Dizionario Biblico

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Theotókos (dal grecoTheós tiktô – partorire Dio - corrispondente al latino deipara o genetrix Dei – genitrice o madre di Dio)

Titolo usato dalla Chiesa Cattolica fin dal IV secolo ad Alessandria d’Egitto. I nestoriani hanno aspramente combattuto tale idea e ciò ha generato il concilio di Efeso del 431 d.C. da cui scaturì, applicando le conclusioni del concilio di Nicea del 325 d.C. sulla pienezza delle due nature di Gesù, per deduzione (ampiamente confutabile) anche l’estensione di tale titolo: Gesù Cristo è Dio. Maria diede alla luce Gesù, quindi, essendo Gesù Dio, Maria è la madre di Dio. Il mondo evangelico rispetta il ruolo di Maria ma la considera, unicamente, madre di Gesù uomo.

Timore di Dio (dal latino timore(m) – da timore – temere)

Viverlo da figli integri (Mt 18:31), oltre che richiesto dalle Scritture (Sl 22:23; 1 Pt 2:172), è conseguenza diretta (Sl 2:11; Pr 15:163) di chi ricerca e vive la purezza in Cristo (2 Co 7:14). Preserva dal peccato (Es 20:205); è espressione del favore di Dio (2 S 23:1-36), prova del discernimento della Sua Parola (Pr 2:1-97) e, tramite la correzione, ci rende partecipi della Sua santità (Eb 12:4-118). Praticarlo, oltre che benedetti (Sl 112:1; 115:11-139), ci rende accetti al Padre (Sl 147:11; Lc 1:50; At 10:34-3610), ma guai a chi lo ignora (Pr 1:28-32; Ro 3:14-1811) o, peggio, lo sprezza (Sl 36:1212).

Matteo 18:3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

Salmi 22:23 O voi che temete il SIGNORE, lodatelo! Voi tutti, discendenti di Giacobbe, glorificatelo, temetelo voi tutti, stirpe d'Israele! 1Pietro 2:17 Onorate tutti. Amate i fratelli. Temete Dio. Onorate il re.

Salmi 2:11 Servite il SIGNORE con timore, e gioite con tremore. Proverbi 15:16 Meglio poco con il timore del SIGNORE, che gran tesoro con turbamento

2Corinzi 7:1 Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.

Esodo 20:20 Mosè disse al popolo: «Non temete, Dio è venuto per mettervi alla prova, perché ci sia in voi timore di Dio, e così non pecchiate».

2Samuele 23:1 Queste sono le ultime parole di Davide: «Parola di Davide, figlio d'Isai, parola dell'uomo che fu elevato ad alta dignità, dell'unto del Dio di Giacobbe, del dolce cantore d'Israele: 23:2 lo spirito del SIGNORE ha parlato per mio mezzo e la sua parola è stata sulle mie labbra. 23:3 Il Dio d'Israele ha parlato, la Ròcca d'Israele mi ha detto: "Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timore di Dio,

Proverbi 2:1 Figlio mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti, 2:2 prestando orecchio alla saggezza e inclinando il cuore all'intelligenza; 2:3 sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all'intelligenza, 2:4 se la cerchi come l'argento e ti dai a scavarla come un tesoro, 2:5 allora comprenderai il timore del SIGNORE e troverai la scienza di Dio. 2:6 Il SIGNORE infatti dà la saggezza; dalla sua bocca provengono la scienza e l'intelligenza. 2:7 Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano nell'integrità, 2:8 allo scopo di proteggere i sentieri della giustizia e di custodire la via dei suoi fedeli. 2:9 Allora comprenderai la giustizia, l'equità, la rettitudine, tutte le vie del bene.

Ebrei 12:4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato, 12:5 e avete dimenticato l'esortazione rivolta a voi come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso; 12:6 perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli». 12:7Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga?12:8 Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli. 12:9Inoltre abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita? 12:10 Essi infatti ci correggevano per pochi giorni come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. 12:11 È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recar gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.

Salmi 112:1  Alleluia. Beato l'uomo che teme il SIGNORE e trova grande gioia nei suoi comandamenti. Salmi 115:11 Voi che temete il SIGNORE, confidate nel SIGNORE! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 115:12 Il SIGNORE si è ricordato di noi; egli benedirà, sì, benedirà la casa d'Israele, benedirà la casa d'Aaronne, 115:13 benedirà quelli che temono il SIGNORE, piccoli e grandi.

-Salmi 147:11 Il SIGNORE si compiace di quelli che lo temono, di quelli che sperano nella sua bontà. Luca 1:50 e la sua misericordia si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono. Atti 10:34 Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: «In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; 10:35 ma che in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito. 10:36 Questa è la parola ch'egli ha diretta ai figli d'Israele, portando il lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo. Egli è il Signore di tutti.

Proverbi 1:28 Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura ma non mi troveranno. 1:29Poiché hanno odiato la scienza, non hanno scelto il timore del SIGNORE, 1:30 non hanno voluto sapere i miei consigli e hanno disprezzato ogni mia riprensione, 1:31 si pasceranno del frutto della loro condotta, e saranno saziati dei loro propri consigli. 1:32 Infatti il pervertimento degli insensati li uccide e lo sviarsi degli stolti li fa perire; Romani 3:14 «La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza». 3:15 «I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.3:16 Rovina e calamità sono sul loro cammino 3:17 e non conoscono la via della pace». 3:18 «Non c'è timor di Dio davanti ai loro occhi».

Salmi 36:12 Ecco, quelli che fanno il male sono caduti; sono atterrati, e non possono risorgere.

Timoteo, prima lettera a

Paolo indirizza, forse dalla Macedonia, questa missiva a Timoteo, suo figlio spirituale (1:21), intorno all’anno 63-66 d.C.. L’apostolo ben conosce questo giovane (1:18-19; 4: 142) perché gli è stato fedele compagno d’opera (Ro 16:21; 1 Co 16:10-11; Fl 2:19-22; 1 Te 3:23). Ora è tempo che questa esperienza sia resa disponibile al servizio pastorale (1: 3-4; 3:14-15; 4:11; 6:1-24). Lo esorta a combattere le false dottrine (1:3-11; 6:3-5, 20-215) ponendosi come esempio (1:12-166). Lo invita a una vita di preghiera (2:1-77) ricordandogli le doti del servo di Dio (3:1-13; 4:6-7, 12-168 ; 5:1-229) e il pericolo delle ricchezze (6:9-12, 1710).

