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Pietro, seconda lettera di

Anche questa seconda epistola di Pietro, particolarmente intensa, pare scritta da Roma agli stessi destinatari, ma ciò avviene tra l’anno 67-68 d.C.. L’argomento su cui verte è il modo con cui fronteggiare, tramite la Parola di Dio, l’influenza dei falsi insegnamenti (2:1-31) e della rilassatezza dei costumi (2:10-222). Rammenta loro la certezza delle promesse divine (3:1-73), l’imminente ritorno di Cristo (3:8-104) e la speranza di chi attende fedelmente il Suo ritorno (3:11-145). In chiusura cita e avvalora l’operato di Paolo nell’Asia minore (3:15-166) esortando ciascun credente a vigilare e crescere nella grazia (3:17-187).

2Pietro 2:1 Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. 2:2 Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata. 2:3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna già da tempo è all'opera e la loro rovina non si farà aspettare.

2Pietro 2:10 e soprattutto quelli che vanno dietro alla carne nei suoi desideri impuri e disprezzano l'autorità. Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità; 2:11 mentre gli angeli, benché superiori a loro per forza e potenza, non portano contro quelle, davanti al Signore, alcun giudizio ingiurioso. 2:12 Ma costoro, come bestie prive di ragione, destinate per natura a essere catturate e distrutte, dicono male di ciò che ignorano, e periranno nella propria corruzione, 2:13 ricevendo il castigo come salario della loro iniquità. Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono macchie e vergogne; godono dei loro inganni mentre partecipano ai vostri banchetti. 2:14 Hanno occhi pieni d'adulterio e non possono smetter di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; sono figli di maledizione! 2:15 Lasciata la strada diritta, si sono smarriti seguendo la via di Balaam, figlio di Beor, che amò un salario di iniquità, 2:16 ma fu ripreso per la sua prevaricazione: un'asina muta, parlando con voce umana, represse la follia del profeta. 2:17 Costoro sono fonti senz'acqua e nuvole sospinte dal vento; a loro è riservata la caligine delle tenebre. 2:18 Con discorsi pomposi e vuoti adescano, mediante i desideri della carne e le dissolutezze, quelli che si erano appena allontanati da coloro che vivono nell'errore; 2:19 promettono loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione, perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto. 2:20 Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. 2:21 Perché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato dato loro. 2:22 È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango».

2Pietro 3:1 Carissimi, questa è già la seconda lettera che vi scrivo; e in entrambe io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria, 3:2 perché vi ricordiate le parole già dette dai santi profeti, e il comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli. 3:3 Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi 3:4 e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione». 3:5 Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; 3:6 e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; 3:7 mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi.

2Pietro 3:8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 3:9 Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 3:10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.

2Pietro 3:11 Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, 3:12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! 3:13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia. 3:14 Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace;

2Pietro 3:15 e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 3:16 e questo egli fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture.

2Pietro 3:17 Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza; 3:18 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.

Pigrizia (dal latino pigritia(m) da piger genit. pigri – pigro)    vedi: Ignavia  

Gran brutta cosa è la pigrizia, fonte di molti guai (Pr 10:4; 19:15: Ec 10:181).  La Parola non è parca di consigli (Pr 6:6-112), similitudini (Pr 10:26; 15:19; 26:143), costatazioni Pr 12:27; 13:4; 18:9; 19:24; 20:4; 21:25; 24:30-34; 26:164) e scuse addotte (Pr 22:135). Può diventare un problema spirituale quando ci vantiamo di conoscere Dio ma a causa del nostro legalismo e della nostra indolenza neppure ci avviciniamo a Lui ed Egli punisce la nostra insensibilità (Is 29:9-10; Ro 11:7-86).

Proverbi 10:4 Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano laboriosa fa arricchire. Proverbi 19:15 La pigrizia fa cadere nel torpore, e la persona indolente patirà la fame. Ecclesiaste 10:18 Per la pigrizia sprofonda il soffitto; per la rilassatezza delle mani piove in casa.

Proverbi 6:6 Va', pigro, alla formica; considera il suo fare e diventa saggio! 6:7 Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone; 6:8 prepara il suo nutrimento nell'estate e immagazzina il suo cibo al tempo della mietitura. 6:9 Fino a quando, o pigro, te ne starai coricato? Quando ti sveglierai dal tuo sonno? 6:10 Dormire un po', sonnecchiare un po', incrociare un po' le mani per riposare... 6:11 La tua povertà verrà come un ladro, la tua miseria, come un uomo armato.

