Dizionario Biblico
Molte possono essere le motivazioni che le generano: il dolore (Sl 119:281), l’afflizione (Sl 102:9; La 1:16; 2 Ti 1:42), l’oppressione (Ec 4:13), la gioia per la liberazione (Sl 116:84), l’intercessione per il popolo di Dio (Et 8:3; Sl 80:55), la sua sorte (La 3:486), la persecuzione (Sl 6:6-7; 42:37), la supplica (Sl 39:128), il dolore nel veder infranta la legge di Dio (Sl 119:136; At 20:319), il pentimento (Lc 7:38, 4410), l’amore per la Chiesa (2 Co 2:411), la fatica nel servizio (Sl 126:5; At 20:1912), la consolazione ricevuta (Is 25:813), la risposta a una richiesta caldamente perorata (Is 38:514), la perdita di una persona (Ez 24:1615) o di una cosa cara (Eb 12:1716). Successe persino a Gesù in un momento di grande abbattimento (Eb 5:717).
Salmi 119:28 L'anima mia, dal dolore, si consuma in lacrime; dammi sollievo con la tua parola.
Salmi 102:9 Mangio cenere invece di pane, mescolo con lacrime la mia bevanda, Lamentazioni 1:16 Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si sciolgono in lacrime, perché da me è lontano il consolatore, che può ravvivare la mia vita. I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato». 2Timoteo 1:4 ripenso alle tue lacrime e desidero intensamente vederti per essere riempito di gioia.
Ecclesiaste 4:1 Mi sono messo poi a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole; ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori c'è la violenza, mentre quelli non hanno chi li consoli.
Salmi 116:8 Tu hai preservato l'anima mia dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi da cadute.
Ester 8:3 Poi Ester parlò di nuovo al re, si gettò ai suoi piedi, e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagità di Aman, l'Agaghita, e delle trame da lui ordite contro i Giudei. Salmi 80:5 Tu li hai cibati di pane intriso di pianto e li hai dissetati con lacrime in abbondanza.
Lamentazioni 3:48 I miei occhi si sciolgono in fiumi di lacrime per la rovina della figlia del mio popolo.
Salmi 6:6 Io sono esausto a forza di gemere; ogni notte inondo di pianto il mio letto e bagno di lacrime il mio giaciglio. 6:7 L'occhio mio si consuma di dolore, invecchia a causa di tutti i miei nemici. Salmi 42:3 Le mie lacrime sono diventate il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono continuamente: «Dov'è il tuo Dio?»
Salmi 39:12 O SIGNORE, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio al mio grido; non essere insensibile alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero davanti a te, un pellegrino, come tutti i miei padri.
Salmi 119:136 Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché la tua legge non è osservata. Atti 20:31 Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime.
Luca 7:38 e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio. Luca 7:44 E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell'acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
-2 Corinzi 2:4 Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore grandissimo che ho per voi.
Salmi 126:5 Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Atti 20:19 … servendo il Signore con ogni umiltà, e con lacrime, tra le prove venutemi dalle insidie dei Giudei;
Isaia 25:8 Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il SIGNORE ha parlato.
Isaia 38:5 «Va', e di' a Ezechia: "Così parla il SIGNORE Dio di Davide, tuo padre: 'Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni; 38:6 libererò te e questa città dalle mani del re d'Assiria, e proteggerò questa città.
Ezechiele 24:16 «Figlio d'uomo, ecco, con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non fare lamento, non piangere, non versare lacrime.
Ebrei 12:17 Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento.
Ebrei 5:7 Nei giorni della sua carne, con alte grida e con lacrime egli offrì preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte ed è stato esaudito per la sua pietà.
Il laicismo è il concetto di chi sostiene la totale autonomia decisionale, politica e di pensiero di un gruppo o di una nazione nei confronti delle autorità clericali e di ogni forma di “religione di stato”. In Italia, i Patti lateranensi gestivano il rapporto Stato-Chiesa cattolica fino al Concordato del 1984 con il quale si afferma la totale laicità della nazione e la parità di espressione e di trattamento tra le varie fedi che hanno firmato l’intesa. Nella Costituzione, comunque, resta ancora qualche normativa diversa (art. 7) per la religione cattolica e (art. 8) per le altre.
