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Peccato originale

Il peccato originale è il primo atto di ribellione dell’uomo a Dio. Contravvenendo al divieto posto (Ge 2:16-171), sfidò l’autorità del comando che Dio aveva dato (Ge 3:62), infatti, Egli solo aveva il diritto di stabilire cosa fosse bene e male, perciò, con il suo atto, l’uomo si arrogò il diritto di decidere personalmente cosa fosse giusto e cosa sbagliato. A causa di ciò, rovinò la sua intimità con Dio (Ge 3:23-243) e disdegnò la certezza di una vita eterna (Ro 6:234). Per tale peccato, conobbe fatica e morte (Ge 3:195) che trasmise, inevitabilmente, all’intera sua discendenza (Sl 51:5; Ro 5:126). Ma grazie a Dio … (Ef 1:7; Ga 4:4-77)!

I Genesi 2:16 Dio il SIGNORE ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, 2:17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».

Genesi 3:6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.

Genesi 3:23-24 Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. 3:24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.

Romani 6:23 … perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Genesi 3:19 … mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai».

Salmi 51:5 Ecco, io sono stato generato nell'iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato. Romani 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato...

Efesini 1:7 In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, Galati 4:4 ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, 4:5 per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione. 4:6 E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre». 4:7 Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Peccato, senso del: (1)

Contrariamente al senso di colpa, il senso del peccato, invece, contempla un giudizio (Is 13:11; Gv 16:8; 2 Pt 2:41) su un’azione reale (1 Gv 3:4: 5:172) e prevede la necessità d’identificarlo (Sl 26:2; 139:23; Gb 13:233), pena la sconfitta (Ro 6:234). Non si può combattere ciò che non si conosce (Sl 50:215). A questo ci soccorre la Parola di Dio che, oltre a fornircene nome, cognome (Ga 5:19-21; Co 3:5-66) e provenienza (1 Gv 3:8; Gv 8:447), ci offre una speranza di protezione (1Gv 2:1-28) che non rimane solo tale, se riconosciamo e doniamo tutto di noi stessi al suo autore (Ro 3:24; 2 Co 5:219).

Isaia 13:11 Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l'alterigia dei superbi e abbatterò l'arroganza dei tiranni. Giovanni 16:8 Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 2Pietro 2:4 Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi per il giudizio;

1Giovanni 3:4 Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il peccato è la violazione della legge. 1Giovanni 5:17 Ogni iniquità è peccato

Salmi 26:2 Scrutami, o SIGNORE, e mettimi alla prova; purifica i miei reni e il mio cuore. Salmi 139:23 Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Giobbe 13:23 Quante sono le mie iniquità, quanti i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione, il mio peccato!

Romani 6:23 … perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Salmi 50:21 Hai fatto queste cose, io ho taciuto, e tu hai pensato che io fossi come te; ma io ti riprenderò, e ti metterò tutto davanti agli occhi.

Galati 5:19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, 5:20 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, 5:21 invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio. Colossesi 3:5 Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. 3:6 Per queste cose viene l'ira di Dio [sui figli ribelli].

[vii] 1Giovanni 3:8 Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Giovanni 8:44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna.

1Giovanni 2:1 Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2:2 Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Romani 3:24 … ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 2Corinzi 5:21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.

Peccato, senso del: (2)

Il senso del peccato lo possiamo configurare, non più come un disagio interiore, ma come un insistente e profondo rimordere della coscienza (Gb 9:20; Ro 2:151) che la consapevolezza della colpa trasmette al nostro essere (Ge 22:21; 2 Sa 24:102) privandoci della pace interiore (Is 48:223) e della Sua comunione (1 Gv 1:74). Solo un rapporto umile e sincero, basato su una fede incondizionata (Ga 2:165), sulla preghiera (Mt 6:13; Eb 4:166) e su un sincero dolore per l’offesa (Sl 38:187) arrecataGli (1 Gv 3:9; 1 Pt 4:18), possono portare a desiderare e ottenere il ripristino delle condizioni ottimali del Suo perdono (Is 1:18; Gr 4:1; At 3:199) mediato dalla croce (Ef 1:7; 1 Gv 1:710).