1Timoteo 1:2 a Timoteo, mio legittimo figlio nella fede: grazia, misericordia, pace, da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore.

1Timoteo 1:18 Ti affido questo incarico, Timoteo, figlio mio, in armonia con le profezie che sono state in precedenza fatte a tuo riguardo, perché tu combatta in virtù di esse la buona battaglia, 1:19 conservando la fede e una buona coscienza; alla quale alcuni hanno rinunziato, e così, hanno fatto naufragio quanto alla fede. 1Timoteo 4:14 Non trascurare il carisma che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani.

Romani 16:21 Timoteo, mio collaboratore, vi saluta e vi salutano anche Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti. 1Corinzi 16:10 Ora se viene Timoteo, guardate che stia fra voi senza timore, perché lavora nell'opera del Signore come faccio anch'io. 16:11 Nessuno dunque lo disprezzi; ma fatelo proseguire in pace, perché venga da me; poiché io l'aspetto con i fratelli. Filippesi 2:19 Ora spero nel Signore Gesù di mandarvi presto Timoteo per essere io pure incoraggiato nel ricevere vostre notizie. 2:20 Infatti non ho nessuno di animo pari al suo che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne. 2:21 Poiché tutti cercano i loro propri interessi, e non quelli di Cristo Gesù. 2:22 Voi sapete che egli ha dato buona prova di sé, perché ha servito con me la causa del vangelo, come un figlio con il proprio padre. 1Tessalonicesi 3:2 e mandammo Timoteo, nostro fratello e servitore di Dio nella predicazione del vangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede,

1Timoteo 1:3 Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse 1:4 e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede. 1Timoteo 3:14 Ti scrivo queste cose sperando di venir presto da te, 3:15 affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 1Timoteo 4:11 Ordina queste cose e insegnale. 1Timoteo 6:1 Tutti quelli che sono sotto il giogo della schiavitù, stimino i loro padroni degni di ogni onore, perché il nome di Dio e la dottrina non vengano bestemmiati. 6:2 Quelli che hanno padroni credenti, non li disprezzino perché sono fratelli, ma li servano con maggiore impegno, perché quelli che beneficiano del loro servizio sono fedeli e amati. Insegna queste cose e raccomandale.

1Timoteo 1:3 Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse 1:4 e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede. 1:5 Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. 1:6 Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. 1:7 Vogliono essere dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza. 1:8 Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; 1:9 sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, 1:10 per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, 1:11 secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha affidato. 1Timoteo 6:3 Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, 6:4 è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, 6:5 acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno. 1Timoteo 6:20 O Timoteo, custodisci il deposito; evita i discorsi vuoti e profani e le obiezioni di quella che falsamente si chiama scienza; 6:21 alcuni di quelli che la professano si sono allontanati dalla fede. La grazia sia con voi.

1Timoteo 1:12 Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, 1:13 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; 1:14 e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù. 1:15 Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 1:16 Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna.

1Timoteo 2:1 Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, 2:2 per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità. 2:3 Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, 2:4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. 2:5 Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, 2:6 che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo, 2:7 e della quale io fui costituito predicatore e apostolo (io dico il vero, non mento), per istruire gli stranieri nella fede e nella verità.

1Timoteo 3:1 Certa è quest'affermazione: se uno aspira all'incarico di vescovo, desidera un'attività lodevole. 3:2 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3:3 non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, 3:4 che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi 3:5 (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), 3:6 che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo. 3:7 Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo. 3:8 Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; 3:9 uomini che custodiscano il mistero della fede in una coscienza pura. 3:10 Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili. 3:11 Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa. 3:12 I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie. 3:13 Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi, si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù. 1Timoteo 4:6 Esponendo queste cose ai fratelli, tu sarai un buon servitore di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e della buona dottrina che hai imparata. 4:7 Ma rifiuta le favole profane e da vecchie; esèrcitati invece alla pietà, 1Timoteo 4:12 Nessuno disprezzi la tua giovane età; ma sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell'amore, nella fede, nella purezza. 4:13 Àpplicati, finché io venga, alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento. 4:14 Non trascurare il carisma che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani. 4:15 Òccupati di queste cose e dèdicati interamente ad esse perché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 4:16 Bada a te stesso e all'insegnamento; persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

1Timoteo 5:1 Non riprendere con asprezza l'uomo anziano, ma esortalo come si esorta un padre; i giovani, come fratelli; 5:2 le donne anziane, come madri; le giovani, come sorelle, in tutta purezza. 5:3 Onora le vedove che sono veramente vedove. 5:4 Ma se una vedova ha figli o nipoti, imparino essi per primi a fare il loro dovere verso la propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è gradito davanti a Dio. 5:5 La vedova che è veramente tale e sola al mondo, ha posto la sua speranza in Dio, e persevera in suppliche e preghiere notte e giorno; 5:6 ma quella che si abbandona ai piaceri, benché viva, è morta. 5:7 Anche queste cose ordina, perché siano irreprensibili. 5:8 Se uno non provvede ai suoi, e in primo luogo a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore di un incredulo. 5:9 La vedova sia iscritta nel catalogo quando abbia non meno di sessant'anni, quando è stata moglie di un solo marito, 5:10 quando è conosciuta per le sue opere buone: per aver allevato figli, esercitato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso a ogni opera buona. 5:11 Ma rifiuta le vedove più giovani, perché, quando vengono afferrate dal desiderio, abbandonato Cristo, vogliono risposarsi, 5:12 rendendosi colpevoli perché hanno abbandonato l'impegno precedente. 5:13 Inoltre imparano anche a essere oziose, andando attorno per le case; e non soltanto a essere oziose, ma anche pettegole e curiose, parlando di cose delle quali non si deve parlare. 5:14 Voglio dunque che le vedove giovani si risposino, abbiano figli, governino la casa, non diano agli avversari alcuna occasione di maldicenza; 5:15 infatti già alcune si sono sviate per andare dietro a Satana. 5:16 Se qualche credente ha con sé delle vedove, le soccorra. Non ne sia gravata la chiesa, perché possa soccorrere quelle che sono veramente vedove. 5:17 Gli anziani che tengono bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento; 5:18 infatti la Scrittura dice: «Non mettere la museruola al bue che trebbia»; e: «L'operaio è degno del suo salario». 5:19 Non ricevere accuse contro un anziano, se non vi sono due o tre testimoni. 5:20 Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, perché anche gli altri abbiano timore. 5:21 Ti scongiuro, davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste cose senza pregiudizi, e di non fare nulla con parzialità. 5:22 Non imporre con troppa fretta le mani a nessuno, e non partecipare ai peccati altrui; consèrvati puro.