Proverbi 10:26 Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi, così è il pigro per chi lo manda. Proverbi 15:19 La via del pigro è come una siepe di spine, ma il sentiero degli uomini retti è piano. Proverbi 26:14 Come la porta si volge sui cardini, così il pigro sul suo letto.

Proverbi 12:27 Il pigro non arrostisce la sua selvaggina, ma l'operosità è per l'uomo un tesoro prezioso. Proverbi 13:4 Il pigro desidera, e non ha nulla, ma l'operoso sarà pienamente soddisfatto. Proverbi 18:9 Anche colui che è sfaticato nel suo lavoro è fratello del dissipatore. Proverbi 19:24 Il pigro tuffa la mano nel piatto e non fa neppure tanto da portarla alla bocca. Proverbi 20:4 Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla. Proverbi 21:25 I desideri del pigro lo uccidono, perché le sue mani rifiutano di lavorare. Proverbi 24:30 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell'uomo privo di senno; 24:31 ed ecco le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo, e il muro di cinta era in rovina. 24:32 Considerai la cosa e mi posi a riflettere; me da quel che vidi trassi una lezione: 24:33 dormire un po', sonnecchiare un po', incrociare un po' le mani per riposare... 24:34 e la tua povertà verrà come un ladro e la tua miseria, come un uomo armato. Proverbi 26:16 Il pigro si crede più saggio di sette uomini che danno risposte sensate.

Proverbi 22:13 Il pigro dice: «Là fuori c'è un leone; sarò ucciso per la strada».

Isaia 29:9 Stupitevi pure...sarete stupiti! Chiudete pure gli occhi...diventerete ciechi! Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non per bevande alcoliche. 29:10 È il SIGNORE che ha sparso su di voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi, i profeti, ha velato i vostri capi, i veggenti. Romani 11:7 Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti, 11:8 com'è scritto: «Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchie per non udire, fino a questo giorno».

Pinnacolo del tempio (dal latino pinnâculu(m) da pinna - ala)

Har haBáit, il monte del tempio, si trova nel centro storico di Gerusalemme. Su di esso Salomone edificò il primo Tempio (960 a.C.). Distrutto dalle armate di conquista babilonesi (586 a.C.), fu riedificato dagli esuli della deportazione (515 a.C.) e ristrutturato da Erode il Grande (20 a.C.), infine distrutto nel 70 d.C. dai romani. L’intera area è chiamata “spianata delle moschee”. Ai tempi di Gesù, il pinnacolo del tempio era la parte più alta, dalla quale i sacerdoti suonavano lo shofar. Del pinnacolo non si conosce l’esatta ubicazione. Le uniche indicazioni lo situano a angolo con un muro verso sud che delimitava l’abitazione di Erode, e un muro verso est costituito dal portico di Salomone. Proprio lì avvenne la seconda tentazione per Gesù (Mt 4:5-61).

Matteo 4:5 Allora il diavolo lo portò con sé nella città santa, lo pose sul pinnacolo del tempio, 4:6 e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: "Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani, perché tu non urti con il piede contro una pietra"».

Pleroma (dal greco pleroma – pienezza da pleres - pieno)

Per gli gnostici valentiniani designava la perfezione divina. Nel mondo sia religioso che pagano indicava la perfezione del mondo intelligibile contrapposto alla limitatezza del mondo sensibile. L’intelletto come anima del mondo e l’imperfezione della materia come suo opposto; Cristo come salvatore incarnato che rivela e media. L’apostolo Paolo usa più volte questo termine (Ro 13:10; 15:29; Ef 1:22-23; 3:14-15; 4:13; Co 2:91) per definirne la ricchezza, le benedizioni e la pienezza dei tempi (Ga 4:4; Ef 1:102).

Romani 13:10 L'amore non fa nessun male al prossimo; l'amore quindi è l'adempimento della legge. Romani 15:29 e so che, venendo da voi, verrò con la pienezza delle benedizioni di Cristo  Efesini 1:22 Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, 1:23 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. Efesini 3:14 Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, 3:15 dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, Efesini 4:13 fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; Colossesi 2:9 perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità;

Galati 4:4 ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, Efesini 1:10 per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.