Giobbe 9:20 Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe; se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole. Romani 2:15 … essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda.

Genesi 22:21 Io ti ho parlato al tempo della tua prosperità, ma tu dicevi: "Io non ascolterò". Questo è stato il tuo modo di fare sin dalla tua adolescenza; tu non hai mai dato ascolto alla mia voce. 2Samuele 24:10 Dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore, e disse al SIGNORE: «Ho gravemente peccato in quel che ho fatto; ma ora, o SIGNORE, perdona l'iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza».

Isaia 48:22 «Non c'è pace per gli empi», dice il SIGNORE.

1Giovanni 1:7 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

Galati 2:16 … sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.

Matteo 6:13 … e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. [Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen.]" Ebrei 4:16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.

Salmi 38:18 Io confesso il mio peccato, sono angosciato per la mia colpa.

1Giovanni 3:9 Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. 1Pietro 4:1 Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi dello stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne rinuncia al peccato,

Isaia 1:18 «Poi venite, e discutiamo», dice il SIGNORE: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana. Geremia 4:1 «Israele, se tu torni», dice il SIGNORE, «se tu torni da me, se togli dalla mia presenza le tue abominazioni, se non vai più vagando qua e là, Atti 3:19 Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati

Efesini 1:7 In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, 1Giovanni 1:7 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

Pecora: (1) (dal latino ariete(m) - pecora)

Mammifero domestico della famiglia dei bovidi, addomesticato in epoca antichissima e diffuso in ogni continente. È allevato per il latte, la lana, la carne e la pelle. Nell'A.T. Il termine, al plurale, identifica il popolo di Dio sottomesso al suo Pastore (Sl 74:1; 77:20; 78:521), popolo che, se privato o non saggiamente guidato, si disperde (Ez 34:5-62). Guai a chi ne sarà responsabile (Gr 25:1-53)! Egli, comunque, ne raccoglierà il rimanente (Gr 23:3-44), ma, se ben guidato, il gregge seguirà la giusta strada (Is 53:65) e prospererà (Sl 23:1-66).

Salmi 74:1 O Dio, perché ci hai respinti per sempre? Perché arde l'ira tua contro il gregge del tuo pascolo? Salmi 77:20 u guidasti il tuo popolo come un gregge, per mano di Mosè e di Aaronne. Salmi 78:52 ma fece partire il suo popolo come un gregge e lo condusse attraverso il deserto come una mandria.

Ezechiele 34:5 Esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, sono diventate pasto di tutte le bestie dei campi e si sono disperse. 6 Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese, e non c'è nessuno che se ne prenda cura, nessuno che le cerchi!

Geremia 25:1 Questa è la parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda, nel quarto anno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda (era il primo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia), 2 e che Geremia pronunciò davanti a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme: 3 “Dal tredicesimo anno di Giosia, figlio di Amon, re di Giuda, fino a oggi, sono già ventitré anni che la parola dell'Eterno mi è stata rivolta e che io vi ho parlato sempre, fin dal mattino, ma voi non avete dato ascolto. 4 L'Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti; ve li ha mandati sempre fin dal mattino, ma voi non avete ubbidito, né avete prestato l'orecchio per ascoltare. 5 Essi hanno detto: 'Si converta ciascuno di voi dalla sua cattiva via e dalla malvagità delle sue azioni, e voi abiterete di secolo in secolo sul suolo che l'Eterno ha dato a voi e ai vostri padri;

Geremia 23:3 “Raccoglierò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho scacciate, le ricondurrò ai loro pascoli, saranno feconde e moltiplicheranno. 4 E costituirò su di loro dei pastori che le pastureranno, ed esse non avranno più paura né spavento e non ne mancherà nessuna”, dice l'Eterno.

