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Glossa ( dal greco glôssa, lingua)

Una glossa, presso gli antichi Greci, era una parola o un’espressione aggiunta, da parte del lettore o commentatore, al margine di un testo che, a causa della sua difficoltà interpretativa, abbisognava di spiegazioni o approfondimenti. Nel contesto della Bibbia, poteva essere un termine, un’espressione o anche un brano ancor più esteso, che alcuni studiosi ritengono essere stato aggiunto al testo originale in un secondo tempo, qualche volta per, secondo loro, chiarire o completarlo.

Glossolalia (derivante dal greco glossa – lingua e lalía – da lalêin - parlare)

La glossolalia, distinta dalla xenoglossia* (At 2:6, 81) è un dono dello Spirito Santo (1 Co 12:102). È patrimonio della Chiesa (1 Co 12:11-31)3[ed è un fiume di lode personale indirizzato a Dio in lingue misteriose, comprensibili, quando è di utilità comune, solo da chi abbia il dono d’interpretazione (1 Co 14:134), diversamente, è utile solo per l’edificazione personale di chi lo esercita (1 Co 14:45) Proprio perché lo Spirito che la genera è ordine, ha, certamente, una sua semantica, anche se a noi sfugge ed è prova iniziale del battesimo nello Spirito Santo. È lo Spirito che sfocia nella glossolalia, non il contrario, infatti, è manifestazione dei suoi effetti e proprio perciò c’è detto di provare gli spiriti (1 Gv 4:16). Oltre a essere biblica, è valida anche per i nostri giorni (Mc 16:17; At 10:46; 19:67); va alimentata (At 4:318), è regolamentata (1 Co 14:14-19, 26-289) e, purtroppo, avversata (At 2:13; 4:18: 12:24; 26:25; 1 Co 2:14; 1 Co 3:1810). Per questi ultimi, potrebbe valere la saggezza di questa lettura (1 Co 8:9-13; 14:37-4011).

Atti 2:6 Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Atti 2:8 Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa?

1 Corinzi 12:10 a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue;

1 Corinzi 12:11 ma tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole. 12:12 Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo. 12:13 Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito. 12:14 Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. 12:15 Se il piede dicesse: «Siccome io non sono mano, non sono del corpo», non per questo non sarebbe del corpo. 12:16 Se l'orecchio dicesse: «Siccome io non sono occhio, non sono del corpo», non per questo non sarebbe del corpo. 12:17 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l'odorato? 12:18 Ma ora Dio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto. 12:19 Se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo? 12:20 Ci son dunque molte membra, ma c'è un unico corpo; 12:21 l'occhio non può dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né il capo può dire ai piedi: «Non ho bisogno di voi». 12:22 Al contrario, le membra del corpo che sembrano essere più deboli, sono invece necessarie; 12:23 e quelle parti del corpo che stimiamo essere le meno onorevoli, le circondiamo di maggior onore; le nostre parti indecorose sono trattate con maggior decoro, 12:24 mentre le parti nostre decorose non ne hanno bisogno; ma Dio ha formato il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava, 12:25 perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. 12:26 Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. 12:27 Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua. 12:28 E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue. 12:29 Sono forse tutti apostoli? Sono forse tutti profeti? Sono forse tutti dottori? Fanno tutti dei miracoli? 12:30 Tutti hanno forse i doni di guarigioni? Parlano tutti in altre lingue? Interpretano tutti? 12:31 Voi, però, desiderate ardentemente i carismi maggiori!

1 Corinzi 14:13 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare;

1 Corinzi 14:4 Chi parla in altra lingua edifica sé stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.

1 Giovanni 4:1  Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo.

Marco 16:17 Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; Atti 10:46 perché li udivano parlare in altre lingue e glorificare Dio. Atti 19:6 e, avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro ed essi parlavano in lingue e profetizzavano.

Atti 4:31 Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti, tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza.

