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Terafim (č un termine ebraico di cui non si conosce l’esatto significato, forse immagini, idoli)

I terafim erano rappresentazioni di dei domestici, protettori della famiglia, simili ai penati romani, in forma di statuine o similari presenti nelle antiche famiglie nomadi ebree. In un certo senso, per i capi del clan, avevano un grande valore perché sinonimo di autorità e protezione. Probabilmente il gesto di Rachele rappresentava una rivalsa per il comportamento fraudolento del padre nei confronti del marito Giacobbe (Ge 31:14-351). Il loro possesso pare rappresentasse un diritto di successione.

Genesi 31:14 Rachele e Lea gli risposero: «Abbiamo forse ancora qualche parte o eredità in casa di nostro padre? 31:15 Non ci ha forse trattate da straniere, quando ci ha vendute e ha per di più divorato il nostro denaro? 31:16 Tutte le ricchezze che Dio ha tolte a nostro padre, sono nostre e dei nostri figli. Fa' dunque tutto quello che Dio ti ha detto». 31:17 Allora Giacobbe si alzò, mise i suoi figli e le sue mogli sui cammelli Genesi 31:18 e portò via tutto il suo bestiame - tutti i beni che si era procurato, il bestiame che gli apparteneva e che aveva acquistato in Paddan-Aram - per andarsene da suo padre Isacco nel paese di Canaan. 31:19 Or mentre Labano se ne era andato a tosare le sue pecore, Rachele rubò gli idoli di suo padre. 31:20 Giacobbe ingannò Labano l'Arameo, perché non gli disse che stava per fuggire. 31:21 Così se ne fuggì, con tutto quello che aveva; si levò, passò il fiume e si diresse verso il monte di Galaad. 31:22 Il terzo giorno avvertirono Labano che Giacobbe era fuggito. 31:23 Allora egli prese con sé i suoi fratelli, lo inseguì per sette giornate di cammino e lo raggiunse al monte di Galaad. 31:24 Ma Dio venne da Labano l'Arameo, di notte, in un sogno, e gli disse: «Guàrdati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male». 31:25 Labano dunque raggiunse Giacobbe. Giacobbe aveva piantato la sua tenda sul monte; anche Labano e i suoi fratelli avevano piantato le loro sul monte di Galaad. 31:26 Allora Labano disse a Giacobbe: «Che hai fatto? Mi hai ingannato e portato via le mie figlie come prigioniere di guerra. 31:27 Perché sei fuggito di nascosto e mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con gioia e canti, al suono di timpano e di cetra. 31:28 E non mi hai neppure permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Tu hai agito da stolto. 31:29 Ora è in mio potere di farvi del male, ma il Dio di vostro padre mi parlò la notte scorsa, dicendo: "Guàrdati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male". 31:30 Ora certo te ne sei andato poiché avevi nostalgia della casa di tuo padre, ma perché hai rubato i miei dèi?» 31:31 Giacobbe rispose a Labano: «Avevo paura, perché mi son detto che mi avresti tolto con la forza le tue figlie. 31:32 Ma chiunque sia colui presso il quale troverai i tuoi dèi, egli deve morire! In presenza dei nostri fratelli, riscontra ciò che è tuo fra le cose mie e prenditelo!» Giacobbe ignorava che Rachele avesse rubato gli idoli. 31:33 Labano dunque entrò nella tenda di Giacobbe, nella tenda di Lea e nella tenda delle due serve, ma non trovò nulla. Uscito dalla tenda di Lea, entrò nella tenda di Rachele. 31:34 Ora Rachele aveva preso gli idoli, li aveva messi nella sella del cammello e si era seduta sopra quelli. Labano frugò tutta la tenda e non trovò nulla. 31:35 Lei disse a suo padre: «Il mio signore non si adiri se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho le solite ricorrenze delle donne». Egli cercò, ma non trovò gli idoli.

