Dizionario Biblico

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Rabbino (dall’aramaico rabb́– maestro)

Con questo termine s’identifica un esperto studioso della Torah e della legge mosaica che, per le sue conoscenze, è in grado, previa ordinazione, di ministrare il culto nella religione ebraica. A lui competono anche le decisioni sulle regole alakiche (precetti rituali, morali, etici e alimentari).

Rabbuń (dall’aramaico rabb́– maestro)

Equivale al titolo di rabbì ma con un’accezione più intensa: profondo conoscitore delle Scritture. È anche un’espressione con cui ci si rivolge a Dio (Mc 10:50-52; Gv 20:161). Curiosità: i filologi ritengono che Giovanni non sia corretto nel definirla “lingua ebraica” poiché è sicuramente aramaica. È, comunque, doveroso dire che due delle tre maggiori fonti omettono il termine “ebraico”.

Marco 10:50 Allora il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 10:51 E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io ricuperi la vista». 10:52 Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». In quell'istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via. Giovanni 20:16 Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire: «Maestro!»

Ragione (dal latino ratione(m) – facoltà di ragionare o di pensare)

Facoltà del conoscere, specifica della razza umana che, tra l’altro, permette di percepire, partendo da una premessa, le connessioni tra idee che possano essere rapportate e comparate con altre. Differenzia l’uomo (animale razionale) tanto dagli animali (istinto), quanto dall’operato del suo Creatore (conoscenza intuitiva). Quella umanistica è perennemente in contrasto con la fede che presuppone il credere indipendentemente dal razionale meramente umano.

Rancore (dal latino rancôre(m) - rancore)

Il rancore è un sentimento di avversione nei confronti di qualcuno per un torto subito o ritenuto tale. Ben l’hanno sperimentato gli Ebrei in Egitto (Es 1:121) e nell’arco della loro intera storia. Leggendo la Parola possiamo vedere che questo sentimento è, chiaramente, proibito (Le 19:182), sia perché contrario alla legge, sia perché capace di portare a estreme conseguenze (Mc 6:193). Iddio stesso può porlo in atto contro i Suoi avversari (Nu 1:2-34), infatti, ha talmente in abominio l’idolatria che non ha esitato a punire drasticamente il Suo stesso popolo (Sl 78:57-645) ma, nel Suo immenso amore, pur di recuperare il perduto, ha attirato su di Sé ogni ostilità (Eb 12:36).

Esodo 1:12 Ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava e si estendeva; e gli Egiziani nutrirono avversione per i figli d'Israele.

Levitico 19:18 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il SIGNORE.

Marco 6:19 Perciò Erodiada gli serbava rancore e voleva farlo morire, ma non poteva.

Numeri 1:2 «Fate la somma di tutta la comunità dei figli d'Israele secondo le loro famiglie, secondo la discendenza paterna, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, 1:3 dall'età di vent'anni in su, tutti quelli che in Israele possono andare in guerra; tu ed Aaronne ne farete il censimento, secondo le loro schiere.

Salmi 78:57 Si sviarono e furono sleali come i loro padri; si rivoltarono come un arco fallace; 78:58 lo provocarono a ira con i loro alti luoghi, lo resero geloso con i loro idoli. 78:59 Dio udì, si adirò, ed ebbe per Israele grande avversione, 78:60 abbandonò il tabernacolo di Silo, la tenda in cui aveva abitato fra gli uomini; 78:61 lasciò condurre la sua forza in schiavitù e lasciò cadere la sua gloria in mano del nemico. 78:62 Abbandonò il suo popolo alla spada e si adirò contro la sua eredità. 78:63 Il fuoco consumò i loro giovani e le loro vergini non ebbero canto nuziale. 78:64 I loro sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento.

Ebrei 12:3 Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo.

Rapporti prematrimoniali

Certamente il rapporto intimo tra fidanzati, punito in tempi biblici con la morte di entrambi (Dt 22:23-241), che hanno già intrapreso il cammino verso il matrimonio, non può considerarsi alla stessa stregua del rapporto mercenario o del mordi e fuggi di molti giovani d’oggi, non per questo però, è da considerarsi legittimo, infatti, non solo è sconsigliato ma addirittura proibito, perché riservato solo alla vita coniugale (1 Co 7:2-92). È evidente che il matrimonio è un’assunzione di responsabilità e il donarsi reciprocamente è l’espressione più alta dell’amore di coppia proprio perché derivante da una castità rispettata e sofferta e può costituirsi solo sulla sicurezza di un’unione benedetta da Dio (Eb 13:43) per la creazione di un nuovo focolare permanente (Mt 19:5-64) con tutte le implicanze del caso.

Deuteronomio 22:23 Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, si corica con lei, 22:24 condurrete tutti e due alla porta di quella città, e li lapiderete a morte: la fanciulla, perché, essendo in città, non ha gridato; e l'uomo, perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai via il male di mezzo a te.

1Corinzi 7:2 ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito. 7:3 Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; lo stesso faccia la moglie verso il marito. 7:4 La moglie non ha potere sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potere sul proprio corpo, ma la moglie. 7:5 Non privatevi l'uno dell'altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza. 7:6 Ma questo dico per concessione, non per comando; 7:7 io vorrei che tutti gli uomini fossero come sono io; ma ciascuno ha il suo proprio carisma da Dio; l'uno in un modo, l'altro in un altro. 7:8 Ai celibi e alle vedove, però, dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch'io. 7:9 Ma se non riescono a contenersi, si sposino; perché è meglio sposarsi che ardere.

Ebrei 13:4 Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri.

Matteo 19:5 "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne?" 19:6 Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi».

Ravvedimento (dal greco metanoia - trasformazione della mente)

Riconoscersi peccatori (Pr 28:131), dolersi per il peccato commesso (At 2:37-382) e proporsi per un cambiamento sono certamente passi importantissimi ma non vi può essere una vera nuova nascita (Gv 3:3; 1 Gv 3:9-103) senza un profondo cambiamento (Is 1:16-184). Questa è l’unica via per accedere al perdono (At 2:38-39; 3:19; 5:30-31; 17:30-315) e alla salvezza (2 Co 7:106); se Cristo è la metà, il ravvedimento è il mezzo (Lc 24:46-477). Giustamente l’invito è pressante (Mc 1:15; At 3:19; Eb 3:7-11; 4:78) perché il premio è grande (2 Co 6:29), infatti … (Lc 15:7, 1010).

Proverbi 28:13 Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia.

Atti 2:37 Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?» 2:38 E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.

Giovanni 3:3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 1Giovanni 3:9 Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. 3:10 In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello.

Isaia 1:16 Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male;1:17 imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova! 1:18 «Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana.

Atti 2:38 E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 2:39 Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà». Atti 3:19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati Atti 5:30 Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù che voi uccideste appendendolo al legno 5:31 e lo ha innalzato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e perdono dei peccati. Atti 17:30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, 17:31 perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti».