1 Corinzi 14:14 poiché, se prego in altra lingua, prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa. 14:15 Che dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l'intelligenza. 14:16 Altrimenti, se tu benedici Dio soltanto con lo spirito, colui che occupa il posto come semplice uditore come potrà dire: «Amen!» alla tua preghiera di ringraziamento, visto che non sa quello che tu dici? 14:17 Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l'altro non è edificato. 14:18 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi; 14:19 ma nella chiesa preferisco dire cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua. 1 Corinzi 14:26 Che dunque, fratelli? Quando vi riunite, avendo ciascuno di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o un'interpretazione, si faccia ogni cosa per l'edificazione. 14:27 Se c'è chi parla in altra lingua, siano due o tre al massimo a farlo, e l'uno dopo l'altro, e qualcuno interpreti. 14:28 Se non vi è chi interpreti, tacciano nell'assemblea e parlino a sé stessi e a Dio.

[x] Atti 2:13 Ma altri li deridevano e dicevano: «Son pieni di vino dolce».

Atti 4:18 E, avendoli chiamati, imposero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù.

Atti 12:24 Intanto la Parola di Dio progrediva e si diffondeva sempre di più.

Atti 26:25 Ma Paolo disse: «Non vaneggio, eccellentissimo Festo; ma pronunzio parole di verità, e di buon senno.

1 Corinzi 2:14 Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.

1 Corinzi 3:18 Nessuno s'inganni. Se qualcuno tra di voi presume di essere un saggio in questo secolo, diventi pazzo per diventare saggio;

 

1 Corinzi 8:9 Ma badate che questo vostro diritto non diventi un inciampo per i deboli. 8:10 Perché se qualcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio dedicato agli idoli, la sua coscienza, se egli è debole, non sarà tentata di mangiar carni sacrificate agli idoli? 8:11 Così, per la tua conoscenza, è danneggiato il debole, il fratello per il quale Cristo è morto. 8:12 Ora, peccando in tal modo contro i fratelli, ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro Cristo. 8:13 Perciò, se un cibo scandalizza mio fratello, non mangerò mai più carne, per non scandalizzare mio fratello. 1 Corinzi 14:37 Se qualcuno pensa di essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore. 14:38 E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori. 14:39 Pertanto, fratelli, desiderate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue; 14:40 ma ogni cosa sia fatta con dignità e con ordine.

Gnoseologia (dal greco gnôsis – conosenza e –logia – studio, scienza)

La gnoseologia è una branca della filosofia che studia il campo della conoscenza. Pur se nel suo senso critico è un'acquisizione moderna tramite Kant, questo studio filosofico ha origini antiche ed è andato via via assumendo indirizzi diversi nel tempo. Si divide in due branchie: 1) il modello ionico in cui la conoscenza ha per base la percezione e la memoria; 2) e l’enunciato scientifico in cui la conoscenza non è rappresentata dalle cose in sé, bensì dalle loro relazioni ossia: i fatti.

Gnosticismo (dal greco gnostós – conosciuto)

Indirizzo filosofico religioso, pseudo cristiano dei primi due secoli, simile all’attuale “New Age*”, secondo il quale è possibile comprendere, attraverso la ragione, la conoscenza (gnôsis) delle verità più profonde del cristianesimo. Simonia: (At 8:241). Uguaglianza operativa tra Padre e Figlio (contro Marcione: Gv 1:1-5, 10; 3:35; 5:17-20, 36-38, 45-46; 8:18, 54-582; ►9:4-5; 10: 25, 30, 32-38; 12:49-503; ecc.). Salvezza per tutti (contro Valentino: Gv 1:29, 36; 3:5, 14-19, 36; 4:14, 42; 5:24; 6:27-294, ►6:32-34, 37-54; 7:37-384; ►8:12, 21-25, 51; 10:7-185, ►10:27-28: 12:23-36, 44-486; ecc.).

Atti 8:24 Simone rispose: «Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi accada».