Isaia 53:6 Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via, ma l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.

Salmi 23:1 Salmo di Davide. L'Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. 2 Egli mi fa giacere in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme. 3 Egli mi ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome. 4 Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano. 5 Tu prepari davanti a me la mensa al cospetto dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca. 6 Certo, beni e bontà m'accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell'Eterno per lunghi giorni.

Pecora: (2) (dal latino ariete(m) - pecora)

Israele, nel deserto, era come un gregge senza pastore (Nu 27:17), cosa, tra l'altro valevole anche oggigiorno (Sl 119:176). Dio, però, oltre che presentare sé stesso come Pastore (Gr 23:1-5), ha dato delle valide guide (Sl 77:20; Is 63:1). Nel N.T. Gesù si identifica come buon pastore (Gv 10:15) e invita al recupero delle pecore perdute (Mt 10:6; 15:24). Si presenta, altresì, anche come vittima sacrificale (At 8:32; Ro 8:36). Gesù è cosciente che le pecore da sole sono perdute e che la protezione del pastore è assolutamente necessaria (Lc 15:4; Mt 12:11).

Pecora: (3) (dal latino ariete(m) - pecora)

Pietro ribadisce il concetto del recupero (1 Pt 2:251) e Paolo il ruolo e il mezzo usati dal Buon Pastore (Eb 13:20)2. La delega e il monito di Gesù sono evidenti (Mt 10:163), come, altresì, il mandato escatologico (Mt 26:314). Giovanni scrive che le pecore conoscono la voce del loro pastore (Gv 10:1-185), il quale è perfettamente conscio dei rischi insiti (Mt 10:166). Alla fine, però, vi sarà un unico gregge guidato da un solo pastore (Gv 10:16; 17:20-217) che retribuirà con giustizia e rigore (Mt 25:32-46@8).

1Pietro 2:25 Poiché eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle anime vostre.

Ebrei 13:20 Ora il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, Gesù nostro Signore,

Matteo 10:16 Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe

Matteo 26:31 Allora Gesù disse loro: “Questa notte voi tutti avrete in me un'occasione di caduta, perché è scritto: 'Io colpirò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse'.

Giovanni 10:1 “Io sono la porta delle pecore”1 “In verità, in verità io vi dico che chi no n entra per la porta nell'ovile delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. 2 Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. 3 A lui apre il portinaio, le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. 4 Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5 Ma un estraneo non lo seguiranno, anzi fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei”. 6 Gesù disse loro questa similitudine ma essi non capirono di che cosa parlasse loro. 7 Perciò Gesù di nuovo disse loro: “In verità, in verità vi dico: Io sono la porta delle pecore. 8 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pastura. 10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano a esuberanza.11 Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore. 12 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. 13 Il mercenario si dà alla fuga perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, conosco le mie e le mie mi conoscono, 15 come il Padre mi conosce e io conosco il Padre; e do la mia vita per le pecore. 16 Ho anche delle altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. 17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita, per riprenderla poi. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio”.

Matteo 10:16 Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe

Giovanni 10:16 Ho anche delle altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. Giovanni 17:20 Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: 21 che siano tutti uno; che, come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.

Pederastia (dal greco paiderastía – da paiderastes - pederasta)

La pederastia o amore efebico è l’omosessualità maschile (sodomia) indirizzata nei confronti di adolescenti maggiorenni (oltre 14 anni) da non confondere con la pedofilia (reato), stessa pratica ma rivolta ai minori di anni 14. La Parola definisce con chiarezza quest’abominio (Le 18:22; Ro 1:26-271), uomini traviati dalle passioni (Tt 3:32), dissoluti (Gb 36:143) assimilati ai cani (Fl 3:2; Ap 22:154) che la “legge” (1 Ti 1:8-105) condanna a morte (Le 20:13; Ro 1:28-326). Il monito al credente è drastico e inconfutabile (1 Co 6:9; Ef 5:3-147).