2Corinzi 7:10 Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte.

Luca 24:46 «Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, 24:47 e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.

Marco 1:15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo». Atti 3:19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati Ebrei 3:7 Perciò, come dice lo Spirito Santo: «Oggi, se udite la sua voce, 3:8 non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, come nel giorno della tentazione nel deserto, 3:9 dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, pur avendo visto le mie opere per quarant'anni! 3:10 Perciò mi disgustai di quella generazione, e dissi: "Sono sempre traviati di cuore; non hanno conosciuto le mie vie"; 3:11 così giurai nella mia ira: "Non entreranno nel mio riposo!"» Ebrei 4:7 Dio stabilisce di nuovo un giorno - oggi - dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo, come si è detto prima: «Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori!»

2Corinzi 6:2 poiché egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!

Luca 15:7 Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento. Luca 15:10 Così, vi dico, v'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede».

Razionalismo (dal latino rationâle(m) - razionale)

Il razionalismo è un sistema filosofico che, per raggiungere la certezza della conoscenza, sviluppa in modo troppo unilaterale l’autonomia della ragione, non concedendo il giusto peso ai sensi e al sentimento, senza tener conto, in campo religioso, della rivelazione come possibile base della verità. Con le sue ansiose pulsioni verso la libertà di pensiero basata sulla certezza della ragione, considera come debolezza ciò che proviene da vie diverse tipo l’autorità della fede e della tradizione senza rendersi conto che ciò porta irrimediabilmente, alla negazione del soprannaturale (Ro 1:18-221).

Romani 1:18 L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; 1:19 poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; 1:20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 1:21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. 1:22 Benché si dichiarino sapienti, son diventati stolti,

Re, primo libro dei

I due libri, narrano la storia dei re dalla morte di Davide (2:10-111) in poi. Il primo si sofferma in particolare su Salomone. Unto re (1:32-40, 482), si comporta da uomo saggio (3:16-283), sapiente (4:29-344), ricco e potente (4:22-28; 10:14-235) e da abile costruttore (7:1-126). Realizza il sogno di Davide (5:2-37) costruendo il Tempio (5:13-18; 6:1-1415-378) ma pecca gravemente contro Dio (11:1-89) che non tarda a punirlo (11:9-1310). Muore (11:42-4311) nel 931 a.C. Successivamente il regno è spartito: per Giuda, se ne narra la storia da Roboamo (12:21-2412) a Giosafat (22:5113); per Israele, da Geroboamo (12:2014) ad Acazia (22:52-5415).

1Re 2:10 Davide si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. 2:11 Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant'anni: regnò sette anni a Ebron e trentatré anni a Gerusalemme

1Re 1:32 Poi il re Davide disse: «Chiamatemi il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaia, figlio di Ieoiada». Essi vennero alla sua presenza e il re disse loro: 1:33 «Prendete con voi i servitori del vostro signore, fate salire Salomone mio figlio sulla mia mula, e conducetelo a Ghion. 1:34 In quel luogo il sacerdote Sadoc e il profeta Natan lo ungeranno re d'Israele. Poi sonate la tromba e gridate: "Viva il re Salomone!" 1:35 Voi risalirete al suo seguito, ed egli verrà, si metterà seduto sul mio trono, e regnerà al mio posto. Io nomino lui come principe d'Israele e di Giuda». 1:36 Benaia, figlio di Ieoiada, rispose al re: «Amen! Così voglia il SIGNORE, il Dio del re mio signore!» 1:37 Come il SIGNORE è stato con il re mio signore, così sia con Salomone, e renda il suo trono più grande del trono del re Davide, mio signore!» 1:38 Allora il sacerdote Sadoc, il profeta Natan, Benaia figlio di Ieoiada, i Cheretei e i Peletei scesero, fecero salire Salomone sulla mula del re Davide, e lo condussero a Ghion. 1:39 Il sacerdote Sadoc prese il corno dell'olio dal tabernacolo e unse Salomone. Sonarono la tromba, e tutto il popolo gridò: «Viva il re Salomone!» 1:40 Tutto il popolo risalì al suo seguito sonando flauti e abbandonandosi a una gran gioia, e la terra rimbombava delle loro grida. 1Re 1:48 poi ha detto: "Benedetto sia il SIGNORE, Dio d'Israele, che mi ha dato oggi uno che sieda sul mio trono, e mi ha permesso di vederlo con i miei occhi!"»

1Re 3:16 Allora due prostitute vennero a presentarsi davanti al re. 3:17 Una delle due disse: «Permetti, mio signore! Io e questa donna abitavamo nella medesima casa, e io partorii mentre lei stava in casa. 3:18 Il terzo giorno dopo il mio parto, partorì anche questa donna. Noi stavamo insieme, e non c'erano estranei; non c'eravamo che noi due in casa. 3:19 Poi, durante la notte, il figlio di questa donna morì, perché lei gli si era coricata sopra. 3:20 Lei, alzatasi nel cuore della notte, prese mio figlio dal mio fianco, mentre la tua serva dormiva, e lo adagiò sul suo seno, e sul mio seno mise il figlio suo morto. 3:21 Quando mi sono alzata al mattino per allattare mio figlio, egli era morto; ma, guardandolo meglio a giorno chiaro, mi accorsi che non era il figlio che io avevo partorito». 3:22 L'altra donna disse: «No, il figlio vivo è il mio, e il morto è il tuo». Ma la prima replicò: «No, invece, il morto è il figlio tuo, e il vivo è il mio». Così litigavano in presenza del re. 3:23 Allora il re disse: «Una dice: Questo che è vivo è mio figlio, e quello che è morto è il tuo; e l'altra dice: No, invece, il morto è il figlio tuo, e il vivo è il mio». 3:24 Il re ordinò: «Portatemi una spada!» E portarono una spada davanti al re. 3:25 Il re disse: «Dividete il bambino vivo in due parti, e datene la metà all'una, e la metà all'altra». 3:26 Allora la donna, a cui apparteneva il bambino vivo, sentendosi commuovere le viscere per suo figlio, disse al re: «Mio signore, date a lei il bambino vivo, e non uccidetelo, no!» Ma l'altra diceva: «Non sia mio né tuo; si divida!» 3:27 Allora il re rispose: «Date a quella il bambino vivo, e non uccidetelo; lei è sua madre!» 3:28 Tutto Israele udì parlare del giudizio che il re aveva pronunziato, ed ebbero rispetto per il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia.