Giovanni 1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 1:2 Essa era nel principio con Dio. 1:3Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 1:4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 1:5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta. Giovanni 1:10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. Giovanni 3:35 Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano. Giovanni 5:17 Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero». 5:18 Per questo i Giudei più che mai cercavano d'ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. 5:19 Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. 5:20 Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Giovanni 5:36 Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 5:37 Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l'avete mai udita; il suo volto, non l'avete mai visto; 5:38 e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. Giovanni 5:45 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. 5:46 Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. Giovanni 8:18 Or sono io a testimoniare di me stesso, e anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me». Giovanni 8:54 Gesù rispose: «Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite essere vostro Dio, 8:55 e non l'avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. 8:56 Abraamo, vostro padre, ha gioito nell'attesa di vedere il mio giorno; e l'ha visto, e se n'è rallegrato». 8:57 I Giudei gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abraamo?» 8:58 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono».

Giovanni 9:4 Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. 9:5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo». Giovanni 10:25 Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; Giovanni 10:30 Io e il Padre siamo uno». Giovanni 10:32 Gesù disse loro: «Vi ho mostrato molte buone opere da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?» 10:33 I Giudei gli risposero: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 10:34 Gesù rispose loro: «Non sta scritto nella vostra legge: "Io ho detto: voi siete dèi?" 10:35 Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), 10:36 come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: "Sono Figlio di Dio?" 10:37 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; 10:38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre». Giovanni 12:49 Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha comandato lui quello che devo dire e di cui devo parlare; 12:50 e so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Giovanni 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Giovanni 1:36 e fissando lo sguardo su Gesù, che passava, disse: «Ecco l'Agnello di Dio!» Giovanni 3:5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Giovanni 3:14 «E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, 3:15affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 3:17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 3:18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 3:19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Giovanni 3:36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui». Giovanni 4:14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna». Giovanni 4:42 e dicevano alla donna: «Non è più a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo». Giovanni 5:24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Giovanni 6:27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo». 6:28 Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» 6:29 Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

Giovanni 6:32 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. 6:33 Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo». 6:34 Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di codesto pane». Giovanni 6:37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; 6:38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 6:39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». 6:41 Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo».6:42 Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: "Io sono disceso dal cielo?"» 6:43 Gesù rispose loro: «Non mormorate tra di voi. 6:44 Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 6:45 È scritto nei profeti: "Saranno tutti istruiti da Dio". Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 6:46 Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. 6:47 In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. 6:48 Io sono il pane della vita.6:49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. 6:50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. 6:51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo».  6:52 I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» 6:53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 6:54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Giovanni 7:37 Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. 7:38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno».

Giovanni 8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Giovanni 8:21 Egli dunque disse loro di nuovo: «Io me ne vado e voi mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire». 8:22 Perciò i Giudei dicevano: «S'ucciderà forse, poiché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?» 8:23 Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 8:24 Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». 8:25 Allora gli domandarono: «Chi sei tu?» Gesù rispose loro: «Sono per l'appunto quel che vi dico. Giovanni 8:51 In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Giovanni 10:7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 10:8 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 10:9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 10:11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. 10:12 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. 10:13 Il mercenario [si dà alla fuga perché è mercenario e] non si cura delle pecore. 10:14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, 10:15come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 10:16 Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.10:17 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. 10:18 Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio».

Giovanni 10:27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; 10:28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Giovanni 12:23 Gesù rispose loro, dicendo: «L'ora è venuta, che il Figlio dell'uomo dev'essere glorificato. 12:24 In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto.12:25 Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. 12:26 Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà. 12:27 Ora, l'animo mio è turbato; e che dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest'ora. 12:28 Padre, glorifica il tuo nome!» Allora venne una voce dal cielo: «L'ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo!» 12:29 Perciò la folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Gli ha parlato un angelo». 12:30 Gesù disse: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 12:31 Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; 12:32 e io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me». 12:33 Così diceva per indicare di qual morte doveva morire. 12:34 La folla quindi gli rispose: «Noi abbiamo udito dalla legge che il Cristo dimora in eterno; come mai dunque tu dici che il Figlio dell'uomo dev'essere innalzato? Chi è questo Figlio dell'uomo?» 12:35 Gesù dunque disse loro: «La luce è ancora per poco tempo tra di voi. Camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre, non sa dove va. 12:36 Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro. Giovanni 12:44 Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; 12:45e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 12:46 Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre. 12:47 Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. 12:48 Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno.

