Dizionario Biblico

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Romani, lettera ai

Questa lettera è scritta da Paolo, ai cristiani di Roma, intorno al 57 d.C. da Corinto durante il suo terzo viaggio missionario (1:71). Scontando che tutti sono peccatori (3:23; 5:20-212), sviluppa il tema della salvezza; (5:12-21; 13:11-143) per quanti credono (1:16; 9:8; 11:7-294); della giustificazione per fede (3:20-31; 5:8-10; 10:8-115) e non per opere (11:66); della santificazione (6:12-23; 8:28-307) per mezzo dell’opera dello Spirito (8:9-17, 26-27; 11:33-36; 15:15-168). In tal senso, l’invito dell’apostolo Paolo è veramente pressante (12:1-29).

Romani 1:7 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati a essere santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.

Romani 3:23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - Romani 5:20 La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, 5:21 affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore

Romani 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... 5:13 Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo, ma il peccato non è imputato quando non c'è legge. 5:14 Eppure, la morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 5:15 Però, la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo, molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti. 5:16 Riguardo al dono non avviene quello che è avvenuto nel caso dell'uno che ha peccato; perché dopo una sola trasgressione il giudizio è diventato condanna, mentre il dono diventa giustificazione dopo molte trasgressioni. 5:17 Infatti, se per la trasgressione di uno solo la morte ha regnato a causa di quell'uno, tanto più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quell'uno che è Gesù Cristo. 5:18 Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini. 5:19 Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti. 5:20 La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, 5:21 affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Romani 13:11 E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo. 13:12 La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13:13 Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e dissolutezza; senza contese e gelosie; 13:14 ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.

Romani 1:16 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; Romani 9:8 Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza. Romani 11:7 Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti, 11:8 com'è scritto: «Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchie per non udire, fino a questo giorno». 11:9 E Davide dice: «La loro mensa sia per loro una trappola, una rete, un inciampo e una retribuzione. 11:10 Siano gli occhi loro oscurati perché non vedano e rendi curva la loro schiena per sempre». 11:11 Ora io dico: sono forse inciampati perché cadessero? No di certo! Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta agli stranieri per provocare la loro gelosia. 11:12 Ora, se la loro caduta è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione! 11:13 Parlo a voi, stranieri; in quanto sono apostolo degli stranieri faccio onore al mio ministero, 11:14 sperando in qualche maniera di provocare la gelosia di quelli del mio sangue, e di salvarne alcuni. 11:15 Infatti, se il loro ripudio è stato la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non un rivivere dai morti? 11:16 Se la primizia è santa, anche la massa è santa; se la radice è santa, anche i rami sono santi. 11:17 Se alcuni rami sono stati troncati, mentre tu, che sei olivo selvatico, sei stato innestato al loro posto e sei diventato partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 11:18 non insuperbirti contro i rami; ma, se t'insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te. 11:19 Allora tu dirai: «Sono stati troncati i rami perché fossi innestato io». 11:20 Bene: essi sono stati troncati per la loro incredulità e tu rimani stabile per la fede; non insuperbirti, ma temi. 11:21 Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppure te. 11:22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso. 11:23 Allo stesso modo anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo. 11:24 Infatti se tu sei stato tagliato dall'olivo selvatico per natura e sei stato contro natura innestato nell'olivo domestico, quanto più essi, che sono i rami naturali, saranno innestati nel loro proprio olivo. 11:25 Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; 11:26 e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto: «Il liberatore verrà da Sion. 11:27 Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati». 11:28 Per quanto concerne il vangelo, essi sono nemici per causa vostra; ma per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri; 11:29 perché i carismi e la vocazione di Dio sono irrevocabili.

Romani 3:20 perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato. 3:21 Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: 3:22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: 3:23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio - 3:24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 3:25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, 3:26 al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù. 3:27 Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; 3:28 poiché riteniamo che l'uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge. 3:29 Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non è egli anche il Dio degli altri popoli? Certo, è anche il Dio degli altri popoli, 3:30 poiché c'è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo della fede. 3:31 Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge. Romani 5:8 Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 5:9 Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall'ira. 5:10 Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Romani 10:8 Che cosa dice invece? «La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore»: questa è la parola della fede che noi annunziamo; 10:9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10:10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 10:11 Difatti la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso».