1Re 4:29 Dio diede a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta com'è la sabbia che sta sulla riva del mare. 4:30 La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza degli Egiziani. 4:31 Era più saggio di ogni altro uomo; più di Etan l'Ezraita, più di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Maol; e la sua fama si sparse per tutte le nazioni circostanti. 4:32 Pronunziò tremila massime e i suoi inni furono millecinque. 4:33 Parlò degli alberi, dal cedro del Libano all'issopo che spunta dalla muraglia; parlò pure degli animali, degli uccelli, dei rettili, dei pesci. 4:34 Da tutti i popoli veniva gente per udire la saggezza di Salomone, da parte di tutti i re della terra che avevano sentito parlare della sua saggezza.

Re 4:22 La fornitura giornaliera di viveri per Salomone consisteva in trenta cori di fior di farina e sessanta cori di farina ordinaria; 4:23 in dieci buoi ingrassati, venti buoi di pastura e cento montoni, senza contare i cervi, le gazzelle, i daini e il pollame di allevamento. 4:24 Egli dominava su tutto il paese di qua dal fiume, da Tifsa fino a Gaza, su tutti i re di qua dal fiume, ed era in pace con tutti i confinanti all'intorno. 4:25 Gli abitanti di Giuda e Israele, da Dan fino a Beer-Seba, vissero al sicuro, ognuno all'ombra della sua vite e del suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone. 4:26 Salomone aveva inoltre quarantamila greppie da cavalli per i suoi carri, e dodicimila cavalieri. 4:27 Quei prefetti, un mese all'anno per uno, provvedevano al mantenimento del re Salomone e di tutti quelli che venivano invitati alla sua mensa; e non lasciavano mancare nulla. 4:28 Facevano anche portare l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da corsa nel luogo dove si trovava il re, ciascuno secondo gli ordini che aveva ricevuti. 1Re 10:14 Il peso dell'oro che giungeva ogni anno a Salomone era di seicentosessantasei talenti 10:15 oltre a quello che egli percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d'Arabia e dai governatori del paese. 10:16 Il re Salomone fece fare duecento grandi scudi d'oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d'oro, 10:17 e trecento scudi d'oro battuto più piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre mine d'oro; e il re li mise nella casa detta «Foresta del Libano». 10:18 Il re fece pure un gran trono d'avorio, che rivestì d'oro finissimo. 10:19 Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio aveva due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, 10:20 e dodici leoni erano sui sei gradini, da una parte e dall'altra. Niente di simile era ancora stato fatto in nessun altro regno. 10:21 Tutte le coppe del re Salomone erano d'oro, e tutto il vasellame della casa, detta «Foresta del Libano», era d'oro puro. Nulla era d'argento; dell'argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. 10:22 Infatti il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme con la flotta di Chiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. 10:23 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per saggezza.

1Re 7:1 Poi Salomone costruì il suo palazzo, e lo terminò interamente in tredici anni. 7:2 Costruì la casa detta: «Foresta del Libano»; era di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta d'altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiava una travatura di cedro. 7:3 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle quarantacinque colonne, quindici per fila. 7:4 C'erano tre file di camere, le cui finestre si trovavano le une di fronte alle altre lungo tutte e tre le file. 7:5 Tutte le porte con i loro stipiti e architravi erano quadrangolari. Le finestre delle tre file di camere si trovavano le une di fronte alle altre, in tutti e tre gli ordini. 7:6 Fece pure il portico a colonne, che aveva cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne, e una scalinata sul davanti. 7:7 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia, che fu chiamato: «Portico del giudizio»; lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto. 7:8 La sua casa, dove abitava, fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. Fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figlia del faraone, che egli aveva sposata. 7:9 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate, internamente ed esternamente, dalle fondamenta ai cornicioni, e al di fuori sino al cortile maggiore. 7:10 Anche le fondamenta erano di pietre scelte, grandi: pietre di dieci cubiti, e pietre di otto cubiti. 7:11 Sopra di esse c'erano delle pietre scelte, tagliate a misura e del legname di cedro. 7:12 Il gran cortile aveva tutto intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interno della casa del SIGNORE e come il portico della casa.

1Re 5:2 Salomone mandò a dire a Chiram: 5:3 «Tu sai che Davide, mio padre, non poté costruire una casa al nome del SIGNORE, del suo Dio, a causa delle guerre nelle quali fu impegnato da tutte le parti, finché il SIGNORE non gli mise i suoi nemici sotto i piedi.

1Re 5:13 Il re Salomone reclutò operai in tutto Israele, e furono ingaggiati trentamila uomini. 5:14 Li mandava in Libano, diecimila al mese, alternativamente; un mese stavano in Libano, e due mesi a casa; e Adoniram era preposto a questi lavori. 5:15 Salomone aveva inoltre settantamila uomini che trasportavano i materiali pesanti e ottantamila scalpellini sui monti, 5:16 senza contare i capi dei prefetti, che erano tremilatrecento, preposti da Salomone alla sorveglianza di quanti erano addetti ai lavori. 5:17 Il re diede ordine di estrarre delle pietre grandi, delle pietre scelte, per fare le fondamenta della casa con pietre squadrate. 5:18 Gli operai di Salomone e gli operai di Chiram e i Ghiblei tagliarono e prepararono il legname e le pietre per la costruzione. 1Re 6:1 Il quattrocentottantesimo anno dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa per il SIGNORE. 6:2 La casa che il re Salomone costruì per il SIGNORE aveva sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza, trenta di altezza. 6:3 Il Portico sul davanti del luogo santo della casa si estendeva per venti cubiti rispondenti alla larghezza della casa ed era profondo dieci cubiti sul davanti della casa. 6:4 Il re fece alla casa delle finestre a reticolato fisso. 6:5 Egli costruì, a ridosso del muro della casa, tutto intorno, dei piani che circondavano i muri della casa, cioè del luogo santo e del luogo santissimo; e fece delle camere laterali, tutto intorno. 6:6 Il piano inferiore era largo cinque cubiti; quello di mezzo sei cubiti, e il terzo sette cubiti; perché egli aveva fatto delle sporgenze intorno ai muri esterni della casa, affinché le travi non fossero incastrate nei muri della casa. 6:7 Per la costruzione della casa si servirono di pietre già preparate nella cava; così nella casa, durante la sua costruzione, non si udì mai rumore di martello, d'ascia o d'altro strumento di ferro. 6:8 L'ingresso del piano di mezzo si trovava sul lato destro della casa; per una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo. 6:9 Dopo aver finito di costruire la casa, Salomone la coprì di travi e di assi di legno di cedro. 6:10 Fece i piani addossati a tutta la casa dando a ognuno cinque cubiti d'altezza, e li collegò alla casa con travi di cedro. 6:11 La parola del SIGNORE fu rivolta a Salomone, e gli disse: 6:12 «Quanto a questa casa che tu costruisci, se tu cammini secondo le mie leggi, se metti in pratica i miei precetti e osservi e segui tutti i miei comandamenti, io confermerò in tuo favore la promessa che feci a Davide tuo padre: 6:13 abiterò in mezzo ai figli d'Israele e non abbandonerò il mio popolo Israele». 6:14 Quando Salomone ebbe finito di costruire la casa,