L’Italia, con la Costituzione della Repubblica (1947), in materia religiosa, pur non confermando lo Statuto Albertino (1848) si rifaceva ai Patti lateranensi (1929), considerando il cattolicesimo come “religione di stato”. Tale “privilegio” decadeva solo con la riforma del Concordato (1984) ma è solo cinque anni più tardi che la Corte costituzionale ne sanciva la piena liceità (sentenza 203) inglobandola nella Costituzione. Ciò ha portato a una quasi parità di diritto ed espressione tra le varie religioni (art. 7 e 8 della costituzione).
La laicità è propria di chi crede in una netta indipendenza del pensiero e del potere politico da quello religioso. Ciò non è sinonimo, come alcuni pensano, di “secolarizzazione”. Quest’ultima, infatti, evidenzia un distacco socio culturale dalla Chiesa e, pur potendo presentare un qualche interesse per la religione, dimostra indifferenza per la fede. La laicità, in un certo senso, può essere una garanzia per il pluralismo religioso. Inizialmente, tale termine, identificava solo chi era privo di ministeri religiosi e solo negli ultimi decenni sta acquisendo la valenza di “non credente”.
Questo libro è un triste componimento poetico impostato come acrostico (quando le iniziali dei singoli versetti lette in senso verticale formano un nome o un ordinamento alfabetico) dedicato all’infelice destino di Gerusalemme (1:1-41). Geremia, secondo la tradizione ebraica, lo compone nel 586 a.C. (1:1-112), prima di essere deportato in Egitto, esternando il suo profondo dolore per la sorte della città (1:9-12; 2:18-223). L’iniquità imperante ha costretto Dio ad abbandonare il Suo popolo (2:3-54); grande è la sofferenza (4:4-65) ma il profeta intercede (5:1-106) e confida nella misericordia divina (3:21-33; 5:19-227). L’ultimo versetto pone una fatidica domanda (5:228) cui la stessa elegia risponde (3:32-339).
Lamentazioni 1:1 Come siede solitaria la città una volta tanto popolosa! È diventata simile a una vedova, lei che era grande fra le nazioni; è stata ridotta tributaria, lei che era principessa fra le provincie! 1:2 Essa piange, piange, durante la notte, le lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici. 1:3 Giuda è in esilio, vittima di oppressione e di dura schiavitù; abita fra le nazioni, ma non trova riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto mentre si trovava nell'angoscia. 1:4 Le vie di Sion sono in lutto, perché nessuno viene più alle solenni convocazioni;tutte le sue porte sono deserte; i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono addolorate, ed essa stessa è piena d'amarezza.
Lamentazioni 1:1 Come siede solitaria la città una volta tanto popolosa! È diventata simile a una vedova,lei che era grande fra le nazioni; è stata ridotta tributaria, lei che era principessa fra le provincie! 1:2 Essa piange, piange, durante la notte, le lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici. 1:3 Giuda è in esilio, vittima di oppressione e di dura schiavitù; abita fra le nazioni, ma non trova riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto mentre si trovava nell'angoscia. 1:4 Le vie di Sion sono in lutto, perché nessuno viene più alle solenni convocazioni;tutte le sue porte sono deserte; i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono addolorate, ed essa stessa è piena d'amarezza. 1:5 I suoi avversari hanno preso il sopravvento, i suoi nemici prosperano; poiché il SIGNORE l'ha afflitta per i suoi innumerevoli peccati; i suoi bambini sono andati in schiavitù, davanti al nemico. 1:6 Dalla figlia di Sion se n'è andato tutto il suo splendore; i suoi capi sono diventati come cerviche non trovano pascolo e se ne vanno spossati davanti a colui che li insegue. 1:7 Nei giorni della sua afflizione, della sua vita raminga, Gerusalemme si ricorda di tutti i beni preziosi che possedeva fin dai giorni antichi; ora che il suo popolo è caduto in mano dell'avversario e nessuno la soccorre, i suoi nemici la guardano e ridono del suo misero stato. 1:8 Gerusalemme ha gravemente peccato; perciò è divenuta come una cosa impura; tutti quelli che la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; lei stessa sospira, e volta la faccia. 1:9 La sua sozzura era nelle pieghe della sua veste; lei non pensava alla sua fine;perciò è caduta in modo sorprendente, e nessuno la consola. «O SIGNORE, vedi la mia afflizione, perché il nemico trionfa!» 1:10 L'avversario ha steso la mano su quanto lei aveva di più caro; infatti ha visto i pagani entrare nel suo santuario; quei pagani, riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua assemblea. 1:11 Tutto il suo popolo sospira, cerca pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo,per poter sopravvivere. «Guarda, SIGNORE, vedi in che misero stato sono ridotta!»