1Timoteo 6:9 Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. 6:10 Infatti l'amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori. 6:11 Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose, e ricerca la giustizia, la pietà, la fede, l'amore, la costanza e la mansuetudine. 6:12 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni. 1Timoteo 6:17 Ai ricchi in questo mondo ordina di non essere d'animo orgoglioso, di non riporre la loro speranza nell'incertezza delle ricchezze, ma in Dio, che ci fornisce abbondantemente di ogni cosa perché ne godiamo;

Timoteo, seconda lettera a

Questa epistola, dal contesto molto personale, pare scritta durante la seconda prigionia di Paolo a Roma (1:81) nell’anno 67 d.C., poco prima della sua decapitazione. L’apostolo, abbandonato da molti (1:152) e ormai prossimo alla fine (4:6-83), brama la presenza del suo amato “figlio in fede” (1:2-4; 4:9, 214). L’intera missiva è volta a incoraggiare il giovane nel suo ministero nella città di Efeso (2:1-265; 3:10-176). Lo mette in guardia contro la corruzione futura (3:1-97) ribadendo l’importanza della fedeltà a Dio e alla diffusione della Parola (4:1-58). Rende grazie al Signore perché, nonostante la solitudine, si sente forte e pronto a presentarsi a Lui (4:17-189).

2Timoteo 1:8 Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio.

2Timoteo 1:8 Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio.

2Timoteo 4:6 Quanto a me, io sto per essere offerto in libazione, e il tempo della mia partenza è giunto. 4:7 Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. 4:8 Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.

2Timoteo 1:2 a Timoteo, mio caro figlio, grazia, misericordia, pace da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore. 1:3 Ringrazio Dio, che servo come già i miei antenati con pura coscienza, ricordandomi regolarmente di te nelle mie preghiere giorno e notte; 1:4 ripenso alle tue lacrime e desidero intensamente vederti per essere riempito di gioia. 2Timoteo 4:9 Cerca di venir presto da me, 2Timoteo 4:21 Cerca di venire prima dell'inverno. Ti salutano Eubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i fratelli.

2Timoteo 2:1 Tu dunque, figlio mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, 2:2 e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. 2:3 Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 2:4 Uno che va alla guerra non s'immischia in faccende della vita civile, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. 2:5 Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole. 2:6 Il lavoratore che fatica dev'essere il primo ad avere la sua parte dei frutti. 2:7 Considera quel che dico, perché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa. 2:8 Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo, 2:9 per il quale io soffro fino ad essere incatenato come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata. 2:10 Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch'essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 2:11 Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; 2:12 se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; 2:13 se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso. 2:14 Ricorda loro queste cose, scongiurandoli davanti a Dio che non facciano dispute di parole; esse non servono a niente e conducono alla rovina chi le ascolta. 2:15 Sfòrzati di presentarti davanti a Dio come un uomo fidato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che dispensi rettamente la parola della verità. 2:16 Ma evita le chiacchiere profane, perché quelli che le fanno avanzano sempre più nell'empietà 2:17 e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; tra questi sono Imeneo e Fileto, 2:18 uomini che hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. 2:19 Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronunzia il nome del Signore». 2:20 In una grande casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile. 2:21 Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona. 2:22 Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l'amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro. 2:23 Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese. 2:24 Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. 2:25 Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, 2:26 in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà.

2Timoteo 3:10 Tu invece hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia costanza, 3:11 le mie persecuzioni, le mie sofferenze, quello che mi accadde ad Antiochia, a Iconio e a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportate; e il Signore mi ha liberato da tutte. 3:12 Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. 3:13 Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati. 3:14 Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, 3:15 e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. 3:16 Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, 3:17 perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

2Timoteo 3:1 Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; 3:2 perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, 3:3 insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, 3:4 traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, 3:5 aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontànati! 3:6 Poiché nel numero di costoro ci sono quelli che si insinuano nelle case e circuiscono donnette cariche di peccati, agitate da varie passioni, 3:7 le quali cercano sempre d'imparare e non possono mai giungere alla conoscenza della verità. 3:8 E come Iannè e Iambrè si opposero a Mosè, così anche costoro si oppongono alla verità: uomini dalla mente corrotta, che non hanno dato buona prova quanto alla fede. 3:9 Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini.

2Timoteo 4:1 Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti, per la sua apparizione e il suo regno: 4:2 predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza. 4:3 Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, 4:4 e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. 4:5 Ma tu sii vigilante in ogni cosa, sopporta le sofferenze, svolgi il compito di evangelista, adempi fedelmente il tuo servizio.

2Timoteo 4:17 Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone. 4:18 Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Tipologia (dal greco typos – stampo, modello e logia - studio)

Un “tipo” è una figura o rappresentazione di qualcosa che deve ancora venire. Biblicamente, anticipa (prefigura) già nell’AT la Persona di Cristo o le cose a Lui attinenti (la salvezza) con un “ombra di beni futuri” (Eb 8:5; 9:231). Gli esempi più conosciuti sono: l’agnello pasquale, (Es 12:262); ►27-51; Gv 1:293), la manna (Es 16:234, ►24-365Gv 6:1-346, ►35-717), e la roccia nel deserto dalla quale sgorgò l’acqua (Es 17:1-168, ►1 Cor 10:1-339). Il “tipo” può essere rappresentato da: una persona (Mosè, Giuseppe), un animale (vitello), un edificio (il Tempio), un cibo (olio, pane), un evento (la creazione, l’esodo), un luogo (Egitto, Canaan), un rito (i sacrifici), ecc.

Ebrei 8:5 Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte». Ebrei 9:23 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere purificate con sacrifici più eccellenti di questi.