Governatore (dal latino gubernatôre(m) - governatore)

La Bibbia c’informa che il governatore era un alto funzionario al quale era affidato il compito di esercitare, spesso con pieni poteri, il governo di un territorio in nome dell’autorità politica che lo aveva costituito. Nel tempo ve ne sono stati alcuni che hanno segnato profondamente la storia del popolo di Dio, a partire da Giuseppe che, oltre all’Egitto, salvò dalla carestia quanti erano giunti dal paese di Canaan (Ge 42:6-8; 45:26-281); Zorobabele e Neemia artefici della ricostruzione del Tempio e delle mura di Gerusalemme (Ne 5:14-18; Ag 1:142). Lo stesso Ponzio Pilato (Lc 3:13) che, pur non trovando “… colpa alcuna …” in Gesù, Lo rimandò da Erode per essere giudicato.

 

Genesi 42:6 Or Giuseppe era colui che comandava nel paese; era lui che vendeva il grano a tutta la gente del paese; i fratelli di Giuseppe vennero e si inchinarono davanti a lui con la faccia a terra. 42:7 Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma si comportò come un estraneo davanti a loro e parlò loro aspramente dicendo: «Da dove venite?» Essi risposero: «Dal paese di Canaan per comprare dei viveri». 42:8 Giuseppe riconobbe i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui. Genesi 45:26 Essi caricarono il loro grano sui loro asini e partirono. 42:27 Or uno di essi aprì il suo sacco per dare del foraggio al suo asino, nel luogo dove pernottavano, e vide il suo denaro alla bocca del sacco; 42:28 egli disse ai suoi fratelli: «Il mio denaro mi è stato restituito, eccolo qui nel mio sacco». Allora si sentirono mancare il cuore e, tremando, dicevano l'uno all'altro: «Che cos'è mai questo che Dio ci ha fatto?»

Neemia 5:14 Dal giorno in cui venni nominato governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, per dodici anni, né io né i miei fratelli godemmo del compenso assegnato dal governatore. 5:15 I governatori che mi avevano preceduto avevano gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre a quaranta sicli d'argento; perfino i loro servi angariavano il popolo; ma io non ho fatto così, perché ho avuto timor di Dio. 5:16 Anzi ho messo mano ai lavori di riparazione di queste mura, e non abbiamo comprato nessun campo, e tutta la mia gente si è raccolta là a lavorare. 5:17 Avevo a tavola con me centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre a quelli che venivano a noi dalle nazioni circostanti. 5:18 Ogni giorno venivano preparati per me un bue, sei montoni scelti e del pollame; e ogni dieci giorni si preparava grande abbondanza di vini di ogni qualità; tuttavia io non chiesi mai il compenso dovuto al governatore, perché il popolo era già gravato abbastanza a causa dei lavori. Aggeo 1:14 Il SIGNORE risvegliò lo spirito di Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; essi vennero e cominciarono a lavorare nella casa del SIGNORE degli eserciti, loro Dio,

Luca 3:1 Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell'Abilene,

Governo divino (dal greco kubernao – dirigere una nave)

Il governo divino è il complesso d’azioni con cui Dio amministra, nei minimi particolari (Mt 10:29-311), pur anche apparentemente fortuiti (Pr 16:332) l’intera creazione (Sl 103:193) secondo la sua natura, affinché soddisfi i requisiti per cui è stata chiamata all’esistenza. Lo stesso operato dell’uomo, tanto nel bene, quanto nel male gli è sottoposto (Ge 50:20; Fl 2:134). Ovviamente, i piani di Dio non sono i nostri (Is 55:85) ma tutto coopera al bene di quanti lo amano e che Lui stesso ha chiamati (Ro 8:286).

 

 

Matteo 10:29 Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. 10:30 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 10:31 Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.

Proverbi 16:33 Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione viene dal SIGNORE.

Salmi 103:19 Il SIGNORE ha stabilito il suo trono nei cieli, e il suo dominio si estende su tutto.

Genesi 50:20 Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso. Filippesi 2:13 … infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo.