Terebinto (dal greco therébin-thos - terebinto)

Albero delle anacardiacee (6-10 metri) molto frondoso, endemico della macchia mediterranea, dalla cui resina si ricavano la colofonia e la trementina, un’oleoresina dall’odore molto penetrante usata come solvente per alcune vernici. La Bibbia ci narra che alla sua ombra si sedette l’angelo del Signore (Gc 6:111). Tra i suoi folti rami restò impigliata la testa di Absalon (2 S 18:9-102) e Ioab ne approfittò per ucciderlo (2 S 18:143). Dio compara al ceppo del terebinto lo sventurato residuo lasciato in Giuda da Nabucodonosor, definendolo “una discendenza santa” (Is 6:11-134).

Giudici 6:11 Poi venne l'angelo del SIGNORE e si sedette sotto il terebinto d'Ofra, che apparteneva a Ioas, abiezerita; e Gedeone, figlio di Ioas, trebbiava il grano con il torchio, per nasconderlo ai Madianiti.

2Samuele 18:9 Absalom s'imbatté nella gente di Davide. Absalom cavalcava il suo mulo; il suo mulo entrò sotto i rami intrecciati di un grande terebinto e la testa di Absalom s'impigliò nel terebinto, in modo che egli rimase sospeso fra il cielo e la terra; mentre il mulo, che era sotto di lui, passava oltre. 18:10 Un uomo vide questo e andò a riferirlo a Ioab, dicendo: «Ho visto Absalom appeso a un terebinto».

2Samuele 18:14 Allora Ioab disse: «Io non voglio perdere il tempo con te in questo modo». Prese in mano tre giavellotti e li conficcò nel cuore di Absalom, che era ancora vivo in mezzo al terebinto.

Isaia 6:11 E io dissi: «Fino a quando, Signore?» Egli rispose: «Finché le città siano devastate, senza abitanti, non vi sia più nessuno nelle case, e il paese sia ridotto in desolazione; 6:12 finché il SIGNORE abbia allontanato gli uomini, e la solitudine sia grande in mezzo al paese. 6:13 Se vi rimane ancora un decimo della popolazione, esso a sua volta sarà distrutto; ma, come al terebinto e alla quercia, quando sono abbattuti, rimane il ceppo, così rimarrà al popolo, come ceppo, una discendenza santa».

Tesori spirituali (dal greco thesaurós - tesoro e dal latino spirituale(m) da spiritus - spirito)

La Parola c’invita costantemente alla ricerca dei tesori spirituali (Pr 2:1-91). Sappiamo, infatti, che il timore di Dio (Sl 19:9-102) e l’amore (1 Co 13:2-73) ne sono la porta d’ingresso. Paolo afferma che la fede ci dà la certezza (Eb 11:14) di poter attingere alla sostanza vera (Eb 5:145), all’intelligenza e alla conoscenza (Co 2:1-36). Cristo, infatti, ne è la garanzia (Co 2:10-157) e, nel contempo, un monito a non lasciarci derubare (Co 2:88).

Proverbi 2:1 Figlio mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti, 2:2 prestando orecchio alla saggezza e inclinando il cuore all'intelligenza; 2:3 sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all'intelligenza, 2:4 se la cerchi come l'argento e ti dai a scavarla come un tesoro, 2:5 allora comprenderai il timore del SIGNORE e troverai la scienza di Dio. 2:6 Il SIGNORE infatti dà la saggezza; dalla sua bocca provengono la scienza e l'intelligenza. 2:7 Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano nell'integrità, 2:8 allo scopo di proteggere i sentieri della giustizia e di custodire la via dei suoi fedeli. 2:9 Allora comprenderai la giustizia, l'equità, la rettitudine, tutte le vie del bene.

Salmi 19:9 Il timore del SIGNORE è puro, sussiste per sempre; i giudizi del SIGNORE sono verità, tutti quanti son giusti, 19:10 son più desiderabili dell'oro, anzi, più di molto oro finissimo; son più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi.

1Corinzi 13:2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 13:3 Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente. 13:4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 13:5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 13:6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 13:7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa

Ebrei 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono

Ebrei 5:14 ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell'uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male.

Colossesi 2:1 Desidero infatti che sappiate quale arduo combattimento sostengo per voi, per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona, 2:2 affinché siano consolati i loro cuori e, uniti mediante l'amore, siano dotati di tutta la ricchezza della piena intelligenza per conoscere a fondo il mistero di Dio, cioè Cristo, 2:3 nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti.