Lamentazioni 1:9 La sua sozzura era nelle pieghe della sua veste; lei non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, e nessuno la consola. «O SIGNORE, vedi la mia afflizione, perché il nemico trionfa!» 1:10 L'avversario ha steso la mano su quanto lei aveva di più caro; infatti ha visto i pagani entrare nel suo santuario; quei pagani, riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua assemblea. 1:11 Tutto il suo popolo sospira, cerca pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo, per poter sopravvivere. «Guarda, SIGNORE, vedi in che misero stato sono ridotta!» 1:12 «Nulla di simile vi accada, o voi che passate di qui! Osservate, guardate, se c'è dolore simile al dolore che mi tormenta, e con il quale il SIGNORE mi ha colpita nel giorno della sua ardente ira. Lamentazioni 2:18 Il loro cuore grida al Signore: O mura della figlia di Sion, spandete lacrime come un torrente, giorno e notte! Non vi date pace, non abbiano riposo le pupille degli occhi vostri! 2:19 Alzatevi, gridate di notte, al principio di ogni veglia! Spandete come acqua il vostro cuore davanti alla faccia del Signore! Alzate le mani verso di lui per la vita dei vostri bambini, che vengono meno per la fame agli angoli di tutte le strade! 2:20 «Guarda, SIGNORE, considera! Chi mai hai trattato così? Delle donne hanno divorato il frutto del loro seno, i bambini che accarezzavano! Sacerdoti e profeti sono stati massacrati nel santuario del Signore! 2:21 Bambini e vecchi giacciono a terra nelle vie; le mie vergini e i miei giovani sono caduti per la spada; tu li hai uccisi nel giorno della tua ira, li hai massacrati senza pietà. 2:22 Tu hai convocato, come a un giorno di festa solenne, i miei terrori da tutte le parti; nel giorno dell'ira del SIGNORE non c'è stato superstite né fuggiasco; quelli che io avevo accarezzati e allevati, il mio nemico li ha consumati!»
Lamentazioni 2:3 Nella sua ira ardente, ha infranto tutta la potenza d'Israele; ha ritirato la propria destra in presenza del nemico; ha consumato Giacobbe come fuoco fiammeggiante che divora tutto intorno. 2:4 Ha teso il suo arco come il nemico; ha alzato la destra come un avversario; ha trucidato tutti quelli che erano più cari a vedersi; ha riversato il suo furore come un fuoco sulla tenda della figlia di Sion. 2:5 Il Signore è divenuto come un nemico; ha divorato Israele; ha divorato tutti i suoi palazzi; ha distrutto le sue fortezze; ha moltiplicato alla figlia di Giuda i lamenti e i gemiti.
Lamentazioni 4:4 La lingua del lattante gli si attacca al palato, per la sete; i bambini chiedono pane, e non c'è chi gliene dia. 4:5 Quelli che si nutrivano di cibi delicati cadono d'inedia per le strade; quelli che erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio. 4:6 Il castigo dell'iniquità della figlia del mio popolo è più grande di quello del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d'uomo la colpisse.