Romani 11:6 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia.

Romani 6:12 Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; 6:13 e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; 6:14 infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia. 6:15 Che faremo dunque? Peccheremo forse perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? No di certo! 6:16 Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete schiavi di colui a cui ubbidite: o del peccato che conduce alla morte o dell'ubbidienza che conduce alla giustizia? 6:17 Ma sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma d'insegnamento che vi è stata trasmessa; 6:18 e, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. 6:19 Parlo alla maniera degli uomini, a causa della debolezza della vostra carne; poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità per commettere l'iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la santificazione. 6:20 Perché quando eravate schiavi del peccato, eravate liberi riguardo alla giustizia. 6:21 Quale frutto dunque avevate allora? Di queste cose ora vi vergognate, poiché la loro fine è la morte. 6:22 Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna; 6:23 perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. Romani 8:28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. 8:29 Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; 8:30 e quelli che ha predestinati li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati li ha pure glorificati.

Romani 8:9 Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui. 8:10 Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione. 8:11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. 8:12 Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne; 8:13 perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete; 8:14 infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. 8:15 E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» 8:16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. Romani 8:26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili; 8:27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio. Romani 11:33 Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! 11:34 Infatti, «chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? 11:35 O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?» 11:36 Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen. Romani 15:15 Ma vi ho scritto un po' arditamente su alcuni punti, per ricordarveli di nuovo, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio, 15:16 di essere un ministro di Cristo Gesù tra gli stranieri, esercitando il sacro servizio del vangelo di Dio, affinché gli stranieri diventino un'offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.

Romani 12:1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

Rondine (dal latino garritu(m) - rondine)

La rondine è un uccello insettivoro dei passeriformi, di piccole dimensioni con becco lungo e forte, piumaggio nero sul dorso e bianco sul petto. Ha ali falcate e vista acutissima. Nel libro dei Salmi (Sl 84:31) il salmista costretto al rientro, invidia coloro che dimorano nel tempio. Il libro dei Proverbi (Pr 26:22) ci mette in guardia contro le maledizioni pronunciate senza motivo (cfr.Nu 23:83). Isaia, nella sua malattia che va peggiorando (Is 38:144), sente una profonda angoscia interiore e comprende che avrebbe dovuto umiliarsi perché ciò proveniva da Dio. Giuda si ostina a rifiutare il Signore mentre, invece, dovrebbe saper riconoscere i propri errori e porvi rimedio (Gr 8:7%5).

Salmi 84:3 Anche il passero si trova una casa e la rondine un nido dove posare i suoi piccini, presso i tuoi altari, o Eterno degli eserciti, Re mio, Dio mio!

Proverbi 26:2 Come il passero vaga qua e là e la rondine vola, così la maledizione senza motivo non raggiunge il suo effetto.

Numeri 23:8 Come farò a maledire? Iddio non l'ha maledetto. Come farò a imprecare? L'Eterno non ha imprecato.

Isaia 38:14 o stridevo come la rondine, come la gru, io gemevo come la colomba: i miei occhi erano stanchi di guardare in alto. O Eterno, mi si fa violenza; sii tu il mio garante

Geremia 8:7 Anche la cicogna conosce nel cielo le sue stagioni; la tortora, la rondine e la gru osservano il tempo quando devono venire, ma il mio popolo non conosce quello che l'Eterno ha ordinato.

Rotoli (dal latino rotulu(m) da rota - ruota)

I rotoli erano strisce di papiro, pianta acquatica abbondante nel Nilo, che, opportunamente trattate, erano usate per una scrittura sviluppata su colonne trasversali al senso della lunghezza e arrotolate su due perni di legno che ne permettevano la stesura o il riavvolgimento. Il suo uso risale al III millennio a.C. (Ed 6:1-5; Gr 36:23-31; Za 5:1-41) e fu sostituito dalla pergamena (pelle di ovini) II e III secolo a.C. (2 Ti 4:13; Eb 10:72). I rotoli più famosi sono quelli rinvenuti nelle grotte desertiche di Qumram tra il 1947 e il 1952 contenenti copie di scritti biblici in lingua ebraica, aramaica e greca.