Pluralismo religioso (dal latino pluralis - plurale e religiosu(m) da religio - religione)

Oggi, a causa del rifiuto del dogmatismo portato dal pensiero moderno e della difficile convivenza creata dall’inarrestabile spinta della “globalizzazione”, il pluralismo religioso è visto, ormai, come il paradigma inevitabile dell’espressione religiosa futura. Esso punta a una teologia inter-religiosa che propone il superamento posto dalle differenze dottrinali e interpretative, presenti nelle singole religioni, puntando più sulla comprensione reciproca che sulla dottrina. Questo, ovviamente, costringerebbe sullo stesso piano tutte le “verità” espresse dalle varie parti. Come reagirebbe l’apostolo Paolo se fosse ancora qui (2 Co 6:14-18; 11:41)? Il suo opposto è stato il monismo*.

2 Corinzi 6:14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? 6:15 E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? 6:16 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo». 6:17 «Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò». 6:18 E «sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente». 2 Corinzi 11:4 Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato, voi lo sopportate volentieri.

Pneumatologia (dal greco pneumatos spirito, e logos discorso, studio.)

La scienza che studia la Persona dello Spirito Santo, che esamina la Sua posizione trinitaria specifica, la sua deità e il rapporto con le altre due Persone nell’AT e nel NT, la Sua opera consiste: nella rigenerazione, santificazione, battesimo nello Spirito Santo e i relativi doni che distribuisce.

Poliandria (dal greco polýandros - molti mariti)

È un altro aspetto della poligamia*. Tecnicamente è definita poliandria ed è la condizione in cui si trova una donna con più mariti. Si presenta in due forme: 1) poliandria fraterna, quasi endemica nel Tibet (in cui la donna diventa, nello stesso tempo, sposa di tutti i fratelli del marito primogenito al fine di evitare la dispersione delle proprietà); in India, nei gruppi Nair e Toda e nella regione del Punjab; in Africa, nel Congo. 2) poliandria associata (in cui la donna è libera di sposare un altro uomo che andrà a coabitare con la coppia).

Poligamia (dal greco polygamíada polýgamos - poligamo)

La poligamia è la condizione in cui si trova un uomo con più mogli, chiamata, anche, poliginia. Nel V.T. sono molti gli esempi: Lemec (Ge 4:191), Abrahamo (Ge 16:3-42) e Giacobbe, pur se ingannato da Labano (Ge 29:23-283). Mosè cerca di porvi un freno (Le 18:18; De 17:15, 174) senza, però, sradicare questo costume, tant’è che gli esempi continuano: Gedeone (Gc 8:305) Elkana (1 Sa 1:1-26), Saul (2 Sa 21:87), Davide (2 Sa 5:138) e Salomone (1 Re 11:39). È evidente che una simile convivenza allargata avrebbe suscitato, prima o poi, malumori e ripicche (Ge 16:6; 30:1-5; 1 Sa 1:610). Che dire poi delle concubine?

Genesi 4:19 Lamec prese due mogli: il nome dell'una era Ada e il nome dell'altra Zilla.

Genesi 16:3 Così, dopo dieci anni di residenza d'Abramo nel paese di Canaan, Sarai, moglie d'Abramo, prese la sua serva Agar, l'Egiziana, e la diede per moglie ad Abramo suo marito. 16:4 Egli andò da Agar, che rimase incinta; e quando si accorse di essere incinta, guardò la sua padrona con disprezzo.

Genesi 29:23 Ma, la sera, prese sua figlia Lea e la condusse da Giacobbe, il quale si unì a lei. 29:24 Labano diede la sua serva Zilpa per serva a Lea, sua figlia. 29:25 L'indomani mattina ecco che era Lea! Giacobbe disse a Labano: «Che mi hai fatto? Non è per Rachele che ti ho servito? Perché mi hai ingannato?» 29:26 Labano rispose: «Non è usanza da noi dare la minore prima della maggiore. Finisci la settimana nuziale con questa 29:27 e ti daremo anche l'altra, per il servizio che presterai da me per altri sette anni». 29:28 Giacobbe fece così, e finì la settimana di quello sposalizio; poi Labano gli diede in moglie sua figlia Rachele.