Isaia 55:8 «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE.

Romani 8:28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.

Governo sul popolo di Dio (dal latino gubernu(m) da gubernare – governare)

L’Eterno è il Creatore e Signore della terra ma ha affidato all’uomo la tutela della Sua creazione (Ge 1:28-301). Per una forma di governo capillare, però, bisogna attendere prima l’organigramma creato da Mosè nel deserto (De 1:13-172) e poi una serie di Giudici che dirimevano le diatribe (Gc 2:16-193). Israele chiese e ottenne dei Re (De 17;144) con alterni risultati. Gesù avallò il governo terreno di Cesare (Lc 20:21-255) al punto che, sia Paolo, sia Pietro, definiscono le autorità “ministri e funzionari di Dio” (1 Pt 2:13-166).

Genesi 1:28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra». 1:29 Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. 1:30 A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento». E così fu.

Deuteronomio 1:13 Prendete nelle vostre tribù degli uomini savi, intelligenti e conosciuti, e io li stabilirò come vostri capi». 1:14 Voi mi rispondeste: «È bene che facciamo quello che tu proponi». 1:15 Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini saggi e conosciuti, e li stabilii sopra di voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di decine, e come responsabili nelle vostre tribù. 1:16 In quel tempo diedi quest'ordine ai vostri giudici: «Ascoltate le cause dei vostri fratelli, e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere con il fratello o con lo straniero che abita da lui. 1:17 Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio; e le cause troppo difficili per voi le presenterete a me e io le ascolterò».

Giudici 2:16 Il SIGNORE allora fece sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. 2:17 Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via percorsa dai loro padri, i quali avevano ubbidito ai comandamenti del SIGNORE; ma essi non fecero così. 2:18 Quando il SIGNORE suscitava loro dei giudici, il SIGNORE era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice; poiché il SIGNORE aveva compassione dei loro gemiti a causa di quelli che li opprimevano e angariavano. 2:19 Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, andando dietro ad altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a loro; non rinunziavano affatto alle loro pratiche e alla loro caparbia condotta.

Deuteronomio 17:14 Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà e ne avrai preso possesso e lo abiterai, forse dirai: «Voglio avere un re come tutte le nazioni che mi circondano».

Luca 20:21 Costoro gli fecero una domanda: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità: 20:22 ci è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» 20:23 Ma egli, accortosi del loro tranello, disse: 20:24 «Mostratemi un denaro; di chi porta l'effigie e l'iscrizione?» Ed essi dissero: «Di Cesare». 20:25Ed egli a loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio».

1Pietro 2:13 Siate sottomessi, per amor del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano; 2:14 ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dar lode a quelli che fanno il bene. 2:15 Perché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca all'ignoranza degli uomini stolti. 2:16 Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio.

Grazia (dal latino gratus – grato)

È l’insieme dei doni gratuiti immeritati derivanti dall’incarnazione, morte e resurrezione di Gesù. Accogliendola, redime dal peccato, porta alla salvezza e fa compiere le buone opere precedentemente predisposte. Il salario del peccato è la morte (Ro 6:231). Gesù, con un atto di grazia prese il posto del peccatore (Is 53:6; Gv 1:292); diede la vita per lui (Mc 10:453); conferendogli la vita eterna (Ro 10:4; 2 Co 5:21; Ga 4:7/iv%). Per grazia  Dio non ci dà ciò che, invece, meriteremmo.

Romani 6:23 perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Isaia 53:6 Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Giovanni 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!

Marco 10:45 Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».

Romani 10:4 poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono. 2Corinzi 5:21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui. Galati 4:7 Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Guardia (dal gotico wardja - der. dal verbo germanico warôn – prestare attenzione)

Quello delle guardie era un nucleo di soldati armati addetti al servizio di vigilanza su luoghi di particolare interesse: la casa del re (2 Re 11:5-81), il tempio, (2 Re 11:7; Ez 44:112), la città (2 Re 7:10-113) o a protezione di persone di rilevanza politica (1 Sa 28:24) o religiosa (At 28:165). Solitamente erano comandati da capitani che godevano di particolare fiducia (2 Re 25:8-12; Gr 52:12-16; 1 Cr 11;24-25; Gr 37:136), specie quando si trattava di regnanti (2 Re 7:177) o persone ritenute, a qualunque titolo, o stato, pericolose (Mt 27:54, 65-66; Mc 6:27; At 5:228) in quanto la vita o il destino dei sorvegliati era nelle loro mani.