Esdra 6:1 Allora il re Dario ordinò che si facessero delle ricerche negli archivi, dove erano conservati i tesori a Babilonia. 6:2 Nel castello di Ameta, situato nella provincia di Media, si trovò un rotolo, nel quale stava scritto così: 6:3 Memoria. - Il primo anno del re Ciro, il re Ciro ha pubblicato questo editto, concernente la casa di Dio a Gerusalemme: La casa sia ricostruita per essere un luogo dove si offrono sacrifici; le fondamenta che verranno poste, siano solide; abbia sessanta cubiti d'altezza, sessanta cubiti di larghezza, 6:4 tre ordini di blocchi di pietra e un ordine di travatura nuova; la spesa sia pagata dalla casa reale; 6:5 inoltre, gli utensili d'oro e d'argento della casa di Dio, che Nabucodonosor aveva tolti dal tempio di Gerusalemme e trasportati a Babilonia, siano restituiti e riportati al tempio di Gerusalemme, nel luogo dov'erano prima, e riposti nella casa di Dio -. Geremia 36:23 Appena Ieudi leggeva tre o quattro colonne, il re le tagliava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco del braciere, finché tutto il rotolo fu consumato dal fuoco del braciere. 36:24 Né il re, né alcuno dei suoi servitori che udirono tutte quelle parole, rimasero spaventati o si stracciarono le vesti. 36:25 Benché Elnatan, Delaia e Ghemaria supplicassero il re perché non bruciasse il rotolo, egli non volle dar loro ascolto. 36:26 Il re ordinò a Ierameel, figlio del re, a Sesaia figlio di Azriel, e a Selemia figlio di Abdeel, di arrestare Baruc, segretario, e il profeta Geremia. Ma il SIGNORE li nascose. 36:27 Dopo che il re ebbe bruciato il rotolo e le parole che Baruc aveva scritte a dettatura di Geremia, la parola del SIGNORE fu rivolta a Geremia in questi termini: 36:28 «Prenditi di nuovo un altro rotolo, e scrivici tutte le parole di prima che erano nel primo rotolo, che Ioiachim re di Giuda ha bruciato. 36:29 Riguardo a Ioiachim, re di Giuda, tu dirai: "Così parla il SIGNORE: Tu hai bruciato quel rotolo dicendo: «Perché hai scritto in esso che il re di Babilonia verrà certamente e distruggerà questo paese e farà in modo che non vi sarà più né uomo né bestia?» 36:30 Perciò così parla il SIGNORE riguardo a Ioiachim re di Giuda: Egli non avrà nessuno che sieda sul trono di Davide, e il suo cadavere sarà gettato fuori, esposto al caldo del giorno e al gelo della notte. 36:31 Io punirò lui, la sua discendenza e i suoi servitori della loro iniquità, e farò venire su di loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda tutto il male che ho pronunziato contro di loro, senza che essi abbiano dato ascolto"». Zaccaria 5:1 Alzando di nuovo gli occhi, guardai, ed ecco un rotolo che volava. 5:2 L'angelo mi disse: «Che vedi?» Io risposi: «Vedo un rotolo che vola, la cui lunghezza è di venti cubiti e la larghezza di dieci cubiti». 5:3 Allora egli mi disse: «Questa è la maledizione che si spande su tutto il paese; poiché ogni ladro, secondo essa, sarà estirpato da questo luogo, e ogni spergiuro, secondo essa, sarà estirpato da questo luogo. 5:4 "Io la faccio uscire", dice il SIGNORE degli eserciti, "ed essa entrerà nella casa del ladro e nella casa di colui che giura il falso nel mio nome; si stabilirà in mezzo a quella casa e la consumerà con il legname e le pietre che contiene"».

2Timoteo 4:13 Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene. Ebrei 10:7 Allora ho detto: "Ecco, vengo" (nel rotolo del libro è scritto di me) "per fare, o Dio, la tua volontà"».

Ruberie    vedi: Appropriazione indebita  
Rut. libro di

Questo è uno dei libri più belli poiché descrive un esempio di vita responsabile (1:14-171) e di meravigliosa provvidenza divina. Ha per protagonisti Rut, una giovane moabita, sposa di un ebreo (1:42) e la suocera Naomi. Rimaste entrambi vedove (1:53), Rut, contrariamente alle usanze del tempo (1:6-84), assiste con amore l’anziana donna (1:16-17; 2:2-35) ascoltandone i consigli (3:1-56). Ciò la porta sposa, per la legge del levirato (4:9-177), a Boaz, perpetuando così la discendenza da Giuda a Davide (4:18-228) e, di conseguenza, a Cristo (Mt 1: 1-179).