6:15 ne rivestì le pareti interne di tavole di cedro, dal pavimento fino alla travatura del tetto; rivestì così di legno l'interno e coprì il pavimento della casa con tavole di cipresso. 6:16 Rivestì di tavole di cedro uno spazio di venti cubiti in fondo alla casa, dal pavimento al soffitto; e riservò quello spazio interno per farne un santuario, il luogo santissimo. 6:17 I quaranta cubiti sul davanti formavano la casa, vale a dire il tempio. 6:18 Il legno di cedro, nell'interno della casa, presentava delle sculture di frutti di colloquintide e di fiori sbocciati; tutto era di cedro, non si vedeva neppure una pietra. 6:19 Salomone stabilì il santuario nell'interno, in fondo alla casa, per collocarvi l'arca del patto del SIGNORE. 6:20 Il santuario aveva venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza, e venti cubiti d'altezza. Salomone lo ricoprì d'oro finissimo; davanti al santuario fece un altare di legno di cedro e lo ricoprì d'oro. 6:21 Salomone ricoprì d'oro finissimo l'interno della casa, e fece passare un velo, sospeso da catenelle d'oro, davanti al santuario, che ricoprì d'oro. 6:22 Ricoprì d'oro tutta la casa, tutta quanta la casa, e ricoprì pure d'oro tutto l'altare che apparteneva al santuario. 6:23 Fece nel santuario due cherubini di legno d'olivo, dell'altezza di dieci cubiti ciascuno. 6:24 Le ali dei cherubini misuravano cinque cubiti ciascuna; tutto l'insieme faceva dieci cubiti, dalla punta di un'ala alla punta dell'altra. 6:25 Il secondo cherubino era anche di dieci cubiti; tutti e due i cherubini erano delle stesse dimensioni e della stessa forma. 6:26 L'altezza del primo cherubino era di dieci cubiti, e tale era l'altezza dell'altro. 6:27 Salomone pose i cherubini in mezzo alla casa, nell'interno. I cherubini avevano le ali spiegate, in modo che l'ala del primo toccava una delle pareti e l'ala del secondo toccava l'altra parete; le altre ali si toccavano l'una con l'altra con le punte, in mezzo alla casa. 6:28 Salomone ricoprì d'oro i cherubini. 6:29 Fece ornare tutte le pareti della casa, tutto intorno, tanto all'interno quanto all'esterno, di sculture di cherubini, di palme e di fiori sbocciati. 6:30 Ricoprì d'oro il pavimento della casa, nella parte interna e in quella esterna. 6:31 All'ingresso del santuario fece una porta a due battenti, di legno d'olivo; la sua inquadratura, con gli stipiti, occupava la quinta parte della parete. 6:32 I due battenti erano di legno d'olivo. Egli vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati, e li ricoprì d'oro, stendendo l'oro sui cherubini e sulle palme. 6:33 Fece pure, per la porta del tempio, degli stipiti di legno d'olivo, che occupavano un quarto della larghezza del muro, 6:34 e due battenti di legno di cipresso; ciascun battente si componeva di due pezzi mobili. 6:35 Salomone vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati e li ricoprì d'oro, stendendolo sulle sculture. 6:36 Costruì il muro di cinta del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e un ordine di travatura di cedro. 6:37 Il quarto anno, nel mese di Ziv, furon gettate le fondamenta della casa del SIGNORE;

1Re 11:1 Il re Salomone, oltre alla figlia del faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Ittite, 11:2 donne appartenenti ai popoli dei quali il SIGNORE aveva detto ai figli d'Israele: «Non andate da loro e non vengano essi da voi, poiché essi certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi». A tali donne si unì Salomone nei suoi amori. 11:3 Ed ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore. 11:4 Al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gli fecero volgere il cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente al SIGNORE suo Dio, come il cuore di Davide suo padre. 11:5 Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l'abominevole divinità degli Ammoniti. 11:6 Così Salomone fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE e non seguì pienamente il SIGNORE, come aveva fatto Davide suo padre. 11:7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l'abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l'abominevole divinità dei figli di Ammon. 11:8 Fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifici ai loro dèi.

1Re 11:9 Il SIGNORE s'indignò contro Salomone, perché il cuore di lui si era allontanato dal SIGNORE, Dio d'Israele, che gli era apparso due volte, 11:10 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine datogli dal SIGNORE. 11:11 Il SIGNORE disse a Salomone: «Poiché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo date, io ti toglierò il regno, e lo darò al tuo servo. 11:12 Nondimeno, per amore di Davide tuo padre, io non farò questo durante la tua vita, ma strapperò il regno dalle mani di tuo figlio. 11:13 Però, non gli strapperò tutto il regno, ma lascerò una tribù a tuo figlio, per amor di Davide mio servo e per amor di Gerusalemme che io ho scelto».

1Re 11:42 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant'anni. 11:43 Poi Salomone si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo, suo figlio, regnò al suo posto.

1Re 12:21 Quando Roboamo giunse a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d'Israele e restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 12:22 Ma la parola di Dio fu rivolta a Semaia, uomo di Dio, in questi termini: 12:23 «Parla a Roboamo, figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di' loro: 12:24 Così parla il SIGNORE: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figli d'Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per mia volontà». Quelli ubbidirono alla parola del SIGNORE e se ne tornarono, secondo la parola del SIGNORE.

1Re 22:51 Giosafat si addormentò con i suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Ieoram, suo figlio, regnò al suo posto.

1Re 12:20 Quando tutto Israele udì che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse alla comunità, e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda.

1Re 22:52 Acazia, figlio di Acab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria il diciassettesimo anno di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele. 22:53 Egli fece ciò ch'è male agli occhi del SIGNORE, e imitò la condotta di suo padre, di sua madre, e di Geroboamo, figlio di Nebat, che aveva fatto peccare Israele. 22:54 Adorò Baal, si prostrò dinanzi a lui, e provocò lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele, esattamente come aveva fatto suo padre.

Re, secondo libro dei

È il seguito del primo e narra le vicissitudini concomitanti dei due regni e i loro rapporti con il Signore. Per il regno d’Israele, il racconto parte dalla morte di Acazia (1:15-171) fino alla sua distruzione (722 a.C.); per quello di Giuda, invece, da Ioram (8:16-192) fino all’esilio babilonese (586 a.C.) dopo la completa distruzione di Gerusalemme (25:8-213). Oltre a Elia (1:3-16; 2:7-114), la figura pregnante di questo libro è quella del profeta Eliseo nello svolgimento del suo ministero (2:12-25; 3:15-205; ►4:1-20621-447; ►5:1-20821-279; ►6:5-23107:1:151116-2012; ►8:1-1513; ►9:1-1014) fino alla morte (13:14-1915) e anche oltre (13:20:2116)!