Colossesi 2:10 e voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potenza; 2:11 in lui siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne: 2:12 siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti. 2:13 Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; 2:14 egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; 2:15 ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.

Colossesi 2:8 Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo;

Tessalonicesi, prima lettera ai

Paolo scrive questa lettera ai credenti di Tessalonica, in Macedonia tra il 50 e il 54 d.C., durante il suo secondo viaggio quando si trova a Corinto. Raggiunge i primi risultati (At 17:1-41) e ciò gli fa pensare a una sistemazione duratura (2:92) ma trova una forte avversione (At 17:5-93) che lo costringe a trasferirsi prima a Berea e poi ad Atene. Come in uno sfogo ripercorre le tappe del suo ministero (2:1-204). Gioisce per le notizie che gli porta Timoteo (3:1-105), perciò scrive esortando alla santità e all’amore (4:1-126) in attesa della parusia* di cui chiarisce alcuni aspetti (4:13-18; 5:1-117). Termina spronando a una vera vita cristiana (5:12-228).

Atti 17:1 Dopo essere passati per Amfipoli e per Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei; 17:2 e Paolo, com'era sua consuetudine, entrò da loro, e per tre sabati tenne loro ragionamenti tratti dalle Scritture, 17:3 spiegando e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti. «E il Cristo», egli diceva, «è quel Gesù che io vi annunzio». 17:4 Alcuni di loro furono convinti, e si unirono a Paolo e Sila; e così una gran folla di Greci pii, e non poche donne delle famiglie più importanti.

1Tessalonicesi 2:9 Perché, fratelli, voi ricordate la nostra fatica e la nostra pena; infatti è lavorando notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi, che vi abbiamo predicato il vangelo di Dio.

Atti 17:5 Ma i Giudei, mossi da invidia, presero con loro alcuni uomini malvagi tra la gente di piazza; e, raccolta quella plebaglia, misero in subbuglio la città; e, assalita la casa di Giasone, cercavano di trascinare Paolo e Sila davanti al popolo. 17:6 Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli davanti ai magistrati della città, gridando: «Costoro, che hanno messo sottosopra il mondo, sono venuti anche qui, 17:7 e Giasone li ha ospitati; ed essi tutti agiscono contro i decreti di Cesare, dicendo che c'è un altro re, Gesù». 17:8 E misero in agitazione la popolazione e i magistrati della città, che udivano queste cose. 17:9 Questi, dopo aver ricevuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li lasciarono andare.

1Tessalonicesi 2:1 Voi stessi, fratelli, sapete che la nostra venuta tra voi non è stata vana; 2:2 anzi, dopo aver prima sofferto e subìto oltraggi, come sapete, a Filippi, trovammo il coraggio nel nostro Dio, per annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. 2:3 Perché la nostra predicazione non proviene da finzione, né da motivi impuri, né è fatta con inganno; 2:4 ma come siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare il vangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori. 2:5 Difatti, non abbiamo mai usato un parlare lusinghevole, come ben sapete, né pretesti ispirati da cupidigia; Dio ne è testimone. 2:6 E non abbiamo cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, sebbene, come apostoli di Cristo, avessimo potuto far valere la nostra autorità; 2:7 invece, siamo stati mansueti in mezzo a voi, come una nutrice che cura teneramente i suoi bambini. 2:8 Così, nel nostro grande affetto per voi, eravamo disposti a darvi non soltanto il vangelo di Dio, ma anche le nostre proprie vite, tanto ci eravate diventati cari. 2:9 Perché, fratelli, voi ricordate la nostra fatica e la nostra pena; infatti è lavorando notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi, che vi abbiamo predicato il vangelo di Dio. 2:10 Voi siete testimoni, e Dio lo è pure, del modo santo, giusto e irreprensibile con cui ci siamo comportati verso di voi che credete; 2:11 sapete pure che, come fa un padre con i suoi figli, 2:12 abbiamo esortato, confortato e scongiurato ciascuno di voi a comportarsi in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. 2:13 Per questa ragione anche noi ringraziamo sempre Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione di Dio, voi l'accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. 2:14 Infatti, fratelli, voi siete diventati imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; poiché anche voi avete sofferto da parte dei vostri connazionali le stesse tribolazioni che quelle chiese hanno sofferto da parte dei Giudei, 2:15 i quali hanno ucciso il Signore Gesù e i profeti, e hanno cacciato noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini, 2:16 impedendoci di parlare agli stranieri perché siano salvati. Colmano così senza posa la misura dei loro peccati; ma ormai li ha raggiunti l'ira finale. 2:17 Quanto a noi, fratelli, privati di voi per breve tempo, di persona ma non di cuore, abbiamo tanto più cercato, con grande desiderio, di vedere il vostro volto. 2:18 Perciò più volte abbiamo voluto, almeno io, Paolo, venire da voi; ma Satana ce lo ha impedito. 2:19 Qual è infatti la nostra speranza, o la nostra gioia, o la corona di cui siamo fieri? Non siete forse voi, davanti al nostro Signore Gesù quand'egli verrà? 2:20 Sì, certo, voi siete il nostro vanto e la nostra gioia.