Rut 1:14 Allora esse piansero ad alta voce di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Rut non si staccò da lei. 1:15 Naomi disse a Rut: «Ecco, tua cognata se n'è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come tua cognata!» 1:16 Ma Rut rispose: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch'io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio; 1:17 dove morirai tu, morirò anch'io, e là sarò sepolta. Il SIGNORE mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!»

Rut 1:4 Questi sposarono delle moabite, delle quali una si chiamava Orpa, e l'altra, Rut; e abitarono là per circa dieci anni.

Rut 1:5 Poi Malon e Chilion morirono anch'essi, e la donna restò priva dei suoi due figli e del marito.

Rut 1:6 Allora si alzò con le sue nuore per tornarsene dalle campagne di Moab, perché nelle campagne di Moab aveva sentito dire che il SIGNORE aveva visitato il suo popolo, dandogli del pane. 1:7 Partì dunque con le sue due nuore dal luogo dov'era stata, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda. 1:8 E Naomi disse alle sue due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di sua madre; il SIGNORE sia buono con voi, come voi siete state con quelli che sono morti, e con me!

Rut 1:16 Ma Rut rispose: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch'io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio; 1:17 dove morirai tu, morirò anch'io, e là sarò sepolta. Il SIGNORE mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!» Rut 2:2 Rut, la Moabita, disse a Naomi: «Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia». E lei le rispose: «Va', figlia mia». 2:3 Rut andò e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori; e per caso si trovò nella parte di terra appartenente a Boaz, che era della famiglia di Elimelec.

Rut 3:1 Naomi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, io devo assicurarti una sistemazione perché tu sia felice. 3:2 Boaz, con le cui serve sei stata, non è forse nostro parente? Ecco, stasera deve ventilare l'orzo nell'aia. 3:3 Làvati dunque, profumati, indossa il tuo mantello e scendi all'aia; ma non farti riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. 3:4 E quando se ne andrà a dormire, osserva il luogo dov'egli dorme; poi va', alzagli la coperta dalla parte dei piedi, e còricati lì; e lui ti dirà quello che tu debba fare». 3:5 Rut le rispose: «Farò tutto quello che dici».

Rut 4:9 Allora Boaz disse agli anziani e a tutto il popolo: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Naomi tutto quello che apparteneva a Elimelec, a Chilion e a Malon, 4:10 e che ho pure acquistato Rut, la Moabita, moglie di Malon, perché sia mia moglie, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità, affinché il nome del defunto non si estingua tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni». 4:11 E tutto il popolo che si trovava alla porta della città e gli anziani risposero: «Ne siamo testimoni. Il SIGNORE conceda che la donna che entra in casa tua sia come Rachele e come Lea, le due donne che fondarono la casa d'Israele. Spiega la tua forza in Efrata, e fatti un nome in Betlemme! 4:12 Possa la discendenza che il SIGNORE ti darà da questa giovane rendere la tua casa simile alla casa di Perez, che Tamar partorì a Giuda!» 4:13 Così Boaz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli entrò da lei, e il SIGNORE le diede la grazia di concepire; e quella partorì un figlio. 4:14 E le donne dicevano a Naomi: «Benedetto il SIGNORE, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse uno con il diritto di riscatto! Il suo nome sia celebrato in Israele! 4:15 Egli consolerà l'anima tua e sarà il sostegno della tua vecchiaia; l'ha partorito tua nuora che ti ama, e che vale per te più di sette figli». 4:16 E Naomi prese il bambino, se lo strinse al seno, e gli fece da nutrice. 4:17 Le vicine gli diedero il nome, e dicevano: «È nato un figlio a Naomi!» Lo chiamarono Obed. Egli fu il padre d'Isai, padre di Davide.

Rut 4:18 Ecco la posterità di Perez: Perez generò Chesron; 4:19 Chesron generò Ram; Ram generò Amminadab; 4:20 Amminadab generò Nason; Nason generò Salmon; 4:21 Salmon generò Boaz; Boaz generò Obed; 4:22 Obed generò Isai, e Isai generò Davide.