Esodo 12:1 Il SIGNORE parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto, dicendo: 12:2 «Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell'anno. 12:3 Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il decimo giorno di questo mese, ognuno prenda un agnello per famiglia, un agnello per casa; 12:4 se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune con il vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone. Voi conterete ogni persona secondo quello che può mangiare dell'agnello. 12:5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto. 12:6 Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la comunità d'Israele, riunita, lo sacrificherà al tramonto. 12:7 Poi si prenda del sangue d'agnello e lo si metta sui due stipiti e sull'architrave della porta delle case dove lo si mangerà. 12:8 Se ne mangi la carne in quella notte; la si mangi arrostita al fuoco, con pane azzimo e con erbe amare. 12:9 Non mangiatelo poco cotto o lessato nell'acqua, ma sia arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le interiora. 12:10 Non lasciatene avanzo alcuno fino alla mattina. Quello che sarà rimasto fino alla mattina, bruciatelo con il fuoco. 12:11 Mangiatelo in questa maniera: con i vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedi e con il vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua del SIGNORE. 12:12 Quella notte io passerò per il paese d'Egitto, colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli dèi d'Egitto. Io sono il SIGNORE. 12:13 Il sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; quand'io vedrò il sangue, passerò oltre, e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d'Egitto.12:14 Quel giorno sarà per voi un giorno di commemorazione, e lo celebrerete come una festa in onore del SIGNORE; lo celebrerete di età in età come una legge perenne. 12:15 Per sette giorni mangerete pani azzimi. Fin dal primo giorno toglierete ogni lievito dalle vostre case; perché, chiunque mangerà pane lievitato, dal primo giorno fino al settimo, sarà tolto via da Israele.12:16 Il primo giorno avrete una riunione sacra, e un'altra il settimo giorno. Non si faccia nessun lavoro in quei giorni; si prepari soltanto quello che è necessario a ciascuno per mangiare, e non altro. 12:17 Osservate dunque la festa degli Azzimi; poiché in quello stesso giorno io avrò fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osservate dunque quel giorno di età in età, come un'istituzione perenne. 12:18 Mangiate pani azzimi dalla sera del quattordicesimo giorno del mese, fino alla sera del ventunesimo giorno. 12:19 Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà qualcosa di lievitato, sarà tolto via dalla comunità d'Israele, sia egli straniero o nativo del paese. 12:20 Non mangiate nulla di lievitato; dovunque abiterete, mangerete pani azzimi"». 12:21 Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi degli agnelli per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua. 12:22 Poi prendete un mazzetto d'issopo, intingetelo nel sangue che sarà nel catino e con quel sangue spruzzate l'architrave e i due stipiti delle porte. Nessuno di voi varchi la porta di casa sua, fino al mattino. 12:23Infatti, il SIGNORE passerà per colpire gli Egiziani; e, quando vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti, allora il SIGNORE passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nelle vostre case per colpirvi. 12:24 Osservate dunque questo come un'istituzione perenne per voi e per i vostri figli. 12:25 Quando sarete entrati nel paese che il SIGNORE vi darà, come ha promesso, osservate questo rito. 12:26 Quando i vostri figli vi diranno: "Che significa per voi questo rito?"

12:27 risponderete: "Questo è il sacrificio della Pasqua in onore del SIGNORE, il quale passò oltre le case dei figli d'Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e salvò le nostre case"». Il popolo s'inchinò e adorò. 12:28 Poi i figli d'Israele andarono e fecero così; fecero come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne. 12:29 A mezzanotte, il SIGNORE colpì tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del carcerato che era in prigione, e tutti i primogeniti del bestiame. 12:30 Il faraone si alzò di notte, egli e tutti i suoi servitori e tutti gli Egiziani; e vi fu un grande lamento in Egitto, perché non c'era casa dove non vi fosse un morto. 12:31 Egli chiamò Mosè ed Aaronne, di notte, e disse: «Alzatevi, partite di mezzo al mio popolo, voi e i figli d'Israele. Andate a servire il SIGNORE, come avete detto. 12:32 Prendete le vostre greggi e i vostri armenti, come avete detto; andatevene, e benedite anche me!»12:33 Gli Egiziani fecero pressione sul popolo per affrettare la sua partenza dal paese, perché dicevano: «Qui moriamo tutti!» 12:34 Il popolo portò via la sua pasta prima che fosse lievitata; avvolse le sue madie nei suoi vestiti e se le mise sulle spalle. 12:35 I figli d'Israele fecero come aveva detto Mosè: domandarono agli Egiziani oggetti d'argento, oggetti d'oro e vestiti; 12:36 il SIGNORE fece in modo che il popolo ottenesse il favore degli Egiziani, i quali gli diedero quanto domandava. Così spogliarono gli Egiziani. 12:37 I figli d'Israele partirono da Ramses per Succot, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i bambini. 12:38 Una folla di gente di ogni specie salì anch'essa con loro. Avevano pure greggi, armenti, bestiame in grandissima quantità. 12:39 Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto, e ne fecero delle focacce azzime, perché la pasta non era lievitata. Cacciati dall'Egitto, non avevano potuto indugiare né prendere provviste.12:40 Il tempo che i figli d'Israele abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. 12:41 Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio il giorno che finivano, tutte le schiere del SIGNORE uscirono dal paese d'Egitto. 12:42 Questa è una notte da celebrarsi in onore del SIGNORE, perché egli li fece uscire dal paese d'Egitto; questa è la notte di veglia in onore del SIGNORE per tutti i figli d'Israele, di generazione in generazione. 12:43 Il SIGNORE disse a Mosè e ad Aaronne: «Questa è la norma della Pasqua: Nessuno straniero ne mangi, 12:44 ma ogni schiavo che avrai comprato potrà mangiarne, dopo essere stato circonciso. 12:45 Lo straniero di passaggio e il mercenario non potranno mangiarne. 12:46 Si mangi ogni agnello per intero in una casa. Non portate fuori casa nulla della sua carne e non gli spezzate neanche un osso. 12:47 Tutta la comunità d'Israele celebri la Pasqua. 12:48 Quando uno straniero soggiornerà con te e vorrà fare la Pasqua in onore del SIGNORE, siano prima circoncisi tutti i maschi della sua famiglia. Poi venga pure a fare la Pasqua, e sia come un nativo del paese; ma nessun incirconciso ne mangi. 12:49 Vi sia un'unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi». 12:50 Tutti i figli d'Israele fecero così; fecero come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne.12:51 Quello stesso giorno il SIGNORE fece uscire i figli d'Israele, ordinati per schiere, dal paese d'Egitto. Giovanni 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!

Esodo 16:1 Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 16:2 Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 16:3 I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!» 16:4 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 16:5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno». 16:6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 16:7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 16:8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE». 16:9 Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: "Avvicinatevi alla presenza del SIGNORE, perché egli ha udito i vostri mormorii"». 16:10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. 16:11 E il SIGNORE disse a Mosè: 16:12 «Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"». 16:13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c'era uno strato di rugiada intorno al campo; 16:14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 16:15 I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. 16:16 Ecco quello che il SIGNORE ha comandato: "Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda"». 16:17 I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno.16:18 Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 16:19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 16:20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 16:21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva. 16:22 Il sesto giorno raccolsero il doppio di quel pane: due omer per ciascuno. Tutti i capi della comunità vennero a dirlo a Mosè. 16:23 Ed egli disse loro: «Questo è quello che ha detto il SIGNORE: "Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro al SIGNORE; fate cuocere oggi quello che avete da cuocere, e fate bollire quello che avete da bollire; tutto quel che vi avanza, riponetelo e conservatelo fino a domani"».