1Tessalonicesi 3:1 Perciò, non potendo più resistere, preferimmo restar soli ad Atene; 3:2 e mandammo Timoteo, nostro fratello e servitore di Dio nella predicazione del vangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede, 3:3 affinché nessuno fosse scosso in mezzo a queste tribolazioni; infatti voi stessi sapete che a questo siamo destinati. 3:4 Perché anche quando eravamo tra di voi, vi preannunciavamo che avremmo dovuto soffrire, come poi è avvenuto, e voi lo sapete. 3:5 Perciò anch'io, non potendo più resistere, mandai a informarmi della vostra fede, temendo che il tentatore vi avesse tentati, e la nostra fatica fosse risultata vana. 3:6 Ma ora Timoteo è ritornato e ci ha recato buone notizie della vostra fede e del vostro amore, e ci ha detto che conservate sempre un buon ricordo di noi e desiderate vederci, come anche noi desideriamo vedere voi. 3:7 Per questa ragione, fratelli, siamo stati consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede, pur fra tutte le nostre angustie e afflizioni; 3:8 perché ora, se state saldi nel Signore, ci sentiamo rivivere. 3:9 Come potremmo, infatti, esprimere a Dio la nostra gratitudine a vostro riguardo, per la gioia che ci date davanti al nostro Dio, 3:10 mentre notte e giorno preghiamo intensamente di poter vedere il vostro volto e di colmare le lacune della vostra fede?

1Tessalonicesi 4:1 Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo in cui dovete comportarvi e piacere a Dio ed è già così che vi comportate. Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più. 4:2 Infatti sapete quali istruzioni vi abbiamo date nel nome del Signore Gesù. 4:3 Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, 4:4 che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, 4:5 senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio; 4:6 che nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e dichiarato prima. 4:7 Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. 4:8 Chi dunque disprezza questi precetti, non disprezza un uomo, ma quel Dio che vi fa anche dono del suo Santo Spirito. 4:9 Quanto all'amore fraterno non avete bisogno che io ve ne scriva, giacché voi stessi avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, 4:10 e veramente lo fate verso tutti i fratelli che sono nell'intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, ad abbondare in questo sempre di più, 4:11 e a cercare di vivere in pace, di curare i vostri beni e di lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato di fare, 4:12 affinché camminiate dignitosamente verso quelli di fuori e non abbiate bisogno di nessuno.

1Tessalonicesi 4:13 Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. 4:14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. 4:15 Poiché vi diciamo questo fondandoci sulla parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 4:16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 4:17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. 4:18 Incoraggiatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. 1Tessalonicesi 5:1 Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 5:2 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. 5:3 Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. 5:4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; 5:5 perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. 5:6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; 5:7 poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. 5:8 Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. 5:9 Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, 5:10 il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. 5:11 Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.

1Tessalonicesi 5:12 Fratelli, vi preghiamo di aver riguardo per coloro che faticano in mezzo a voi, che vi sono preposti nel Signore e vi istruiscono, 5:13 e di tenerli in grande stima e di amarli a motivo della loro opera. Vivete in pace tra di voi. 5:14 Vi esortiamo, fratelli, ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli, a essere pazienti con tutti. 5:15 Guardate che nessuno renda ad alcuno male per male; anzi cercate sempre il bene gli uni degli altri e quello di tutti. 5:16 Abbiate sempre gioia; 5:17 non cessate mai di pregare; 5:18 in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 5:19 Non spegnete lo Spirito. 5:20 Non disprezzate le profezie; 5:21 ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; 5:22 astenetevi da ogni specie di male.