2Re 1:15 L'angelo del SIGNORE disse a Elia: «Scendi con lui; non aver paura di lui». Allora Elia si alzò, scese con il capitano, andò dal re, 1:16 e gli disse: «Così dice il SIGNORE: Poiché tu hai mandato dei messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio d'Ecron, come se in Israele non ci fosse Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale ti sei coricato, ma certamente morrai». 1:17 Acazia morì, secondo la parola del SIGNORE, pronunziata da Elia; e Ieoram cominciò a regnare al suo posto l'anno secondo di Ieoram, figlio di Giosafat, re di Giuda, perché Acazia non aveva figli.

2Re 8:16 Nell'anno quinto di Ioram, figlio di Acab, re d'Israele, e di Giosafat re di Giuda, Ioram, figlio di Giosafat, re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda. 8:17 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme. 8:18 Egli seguì l'esempio dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Acab; poiché aveva per moglie una figlia di Acab; e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 8:19 Tuttavia il SIGNORE non volle distruggere Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli

2Re 25:8 Il settimo giorno del quinto mese - era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia - Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, funzionario del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, 25:9 bruciò il tempio del SIGNORE e il palazzo del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case dei grandi personaggi. 25:10 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capitano della guardia, abbatté tutte le mura di Gerusalemme. 25:11 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 25:12 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi. 25:13 I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nella casa del SIGNORE, le basi e il mare di bronzo che era nella casa del SIGNORE, e ne portarono via il metallo a Babilonia. 25:14 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio. 25:15 Il capitano della guardia prese pure i bracieri, le bacinelle: ciò che era d'oro e ciò che era d'argento. 25:16 Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che Salomone aveva fatte per la casa del SIGNORE, il metallo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. 25:17 Ciascuna di queste colonne era alta diciotto cubiti, e aveva sopra un capitello di bronzo alto tre cubiti; e attorno al capitello c'erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; così era la seconda colonna, munita pure di reticolato. 25:18 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia il secondo sacerdote, 25:19 e i tre custodi della porta d'ingresso, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini dei consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch'essi trovati nella città. 25:20 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla; 25:21 e il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Camat.

2Re 1:3 Ma un angelo del SIGNORE disse a Elia il Tisbita: «Àlzati, va' incontro ai messaggeri del re di Samaria, e di' loro: È forse perché non c'è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron? 1:4 Perciò, così dice il SIGNORE: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morrai». Ed Elia se ne andò. 1:5 I messaggeri tornarono da Acazia, il quale disse loro: «Perché siete tornati?» 1:6 E quelli risposero: «Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: "Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: «Così dice il SIGNORE: È forse perché non c'è Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub dio di Ecron? Perciò non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai»"». 1:7 Acazia chiese loro: «Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?» 1:8 Quelli gli risposero: «Era un uomo vestito di pelo, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi». E Acazia disse: «È Elia il Tisbita!» 1:9 Allora mandò da Elia un capitano con i suoi cinquanta uomini. Egli salì e trovò Elia seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: "Scendi!"» 1:10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!» E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 1:11 Acazia mandò di nuovo un altro capitano con i suoi cinquanta uomini, il quale si rivolse a Elia e gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: "Fa' presto, scendi!"» 1:12 Elia rispose e disse loro: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini». E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 1:13 Acazia mandò di nuovo un terzo capitano con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso di lui, gli si gettò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: «Uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi! 1:14 Un fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani con i loro uomini; ma ora la vita mia sia preziosa agli occhi tuoi». 1:15 L'angelo del SIGNORE disse a Elia: «Scendi con lui; non aver paura di lui». Allora Elia si alzò, scese con il capitano, andò dal re, 1:16 e gli disse: «Così dice il SIGNORE: Poiché tu hai mandato dei messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio d'Ecron, come se in Israele non ci fosse Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale ti sei coricato, ma certamente morrai». 2Re 2:7 Cinquanta discepoli dei profeti andarono dietro a loro e si fermarono di fronte al Giordano, da lontano, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano. 2:8 Allora Elia prese il suo mantello, lo arrotolò e percosse le acque, le quali si divisero in due. Così attraversarono il fiume a piedi asciutti. 2:9 Quando furono passati, Elia disse a Eliseo: «Chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto». Eliseo rispose: «Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!» 2:10 Elia disse: «Tu domandi una cosa difficile; tuttavia, se mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma, se non mi vedi, non ti sarà dato». 2:11 Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand'ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine.

2Re 2:12 Eliseo lo vide e si mise a gridare: «Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!» Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi; 2:13 raccolse il mantello che era caduto di dosso a Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano; 2:14 e, preso il mantello che era caduto di dosso a Elia, percosse le acque, e disse: «Dov'è il SIGNORE, Dio d'Elia?» Quando anch'egli ebbe percosso le acque, queste si divisero in due, ed Eliseo passò. 2:15 Quando i discepoli dei profeti che stavano a Gerico, di fronte al Giordano, videro Eliseo, dissero: «Lo spirito d'Elia si è posato sopra Eliseo». Gli andarono incontro, si prostrarono fino a terra davanti a lui, 2:16 e gli dissero: «Ecco qui fra i tuoi servi cinquanta uomini robusti; lascia che vadano in cerca del tuo signore, se mai lo spirito del SIGNORE l'avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle». Eliseo rispose: «Non li mandate». 2:17 Ma insistettero tanto con lui, che egli ne fu confuso, e disse: «Mandateli». Allora quelli mandarono cinquanta uomini, i quali cercarono Elia per tre giorni, ma non lo trovarono. 2:18 Quando tornarono da lui, che si era fermato a Gerico, egli disse loro: «Non vi avevo detto di non andare?» 2:19 Gli abitanti della città dissero a Eliseo: «Ecco, il soggiorno in questa città è gradevole, come vede il mio signore; ma le acque sono cattive, e il paese è sterile». 2:20 Egli disse: «Portatemi una scodella nuova, e mettetevi del sale». Quelli gliela portarono. 2:21 Egli andò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale, e disse: «Così dice il SIGNORE: Io rendo sane queste acque, ed esse non saranno più causa di morte né di sterilità». 2:22 Così le acque furono rese sane e tali sono rimaste fino a oggi, secondo la parola che Eliseo aveva pronunziata. 2:23 Poi di là Eliseo salì a Betel; e, mentre camminava per la via, uscirono dalla città dei ragazzini, i quali lo beffeggiavano, dicendo: «Sali, calvo! Sali, calvo!» 2:24 Egli si voltò, li vide, e li maledisse nel nome del SIGNORE. Allora due orse uscirono dal bosco e sbranarono quarantadue di quei ragazzi. 2:25 Di là Eliseo si recò sul monte Carmelo da dove poi tornò a Samaria. 2Re 3:15 Ma ora conducetemi qua un sonatore d'arpa». E, mentre il sonatore arpeggiava, la mano del SIGNORE fu sopra Eliseo, 3:16 che disse: «Così parla il SIGNORE: Fate in questa valle delle fosse! 3:17 Infatti così dice il SIGNORE: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e tuttavia questa valle si riempirà d'acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma. 3:18 E questo è ancora poco agli occhi del SIGNORE; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani. 3:19 Voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città importanti, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d'acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra». 3:20 La mattina dopo, nell'ora in cui si presenta l'offerta, ecco che l'acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu pieno.