Matteo 1:1 Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo. 1:2 Abraamo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; 1:3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram; 1:4 Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; 1:5 Salmon generò Boos da Raab; Boos generò Obed da Rut; Obed generò Iesse, 1:6 e Iesse generò Davide, il re. Davide generò Salomone da quella che era stata moglie di Uria; 1:7 Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; 1:8 Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; 1:9 Uzzia generò Ioatam; Ioatam generò Acaz; Acaz generò Ezechia; 1:10 Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; 1:11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. 1:12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel; Salatiel generò Zorobabel; 1:13 Zorobabel generò Abiud; Abiud generò Eliachim; Eliachim generò Azor; 1:14 Azor generò Sadoc; Sadoc generò Achim; Achim generò Eliud; 1:15 Eliud generò Eleàzaro; Eleàzaro generò Mattan; Mattan generò Giacobbe; 1:16 Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo. 1:17 Così, da Abraamo fino a Davide sono in tutto quattordici generazioni; da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni.

Sabato (dall’ebraico šabbath – giorno di riposo)    vedi: Riposo festivo  
Sabelliani    vedi: Modalismo  
Sacerdote (dal latino sacerdôte(m) da sacer - sacro)

Il sacerdote è la persona incaricata di mantenere, attraverso un ruolo di mediazione, i rapporti con la divinità. Uno dei primi esempi, pur se non istituzionalizzato, lo possiamo individuare in Abramo (Ge 12:7; 22:131) e nei primogeniti successivi (Nu 3:132). Nella storia del popolo ebraico, tale compito fu, da Dio, affidato alla tribù di Levi (Es 28:1; Le 8:1-33) con il compito di custodire il santuario (Nu 3:384), tramandare l’insegnamento divino, intercedere e offrire sacrifici per i peccati del popolo (De 33:9-105). Con il Suo avvento, Cristo accentra su di sé la maledizione della legge (Ga 3:136) offrendo sè stesso (Ro 3:257) una volta per sempre affinché fossimo redenti (Eb 7:27; 9:128) e divenissimo un “sacerdozio” santo (1Pt 2:59).

Genesi 12:7 Il SIGNORE apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tua discendenza». Lì Abramo costruì un altare al SIGNORE che gli era apparso Genesi 22:13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio.

Numeri 3:13 … poiché ogni primogenito è mio; il giorno in cui colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, io mi consacrai tutti i primi parti in Israele, tanto degli uomini quanto degli animali; saranno miei: io sono il SIGNORE».

Esodo 28:1 «Tu farai accostare a te, tra i figli d'Israele, tuo fratello Aaronne e i suoi figli con lui perché siano sacerdoti: Aaronne, Nadab, Abiu, Eleazar e Itamar, figli di Aaronne. Levitico 8:1 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: 8:2 «Prendi Aaronne e i suoi figli con lui, i paramenti, l'olio dell'unzione, il toro del sacrificio espiatorio, i due montoni e il paniere dei pani azzimi; 8:3 e convoca tutta la comunità all'ingresso della tenda di convegno».

Numeri 3:38 Sul davanti del tabernacolo, a oriente, di fronte alla tenda di convegno, verso il sol levante, avevano l'accampamento Mosè, Aaronne e i suoi figli; essi avevano la cura del santuario per i figli d'Israele; l'estraneo che vi si fosse accostato sarebbe stato messo a morte.

Deuteronomio 33:9 Egli dice di suo padre e di sua madre: "Non lo vedo!" Non riconosce i suoi fratelli, e nulla sa dei propri figli; perché i Leviti osservano la tua parola e sono i custodi del tuo patto. 33:10 Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe e la tua legge a Israele; mettono l'incenso sotto le tue narici e l'olocausto sopra il tuo altare.

Galati 3:13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»),

Romani 3:25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato,

Ebrei 7:27 … il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto se stesso. Ebrei 9:12 … è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna

1Pietro 2:5 … anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo

Sacramento (dal latino sacrare – consacrare)    vedi: Ordinamento  

Le chiese protestanti e evangelicali preferiscono il termine ordinamento* a sacramento perché quest’ultimo ha delle connotazioni non condivisibili da loro. Infatti, la chiesa cattolica romana asserisce che i sacramenti conferiscono in loro stessi qualche grazia, mentre la Bibbia insegna che il loro valore deriva unicamente dalla fede (Ro 1:17; Ro 3:30; 3:22; 4:161) e la loro efficacia è condizionata dalla posizione morale del ministrante e del ministrato.