Tessalonicesi, seconda lettera ai

A breve distanza dalla prima, Paolo scrive questa seconda epistola che, in pratica, ne è il seguito. Il tema principale è il ritorno di Cristo, argomento già trattato nella prima lettera ma che pare non ancora perfettamente compreso, tant’è che sono insorte notevoli incomprensioni (1 Te 5:1-31) che hanno provocato scompiglio e diserzione (2:1-122). Paolo, grato a Dio per le certezze che ha potuto trasmettere loro (2:13-153), richiede preghiere d’intercessione invitandoli a pazientare (3:1-54) e a evitare quanti pervertono il Vangelo (3:65). Pone se stesso come esempio di vita ordinata e dignitosa (3:7-106) biasimando quanti rifiutano d’imitarlo (3:11-147).

1Tessalonicesi 5:1 Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 5:2 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. 5:3 Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno.

2Tessalonicesi 2:1 Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo 2:2 di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. 2:3 Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2:4 l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio. 2:5 Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose? 2:6 Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo. 2:7 Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2:8 E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta. 2:9 La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 2:10 con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. 2:11 Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; 2:12 affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.

2Tessalonicesi 2:13 Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. 2:14 A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo. 2:15 Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera.

2Tessalonicesi 3:1 Per il resto, fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata come lo è tra di voi, 3:2 e perché noi siamo liberati dagli uomini molesti e malvagi, poiché non tutti hanno la fede. 3:3 Ma il Signore è fedele ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno. 3:4 A vostro riguardo abbiamo questa fiducia nel Signore, che fate e farete le cose che vi ordiniamo. 3:5 Il Signore diriga i vostri cuori all'amore di Dio e alla paziente attesa di Cristo.

2Tessalonicesi 3:6 Fratelli, vi ordiniamo nel nome del nostro Signore Gesù Cristo che vi ritiriate da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo l'insegnamento che avete

2Tessalonicesi 3:7 Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati disordinatamente tra di voi; 3:8 né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno, ma con fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi. 3:9 Non che non ne avessimo il diritto, ma abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci imitaste. 3:10 Infatti, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare.

2Tessalonicesi 3:11 Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose futili. 3:12 Ordiniamo a quei tali e li esortiamo, nel Signore Gesù Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando tranquillamente. 3:13 Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene. 3:14 E se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, notatelo, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni.

Testimonianza (dal latino testimoniu(m) – deposizione del teste)

È una forma di lode che il credente innalza al Signore (Sl 26:7-8; 119:171-172; 145:10-121) e dalla quale non può prescindere perché spinto da una forza interiore (Mt 10:18-20; Lc 21:12-15; Gv 4:13-162) che porta a confessare Cristo e le Sue meraviglie (Gv 11:25-27; At 4:13-14; Ro 8:13-17; 10:9-113).Ogni tempo (Sl 107:1-2; Is 12:1-54) e ogni luogo (Mc 5:18-20; Ef 5:18-205) sono adatti purché sia resa senza timore (2 Ti 1:7-96) e sotto la guida dello Spirito Santo (At 4:20; 2 Co 4:13-15; At 1:8; 4:337).

Salmi 26:7 per far risonare voci di lode, per raccontare tutte le tue meraviglie. 26:8 O SIGNORE, io amo trattenermi nella tua casa, nel luogo ove risiede la tua gloria. Salmi 119:171 Le mie labbra esprimeranno la tua lode, perché tu m'insegni i tuoi statuti. 119:172 La mia lingua celebrerà la tua parola, perché tutti i tuoi comandamenti sono giustizia. Salmi 145:10 Tutte le tue opere ti celebreranno, o SIGNORE, e i tuoi fedeli ti benediranno. 145:11 Parleranno della gloria del tuo regno e racconteranno la tua potenza 145:12 per far conoscere ai figli degli uomini i tuoi prodigi e la gloria maestosa del tuo regno.

