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Agape (termine greco che significa: amore disinteressato dal verbo agapao – amare senza riserve)

L’“agape” è l’amore che discerne, comprende, si evolve, comunica, ama come Dio, si presta e diviene il “condimento” (Mt 5:131) perfetto (1 Co 13:4-132). È il tipo d’amore che Dio manifesta per l’uomo (Gv 3;16; Ro 5:5, 83) ma anche da questi a Dio (1 Gv 2:5-64) e quanti ci sono spiritualmente cari (1 Te 4:9; 2 Te 1:35). È l’amore del marito per la moglie (Ef 5:336). È l’amore che si esprime senza condizioni e tornaconti, infatti, è l’espressione più grande, specie se riferito a quello che Dio nutre per noi (Ef 2:47) e, se compreso, il nostro cuore non può che offrire un rimbalzo immediato e spontaneo (Lc 10:278).

Matteo 5:13 «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini».

1Corinzi 13:4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 13:5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 13:6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 13:7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 13:8 L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; 13:9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 13:10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. 13:11 Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. 13:12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto. 13:13 Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore.

Giovanni 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Romani 5:5 Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. Romani 5:8 Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.

1Giovanni 2:5 ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente completo. Da questo conosciamo che siamo in lui: 2:6 chi dice di rimanere in lui, deve camminare com'egli camminò.

1Tessalonicesi 4:9 Quanto all'amore fraterno non avete bisogno che io ve ne scriva, giacché voi stessi avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, 2Tessalonicesi 1:3 Noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, com'è giusto, perché la vostra fede cresce in modo eccellente, e l'amore di ciascuno di voi tutti per gli altri abbonda sempre di più;

Efesini 5:33 Ma d'altronde, anche fra di voi, ciascuno individualmente ami sua moglie, come ama sé stesso; e altresì la moglie rispetti il marito.

Efesini 2:4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati,

Luca 10:27 Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso».

Agape fraterna (dal greco agápë amore, espresso come carità proveniente da Dio)

Nella chiesa dei primordi era un convito fraterno, all’impronta della carità, in cui si celebrava la Santa Cena. Diversi concili ne proibirono o scoraggiarono l’adempimento a causa di disordini (2 Pt 2:12-131) e rituali impropri che si andavano affermando. Con l’avvento del protestantesimo tale consuetudine, comprovata dall’operato degli apostoli (At 2:46; 20:7, 112) e riaffermata da Paolo che la regolamentò (1 Co 11:17-343), riprese la sua importanza.

2 Pietro 2:12 Ma costoro, come bestie prive di ragione, destinate per natura a essere catturate e distrutte, dicono male di ciò che ignorano, e periranno nella propria corruzione, 2:13 ricevendo il castigo come salario della loro iniquità. Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono macchie e vergogne; godono dei loro inganni mentre partecipano ai vostri banchetti.

1Corinzi 11:17 Nel darvi queste istruzioni non vi lodo del fatto che vi radunate, non per il meglio, ma per il peggio. 11:18 Poiché, prima di tutto, sento che quando vi riunite in assemblea ci sono divisioni tra voi, e in parte lo credo; 11:19 infatti è necessario che ci siano tra voi anche delle divisioni, perché quelli che sono approvati siano riconosciuti tali in mezzo a voi. 11:20 Quando poi vi riunite insieme, quello che fate, non è mangiare la cena del Signore; 11:21 poiché, al pasto comune, ciascuno prende prima la propria cena; e mentre uno ha fame, l'altro è ubriaco. 11:22 Non avete forse le vostre case per mangiare e bere? O disprezzate voi la chiesa di Dio e umiliate quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Devo lodarvi? In questo non vi lodo. 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 11:24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 11:25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 11:26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga». 11:27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 11:28 Ora ciascuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; 11:29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del Signore. 11:30 Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. 11:31 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; 11:32 ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo. 11:33 Dunque, fratelli miei, quando vi riunite per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. 11:34 Se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi riuniate per attirare su di voi un giudizio.

Aggeo, libro di (Aggeo = nato in un giorno di festa)

Poco si conosce dell’autore tranne che profetizza, primo dell’era post-esilica, nel 520 a.C. Sostenuto da Zaccaria, suo contemporaneo, rientra, grazie a Ciro il Grande, con il primo contingente di esuli (Ed 1:2-4; Is 44:281). Il suo è un messaggio di profondo rimprovero (1:7-112) e di pressante incitamento volto alla riedificazione del tempio (1:12-153). Si ricostruisce l’altare per gli olocausti (Ed 3:1-64) e si gettano le fondamenta del tempio (Ed 3:8-13; 5:165) ma, complice un’indolenza spirituale, tutto si dilunga (1:46). Richiamati all’ordine (2:10-197), con il conforto e la garanzia della presenza divina (2:4-98) , portano a termine l’impresa nel 515 a.C. (Ed 6:13-159).