Romani 1:17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà». Romani 3:30 poiché c'è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo della fede. Romani 3:22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: Romani 4:16 Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede d'Abraamo. Egli è padre di noi tutti

Sacrificio (dal latino sacrificiu(m) – sacrificio)

Nell’A.T. i sacrifici si dividevano in due grandi categorie: quelli per l’espiazione del peccato e quelli di ringraziamento. Il sangue della vittima, simbolo della vita (Le 7:11-141), era il mezzo che permetteva l’espiazione, una vita per un’altra (Le 4:27-31; 5:11; 12:6-7; 14:19; 15:28-30; Ez 45:21-232). Quelli di ringraziamento, invece, erano riservati per quelle occasioni che richiedevano una lode speciale a Dio (Le 3:1-17; Nu 6:17; 10:10; Sl 27:6; 66:13-153; ►107:15-22; 116:174). Nel N.T. Cristo muore come sacrificio (una volta per sempre) sostitutivo per il perdono dei peccati (Eb 10:1-185).

Levitico 7:11 «"Questa è la legge del sacrificio di riconoscenza, che si offrirà al SIGNORE. 7:12 Se qualcuno lo offre come ringraziamento, offrirà il sacrificio di ringraziamento con l'aggiunta di focacce azzime intrise con olio, gallette senza lievito unte con olio e fior di farina cotto in forma di focacce intrise d'olio. 7:13 Oltre alle focacce, potrà offrire pane lievitato, in occasione del suo sacrificio di ringraziamento e di riconoscenza. 7:14 Di ognuna di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata al SIGNORE; essa sarà del sacerdote che avrà fatto l'aspersione del sangue del sacrificio di riconoscenza.

Levitico 4:27 Se qualcuno del popolo pecca per errore e fa qualcosa che il SIGNORE ha vietato di fare, rendendosi colpevole, 4:28 quando gli sarà fatto conoscere il peccato che ha commesso, condurrà come sua offerta una capra, una femmina senza difetto, per il peccato che ha commesso. 4:29 Poserà la mano sulla testa della vittima, e la sgozzerà nel luogo dove si sgozzano gli olocausti. 4:30 Poi il sacerdote prenderà con il suo dito del sangue della capra, lo metterà sui corni dell'altare dell'olocausto e spargerà tutto il sangue della capra ai piedi dell'altare. 4:31 Il sacerdote toglierà tutto il grasso dalla capra, come si toglie il grasso dal sacrificio di riconoscenza e lo farà bruciare sull'altare come un profumo soave per il SIGNORE. Così il sacerdote farà l'espiazione per quel tale e gli sarà perdonato. Levitico 5:11 Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due giovani piccioni, porterà, come sua offerta per il peccato che ha commesso, la decima parte di un efa di fior di farina, come sacrificio espiatorio, senza mettervi sopra né olio né incenso, perché è un sacrificio espiatorio. Levitico 12:6 Quando i giorni della sua purificazione, per un figlio o per una figlia, saranno terminati, porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, un agnello di un anno come olocausto, e un giovane piccione o una tortora come sacrificio per il peccato. 12:7 Il sacerdote li offrirà davanti al SIGNORE e farà l'espiazione per lei; così ella sarà purificata del flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina. Levitico 14:19 Poi il sacerdote offrirà il sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi scannerà l'olocausto. Levitico 15:28 Quando ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. 15:29 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno. 15:30 Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto; il sacerdote farà per lei, davanti al SIGNORE, l'espiazione del flusso che la rendeva impura. Ezechiele 45:21 Il quattordicesimo giorno del primo mese avrete la Pasqua. La festa durerà sette giorni; si mangeranno pani senza lievito. 45:22 In quel giorno, il principe offrirà per sé e per tutto il popolo del paese un toro, come sacrificio espiatorio. 45:23 Durante i sette giorni della festa, offrirà in olocausto al SIGNORE, sette tori e sette montoni senza difetto, ognuno dei sette giorni, e un capro per giorno come sacrificio espiatorio.