Lamentazioni 5:1 Ricòrdati, SIGNORE, di quello che ci è avvenuto! Guarda e vedi la nostra infamia! 5:2 La nostra eredità è passata agli stranieri, le nostre case, agli estranei. 5:3 Noi siamo diventati orfani, senza padre, le nostre madri sono come vedove. 5:4 Noi beviamo la nostra acqua dietro pagamento, la nostra legna noi la compriamo. 5:5 Con il giogo sul collo, siamo inseguiti; siamo spossati, non abbiamo riposo. 5:6 Abbiamo teso la mano verso l'Egitto e verso l'Assiria, per saziarci di pane. 5:7 I nostri padri hanno peccato, e non sono più; noi portiamo la pena delle loro iniquità. 5:8 Degli schiavi dominano su di noi e non c'è chi ci liberi dalle loro mani. 5:9 Noi raccogliamo il nostro pane a rischio della nostra vita, affrontando la spada del deserto. 5:10 La nostra pelle brucia come un forno per l'arsura della fame.
Lamentazioni 3:21 Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: 3:22 è una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; 3:23 si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà! 3:24 «Il SIGNORE è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui». 3:25 Il SIGNORE è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. 3:26 È bene aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE. 3:27 È bene per l'uomo portare il giogo della sua giovinezza. 3:28 Si sieda solitario e stia in silenzio quando il SIGNORE glielo impone! 3:29 Metta la sua bocca nella polvere! forse c'è ancora speranza. 3:30 Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi pure di offese! 3:31 Il Signore infatti non respinge per sempre; 3:32 ma, se affligge, ha pure compassione, secondo la sua immensa bontà; 3:33 poiché non è volentieri che egli umilia e affligge i figli dell'uomo. Lamentazioni 5:19 Ma tu, SIGNORE, regni per sempre; il tuo trono dura d'età in età. 5:20 Perché dovresti dimenticarci per sempre e abbandonarci per lungo tempo? 5:21 Facci tornare a te, o SIGNORE, e noi torneremo! Ridonaci dei giorni come quelli di un tempo! 5:22 Ci hai forse rigettati davvero? Sei tu adirato fortemente contro di noi?
Lamentazioni 5:22 Ci hai forse rigettati davvero? Sei tu adirato fortemente contro di noi?
Lamentazioni 3:32 ma, se affligge, ha pure compassione, secondo la sua immensa bontà; 3:33 poiché non è volentieri che egli umilia e affligge i figli dell'uomo.
Il lamento è un’espressione di dolore o di pianto. Di certo nella vita vi possono essere dei momenti molto intensi in cui il lamento diventa incontenibile (Gb 3:24; 10:1; 23:21) e l’invocazione diviene accorata (Sl 22:1; 38:9-11; 55:2-3; 64:12), eppure il Signore c’invita a contenerci (Ez 24:16-173) e a un sincero rinnovamento del cuore (Gl 2:12-134). Purtroppo, a causa dell’immaturità (Mt 11:175), non sempre questo avviene, perciò Egli non risponde (Gb 35:136). Le porte, però, non resteranno per sempre chiuse perché la chiave della preghiera le scardinerà (Sl 102:17-207) e i riscattati del Signore gioiranno per la loro liberazione (Is 35:108) e l’adempimento delle Sue promesse.
Giobbe 3:24 Io sospiro anche quando prendo il mio cibo, e i miei gemiti si spargono come acqua. Giobbe 10:1 «Io provo disgusto della mia vita; voglio dare libero sfogo al mio lamento, voglio parlare nell'amarezza dell'anima mia! Giobbe 23:2 «Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di contenere il mio gemito.
Salmi 22:1 Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito! Salmi 38:9 Signore, ti sta davanti ogni mio desiderio, i miei gemiti non ti sono nascosti. 38:10 Il mio cuore palpita, la mia forza mi lascia; anche la luce dei miei occhi m'è venuta meno. 38:11 Amici e compagni stanno lontani dalla mia piaga, Salmi 55:2 Dammi ascolto, e rispondimi; mi lamento senza posa e gemo, 55:3 per la voce del nemico, per l'oppressione dell'empio; poiché riversano iniquità su di me e mi perseguitano con furore. Salmi 64:1 O Dio, ascolta la voce del mio lamento! Salva la mia vita dal terrore del nemico.
Ezechiele 24:16 «Figlio d'uomo, ecco, con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non fare lamento, non piangere, non versare lacrime. 24:17 Sospira in silenzio; non portare lutto per i morti, copri il capo con il turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba, e non mangiare il pane che la gente ti manda».
Gioele 2:12 «Nondimeno, anche adesso», dice il SIGNORE, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!» 2:13 Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al SIGNORE, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda.