[vi] 2Re 4:1 Una donna, moglie di uno dei discepoli dei profeti, si rivolse a Eliseo, e disse: «Mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva il SIGNORE. Il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figli come schiavi». 4:2 Eliseo le disse: «Che devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?» La donna rispose: «La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio». 4:3 Allora egli disse: «Va' fuori, chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti; e non ne chiedere pochi. 4:4 Poi torna, chiudi la porta dietro di te e i tuoi figli, e versa dell'olio in tutti quei vasi; e, a mano a mano che saranno pieni, falli mettere da parte. 4:5 La donna se ne andò e si chiuse in casa con i suoi figli; questi le portavano i vasi, e lei vi versava l'olio. 4:6 Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Portami ancora un vaso». Egli le rispose: «Non ci sono più vasi». E l'olio si fermò. 4:7 Allora lei andò e riferì tutto all'uomo di Dio, che le disse: «Va' a vender l'olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostèntati tu e i tuoi figli. 4:8 Un giorno Eliseo passava per Sunem; là c'era una donna ricca che lo trattenne con premura perché mangiasse da lei; così tutte le volte che passava di là, andava a mangiare da lei. 4:9 La donna disse a suo marito: «Ecco, io so che quest'uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio. 4:10 Ti prego, costruiamogli, di sopra, una piccola camera in muratura e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi. 4:11 Così, un giorno che egli giunse a Sunem, si ritirò in quella camera, e vi dormì. 4:12 E disse a Gheazi, suo servo: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò, e lei si presentò davanti a lui. 4:13 Eliseo disse a Gheazi: «Dille così: "Tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell'esercito?"» Lei rispose: 4:14 «Io vivo in mezzo al mio popolo». Ed Eliseo disse: «Che si potrebbe fare per lei?» Gheazi rispose: «Certo non ha figli, e suo marito è vecchio». 4:15 Eliseo gli disse: «Chiamala!» Gheazi la chiamò, e lei si presentò alla porta. 4:16 Ed Eliseo le disse: «L'anno prossimo, in questo stesso periodo, tu abbraccerai un figlio». Lei rispose: «No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!» 4:17 Questa donna concepì e, l'anno dopo, in quel medesimo periodo partorì un figlio, come Eliseo le aveva detto. 4:18 Il bambino si fece grande; e un giorno, uscito per andare da suo padre che era con i mietitori, 4:19 disse a suo padre: «La mia testa! la mia testa!» Il padre disse al servo: «Portalo da sua madre!» 4:20 Il servo lo portò via e lo condusse da sua madre. Il bambino rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì.

4:21 Allora la donna salì, lo adagiò sul letto dell'uomo di Dio, chiuse la porta, e uscì. 4:22 Poi chiamò suo marito e gli disse: «Ti prego, mandami un servo e un'asina, perché voglio correre dall'uomo di Dio, e tornare». 4:23 Il marito le chiese: «Perché vuoi andare da lui quest'oggi? Non è il novilunio, e non è sabato». Lei rispose: «Lascia fare!» 4:24 Poi fece sellare l'asina, e disse al suo servo: «Guidala, e tira via; non mi fermare per strada, a meno che io non te lo dica». 4:25 Così partì, e giunse dall'uomo di Dio, sul monte Carmelo. Appena l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: «Ecco la Sunamita che viene! 4:26 Ti prego, corri a incontrarla, e dille: Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta bene?» Lei rispose: «Stanno bene». 4:27 E come fu giunta dall'uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Gheazi si avvicinò per respingerla; ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, poiché l'anima sua è amareggiata, e il SIGNORE me l'ha nascosto; non me l'ha rivelato». 4:28 La donna disse: «Avevo forse chiesto di poter avere un figlio? Non ti dissi dunque: Non m'ingannare?» 4:29 Allora Eliseo disse a Gheazi: «Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone, e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo; e se qualcuno ti saluta, non rispondergli; e poserai il mio bastone sulla faccia del bambino». 4:30 La madre del bambino disse a Eliseo: «Com'è vero che il SIGNORE vive e che tu vivi, io non ti lascerò». Ed Eliseo si alzò e andò insieme con lei. 4:31 Gheazi, che li aveva preceduti, pose il bastone sulla faccia del bambino, ma non ci fu voce né segno di vita. Allora andò incontro a Eliseo e gli riferì la cosa, dicendo: «Il bambino non si è svegliato». 4:32 Quando Eliseo arrivò in casa, il bambino, morto, era adagiato sul suo letto. 4:33 Egli entrò, si chiuse dentro con il bambino, e pregò il SIGNORE. 4:34 Poi salì sul letto e si coricò sul bambino; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e il corpo del bambino si riscaldò. 4:35 Poi Eliseo s'allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il bambino; e il bambino starnutì sette volte, e aprì gli occhi. 4:36 Allora Eliseo chiamò Gheazi e gli disse: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò; e, come giunse vicino a Eliseo, questi le disse: «Prendi tuo figlio». 4:37 La donna entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese suo figlio, e uscì. 4:38 Eliseo se ne tornò a Ghilgal. Nel paese c'era la carestia. Mentre i discepoli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande sul fuoco, e prepara una minestra per i discepoli dei profeti». 4:39 Uno di questi andò fuori per i campi a cogliere erbe; trovò una specie di vite selvatica, ne colse i frutti, le colloquintide, e se ne riempì la veste; e, al suo ritorno li tagliò a pezzi e li mise nella pentola dov'era la minestra; ma non si sapeva che cosa fossero. 4:40 Poi versarono la minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma appena l'ebbero assaggiata, esclamarono: «Uomo di Dio, c'è la morte nella pentola!» E non ne poterono mangiare. 4:41 Eliseo disse: «Ebbene, portatemi della farina!» La gettò nella pentola e disse: «Versatene a questa gente perché mangi». E non c'era più nulla di cattivo nella pentola. 4:42 Giunse poi un uomo da Baal-Salisa, che portò all'uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d'orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: «Danne alla gente perché mangi». 4:43 Quegli rispose: «Come faccio a mettere questo davanti a cento persone?» Ma Eliseo disse: «Danne alla gente perché mangi; infatti così dice il SIGNORE: Mangeranno, e ne avanzerà». 4:44 Così egli mise quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò d'avanzo, secondo la parola del SIGNORE.