16:24 Essi dunque lo misero da parte fino all'indomani, come Mosè aveva ordinato, e quello non imputridì e non fu infestato dai vermi. 16:25 Mosè disse: «Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro al SIGNORE; oggi non ne troverete nei campi. 16:26 Raccoglietene durante sei giorni; ma il settimo giorno è il sabato; in quel giorno non ve ne sarà».  16:27 Il settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 16:28 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi? 16:29 Guardate che il SIGNORE vi ha dato il sabato. Per questo, il sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni. Perciò ognuno stia dov'è, nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno». 16:30 Così il popolo si riposò il settimo giorno. 16:31 La casa d'Israele chiamò quel pane manna; esso era simile al seme del coriandolo; era bianco, e aveva il gusto di schiacciata fatta col miele. 16:32 Mosè disse: «Questo è quello che il SIGNORE ha ordinato: "Riempi un omer di manna, perché sia conservato per i vostri discendenti, perché vedano il pane col quale vi ho nutriti nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto"». 16:33 E Mosè disse ad Aaronne: «Prendi un vaso, mettici dentro un omer di manna, e deponilo davanti al SIGNORE, perché sia conservato per i vostri discendenti». 16:34 Secondo l'ordine che il SIGNORE aveva dato a Mosè, Aaronne lo depose davanti alla Testimonianza, perché fosse conservato. 16:35 I figli d'Israele mangiarono la manna per quarant'anni, finché arrivarono in terra abitata. Mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan. 16:36 L'omer è la decima parte dell'efa.

Giovanni 6:1 Dopo queste cose Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. 6:2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i miracoli che egli faceva sugli infermi. 6:3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 6:4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. 6:5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» 6:6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. 6:7 Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto». 6:8 Uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse:6:9 «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?» 6:10 Gesù disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. 6:11 Gesù, quindi, prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. 6:12Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». 6:13 Essi quindi li raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che di quei cinque pani d'orzo erano avanzati a quelli che avevano mangiati.6:14 La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». 6:15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.6:16 Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare 6:17 e, montati in una barca, si dirigevano all'altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. 6:18 Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. 6:19 Com'ebbero remato per circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. 6:20 Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». 6:21 Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove erano diretti. 6:22 La folla che era rimasta sull'altra riva del mare aveva notato che non c'era là altro che una barca sola, e che Gesù non vi era entrato con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da soli.6:23 Altre barche erano giunte da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 6:24 La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù non era là e che non vi erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò a Capernaum in cerca di Gesù. 6:25 Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei giunto qui?»6:26 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. 6:27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo». 6:28 Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» 6:29 Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». 6:30 Allora essi gli dissero: «Quale segno miracoloso fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? 6:31 I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: "Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo"». 6:32 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. 6:33 Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo». 6:34 Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di codesto pane».

6:35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. 6:36 Ma io ve l'ho detto: "Voi mi avete visto, eppure non credete!" 6:37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; 6:38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 6:39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». 6:41 Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo». 6:42 Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: "Io sono disceso dal cielo?"» 6:43 Gesù rispose loro: «Non mormorate tra di voi. 6:44 Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.6:45 È scritto nei profeti: "Saranno tutti istruiti da Dio". Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 6:46 Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. 6:47 In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. 6:48 Io sono il pane della vita.6:49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. 6:50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. 6:51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo». 6:52 I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» 6:53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 6:54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 6:55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 6:56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 6:57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. 6:58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno». 6:59Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. 6:60 Perciò molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: «Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?» 6:61 Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano di ciò, disse loro: «Questo vi scandalizza? 6:62 E che sarebbe se vedeste il Figlio dell'uomo ascendere dov'era prima? 6:63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 6:64 Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono». Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito. 6:65 E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre». 6:66 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. 6:67 Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?» 6:68 Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; 6:69 e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio». 6:70 Gesù rispose loro: «Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!» 6:71 Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo.

Esodo 17:1 Poi tutta la comunità dei figli d'Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini del SIGNORE. Si accampò a Refidim, ma non c'era acqua da bere per il popolo. 17:2 Allora il popolo protestò contro Mosè e disse: «Dacci dell'acqua da bere». Mosè rispose loro: «Perché protestate contro di me? Perché tentate il SIGNORE?» 17:3 Là il popolo patì la sete e mormorò contro Mosè, dicendo: «Perché ci hai fatto uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?» 17:4 Mosè gridò al SIGNORE, dicendo: «Che cosa devo fare per questo popolo? Ancora un po', e mi lapideranno». 17:5 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Mettiti di fronte al popolo e prendi con te alcuni degli anziani d'Israele; prendi anche in mano il bastone col quale hai percosso il Fiume e va'. 17:6 Ecco io starò là davanti a te, sulla roccia che è in Oreb; tu colpirai la roccia: ne scaturirà dell'acqua e il popolo berrà». Mosè fece così in presenza degli anziani d'Israele, 17:7 e a quel luogo mise il nome di Massa e Meriba a causa della protesta dei figli d'Israele, e perché avevano tentato il SIGNORE, dicendo: «Il SIGNORE è in mezzo a noi, sì o no?» 17:8 Allora venne Amalec per combattere contro Israele a Refidim. 17:9 E Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalec; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano». 17:10 Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalec; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle. 17:11 E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. 17:12 Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 17:13 E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada.17:14 Il SIGNORE disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa' sapere a Giosuè che io cancellerò interamente sotto il cielo la memoria di Amalec». 17:15 Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è la mia bandiera»; e disse: 17:16 «Una mano s'è alzata contro il trono del SIGNORE, perciò il SIGNORE farà guerra ad Amalec di generazione in generazione».