Levitico 18:18 Non prenderai la sorella di tua moglie per farne una rivale, scoprendo la sua nudità insieme con quella di tua moglie, mentre questa è in vita. Deuteronomio 17:15 Allora dovrai mettere su di te come re colui che il SIGNORE, il tuo Dio, avrà scelto. Metterai su di te come re uno del tuo popolo; non metterai come re uno straniero che non sia del tuo popolo. Deuteronomio 17:17 Non dovrà neppure avere molte mogli, affinché non perverta il suo cuore; neppure dovrà avere grande quantità d'argento e d'oro.

Giudici 8:30 Gedeone ebbe settanta figli, che gli nacquero dalle sue molte mogli.

1 Samuele 1:1 C'era un uomo di Ramataim-Sofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elcana, figlio di Ieroam, figlio di Eliù, figlio di Toù, figlio di Suf, efraimita. 1:2 Aveva due mogli: una di nome Anna e l'altra di nome Peninna. Peninna aveva dei figli, ma Anna non ne aveva.

2 Samuele 21:8 ma il re prese i due figli che Rispa, figlia di Aia, aveva partoriti a Saul, Armoni e Mefiboset, e i cinque figli che Merab, figlia di Saul, aveva partoriti ad Adriel di Meola, figlio di Barzillai,

2 Samuele 5:13 Dopo il suo arrivo da Ebron, Davide si prese ancora delle concubine e delle mogli di Gerusalemme, e gli nacquero altri figli e altre figlie.

1Re 11:3 Ed ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore.

Genesi 16:6 Abramo rispose a Sarai: «Ecco, la tua serva è in tuo potere; falle ciò che vuoi». Sarai la trattò duramente e quella se ne fuggì da lei. Genesi 30:1 Rachele, vedendo che non partoriva figli a Giacobbe, invidiò sua sorella, e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, altrimenti muoio». 30:2 Giacobbe s'irritò contro Rachele, e disse: «Sono forse io al posto di Dio che ti ha negato di essere feconda?» 30:3 Lei rispose: «Ecco la mia serva Bila; entra da lei; ella partorirà sulle mie ginocchia e per mezzo di lei, avrò anch'io dei figli». 30:4 Ella gli diede la sua serva Bila per moglie, e Giacobbe si unì a lei. 30:5 Bila concepì e partorì un figlio a Giacobbe. 1Samuele 1:6 La rivale mortificava continuamente Anna per amareggiarla perché il SIGNORE l'aveva fatta sterile.

Polisemiche, parole (dal greco polýs – molto e sêma - segno)

Sono parole che, nella lingua originale, hanno più significati senza alcuna relazione tra loro o che, con una grafia quasi simile, possono dar origine, per chi traduce, a errori interpretativi anche clamorosi. Un esempio classico lo possiamo trarre dal brano di Marco 10:251 e consimili. Per molto tempo si è pensato che la “cruna di un ago” fosse una piccola porta delle mura ma non vi è traccia storica. Poiché, in greco, il termine “kamelos” = cammello, è quasi simile a kamilos = fune, il contesto, visto sotto quest’ottica, avrebbe più senso, infatti, pur mantenendo lo stesso significato, alcuni antichi manoscritti lo traducono proprio così.

Marco 10:25 È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio».

Politeismo (dal greco polytheos – politeista comp: di poly – molti e theos – dio e il suffisso ismo)

È la caratteristica delle religioni che si fondano su un credo che contempla l’esistenza contemporanea di molte divinità. La Bibbia, a tal proposito, è categorica ed è Dio stesso a impegnarsi (Ge 46:3; Es 3:6, 14; 6:2; Le 18:2; De 32:39; Mt 22:321). I Suoi statuti sono imperativi (Es 20:1- 5, 23; 34:17; Le 19:4; 26:1; De 7:252). Al fine di evitare le punizioni (De 8:19; 2 Cr 7:19-203) ci dissuade con duri moniti (Es 22:20; Le 26:30-31; De 5:9 8:19; Gc 10:134) e c’invita a tornare a Lui (1 Sa 7:35). L’uomo puro Lo riconosce (Es 18:11; Sl 86:86), si propone (Ge 35:2, De 32:3; Gs 24:167) e giubila (Es 15:11; Sl 30:12; 118:288) sapendo che questo gli procurerà grandi benedizioni (Es 23:259).