Esdra 1:2 «Così dice Ciro, re di Persia: "Il SIGNORE, Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra, ed egli mi ha comandato di costruirgli una casa a Gerusalemme, che si trova in Giuda. 1:3 Chiunque tra voi è del suo popolo, il suo Dio sia con lui, salga a Gerusalemme, che si trova in Giuda, e costruisca la casa del SIGNORE, Dio d'Israele, del Dio che è a Gerusalemme. 1:4 Tutti quelli che rimangono ancora del popolo del SIGNORE, dovunque risiedano, siano assistiti dalla gente del posto con argento, oro, doni in natura, bestiame, e inoltre con offerte volontarie per la casa del Dio che è a Gerusalemme"». Isaia 44:28 Io dico di Ciro: "Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà, dicendo a Gerusalemme: «Sarai ricostruita!» E al tempio: «Le tue fondamenta saranno gettate!»"

Aggeo 1:7 Così parla il SIGNORE degli eserciti: «Riflettete bene sulla vostra condotta! 1:8 Salite nella regione montuosa, portate del legname e ricostruite la casa: io me ne compiacerò e sarò glorificato», dice il SIGNORE. 1:9 «Voi vi aspettavate molto ed ecco c'è poco; ciò che avete portato in casa, io l'ho soffiato via. Perché?» dice il SIGNORE degli eserciti. «A motivo della mia casa che è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura solo per la propria casa. 1:10 Perciò il cielo, sopra di voi, è rimasto chiuso; non c'è stata rugiada e la terra ha trattenuto il suo prodotto. 1:11 Io ho chiamato la siccità sul paese, sui monti, sul grano, sul vino, sull'olio, su tutto ciò che il suolo produce, sugli uomini, sul bestiame e su tutto il lavoro delle mani».

Aggeo 1:12 Allora Zorobabel, figlio di Sealtiel, e Giosuè, figlio di Iosadac, il sommo sacerdote, e tutto il resto del popolo, ascoltarono la voce del SIGNORE, loro Dio, e le parole del profeta Aggeo che portavano il messaggio che il SIGNORE, loro Dio, gli aveva affidato. Il popolo ebbe timore del SIGNORE. 1:13 Aggeo, inviato dal SIGNORE, trasmise al popolo questo messaggio del SIGNORE: «Io sono con voi», dice il SIGNORE. 1:14 Il SIGNORE risvegliò lo spirito di Zorobabel, figlio di Sealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; essi vennero e cominciarono a lavorare nella casa del SIGNORE degli eserciti, loro Dio, 1:15 il giorno ventiquattro del sesto mese, nel secondo anno del re Dario.

Esdra 3:1 Giunto il settimo mese, dopo che i figli d'Israele si furono stabiliti nelle loro città, il popolo si adunò come un sol uomo a Gerusalemme. 3:2 Allora Iesua, figlio di Iosadac, con i suoi fratelli sacerdoti, e Zorobabel, figlio di Sealtiel, con i suoi fratelli, si misero a costruire l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi sopra olocausti, come è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio. 3:3 Ristabilirono l'altare sulle sue basi, sebbene temessero i popoli delle terre vicine, e offrirono sopra di esso olocausti al SIGNORE: gli olocausti del mattino e della sera. 3:4 Celebrarono la festa delle Capanne, secondo quanto è scritto, e offrirono olocausti giorno per giorno, nel numero prescritto per ciascun giorno. 3:5 Poi offrirono l'olocausto continuo, gli olocausti dei noviluni e di tutte le solennità sacre del SIGNORE, e quelli di chi faceva qualche offerta volontaria al SIGNORE. 3:6 Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire olocausti al SIGNORE; ma le fondamenta del tempio del SIGNORE non erano ancora state poste.