1Corinzi 10:1 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, 10:2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; 10:3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, 10:4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo. 10:5 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto. 10:6 Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro,10:7 e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi». 10:8 Non fornichiamo come taluni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila. 10:9 Non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono, morsi dai serpenti. 10:10 Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. 10:11 Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. 10:12 Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. 10:13 Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscirne, affinché la possiate sopportare. 10:14 Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria. 10:15 Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi su quel che dico. 10:16 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? 10:17 Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane. 10:18 Guardate l'Israele secondo la carne: quelli che mangiano i sacrifici non hanno forse comunione con l'altare? 10:19 Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? 10:20 Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; or io non voglio che abbiate comunione con i demòni. 10:21 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. 10:22 O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui? 10:23 Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica. 10:24 Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri. 10:25Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza fare inchieste per motivo di coscienza; 10:26 perché al Signore appartiene la terra e tutto quello che essa contiene. 10:27 Se qualcuno dei non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza. 10:28 Ma se qualcuno vi dice: «Questa è carne di sacrifici», non ne mangiate per riguardo a colui che vi ha avvertito e per riguardo alla coscienza; 10:29alla coscienza, dico, non tua, ma di quell'altro; infatti, perché sarebbe giudicata la mia libertà dalla coscienza altrui? 10:30Se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie? 10:31 Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio. 10:32 Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla chiesa di Dio; 10:33 così come anch'io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l'utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati.

Tito, lettera a

Questa epistola è scritta da Paolo, forse in Macedonia, intorno all’anno 63-66 d.C.. Tito, greco di nascita (Ga 2:31), fedele collaboratore di Paolo (2 Co 7:6-7, 13; 8:6, 16-19, 23; 2 Ti 4:102), riceve, da lui, l’incarico di organizzare le comunità di Creta (1:53). Con questa missiva l’apostolo intende istruirlo su cosa dire e come realizzare questo compito (3:84); come scegliere i conduttori (1:6-95) e come discostarsi dai millantatori e dalle cose futili (1:10-16; 3:9-116). Gli ribadisce l’importanza della grazia nel favorire il compimento delle buone opere (2:11-13; 3:4-87) affinché la salvezza abbia una manifestazione pratica (2:11-158).

Galati 2:3 Ma neppure Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto a farsi circoncidere.

2Corinzi 7:6 Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò con l'arrivo di Tito; 7:7 e non soltanto con il suo arrivo, ma anche con la consolazione da lui ricevuta in mezzo a voi. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, la vostra premura per me; così mi sono più che mai rallegrato. 2Corinzi 7:13 Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato rinfrancato da voi tutti. 2Corinzi 8:6 Così, noi abbiamo esortato Tito a completare, anche tra voi, quest'opera di grazia, come l'ha iniziata. 2Corinzi 8:16 Ringraziato sia Dio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi; 2Corinzi 8:19 non solo, ma egli è anche stato scelto dalle chiese come nostro compagno di viaggio in quest'opera di grazia, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell'animo nostro. 2Corinzi 8:23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese, e gloria di Cristo. 2Timoteo 4:10 perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia.

Tito 1:5 Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni,

Tito 3:8 Certa è quest'affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini.

Tito 1:6 quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati. 1:7 Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, 1:8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, 1:9 attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono.

Tito 1:10 Infatti vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione, ai quali bisogna chiudere la bocca; 1:11 uomini che sconvolgono intere famiglie, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di un guadagno disonesto. 1:12 Uno dei loro, proprio un loro profeta, disse: «I Cretesi sono sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri». 1:13 Questa testimonianza è vera. Perciò riprendili severamente, perché siano sani nella fede, 1:14 e non diano retta a favole giudaiche né a comandamenti di uomini che voltano le spalle alla verità. 1:15 Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure. 1:16 Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona. Tito 3:9 Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle dispute intorno alla legge, evitale, perché sono inutili e vane. 3:10 Ammonisci l'uomo settario una volta e anche due; poi evitalo; 3:11 sapendo che un tal uomo è traviato e pecca, condannandosi da sé.

Tito 2:11 Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, 2:12 e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, 2:13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. 2:14 Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone. Tito 3:4 Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, 3:5 egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, 3:6 che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, 3:7 affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna. 3:8 Certa è quest'affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini

Tito 2:11 Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, 2:12 e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, 2:13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. 2:14 Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone. 2:15 Parla di queste cose, esorta e riprendi con piena autorità. Nessuno ti disprezzi.

Titubanza: (dal latino titubantia(m) da titubare – titubanza)

È la condizione della persona insicura di sé, esitante nel timore di sbagliare. Spiritualmente dimostra mancanza di fede (Eb 11:61), infatti, ciò che il Signore desidera, per il Suo servizio è esattamente il contrario (2 Cr 29:35-36; Ed 7:25-26; At 11:11-12; 1 Co 9:24-272). Può anche essere una condizione derivante dall’infedeltà (De 28:62-67; Is 22:4-53), dal dubbio (Mt 14:30-31; Lc 24:36-38; Ro 14:23; 2 Co 4:8; Gm 1:2-64) e, persino, dalla meraviglia (Lc 24:1-8; At 2:6-12; 5:22-255).

Ebrei 11:6 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.

2Cronache 29:35 C'era pure abbondanza di olocausti, oltre ai grassi dei sacrifici di riconoscenza e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa del SIGNORE. 29:36 Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben disposto il popolo, perché la cosa si era fatta senza titubanza. Esdra 7:25 E tu, Esdra, secondo la saggezza di cui il tuo Dio ti ha dotato, stabilisci dei magistrati e dei giudici che amministrino la giustizia a tutto il popolo d'oltre il fiume, a tutti quelli che conoscono le leggi del tuo Dio; e voi fatele conoscere a chi non le conosce. 7:26 Senza esitare farete giustizia di chi non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, e lo punirete con la morte o con l'esilio, con una multa o con il carcere. Atti 11:11 In quell'istante tre uomini, mandatimi da Cesarea, si presentarono alla casa dove eravamo. 11:12 Lo Spirito mi disse di andar con loro, senza farmene scrupolo. Anche questi sei fratelli vennero con me, ed entrammo in casa di quell'uomo. 1Corinzi 9:24 Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. 9:25 Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. 9:26 Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; 9:27 anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato.

Deuteronomio 28:62 Voi rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio. 28:63 Avverrà che come il SIGNORE prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così il SIGNORE prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; sarete strappati dal paese del quale vai a prendere possesso. 28:64 Il SIGNORE ti disperderà fra tutti i popoli, da una estremità della terra fino all'altra; e là servirai altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto: il legno e la pietra. 28:65 Fra quelle nazioni non avrai riposo e non vi sarà luogo dove i tuoi piedi possano fermarsi; là il SIGNORE ti darà un cuore tremante, degli occhi che si spengono e un'anima languente. 28:66 La tua vita ti starà davanti come sospesa; tremerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua esistenza. 28:67 La mattina dirai: «Fosse pur sera!» e la sera dirai: «Fosse pur mattina!» a causa dello spavento che ti riempirà il cuore e a causa delle cose che vedrai con i tuoi occhi. Isaia 22:4 Perciò dico: «Distogliete da me lo sguardo, io voglio piangere amaramente; non insistete a volermi consolare del disastro della figlia del mio popolo!» 22:5 È infatti un giorno di tumulto, di calpestio, di perplessità, il giorno del Signore, del DIO degli eserciti, nella Valle delle Visioni. Si abbattono le mura, il grido d'angoscia giunge fino ai monti.