Matteo 10:18 e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani. 10:19 Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. 10:20 Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Luca 21:12 Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno consegnandovi alle sinagoghe, e mettendovi in prigione, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. 21:13 Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza. 21:14 Mettetevi dunque in cuore di non premeditare come rispondere a vostra difesa,21:15 perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire. Giovanni 4:13 Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; 4:14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna».4:15 La donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». 4:16 Gesù le disse: «Va' a chiamar tuo marito e vieni qua».

Giovanni 11:25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 11:26 e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» 11:27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo». Atti 4:13 Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesù e, 4:14 vedendo l'uomo che era stato guarito, lì presente con loro, non potevano dir niente in contrario. Romani 8:13 perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete; 8:14 infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. 8:15 E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»8:16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. Romani 10:9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10:10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 10:11 Difatti la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso».

Salmi 107:1 Celebrate il SIGNORE, perch'egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno! 107:2 Così dicano i riscattati del SIGNORE, ch'egli liberò dalla mano dell'avversario Isaia 12:1 In quel giorno dirai: «Io ti lodo, SIGNORE! Infatti, dopo esserti adirato con me, la tua ira si è calmata, e tu mi hai consolato. 12:2 Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla; poiché il SIGNORE, il SIGNORE è la mia forza e il mio cantico; egli è stato la mia salvezza». 12:3 Voi attingerete con gioia l'acqua dalle fonti della salvezza,12:4 e in quel giorno direte: «Lodate il SIGNORE, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso! 12:5 Salmeggiate al SIGNORE, perché ha fatto cose grandiose; siano esse note a tutta la terra!

Marco 5:18 Com'egli saliva sulla barca, l'uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. 5:19 Gesù non glielo permise, ma gli disse: «Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te». 5:20 Ed egli se ne andò e cominciò a proclamare nella Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatte per lui. E tutti si meravigliavano. Efesini 5:18 Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito, 5:19 parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore; 5:20 ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo;

2Timoteo 1:7 Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d'amore e di autocontrollo. 1:8 Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio. 1:9 Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità,

Atti 4:20 Quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite». 2Corinzi 4:13 Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è espresso in questa parola della Scrittura: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo, 4:14 sapendo che colui che risuscitò il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparire con voi alla sua presenza. 4:15 Tutto ciò infatti avviene per voi, affinché la grazia che abbonda per mezzo di un numero maggiore di persone, moltiplichi il ringraziamento alla gloria di Dio. Atti 1:8 Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra». Atti 4:33 Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazie era sopra tutti loro.

Tetragrammaton/Tetragramma (dal greco: quattro lettere) vedi IO SONO; Jahvč

“Tetragrammaton” è un termine che si applica alle 4 consonanti che sono comprese nel nome di Dio, rivelato a Mosè in Esodo 3:141 dove Dio disse: «Io sono colui che sono». YHWH deriva dalla forma base del verbo “essere” in ebraico. La pronuncia corretta del termine è stata persa per il rispetto/ timore che gli ebrei avevano per il Nome al di sopra di ogni nome. In Italia si usano principalmente due forme: Geova* o Jahveh/Jahvè* (inglese: Jehovah). Anche Gesù è YHWH (Is 40:3; cfr. Mc 1:32).

Esodo 3:14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"».

Isaia 40:3 La voce di uno grida: «Preparate nel deserto la via del SIGNORE, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio! Marco 1:3 Voce di uno che grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"».

Tetrarca (dal greco tetrárcham comp da tetraárchein – comandare)

Principe sulla quarta parte di uno stato. Nel 4 a.C. a Gerico, muore Erode il Grande, re di Giudea dal 37 a.C. Il suo regno fu assegnato a tre figli: Erode Filippo II, tetrarca dell’Iturea e Traconide fino al 34 d.C. Erode Antipa, tetrarca di Galilea e Perea fino al 39 d.C. (Lc 3:1, 19-20; Mc 6:17-291). Erode Archelao, etnarca*, della Giudea, Samaria e Idumea fino al 6 d.C. accorpate, poi, alla provincia della Siria (Lc 2:22). Lisania governò la tetrarchia di Abilene fino al 37 d.C. (Lc 3:1-23). Erode Filippo I (forse scambiato con Filippo II), fu senza reggenza (Mt 14:3-4; Mc 6:17-20; Lc 3:19-204), morì nel 34 d.C. anno in cui la moglie Erodiade sposò il cognato Erode Antipa.