Esdra 3:8 Il secondo anno dopo il loro arrivo alla casa di Dio, a Gerusalemme, il secondo mese, Zorobabel, figlio di Sealtiel, Iesua, figlio di Iosadac, con gli altri loro fratelli, sacerdoti e Leviti, e tutti quelli che erano tornati dall'esilio a Gerusalemme, si misero all'opera; incaricarono i Leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori della casa del SIGNORE. 3:9 Iesua, con i suoi figli e i suoi fratelli, Cadmiel con i suoi figli, figli di Giuda, si presentarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di Dio; lo stesso fecero i figli di Chenadad con i loro figli e con i loro fratelli, i Leviti. 3:10 Quando i costruttori posero le fondamenta del tempio del SIGNORE, vi si fecero assistere i sacerdoti vestiti dei loro paramenti, con delle trombe, e i Leviti, figli di Asaf, con dei cembali, per lodare il SIGNORE, secondo le direttive date da Davide, re d'Israele. 3:11 Essi cantavano rispondendosi a vicenda, celebrando e lodando il SIGNORE: «Perché egli è buono, perché la sua bontà verso Israele dura in eterno». E tutto il popolo, gridando di gioia, lodava il SIGNORE, perché si erano poste le fondamenta della casa del SIGNORE. 3:12 Molti sacerdoti, Leviti e capi famiglia anziani, che avevano visto la prima casa, piangevano ad alta voce mentre si ponevano le fondamenta della nuova casa. Molti altri invece alzavano le loro voci, gridando per la gioia, 3:13 al punto che non si poteva distinguere il rumore delle grida di gioia da quello del pianto del popolo; perché il popolo gridava forte, e il rumore si udiva da lontano. Esdra 5:16 Allora lo stesso Sesbasar venne e pose le fondamenta della casa di Dio a Gerusalemme. La costruzione è andata avanti da quel tempo fino a oggi, ma non è ancora conclusa».

Aggeo 1:4 «Vi sembra questo il momento di abitare nelle vostre case ben rivestite di legno, mentre questo tempio è in rovina?»

Aggeo 2:10 Il giorno ventiquattro del nono mese, nel secondo anno di Dario, la parola del SIGNORE fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: 2:11 «Così parla il SIGNORE degli eserciti: "Domanda ai sacerdoti che cosa dice la legge su questo argomento: 2:12 Se uno porta nel lembo della sua veste della carne consacrata, e con quel suo lembo tocca del pane, una vivanda cotta, del vino, dell'olio o qualsiasi altro cibo, quelle cose diventeranno forse consacrate?"» I sacerdoti risposero e dissero: «No». 2:13 Aggeo disse: «Se uno è impuro per aver toccato un cadavere e tocca qualcuna di quelle cose, questa diventerà impura?» I sacerdoti risposero e dissero: «Sì, diventerà impura». 2:14 Allora Aggeo replicò: «"Lo stesso accade con questo popolo, con questa nazione davanti a me", dice il SIGNORE, "e con tutta l'opera delle loro mani; tutto quello che mi offrono qui è impuro. 2:15 Ora riflettete bene su ciò che è avvenuto fino a questo giorno, prima che si cominciasse a mettere pietra su pietra nel tempio del SIGNORE! 2:16 Durante tutto quel tempo, quando uno andava a un mucchio stimato venti misure, non ce n'erano che dieci; quando uno andava al tino per prelevarne cinquanta misure, non ce n'erano che venti. 2:17 Io vi ho colpiti con il carbonchio, con la ruggine, con la grandine in tutta l'opera delle vostre mani; ma voi non siete tornati a me", dice il SIGNORE. 2:18 "Riflettete bene su ciò che è avvenuto fino a questo giorno, fino al ventiquattro del nono mese, giorno in cui sono state messe le fondamenta del tempio del SIGNORE; riflettete bene! 2:19 C'è forse ancora del grano nel granaio? La stessa vigna, il fico, il melograno, l'ulivo, nulla producono! Ma da questo giorno, io vi benedirò"».

Aggeo 2:4 Ma ora, sii forte, Zorobabel", dice il SIGNORE, "sii forte, Giosuè, figlio di Iosadac, sommo sacerdote; sii forte, popolo tutto del paese", dice il SIGNORE! "Mettetevi al lavoro! perché io sono con voi," dice il SIGNORE degli eserciti, 2:5 "secondo il patto che feci con voi quando usciste dall'Egitto. Il mio spirito è in mezzo a voi, non temete!" 2:6 Così infatti parla il SIGNORE degli eserciti: "Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l'asciutto; 2:7 farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno e io riempirò di gloria questa casa", dice il SIGNORE degli eserciti. 2:8 "Mio è l'argento e mio è l'oro", dice il SIGNORE degli eserciti. 2:9 "La gloria di questa casa sarà più grande di quella della casa precedente", dice il SIGNORE degli eserciti. "In questo luogo io darò la pace", dice il SIGNORE degli eserciti».