Luca 24:1 Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. 24:2 E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 24:3 Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. 24:4 Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; 24:5 tutte impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? 24:6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quand'era ancora in Galilea, 24:7 dicendo che il Figlio dell'uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». 24:8 Esse si ricordarono delle sue parole. Atti 2:6 Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 2:7 E tutti stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? 2:8 Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? 2:9 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, 2:10 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, 2:11 tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». 2:12 Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l'uno all'altro: «Che cosa significa questo?» Atti 5:22 Ma le guardie che vi andarono non li trovarono nella prigione; e, tornate, fecero il loro rapporto, 5:23 dicendo: «La prigione l'abbiamo trovata chiusa con ogni diligenza, e le guardie in piedi davanti alle porte; abbiamo aperto, ma non abbiamo trovato nessuno dentro». 5:24 Quando il capitano del tempio e i capi dei sacerdoti udirono queste cose, rimasero perplessi sul conto loro, non sapendo cosa ciò potesse significare. 5:25 Ma sopraggiunse uno che disse loro: «Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione, sono nel tempio, e stanno insegnando al popolo».

Tolleranza (dal latino tolerăntia(m) - tolleranza)

La tolleranza è una disposizione d’animo che permette al prossimo di poter liberamente professare concetti politici, religiosi e sociali differenti dai nostri senza farci scadere nella contrarietà. La Parola c’invita a dimostrarla attraverso l’amore (1 Co 13:4-71), l’accoglienza (Es 22:21; Le 19:33-34; Dt 10:18-192) e il perdono (Ef 4:2, 32; Co 3:133). L’Eterno stesso pazientò con i nostri progenitori (Ro 3:25; At 17:304) perché non potevano ancora disporre del lavacro del sangue di Gesù, dimostrando, ugualmente, la sua giustizia (Ro 3:265) affinché ogni cuore potesse giungere al ravvedimento (Ro 2:46) e, quindi, alla salvezza (2 Pt 3:157).

1Corinzi 13:4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 13:5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 13:6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 13:7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

Esodo 22:21 «Non maltratterai lo straniero e non l'opprimerai, perché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Levitico 19:33 Quando qualche straniero abiterà con voi nel vostro paese, non gli farete torto. 19:34 Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Io sono il SIGNORE vostro Dio. Deuteronomio 10:18 che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito. 10:19 Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto.

Efesini 4:2 con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, Efesini 4:32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo. Colossesi 3:13 Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.

Romani 3:25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, Atti 17:30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano,

Romani 3:26 al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.

Romani 2:4 Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

2Pietro 3:15 e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data;

Torah (dall’ebraico torah – direzione)

Termine che designa la legge (insegnamento) contenuta nei primi cinque libri (Pentateuco* o Legge di Mosè) della Bibbia (Genesi*,Esodo*, Levitico*, Numeri* e Deuteronomio*). Le copie note  furono distrutte durante il regno di Manasse (696-642 a.C.) ma, miracolosamente ne fu ritrovata una durante la restaurazione del tempio (621 a.C.) fatta da Giosia (2 R 12:4-16; 22:111). I Samaritani, discendenti dei deportati nel 722 a.C. usavano solo il Pentateuco e per questo erano detestati dai Giudei (Gv 4:9; 8:482), ma taluni credettero (Lc 17:12-193;►Gv 4:4-394) e furono d’esempio (Lc 10:30-375).

2Re 12:4 Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro consacrato che sarà portato alla casa del SIGNORE, vale a dire il denaro versato da ogni Israelita censito, il denaro che paga per il suo riscatto personale secondo la stima fatta dal sacerdote, tutto il denaro che qualunque persona decida di portare alla casa del SIGNORE, 12:5 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dalle mani dei suoi conoscenti, e se ne servano per fare i restauri alla casa, dovunque si troverà qualcosa da restaurare». 12:6 Ma fino al ventitreesimo anno del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito i restauri alla casa.12:7 Allora il re Ioas chiamò il sacerdote Ieoiada e gli altri sacerdoti, e disse loro: «Perché non restaurate quel che c'è da restaurare nella casa? Da ora in poi dunque non ricevete più denaro dalle mani dei vostri conoscenti, ma lasciatelo per i restauri della casa». 12:8 I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più denaro dalle mani del popolo, e a non aver più l'incarico dei restauri della casa. 12:9 Il sacerdote Ieoiada prese una cassa, le fece un buco nel coperchio, e la collocò presso l'altare, a destra, entrando nella casa del SIGNORE; e i sacerdoti che custodivano la soglia vi mettevano tutto il denaro che era portato alla casa del SIGNORE. 12:10 Quando vedevano che c'era molto denaro nella cassa, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano a chiudere in sacchetti e contare il denaro che si trovava nella casa del SIGNORE. 12:11Poi consegnavano il denaro così pesato nelle mani dei funzionari preposti ai lavori della casa del SIGNORE, i quali pagavano i falegnami e i costruttori che lavoravano alla casa del SIGNORE, 12:12 i muratori e gli scalpellini; compravano il legname e le pietre da tagliare per restaurare la casa del SIGNORE, e provvedevano a tutte le spese relative ai restauri della casa. 12:13Ma con il denaro portato alla casa del SIGNORE non si fecero, per la casa del SIGNORE, né coppe d'argento, né smoccolatoi, né bacinelle, né trombe, né alcun altro utensile d'oro o d'argento; 12:14 il denaro si dava a quelli che facevano l'opera, ed essi lo impiegavano a restaurare la casa del SIGNORE. 12:15 E non si faceva render conto a quelli nelle cui mani si consegnava il denaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà. 12:16 Il denaro dei sacrifici per la colpa e quello dei sacrifici per il peccato non si portava nella casa del SIGNORE; era per i sacerdoti. 2Re 22:11 Quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti.