Levitico 3:1 «"Quando uno offrirà un sacrificio di riconoscenza, se offre bestiame grosso, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto davanti al SIGNORE. 3:2 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i sacerdoti, figli d'Aaronne, spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. 3:3 Di questo sacrificio di riconoscenza offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che vi aderisce, 3:4 i due rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino ai rognoni. 3:5 I figli d'Aaronne faranno bruciare tutto questo sull'altare sopra l'olocausto, che è sulla legna messa sul fuoco. Questo è un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE. 3:6 Se l'offerta che egli fa come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE è di bestiame minuto, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto. 3:7 Se presenta come offerta un agnello, l'offrirà davanti al SIGNORE. 3:8 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. 3:9 Di questo sacrificio di riconoscenza offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso, tutta la coda che egli staccherà presso l'estremità della spina dorsale, il grasso che copre le interiora, tutto il grasso che vi aderisce, 3:10 i due rognoni, il grasso che vi è sopra, che copre i fianchi, e la rete del fegato che staccherà vicino ai rognoni. 3:11 Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo consumato dal fuoco per il SIGNORE. 3:12 Se la sua offerta è una capra, l'offrirà davanti al SIGNORE. 3:13 Poserà la mano sulla testa della vittima, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. 3:14 Della vittima offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso che copre le interiora, tutto il grasso che vi aderisce, 3:15 i due rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato che si staccherà vicino ai rognoni. 3:16 Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo di profumo soave, consumato dal fuoco. Tutto il grasso appartiene al SIGNORE. 3:17 Questa è una legge perenne per tutte le vostre generazioni. In tutti i luoghi dove abiterete non mangerete né grasso né sangue"». Numeri 6:17 offrirà il montone come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE, con il paniere dei pani azzimi; il sacerdote offrirà pure l'oblazione e la libazione. Numeri 10:10 Così pure nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, sonerete le trombe quando offrirete i vostri olocausti e i vostri sacrifici di riconoscenza. Ciò vi servirà di ricordanza davanti al vostro Dio. Io sono il SIGNORE, il vostro Dio». Salmi 27:6 E ora la mia testa s'innalza sui miei nemici che mi circondano. Offrirò nella sua dimora sacrifici con gioia; canterò e salmeggerò al SIGNORE. Salmi 66:13 Entrerò nella tua casa con olocausti, adempirò le mie promesse, 66:14 le promesse che le mie labbra hanno pronunziate, che la mia bocca ha proferite nel momento della difficoltà. 66:15 Ti offrirò olocausti di bestie grasse, e il profumo di montoni; sacrificherò buoi e capri. [Pausa]

Salmi 107:15 Celebrino il SIGNORE per la sua bontà e per i suoi prodigi in favore degli uomini! 107:16 Poich'egli ha sfondato porte di bronzo e ha spezzato sbarre di ferro. 107:17 Soffrivano, gli stolti, per il loro comportamento ribelle, e per le proprie colpe; 107:18 l'anima loro rifiutava qualsiasi cibo, ed erano giunti fino alle soglie della morte. 107:19Nell'angoscia, gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. 107:20 Mandò la sua parola, li guarì e li salvò dalla morte. 107:21 Celebrino il SIGNORE per la sua bontà e per i suoi prodigi in favore degli uomini! 107:22 Offrano sacrifici di lode e raccontino le sue opere con gioia! Salmi 116:17 Io t'offrirò un sacrificio di lodee invocherò il nome del SIGNORE.

Ebrei 10:1 La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio. 10:2Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? 10:3 Invece in quei sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; 10:4 perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. 10:5 Ecco perché Cristo, entrando nel mondo, disse: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta ma mi hai preparato un corpo; 10:6 non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.10:7 Allora ho detto: "Ecco, vengo" (nel rotolo del libro è scritto di me) "per fare, o Dio, la tua volontà"». 10:8 Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato» (che sono offerti secondo la legge), 10:9 aggiunge poi: «Ecco, vengo per fare la tua volontà». Così, egli abolisce il primo per stabilire il secondo. 10:10 In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre. 10:11 Mentre ogni sacerdote sta in piedi ogni giorno a svolgere il suo servizio e offrire ripetutamente gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, 10:12 Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, 10:13 e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi.10:14 Infatti con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati. 10:15 Anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto: 10:16 «Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti», egli aggiunge: 10:17 «Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità». 10:18 Ora, dove c'e perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il peccato.




 
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