Esdra 6:13 Poiché il re Dario aveva così decretato, Tattenai, governatore d'oltre il fiume, Setar-Boznai e i loro colleghi, eseguirono puntualmente i suoi ordini. 6:14 E gli anziani dei Giudei poterono continuare i lavori e far avanzare la costruzione, aiutati dalle parole ispirate dal profeta Aggeo, e di Zaccaria figlio di Iddo. Così finirono i loro lavori di costruzione secondo il comandamento del Dio d'Israele, e secondo gli ordini di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia. 6:15 La casa fu finita il terzo giorno del mese di Adar, il sesto anno del regno di Dario.

Agiografia (dal greco hágios – santo – e graphia - scrittura)

Forma letteraria che narra la vita dei santi, descrivendone gli aneddoti, gli insegnamenti, i miracoli, le testimonianze, la letteratura, il culto, e ogni altra informazione che li riguardi, tramandata, però, in modo non sempre realistico, bensì, spesso, intrisa di vene leggendarie derivanti dalla tradizione popolana o dall’impossibilità di verificarne le fonti.

Agnello di Dio (dal latino Agnus Dei -Agnello di Dio)

Gesù Cristo, il Figlio di Dio (Mc 1:11; 2 Co 1:191), Signore (Ef 1:72) e Salvatore nostro (Mt 1:21; Lc 2:113), unto re (Sl 2:2-9; Ap 1:54) e sacerdote (Eb 5:5-6; Eb 9:115) dallo Spirito Santo (Lc 4:16-21; Lc 3:21-226), offerto una volta per sempre (Eb 10:127) come sacrificio propiziatorio (Ro 3:25; 1 Gv2:28) dal profumo soave (Ef 5:29), fu chiamato con quest’appellativo: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Gv 1:29; 1 Pt 1:19; Is 53:7; Ap 5:610).

Marco 1:11 Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto». 2Corinzi 1:19 Perché il Figlio di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato «sì» e «no»; ma è sempre stato «sì» in lui.

Efesini 1:7 In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia.

Matteo 1:21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». Luca 2:11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore.

Salmi 2:2 I re della terra si danno convegno e i prìncipi congiurano insieme contro il SIGNORE e contro il suo Unto, dicendo: 2:3 «Spezziamo i loro legami, e liberiamoci dalle loro catene». 2:4 Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro. 2:5 Egli parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti: 2:6 «Sono io», dirà, «che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo». 2:7 Io annunzierò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t'ho generato. 2:8 Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità della terra. 2:9 Tu le spezzerai con una verga di ferro; tu le frantumerai come un vaso d'argilla». Apocalisse 1:5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue.

Ebrei 5:5 Così anche Cristo non si prese da sé la gloria di essere fatto sommo sacerdote, ma la ebbe da colui che gli disse: «Tu sei mio Figlio; oggi ti ho generato». 5:6 Altrove egli dice anche: «Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec». Ebrei 9:11 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei futuri beni, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè, non di questa creazione,

Luca 4:16 Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere, 4:17 gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto: 4:18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 4:19 e a proclamare l'anno accettevole del Signore». 4:20 Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. 4:21 Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite». Luca 3:21 Ora, mentre tutto il popolo si faceva battezzare, anche Gesù fu battezzato; e, mentre pregava, si aprì il cielo, 3:22 e lo Spirito Santo scese su di lui in forma corporea, come una colomba; e venne una voce dal cielo: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».

Ebrei 10:12 Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio.

Romani 3:25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, 1Giovanni 2:2 Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo

Efesini 5:2 e camminate nell'amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato sé stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.

Giovanni 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! 1Pietro 1:19 ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. Isaia 53:7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca. Apocalisse 5:6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

Agnello pasquale (dal latino agnus - agnello)

Fin dai tempi più antichi (Ge 4:4; 22:7-81) l’agnello faceva parte dei sacrifici a Dio (1 Cr 29:21; 2 Cr 29:322). Con l’Esodo divenne il simbolo della salvezza e della liberazione (Pasqua: eb. pasach) (Es 12:3-73). Rappresentazione della fretta (Es 12:114) e della sofferenza (Es 12:85), raffigura anche il ritiro della protezione di Dio verso Israele (Os 4:166). Al tempo stesso è un tipo di Cristo (1 Co 5:77), ne rappresenta la purezza (1 Pt 1:198), la pazienza (At 8:329) e il sacrificio (Gv 1:29; Ap 5:610).

Genesi 4:4 Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta. Genesi 22:7 Isacco parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!» Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?» 22:8 Abraamo rispose: «Figlio mio, Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto». E proseguirono tutti e due insieme.