2Re 5:1 Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui il SIGNORE aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo, forte e coraggioso, era lebbroso. 5:2 Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman. 5:3 La ragazza disse alla sua padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a Samaria! Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!» 5:4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: «Quella ragazza del paese d'Israele ha detto così e così». 5:5 Il re di Siria gli disse: «Ebbene, va'; io manderò una lettera al re d'Israele». Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro, e dieci cambi di vestiario; 5:6 e portò al re d'Israele la lettera, che diceva: «Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra». 5:7 Appena il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me». 5:8 Quando Eliseo, l'uomo di Dio, udì che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga pure da me, e vedrà che c'è un profeta in Israele». 5:9 Naaman dunque venne con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 5:10 Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro». 5:11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: «Ecco, io pensavo: egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome del SIGNORE, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. 5:12 I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere guarito?» E, voltatosi, se n'andava infuriato. 5:13 Ma i suoi servitori si avvicinarono a lui e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l'avresti fatta? Quanto più ora che egli ti ha detto: "Làvati, e sarai guarito"?» 5:14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne di un bambino; egli era guarito. 5:15 Poi tornò con tutto il suo séguito dall'uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: «Ecco, io riconosco adesso che non c'è nessun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele. E ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo». 5:16 Ma Eliseo rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE di cui sono servo, io non accetterò nulla». Naaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 5:17 Allora Naaman disse: «Poiché non vuoi, permetti almeno che io, tuo servo, mi faccia dare tanta terra quanta ne porteranno due muli; poiché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma solo al SIGNORE. 5:18 Tuttavia il SIGNORE voglia perdonare una cosa al tuo servo: quando il re, mio signore, entra nella casa di Rimmon per adorare, e si appoggia al mio braccio, anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon. Voglia il SIGNORE perdonare a me, tuo servo, quando io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!» 5:19 Eliseo gli disse: «Va' in pace!» Egli se ne andò e fece un buon tratto di strada. 5:20 Ma Gheazi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quanto egli aveva portato; com'è vero che il SIGNORE vive, io voglio corrergli dietro, e avere da lui qualcosa».

5:21 Così Gheazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: «Va tutto bene?» 5:22 Egli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: "Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla regione montuosa d'Efraim due giovani dei discepoli dei profeti; ti prego, dà loro un talento d'argento e due cambi di vestiario"». 5:23 Naaman disse: «Ti prego, accetta due talenti!» E gli fece premura; chiuse due talenti d'argento in due sacchi con due cambi di vestiario, e li caricò addosso a due dei suoi servi, che li portarono davanti a Gheazi. 5:24 Giunto alla collina, Gheazi prese i sacchi dalle loro mani, li ripose nella casa, e rimandò indietro quegli uomini, che se ne andarono. 5:25 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: «Da dove vieni, Gheazi?» Egli rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo». 5:26 Ma Eliseo gli disse: «Il mio spirito non era forse presente laggiù, quando quell'uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? È forse questo il momento di prendere denaro, di prendere vesti, e uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? 5:27 La lebbra di Naaman s'attaccherà perciò a te e alla tua discendenza per sempre». Gheazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve.

2Re 6:5 Mentre uno di loro abbatteva un albero, il ferro della scure gli cadde nell'acqua. Perciò egli cominciò a gridare: «Ah, mio signore! l'avevo presa in prestito!» 6:6 L'uomo di Dio disse: «Dov'è caduta?» Quello gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: «Prendilo». 6:7 Quello stese la mano e lo prese. 6:8 Allora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne con i suoi servitori, disse: «Io porrò il mio accampamento nel tale e tal luogo». 6:9 L'uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: «Guàrdati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stanno scendendo i Siri». 6:10 Allora il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale era stato preavvisato; e là si tenne in guardia. Il fatto avvenne non una né due, ma più volte. 6:11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servitori, e disse loro: «Fatemi sapere chi dei nostri è per il re d'Israele». 6:12 Uno dei suoi servitori rispose: «Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta che sta in Israele, fa sapere al re d'Israele persino le parole che tu dici nella camera dove dormi». 6:13 Allora il re disse: «Andate, vedete dov'è, e io lo manderò a prendere». Gli fu riferito che era a Dotan. 6:14 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città. 6:15 Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: «Ah, mio signore, come faremo?» 6:16 Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 6:17 Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo. 6:18 Mentre i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò il SIGNORE e disse: «Ti prego, acceca questa gente!» E il SIGNORE li accecò, secondo la parola di Eliseo. 6:19 Allora Eliseo disse loro: «Non è questa la strada, e non è questa la città; venite dietro a me, e io vi condurrò dall'uomo che voi cercate». E li condusse a Samaria. 6:20 Quando furono entrati a Samaria, Eliseo disse: «O SIGNORE, apri loro gli occhi, affinché vedano». Il SIGNORE aprì loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. 6:21 Il re d'Israele, come li ebbe veduti, disse a Eliseo: «Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?» 6:22 Eliseo rispose: «Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e con il tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell'acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino dal loro signore». 6:23 Il re d'Israele preparò loro abbondanza di cibi; e quand'ebbero mangiato e bevuto, li congedò, e quelli tornarono dal loro signore; e le bande di Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio d'Israele.

2Re 7:1 Allora Eliseo disse: «Ascoltate la parola del SIGNORE! Così dice il SIGNORE: Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d'orzo si avranno per un siclo». 7:2 Ma il capitano sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Eliseo rispose: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». 7:3 C'erano quattro lebbrosi presso l'entrata della porta della città, i quali dissero tra di loro: «Perché ce ne stiamo qui in attesa di morire? 7:4 Se diciamo: Entriamo in città, in città c'è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Dunque venite, andiamo a buttarci nell'accampamento dei Siri; se ci lasciano vivere, vivremo; se ci danno la morte, morremo». 7:5 Sull'imbrunire, si alzarono per andare all'accampamento dei Siri; e come giunsero all'estremità dell'accampamento dei Siri, ecco che non c'era nessuno. 7:6 Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri avevano detto fra di loro: «Il re d'Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci». 7:7 E si erano alzati, ed erano fuggiti all'imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e l'accampamento così com'era; erano fuggiti per salvarsi la vita. 7:8 Quei lebbrosi, giunti all'estremità dell'accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portarono via argento, oro, vestiario, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un'altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. 7:9 Ma poi dissero fra di loro: «Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re». 7:10 Così partirono, chiamarono i guardiani della città, e li informarono della cosa, dicendo: «Siamo andati all'accampamento dei Siri, e non c'è nessuno, né vi si ode voce d'uomo; non vi sono che i cavalli legati e gli asini legati, e le tende intatte». 7:11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero sapere la cosa dentro il palazzo reale. 7:12 Il re si alzò di notte, e disse ai suoi servitori: «Vi voglio dire io quel che ci hanno fatto i Siri. Sanno che patiamo la fame; sono quindi usciti dall'accampamento a nascondersi per la campagna, dicendo: "Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi, ed entreremo nella città"». 7:13 Uno dei suoi servitori gli rispose: «Ti prego, si prendano cinque dei cavalli che rimangono ancora nella città. Guardate, sono come tutta la moltitudine d'Israele che c'è rimasta; sono come tutta la moltitudine d'Israele che muore di fame; e mandiamo a vedere di che si tratta». 7:14 Presero dunque due carri con i loro cavalli, e il re mandò degli uomini sulle tracce dell'esercito dei Siri, dicendo: «Andate e vedete». 7:15 Quelli andarono sulle tracce dei Siri, fino al Giordano; tutta la strada era piena di vestiario e di oggetti, che i Siri avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. E gli inviati tornarono e riferirono tutto al re.