Genesi 46:3 Dio disse: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché là ti farò diventare una grande nazione. Esodo 3:6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. Esodo 3:14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"». Esodo 6:2 Dio parlò a Mosè e gli disse: «Io sono il SIGNORE Levitico 18:2 Parla ai figli d'Israele e di' loro: "Io sono il SIGNORE vostro Dio. De 32:39 Ora vedete che io solo sono Dio e che non vi è altro dio accanto a me. Io faccio morire e faccio vivere, ferisco e risano, e nessuno può liberare dalla mia mano. Matteo 22:32 "Io sono il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe"? Egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi».

Esodo 20:1 Allora Dio pronunciò tutte queste parole: 20:2 «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. 20:3 Non avere altri dèi oltre a me. 20:4 Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 20:5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, Esodo 20:23 Non fatevi altri dèi accanto a me; non vi fate dèi d'argento, né dèi d'oro. Esodo 34:17 Non ti farai dèi di metallo fuso. Levitico 19:4 Non vi rivolgete agli idoli, e non vi fate degli dèi di metallo fuso. Io sono il SIGNORE vostro Dio. Levitico 26:1 «"Non vi farete e non metterete in piedi né idoli, né sculture, né monumenti. Nel vostro paese non rizzerete pietre scolpite per prostrarvi davanti a loro, poiché io sono il SIGNORE vostro Dio. Deuteronomio 7:25 Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dèi; non desidererai e non prenderai per te argento né oro che è su di esse, affinché tu non rimanga preso al laccio; perché sono abominevoli per il SIGNORE tuo Dio.

Deuteronomio 8:19 Ma se ti dimenticherai del SIGNORE tuo Dio, e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io vi dichiaro oggi solennemente che certo perirete. 2Cronache 7:19 Ma se vi allontanate da me e abbandonate le mie leggi e i miei comandamenti, che vi ho posti davanti, e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, 7:20 io vi sradicherò dal mio paese che vi ho dato; e respingerò dalla mia presenza la casa che ho consacrata al mio nome, e la farò diventare la favola e lo zimbello di tutti i popoli.

Esodo 22:20 Chi offre sacrifici ad altri dèi, anziché solo al SIGNORE, sarà sterminato come anatema. Levitico 26:30 Io distruggerò i vostri alti luoghi, spezzerò le vostre statue consacrate al sole, ammucchierò i vostri cadaveri sui resti dei vostri idoli e vi detesterò. 26:31 Ridurrò le vostre città a deserti, desolerò i vostri santuari e non aspirerò più il soave odore dei vostri profumi. Deuteronomio 5:9 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, Deuteronomio 8:19 Ma se ti dimenticherai del SIGNORE tuo Dio, e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io vi dichiaro oggi solennemente che certo perirete. Giudici 10:13 Eppure, mi avete abbandonato e avete servito altri dèi; perciò io non vi libererò più.

1Samuele 7:3 Allora Samuele parlò a tutta la casa d'Israele, e disse: «Se davvero tornate al SIGNORE con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gli idoli di Astarte, volgete risolutamente il vostro cuore verso il SIGNORE e servite lui, lui solo. Allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei».

Esodo 18:11 Ora riconosco che il SIGNORE è più grande di tutti gli dèi; tale si è mostrato quando gli Egiziani hanno agito orgogliosamente contro Israele». Salmi 86:8 Non c'è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore, e non ci sono opere pari alle tue.

Genesi 35:2 Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a tutti quelli che erano con lui: «Togliete gli dèi stranieri che sono in mezzo a voi, purificatevi e cambiatevi i vestiti; Deuteronomio 32:3 … poiché io proclamerò il nome del SIGNORE. Magnificate il nostro Dio! Giosuè 24:16 Allora il popolo rispose e disse: «Lungi da noi l'abbandonare il SIGNORE per servire altri dèi!

Esodo 15:11 Chi è pari a te fra gli dèi, o SIGNORE? Chi è pari a te, splendido nella tua santità, tremendo anche a chi ti loda, operatore di prodigi? Salmi 30:12 … perché io possa salmeggiare a te, senza mai tacere. O SIGNORE, Dio mio, io ti celebrerò per sempre. Salmi 118:28 Tu sei il mio Dio, io ti celebrerò; tu sei il mio Dio, io ti esalterò.

Esodo 23:25 Servirete il SIGNORE, il vostro Dio, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; io allontanerò la malattia di mezzo a te




 
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