1Cronache 29:21 Il giorno seguente sacrificarono vittime in onore del SIGNORE, e gli offrirono degli olocausti: mille giovenchi, mille montoni, mille agnelli con le relative libazioni, e altri sacrifici in gran numero, per tutto Israele. 2Cronache 29:32 Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu di settanta buoi, cento montoni, duecento agnelli: tutto per l'olocausto al SIGNORE.

Esodo 12:3 Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il decimo giorno di questo mese, ognuno prenda un agnello per famiglia, un agnello per casa; 12:4 se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune con il vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone. Voi conterete ogni persona secondo quello che può mangiare dell'agnello. 12:5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto. 12:6 Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la comunità d'Israele, riunita, lo sacrificherà al tramonto. 12:7 Poi si prenda del sangue d'agnello e lo si metta sui due stipiti e sull'architrave della porta delle case dove lo si mangerà.

Esodo 12:11 Mangiatelo in questa maniera: con i vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedi e con il vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua del SIGNORE.

Esodo 12:8 Se ne mangi la carne in quella notte; la si mangi arrostita al fuoco, con pane azzimo e con erbe amare.

Osea 4:16 Poiché Israele è ribelle come una vitella recalcitrante, ora il SIGNORE lo farà pascolare come un agnello in luogo spazioso.

1Corinzi 5:7 Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata.

1Pietro 1:19 ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.

Atti 8:32 Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca.

Giovanni 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Apocalisse 5:6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

Agopuntura

L’agopuntura è un’antichissima tecnica curativa importata dalla Cina su cui, ancora oggi, molto si discute, specie sugli effetti anestetici. L’azione si esplica mediante l’utilizzo di sottili aghi conficcati lungo particolari canali energetici chiamati meridiani al fine di riequilibrarne gli scompensi causati dalla malattia. La sua efficacia sul dolore pare accertata e certificata dalla medicina mondiale su un’ampia gamma di malattie, Altra cosa, invece, è il suo impatto spirituale a causa dei principi taoistici applicati. Secondo la sua filosofia, l’uomo è energia, quindi, parte integrante delle funzioni dell’universo. Non riconoscendo l’antitesi tra male e bene nega il concetto di peccato e riconosce all’uomo la centralità su ogni cosa. Vedi, (vedi olistico, terapia*) e correlati.

Àgrapha (parola greca – non scritto)

Sono detti accreditati a Gesù ma non riportati nei vangeli. Si possono riscontrare nei testi deuterocanonici o su antichi manoscritti di scrittori cristiani. Giovanni, comunque, nel concludere il suo vangelo lascia un certo spazio a questa eventualità (Gv 21:251).

Giovanni 21:25 Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero.

Albero della vita (dal latino arbore(m) - albero)

Nel timore che l’uomo, dopo aver steso la sua mano sull’albero della conoscenza del bene e del male (Ge 3:61), si appropriasse anche di questo frutto (Ge 3:22-232), cacciò la Sua creatura dal giardino dell’Eden e vi pose dei cherubini a guardia delle sue porte (Ge 3:243). È menzionato due volte nella Bibbia: come proibizione in apertura (Ge 2:9; 3:22-244), come adempimento, in chiusura (Ap 2:75), nella nuova Gerusalemme (Ap 22:26), in cui sarà fonte di guarigione e vita eterna.

Genesi 3:6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.

Genesi 3:22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre». 3:23 Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto.

Genesi 3:24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.

Genesi 2:9 Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Genesi 3:22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre». 3:23 Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. 3:24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.

Apocalisse 2:7 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio.

Apocalisse 22:2 In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita. Esso dà dodici raccolti all'anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni.

Alfa e omega

Prima e ultima lettera dell’alfabeto greco. Nell’A.T. tali lettere identificano con chiarezza il Signore Iddio, Re d’Israele (Is 41:4; 44:6; 48:121), mentre nel N.T., troviamo che designano Cristo come “il primo e l’ultimo”, “colui che è e che verrà”, nel Quale ogni cosa è compiuta e che ogni sete spegnerà (Ap 1:8; 21:6; 22:132)

Isaia 41:4 Chi ha operato, chi ha fatto questo? Colui che fin dal principio ha chiamato le generazioni alla vita. Io, il SIGNORE, sono il primo; io sarò con gli ultimi». Isaia 44:6 «Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo salvatore, il SIGNORE degli eserciti: Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio. Isaia 48:12 Ascoltami, Giacobbe, e tu, Israele, che io ho chiamato. Io sono; io sono il primo e sono pure l'ultimo.

Apocalisse 1:8 «Io sono l'alfa e l'omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente». Apocalisse 21:6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita. Apocalisse 22:13 Io sono l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine.




 
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