. 5:15 Poco fa sono stati introdotti davanti a me i saggi e gli incantatori per leggere questa scrittura e darmene l'interpretazione, ma non ne sono stati capaci. 5:16 Però ho sentito dire che tu sai dare interpretazioni e risolvere questioni difficili; ora, se puoi leggere questo scritto e farmene conoscere l'interpretazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d'oro e sarai il terzo nel governo del regno». 5:17 Allora Daniele rispose al re e disse: «Serba i tuoi doni per te e dà a un altro le tue ricompense! Tuttavia io leggerò lo scritto al re e gliene darò l'interpretazione. 5:18 O re, il Dio altissimo aveva dato regno, grandezza, gloria e maestà a tuo padre Nabucodonosor. 5:19 Per questa grandezza che Dio gli aveva dato, le genti di ogni popolo, nazione e lingua temevano e tremavano alla sua presenza. Egli faceva morire chi voleva, lasciava in vita chi voleva; innalzava chi voleva, abbassava chi voleva. 5:20 Ma quando il suo cuore divenne orgoglioso e il suo spirito s'indurì fino a diventare tracotante, il re fu deposto dal suo trono e gli fu tolta la sua gloria;

Daniele 5:21 fu scacciato di mezzo agli uomini e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie. Abitò con gli asini selvatici, gli fu dato da mangiare erba come ai buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo finché non riconobbe che il regno degli uomini appartiene al Dio altissimo, il quale vi stabilisce sopra chi vuole. 5:22 E tu, Baldassar, suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, benché tu sapessi tutto questo, 5:23 ma ti sei innalzato contro il Signore del cielo. Ti sono stati portati i vasi della casa di Dio e in essi avete bevuto tu, i tuoi grandi, le tue mogli e le tue concubine; tu hai lodato gli dèi d'argento, d'oro, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato il Dio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e dal quale dipendono tutte le tue vie. 5:24 Perciò egli ha mandato quel pezzo di mano che ha tracciato quello scritto. 5:25 Ecco le parole che sono state scritte: Mené, Mené, Téchel, U-Parsin. 5:26 Questa è l'interpretazione delle parole: Mené, Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine; 5:27 Téchel, tu sei stato pesato con la bilancia e sei stato trovato mancante. 5:28 Perès, il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani». 5:29 Allora, per ordine di Baldassar, Daniele fu vestito di porpora, gli fu messa al collo una collana d'oro e fu proclamato terzo nel governo del regno. 5:30 In quella stessa notte Baldassar, re dei Caldei, fu ucciso 5:31 e Dario il Medo ricevette il regno all'età di sessantadue anni.




 
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