Matteo 11:17 "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto".
Giobbe 35:13 Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l'Onnipotente non ne fa caso;
Salmi 102:17 Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.102:18 Questo sarà scritto per la generazione futura e il popolo che sarà creato loderà il SIGNORE, 102:19 perch'egli guarda dall'alto del suo santuario; dal cielo il SIGNORE osserva la terra 102:20 per ascoltare i gemiti dei prigionieri, per liberare i condannati a morte,
Isaia 35:10 I riscattati dal SIGNORE torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; una gioia eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia; il dolore e il gemito scompariranno.
Fioca sorgente di luce che, generalmente, usa l’olio come combustibile. Nella Bibbia è usata con diversi simbolismi. Può essere rapportata a Dio (2 Sa 22:29; Ap 22:51), alla Parola (Sl 119:1052), ai Suoi precetti e insegnamenti (Pr 6:233), alla compassione espressa come un residuo o eredità (1 Re15:4-5; 2 Re 8:18-19; 2 Cr 21:6-74), al concetto di testimonianza verso la vera Luce (Gv 5:33-355). Può rappresentare la saggezza (Mt 5:13-166), l’avvedutezza (Mt 25:1-13; Lc15:8-97) e la sincerità (Mt 6:22-238).
2Samuele 22:29 Sì, tu sei la mia lampada, o SIGNORE, e il SIGNORE illumina le mie tenebre. Apocalisse 22:5 Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.
Salmi 119:105 La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.
Proverbi 6:23 Il precetto è infatti una lampada, l'insegnamento una luce,
1Re 15:4 Tuttavia per amor di Davide, il SIGNORE, suo Dio, gli lasciò una lampada a Gerusalemme, stabilendo dopo di lui suo figlio, e lasciando sussistere Gerusalemme; 15:5 perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e non si era scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria, l'Ittita. 2Re 8:18 Egli seguì l'esempio dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Acab; poiché aveva per moglie una figlia di Acab; e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 8:19 Tuttavia il SIGNORE non volle distruggere Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli. 2Cronache 21:6 Egli seguì l'esempio dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Acab; poiché aveva per moglie una figlia di Acab; e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 21:7 Tuttavia il SIGNORE non volle distruggere la casa di Davide, a motivo del patto che aveva stabilito con Davide, e della promessa che aveva fatta di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli.
Giovanni 5:33 Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. 5:34 Io però la testimonianza non la ricevo dall'uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. 5:35 Egli era la lampada ardente e splendente e voi avete voluto per breve tempo godere alla sua luce.
Matteo 5:13 «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. 5:14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, 5:15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. 5:16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Matteo 25:1 «Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrare lo sposo. 25:2 Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute; 25:3 le stolte, nel prendere le loro lampade, non avevano preso con sé dell'olio; 25:4 mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avevano preso dell'olio nei vasi. 25:5 Siccome lo sposo tardava, tutte divennero assonnate e si addormentarono. 25:6 Verso mezzanotte si levò un grido: "Ecco lo sposo, uscitegli incontro!" 25:7 Allora tutte quelle vergini si svegliarono e prepararono le loro lampade. 25:8 E le stolte dissero alle avvedute: "Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". 25:9 Ma le avvedute risposero: "No, perché non basterebbe per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene!" 25:10 Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala delle nozze, e la porta fu chiusa. 25:11Più tardi vennero anche le altre vergini, dicendo: "Signore, Signore, aprici!" 25:12 Ma egli rispose: "Io vi dico in verità: Non vi conosco". 25:13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. Luca 15:8 «Oppure, qual è la donna che se ha dieci dramme e ne perde una, non accende un lume e non spazza la casa e non cerca con cura finché non la ritrova? 15:9 Quando l'ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta".
Matteo 6:22 La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; 6:23 ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre
Esecuzione capitale, mediante lancio di pietre. Era frutto dell’ira popolare (1 Sa 30:61) in risposta a diversi reati quali: falsa profezia (De 13:52), idolatria (De 17:2-73), adulterio (De 22: 224), bestemmia (Le 24:165), violazione del sabato (Nu 15:32-366), ecc. in cui la comunità sentendosi offesa, diveniva parte esecutiva. Richiedeva la presenza dei testimoni cui spettava il lancio della prima pietra (De 17:6-77). Si eseguiva all’esterno degli accampamenti (Le 24:148). (Gv 8:7-119) in favore del perdono (Lc 6:3710).