7:16 Allora il popolo uscì e saccheggiò l'accampamento dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo, e due misure d'orzo per un siclo, secondo la parola del SIGNORE. 7:17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì, come aveva detto l'uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo. 7:18 Difatti, quando l'uomo di Dio aveva parlato al re, aveva detto: «Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, due misure d'orzo si avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo». 7:19 Ma quel capitano aveva risposto all'uomo di Dio, e gli aveva detto: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Ed Eliseo gli aveva detto: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». 7:20 E così avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì.

2Re 8:1 Eliseo aveva detto alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: «Àlzati; va', tu con la tua famiglia, e soggiorna all'estero, dove potrai; perché il SIGNORE ha chiamato la carestia, ed essa verrà nel paese per sette anni». 8:2 La donna si alzò, e fece come le aveva detto l'uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni, nel paese dei Filistei. 8:3 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese dei Filistei, e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. 8:4 Allora il re discorreva con Gheazi, servo dell'uomo di Dio, e gli diceva: «Ti prego, raccontami tutte le cose grandi che Eliseo ha fatte». 8:5 E mentre appunto Gheazi raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figlio, venne dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. E Gheazi disse: «O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è suo figlio, che Eliseo ha risuscitato». 8:6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le mise a disposizione un funzionario, al quale disse: «Falle restituire tutto quello che è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui lasciò il paese, fino a ora». 8:7 Eliseo si recò a Damasco. Ben-Adad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l'uomo di Dio era giunto in quel luogo. 8:8 Allora il re disse ad Azael: «Prendi con te un regalo, va' incontro all'uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui il SIGNORE, per sapere se io guarirò da questa malattia». 8:9 Azael andò dunque incontro a Eliseo, portando con sé come regalo tutto quello che c'era di meglio a Damasco: il carico di quaranta cammelli. Appena giunse, si presentò a Eliseo, e gli disse: «Tuo figlio Ben-Adad, re di Siria, mi ha mandato da te per dirti: "Guarirò da questa malattia?"» 8:10 Eliseo gli rispose: «Va', e digli: "Guarirai di certo". Ma il SIGNORE mi ha rivelato che morirà sicuramente». 8:11 L'uomo di Dio posò lo sguardo sopra Azael, e lo fissò a lungo, poi si mise a piangere. 8:12 Azael disse: «Perché piange il mio signore?» Eliseo rispose: «Perché so il male che farai ai figli d'Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai i loro giovani con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte». 8:13 Azael disse: «Ma che cos'è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose tanto grandi?» Eliseo rispose: «Il SIGNORE mi ha rivelato che tu sarai re di Siria». 8:14 Azael lasciò Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: «Che t'ha detto Eliseo?» Egli rispose: «Mi ha detto che guarirai certamente». 8:15 Il giorno dopo, Azael prese una coperta, la immerse nell'acqua, e la distese sulla faccia di Ben-Adad, che morì. E Azael regnò al suo posto.

2Re 9:1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno dei discepoli dei profeti, e gli disse: «Cingiti i fianchi, prendi con te questo vasetto d'olio, e va' a Ramot di Galaad. 9:2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Ieu, figlio di Ieosafat, figlio di Nimsi; entra, fallo alzare in mezzo ai suoi fratelli, e conducilo in una camera appartata. 9:3 Poi prendi il vasetto d'olio, versaglielo sul capo e digli: "Così dice il SIGNORE: Io ti ungo re d'Israele". Poi apri la porta e fuggi senza indugiare». 9:4 Così quel giovane, il giovane profeta, partì per Ramot di Galaad. 9:5 Quando vi giunse, i capitani dell'esercito stavano seduti assieme; e disse: «Capitano, ho da dirti una parola». Ieu chiese: «A chi di noi?» Quegli rispose: «A te, capitano». 9:6 Ieu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l'olio sul capo dicendogli: «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: "Io ti ungo re del popolo del SIGNORE d'Israele. 9:7 Tu colpirai la casa di Acab, tuo signore, e io vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi del SIGNORE, sparso dalla mano di Izebel. 9:8 Tutta la casa di Acab perirà, e io sterminerò dalla casa di Acab fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele. 9:9 Ridurrò la casa di Acab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia. 9:10 I cani divoreranno Izebel nel campo d'Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura"». Poi il giovane aprì la porta, e fuggì.

2Re 13:14 Eliseo si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte; e Ioas, re d'Israele, scese a trovarlo, pianse su di lui, e disse: «Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!» 13:15 Eliseo gli disse: «Prendi un arco e delle frecce». E Ioas prese un arco e delle frecce. 13:16 Eliseo disse al re d'Israele: «Impugna l'arco». Egli impugnò l'arco; Eliseo posò le sue mani sulle mani del re, 13:17 poi gli disse: «Apri la finestra a oriente». E Ioas l'aprì. Allora Eliseo disse: «Tira!» Egli tirò. Ed Eliseo disse: «Questa è una freccia di vittoria da parte del SIGNORE: la freccia della vittoria contro la Siria. Tu sconfiggerai i Siri ad Afec sino a sterminarli». 13:18 Poi disse: «Prendi le frecce». Ioas le prese, ed Eliseo disse al re d'Israele: «Percuoti il suolo». Egli lo percosse tre volte poi si fermò. 13:19 L'uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: «Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte». Eliseo morì, e fu sepolto.

2Re 13:20 L'anno seguente delle bande di Moabiti fecero una scorreria nel paese. 13:21 Mentre alcune persone stavano seppellendo un morto, scorsero una di quelle bande, e gettarono la salma nella tomba di Eliseo. Appena toccò le ossa di Eliseo, il morto risuscitò, e si alzò in piedi.




 
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