Levitico 18:22 Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole. Romani 1:26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; 1:27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.

Tito 3:3 Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell'invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.

Giobbe 36:14 così muoiono nel fiore degli anni e la loro vita finisce come quella dei dissoluti;

Filippesi 3:2 Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno mutilare; Apocalisse 22:15 Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna.

1Timoteo 1:8 Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; 1:9 sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, 1:10 per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina,

Levitico 20:13 Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. Romani 1:28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; 1:29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 1:30 calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 1:31 insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. 1:32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

1Corinzi 6:9 Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Efesini 5:3 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; 5:4 né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. 5:5 Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. 5:6 Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli. 5:7 Non siate dunque loro compagni; 5:8 perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce 5:9 - poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità - 5:10 esaminando che cosa sia gradito al Signore. 5:11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele; 5:12 perché è vergognoso perfino il parlare delle cose che costoro fanno di nascosto. 5:13 Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste; 5:14 poiché tutto ciò che è manifesto, è luce. Per questo è detto: «Risvégliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce».

Pedobattesimo:    vedi: Presentazione dei bambini  
Pelagianesimo    vedi: Controversia pelagiana  

Insegnamento del monaco Pelagio (di famiglia britannica del V secolo), asseriva che la volontà dell’uomo era ed è completamente libera di scegliere tra il bene e il male e che l’essere umano non eredita la natura peccaminosa da Adamo. Ognuno nasce nello stesso stato in cui fu creato Adamo.  La Bibbia, invece, insegna che siamo nati nel peccato e siamo, per natura, “figli d’ira” (Ef 2:31) incapaci di osservare i comandamenti di Dio se non dopo la nuova nascita e per lo Spirito.

Efesini 2:3 Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri.

Pena, come punizione (dal latino poena(m) - pena)    vedi: Condanna  Punizione  

La Parola afferma che chiunque avrà vituperato il nome di Dio, porterà la pena, ossia la punizione temporale o perpetua per il suo peccato (Le 24:151). D'altronde, di quale peggior castigo può esserne degno (Eb 10:292)? Il Signore sa sia come, sia quando liberare o punire (2 Pt 2:93); solo chi è insensibile alla giustizia può sindacare sull’opportunità della pena quando colto in fallo (Ge 4:134). Altrettanto vale per chi, adagiandosi sull’immoralità dimentica il nome di Dio (Ez 23:35, 495) o, peggio, manipolando la Sua Parola, non ne rende la giusta testimonianza (2 Pt 2:136). Il vero credente, però, è perfettamente conscio dell’amore con cui Dio lo circonda per cui sa di non dover temere il Suo castigo (1 Gv 4:18-197). Vedi Condanna*, Punizione*

Levitico 24:15 Poi dirai ai figli d'Israele: "Chiunque maledirà il suo Dio porterà la pena del suo peccato.

Ebrei 10:29 Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia?

2Pietro 2:9 … ciò vuol dire che il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per la punizione nel giorno del giudizio;

Genesi 4:13 Caino disse al SIGNORE: «Il mio castigo è troppo grande perché io possa sopportarlo.

Ezechiele 23:35 Perciò così parla il Signore, DIO: "Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai buttato dietro alle spalle, porta dunque anche tu, la pena della tua scelleratezza e delle tue prostituzioni"». Ezechiele 23:49 La vostra scelleratezza vi sarà fatta ricadere addosso, voi porterete la pena della vostra idolatria, e conoscerete che io sono il Signore, DIO"».

2Pietro 2:13 … ricevendo il castigo come salario della loro iniquità. Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono macchie e vergogne; godono dei loro inganni mentre partecipano ai vostri banchetti

1Giovanni 4:18 Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore. 4:19 Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo.




 
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