1Samuele 30:6 Davide fu grandemente angosciato: la gente parlava di lapidarlo, perché tutti erano amareggiati a motivo dei loro figli e delle loro figlie; ma Davide si fortificò nel SIGNORE, nel suo Dio.
Deuteronomio 13:5 Quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché avrà predicato l'apostasia dal SIGNORE Dio vostro che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, per spingerti fuori dalla via per la quale il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha ordinato di camminare. Così toglierai il male di mezzo a te.
Deuteronomio 17:2 Se in mezzo a te, in una delle città che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, si troverà un uomo o una donna che fa ciò che è male agli occhi del SIGNORE tuo Dio, trasgredendo il suo patto, 17:3 che segue altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito celeste, cosa che io non ho comandato, 17:4 quando ciò ti sarà riferito e tu l'avrai saputo, fa' un'accurata indagine; se è vero, se il fatto sussiste, se una tale abominazione è stata realmente commessa in Israele, 17:5 farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'atto malvagio e lapiderai a morte quell'uomo o quella donna. 17:6 Il condannato sarà messo a morte in base alla deposizione di due o di tre testimoni; non sarà messo a morte in base alla deposizione di un solo testimone. 17:7 La mano dei testimoni sarà la prima a levarsi contro di lui per farlo morire, poi la mano di tutto il popolo; così toglierai il male di mezzo a te.
Deuteronomio 22:22 Quando si troverà un uomo coricato con una donna sposata, tutti e due moriranno: l'uomo che si è coricato con la donna, e la donna. Così toglierai via il male di mezzo a Israele.
Levitico 24:16 Chi bestemmia il nome del SIGNORE dovrà essere messo a morte; tutta la comunità lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, se bestemmia il nome del SIGNORE, sarà messo a morte.
Numeri 15:32 Mentre i figli d'Israele erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato. 15:33 Quelli che lo avevano trovato a raccoglier legna lo portarono da Mosè, da Aaronne e davanti a tutta la comunità. 15:34 Lo misero in prigione, perché non era ancora stato stabilito che cosa gli si dovesse fare. 15:35 Il SIGNORE disse a Mosè: «Quell'uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà fuori del campo». 15:36 Tutta la comunità lo condusse fuori dal campo e lo lapidò; e quello morì, secondo l'ordine che il SIGNORE aveva dato a Mosè.
Deuteronomio 17:6 Il condannato sarà messo a morte in base alla deposizione di due o di tre testimoni; non sarà messo a morte in base alla deposizione di un solo testimone. 17:7 La mano dei testimoni sarà la prima a levarsi contro di lui per farlo morire, poi la mano di tutto il popolo; così toglierai il male di mezzo a te.
Levitico 24:14 «Conduci quel bestemmiatore fuori dal campo; tutti quelli che lo hanno udito posino le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapidi.
Matteo 23:37 «Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!
Giovanni 10:30 Io e il Padre siamo uno». 10:31 I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo.
Erano quei cristiani che, nelle persecuzioni, cedevano e abiuravano la loro fede. Iniziò sotto l’imperatore Decio Gaio (249-251 d.C.). Si suddividevano in: “sacrificati” (partecipi ai sacrifici pagani); “thurificati” (quanti incensavano); “libellatici” (quanti compravano un attestato di fedeltà); sotto Diocleziano i “traditor” (responsabili che consegnavano le Sacre Scritture o le liste dei fedeli). Pur se scomunicati ed espulsi dalla Chiesa, cessato il pericolo, chiedevano la riabilitazione. Avversati da Novaziano furono riammessi con l’aiuto di Dionisio d’Alessandria ed Eusebio previa penitenza e molte discussioni in vari concili (Elvira, Arles, Ancyra, Nicea). Vedi Apostasia*, Rinnegamento della fede*
Vedi Carnalità*, Lussuria*, Libidine*, Dissolutezza*