Luca 3:1 Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell'Abilene, Luca 3:19 ma Erode, il tetrarca, rimproverato da lui a proposito di Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità che aveva commesso, Luca 3:20 aggiunse a tutte le altre anche questa: rinchiuse Giovanni in prigione. Marco 6:17 Poiché Erode aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva fatto incatenare in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello, che egli, Erode, aveva sposata. 6:18 Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello!» 6:19 Perciò Erodiada gli serbava rancore e voleva farlo morire, ma non poteva. 6:20 Infatti Erode aveva soggezione di Giovanni, sapendo che era uomo giusto e santo, e lo proteggeva; dopo averlo udito era molto perplesso, e l'ascoltava volentieri. 6:21 Ma venne un giorno opportuno quando Erode, al suo compleanno, fece un convito ai grandi della sua corte, agli ufficiali e ai notabili della Galilea. 6:22 La figlia della stessa Erodiada entrò e ballò, e piacque a Erode e ai commensali. Il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e te lo darò». 6:23 E le giurò: «Ti darò quel che mi chiederai; fino alla metà del mio regno». 6:24 Costei, uscita, domandò a sua madre: «Che chiederò?» La madre disse: «La testa di Giovanni il battista». 6:25 E, ritornata in fretta dal re, gli fece questa richiesta: «Voglio che sul momento tu mi dia, su un piatto, la testa di Giovanni il battista». 6:26 Il re ne fu molto rattristato; ma, a motivo dei giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no; 6:27 e mandò subito una guardia con l'ordine di portargli la testa di Giovanni. 6:28 La guardia andò, lo decapitò nella prigione e portò la testa su un piatto; la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre. 6:29 I discepoli di Giovanni, udito questo, andarono a prendere il suo corpo e lo deposero in un sepolcro.

Luca 2:2 Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria.

Luca 3:1 Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell'Abilene, 3:2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.

Matteo 14:3 Perché Erode, fatto arrestare Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello; 14:4 perché Giovanni gli diceva: «Non ti è lecito averla». Marco 6:17 Poiché Erode aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva fatto incatenare in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello, che egli, Erode, aveva sposata. 6:18 Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello!» 6:19 Perciò Erodiada gli serbava rancore e voleva farlo morire, ma non poteva. 6:20 Infatti Erode aveva soggezione di Giovanni, sapendo che era uomo giusto e santo, e lo proteggeva; dopo averlo udito era molto perplesso, e l'ascoltava volentieri. Luca 3:19 ma Erode, il tetrarca, rimproverato da lui a proposito di Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità che aveva commesso, 3:20 aggiunse a tutte le altre anche questa: rinchiuse Giovanni in prigione

Textus receptus (termine latino il cui significato č: testo ricevuto o accolto)

Per il N.T. è la base per la Bibbia di Lutero. Erasmo da Rotterdam non possedendo la completezza dei manoscritti dell’Apocalisse in greco, ricostruì la sua opera basandosi su parti della Vulgata e su testi della Patristica. Pur riportando un notevole successo, per le posizioni particolarmente vicine alla allora propensione della riforma, il lavoro parrebbe di non grande qualità, tant’è che molti studiosi moderni gli preferiscono, per certi tratti, gli esemplari classici dei testi alessandrini circolanti.

Thelo (termine greco che significa: l’amore di fare, desiderio di fare)

Con questo termine si esprime il piacere, l’amore, il desiderio di voler portare a compimento qualche cosa. In 1 Ti 2:41 è scritto: (Dio) “… vuole [desidera ardentemente] che tutti gli uomini siano salvati. Con il significato di amare, invece, è presente un’unica volta (Mc 12:38-392) ed è espresso in senso spregiativo.

1Timoteo 2:4 hos pantas anthrôpous thelei sôthênai kai eis epignôsin alêtheias elthein. 1Timoteo 2:4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità.

Marco 12:38 Nel suo insegnamento Gesù diceva: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ed essere salutati nelle piazze, 12:39 e avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti;




 
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