Giovanni 4:9 La Samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. Giovanni 8:48 I Giudei gli risposero: «Non diciamo noi con ragione che sei un Samaritano e che hai un demonio?»

Luca 17:12 Come entrava in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, i quali si fermarono lontano da lui, 17:13 e alzarono la voce, dicendo: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!» 17:14 Vedutili, egli disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati. 17:15 Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; 17:16 e si gettò ai piedi di Gesù con la faccia a terra, ringraziandolo; ed era un samaritano. 17:17 Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? 17:18 Non si è trovato nessuno che sia tornato per dar gloria a Dio tranne questo straniero?» 17:19 E gli disse: «Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato».

Giovanni 4:4 Or doveva passare per la Samaria. 4:5 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; 4:6 e là c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso il pozzo. Era circa l'ora sesta. 4:7 Una Samaritana venne ad attingere l'acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». 4:8 (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprar da mangiare.) 4:9 La Samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. 4:10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva». 4:11 La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest'acqua viva? 4:12 Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» 4:13 Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; 4:14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna». 4:15 La donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». 4:16 Gesù le disse: «Va' a chiamar tuo marito e vieni qua». 4:17 La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: "Non ho marito"; 4:18 perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità». 4:19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 4:20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». 4:21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 4:22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 4:23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 4:24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità». 4:25 La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annunzierà ogni cosa». 4:26 Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!» 4:27 In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna; eppure nessuno gli chiese: «Che cerchi?» o: «Perché discorri con lei?» 4:28 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: 4:29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» 4:30 La gente uscì dalla città e andò da lui. 4:31 Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: «Maestro, mangia». 4:32 Ma egli disse loro: «Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete». 4:33 Perciò i discepoli si dicevano gli uni gli altri: «Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?» 4:34 Gesù disse loro: «Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera sua. 4:35 Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. 4:36 Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. 4:37 Poiché in questo è vero il detto: "L'uno semina e l'altro miete". 4:38 Io vi ho mandati a mietere là dove voi non avete lavorato; altri hanno faticato, e voi siete subentrati nella loro fatica». 4:39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: «Egli mi ha detto tutto quello che ho fatto».

Luca 10:30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 10:31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada; e lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 10:32 Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto.10:33 Ma un samaritano che era in viaggio, passandogli accanto, lo vide e ne ebbe pietà; 10:34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui.10:35 Il giorno dopo, presi due denari, li diede all'oste e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno". 10:36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» 10:37Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa».

Tormento (dal latino tormentu(m) – macchina bellica o strumento di tortura - patimento))

Biblicamente il tormento è il destino finale riservato ai malvagi (Lc 16:19-311) ma, in certi casi, il male può riversarlo anche sui viventi in forma di grande prova (Gb 1:12; 2:7-10; 33:19-222), come espressione di potere opprimente (Mt 15:22; Lc 6:19; 9:42; At 5:163) o con fattezze che anticipano il giudizio (Ap 9:3-6; 11:10; 14:9-11; 16:10; 18:4-194). Questo sarà il destino ultimo del gran tentatore e dei suoi infelici accoliti (Mt13:41-42; 25:41; Ap 20:10, 15; 21:85).

Luca 16:19 «C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 16:20 e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 16:21 e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 16:22 Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. 16:23 E nel soggiorno dei morti, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; 16:24 ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma". 16:25 Ma Abraamo disse: "Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 16:26 Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi". 16:27 Ed egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 16:28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento". 16:29 Abraamo disse: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli". 16:30 Ed egli: "No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno". 16:31 Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita"».

Giobbe 1:12 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE. Giobbe 2:7 Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE e colpì Giobbe di un'ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo; Giobbe prese un coccio con cui grattarsi, e si sedette in mezzo alla cenere. 2:8 Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità? 2:9 Ma lascia stare Dio, e muori!» 2:10 Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. Giobbe 33:19 «L'uomo è anche ammonito sul suo letto, dal dolore, dall'agitazione incessante delle sue ossa; 33:20 quand'egli ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi più squisiti; 33:21 la carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori; 33:22 egli si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che infliggono la morte

Matteo 15:22 Ed ecco una donna cananea di quei luoghi venne fuori e si mise a gridare: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio». Luca 6:19 Quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti. Luca 9:42 Mentre il ragazzo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e cominciò a contorcerlo con le convulsioni; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il ragazzo e lo rese a suo padre. Atti 5:16 La folla accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi; e tutti erano guariti.

[iv] Apocalisse 9:3 Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. 9:4 E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 9:5 Fu loro concesso, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi con un dolore simile a quello prodotto dallo scorpione quando punge un uomo. 9:6 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno; brameranno morire ma la morte fuggirà da loro. Apocalisse 11:10 Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Apocalisse 14:9 Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, 14:10 egli pure berrà il vino dell'ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello». 14:11 Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte. Apocalisse 16:10 Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia. Il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, Apocalisse 18:4 Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; 18:5 perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. 18:6 Usatele il trattamento che lei usava, datele doppia retribuzione per le sue opere; nel calice in cui ha versato ad altri, versatele il doppio. 18:7 Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato sé stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto". 18:8 Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata. 18:9 I re della terra, che fornicavano e vivevano in lascivie con lei, quando vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei. 18:10 Spaventati dai suoi tormenti se ne staranno lontani e diranno: "Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!" 18:11 I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei, perché nessuno compra più le loro merci: 18:12 oro, argento, pietre preziose, perle, lino pregiato, porpora, seta, scarlatto, ogni varietà di legno odoroso, ogni varietà di oggetti d'avorio e di legno preziosissimo, rame, ferro, marmo, 18:13 cannella, spezie, profumi, unguenti, incenso, vino, olio, fior di farina, grano, buoi, pecore, cavalli, carri e persino i corpi e le anime di uomini. 18:14 I frutti che l'anima tua desiderava sono andati lontani da te; tutte le cose delicate e sontuose sono perdute per te e non si troveranno mai più. 18:15 I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno lontani per timore del suo tormento, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: 18:16 "Ahi! ahi! La gran città ch'era vestita di lino fino, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle! In un attimo una ricchezza così grande è stata distrutta". 18:17 Tutti i piloti, tutti i naviganti, i marinai e quanti trafficano sul mare se ne staranno lontano 18:18 e vedendo il fumo del suo incendio esclameranno: "Quale città fu mai simile a questa grande città?" 18:19 E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto".

Matteo 13:41 Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono l'iniquità, 13:42 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. Matteo 25:41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Apocalisse 20:10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. Apocalisse 20:15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. Apocalisse 21:8 Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».




 
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