 

 

2 Re 11:5 Poi diede loro questi ordini: «Ecco quello che farete: un terzo di quelli tra voi che sono di servizio il giorno del sabato, starà di guardia alla casa del re; 11:6 un altro terzo starà alla porta di Sur, e un altro terzo starà alla porta che è dietro la caserma dei soldati. Farete la guardia alla casa, impedendo a tutti l'ingresso. 11:7 E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che non sono di servizio il giorno del sabato, staranno di guardia alla casa del SIGNORE, intorno al re. 11:8 Circonderete bene il re, ognuno con le armi in pugno; e chiunque cercherà di penetrare nelle vostre file, sia messo a morte; voi starete con il re, quando uscirà e quando entrerà».

2 Re 11:7 E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che non sono di servizio il giorno del sabato, staranno di guardia alla casa del SIGNORE, intorno al re. Ezechiele 44:11 … saranno nel mio santuario come servi, con l'incarico di guardare le porte della casa; faranno il servizio della casa: scanneranno per il popolo le vittime degli olocausti e degli altri sacrifici, e si terranno davanti a lui per essere al suo servizio.

2 Re 7:10 Così partirono, chiamarono i guardiani della città, e li informarono della cosa, dicendo: «Siamo andati all'accampamento dei Siri, e non c'è nessuno, né vi si ode voce d'uomo; non vi sono che i cavalli legati e gli asini legati, e le tende intatte». 7:11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero sapere la cosa dentro il palazzo reale.

1 Samuele 28:2 Davide rispose ad Achis: «Tu vedrai quello che il tuo servo farà». Achis disse a Davide: «Io ti nominerò mia guardia del corpo per sempre».

Atti 28:16 E quando entrammo a Roma, [il centurione consegnò i prigionieri al prefetto del pretorio]. A Paolo fu concesso di abitare per suo conto con un soldato di guardia.

2 Re 25:8 Il settimo giorno del quinto mese - era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia - Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, funzionario del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, 25:9 bruciò il tempio del SIGNORE e il palazzo del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case dei grandi personaggi. 25:10 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capitano della guardia, abbatté tutte le mura di Gerusalemme. 25:11 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 25:12 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi. Geremia 52:12 Il decimo giorno del quinto mese - era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia - Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, 52:13 incendiò il tempio del SIGNORE e il palazzo del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e arse tutte le case ragguardevoli. 52:14 Tutto l'esercito dei Caldei che era con il capitano della guardia demolì da tutte le parti le mura di Gerusalemme. 52:15 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei più poveri del popolo, i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia e il resto della popolazione. 52:16 Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi. 1 Cronache 11;24 Questo fece Benaia, figlio di Ieoiada; e fu famoso fra i tre prodi. 11:25 Fu il più illustre dei trenta; tuttavia non giunse a eguagliare i primi tre. E Davide lo ammise nel suo consiglio. Geremia 37:13 Ma quando fu alla porta di Beniamino, c'era là un capitano della guardia, di nome Ireia, figlio di Selemia, figlio di Anania, il quale arrestò il profeta Geremia, dicendo: «Tu vai ad arrenderti ai Caldei».

2 Re 7:17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì, come aveva detto l'uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo.

Matteo 27:54 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì, come aveva detto l'uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo. Matteo 27:65 Pilato disse loro: «Avete delle guardie. Andate, assicurate la sorveglianza come credete». 27:66 Ed essi andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia. Marco 6:27 … e mandò subito una guardia con l'ordine di portargli la testa di Giovanni. At 5:22 Ma le guardie che vi andarono non li trovarono nella prigione; e, tornate, fecero il loro rapporto,




 
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