Dizionario Biblico
È un peccato che denota quanto poco possa aver capito una persona, magari anche in buona fede, che crede di poter acquisire le cose spirituali, magari derivandone interessi personali, senza passare dalla “nuova nascita” e l’unzione che solo il Signore può dare. Deriva il suo nome da Simone, un samaritano, rinomato mago di professione, che cercò di comprare da Pietro il potere di trasmettere, tramite l’imposizione delle mani, i doni dello Spirito Santo (At 8:18-231).
Atti 8:18 Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, dicendo: 8:19 «Date anche a me questo potere, affinché colui al quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo». 8:20 Ma Pietro gli disse: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio. 8:21 Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. 8:22 Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti perdoni il pensiero del tuo cuore. 8:23 Vedo infatti che tu sei pieno d'amarezza e prigioniero d'iniquità».
Edificio ebraico (o casa) di preghiera (Mt 6:5; Lc 4:161), riunione (At 17:16-18: 18:19-202) e talvolta scuola (Mt 13:54-58; Lc 4:16:303) e tribunale (At 9:1-24) di cui si ha notizia dal VI secolo a. C. (Ez 8:1; 20:15). Chiunque ne avesse i requisiti poteva intervenire per commentare le Scritture (Mt 4:23; Mr 1:21-22; 6:2; At 13:5; 14:1-76). Divennero centri di vita religiosa dopo la distruzione del tempio e ogni città poteva averne diverse (At 6:8-10; 9:1-27). Famosi i resti archeologici delle sinagoghe di Corazin, Betsaida, Betth-Alfa.
Matteo 6:5 «Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Luca 4:16 Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere,
Atti 17:16 Mentre Paolo li aspettava ad Atene, lo spirito gli s'inacerbiva dentro nel vedere la città piena di idoli. 17:17Frattanto discorreva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che vi si trovavano. 17:18 E anche alcuni filosofi epicurei e stoici conversavano con lui. Alcuni dicevano: «Che cosa dice questo ciarlatano?» E altri: «Egli sembra essere un predicatore di divinità straniere»; perché annunziava Gesù e la risurrezione.18:19 Quando giunsero a Efeso, Paolo li lasciò là; poi, entrato nella sinagoga, si mise a discorrere con i Giudei. 18:20 Essi lo pregarono di rimanere da loro più a lungo, ma egli non acconsentì;
Matteo 13:54 Recatosi nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga, così che stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono tanta sapienza e queste opere potenti? 13:55 Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 13:56 E le sue sorelle non sono tutte tra di noi? Da dove gli vengono tutte queste cose?» 13:57 E si scandalizzavano a causa di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria e in casa sua». 13:58 E lì, a causa della loro incredulità, non fece molte opere potenti. Luca 4:16 Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga. Alzatosi per leggere, 4:17 gli fu dato il libro del profeta Isaia. Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto: 4:18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 4:19 e a proclamare l'anno accettevole del Signore». 4:20 Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui. 4:21 Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite». 4:22 Tutti gli rendevano testimonianza, e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?» 4:23 Ed egli disse loro: «Certo, voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso; fa' anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in Capernaum!"» 4:24 Ma egli disse: «In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria. 4:25 Anzi, vi dico in verità che ai giorni di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e vi fu grande carestia in tutto il paese, c'erano molte vedove in Israele; 4:26 eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidone. 4:27 Al tempo del profeta Eliseo, c'erano molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu purificato; lo fu solo Naaman, il Siro». 4:28 Udendo queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni d'ira. 4:29 Si alzarono, lo cacciarono fuori dalla città, e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale era costruita la loro città, per precipitarlo giù. 4:30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Atti 9:1 Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote, 9:2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme
Ezechiele 8:1 Il sesto anno, il quinto giorno del sesto mese, mentre stavo seduto in casa mia e gli anziani di Giuda erano seduti in mia presenza, la mano del Signore, di DIO, cadde su di me. Ezechiele 20:1 Il settimo anno, il decimo giorno del quinto mese, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il SIGNORE e si sedettero davanti a me.
Matteo 4:23 Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando il vangelo del regno, guarendo ogni malattia e ogni infermità tra il popolo. Marco 1:21 Vennero a Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. 1:22 Essi si stupivano del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Marco 6:2 Venuto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga; molti, udendolo, si stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? Che sapienza è questa che gli è data? E che cosa sono queste opere potenti fatte per mano sua? Atti 13:5 Giunti a Salamina, annunziarono la Parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei; e avevano con loro Giovanni come aiutante. Atti 14:1 Anche a Iconio Paolo e Barnaba entrarono nella sinagoga dei Giudei e parlarono in modo tale che una gran folla di Giudei e di Greci credette. 14:2 Ma i Giudei che avevano rifiutato di credere aizzarono e inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli. 14:3 Tuttavia rimasero là per molto tempo, predicando con franchezza e confidando nel Signore che rendeva testimonianza alla Parola della sua grazia e concedeva che per mano loro avvenissero segni e prodigi. 14:4 Ma la popolazione della città era divisa: gli uni tenevano per i Giudei, e gli altri per gli apostoli. 14:5 Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei, d'accordo con i loro capi, di oltraggiare gli apostoli e lapidarli, tti 14:6 questi lo seppero e fuggirono nelle città di Licaonia, Listra e Derba e nei dintorni; 14:7 e là continuarono a evangelizzare.
Atti 6:8 Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. 6:9 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d'Asia, si misero a discutere con Stefano; 6:10 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. Atti 9:1 Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote, 9:2 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.
È una delle doti che caratterizzano il vero cristiano (1 Co 5:81) e la sua testimonianza (Pr 12:22; 2 Co 1:122). È necessaria per l’annuncio del Vangelo (2 Co 2:173), indispensabile per accostarsi alla Parola (Eb 10:224) e dimostrare la vera fede (1 Ti 1:55); è motivo di gioia (Fl 1:186) ed espressione del nostro amore per gli altri (2 Co 8:7-11; 1Pt 1:22; 1 Gv 3:18-197). È fortemente caldeggiata (Sl 32:2; 34:13; Ef 4:258); la sua assenza è tipica di chi inganna (Sl 5:99) e sarà causa di giudizio (Sl 5:610) e condanna (Ap 21:8; 22:1511).
1Corinzi 5:8 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.
Proverbi 12:22 Le labbra bugiarde sono un abominio per il SIGNORE, ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi. 2Corinzi 1:12 Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza di esserci comportati nel mondo, e specialmente verso di voi, con la semplicità e la sincerità di Dio, non con sapienza carnale ma con la grazia di Dio.
2Corinzi 2:17 Noi non siamo infatti come quei molti che falsificano la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo.
Ebrei 10:22 avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
1Timoteo 1:5 Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.
Filippesi 1:18 Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunziato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora;
2Corinzi 8:7 Ma siccome abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell'amore che avgete per noi, vedete di abbondare anche in quest'opera di grazia. 8:8 Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l'esempio dell'altrui premura, anche la sincerità del vostro amore. 8:9 Infatti voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi.8:10 Io do, a questo proposito, un consiglio utile a voi che, dall'anno scorso, avete cominciato per primi non solo ad agire ma anche ad avere il desiderio di fare: 8:11 fate ora in modo di portare a termine il vostro agire; come foste pronti nel volere, siate tali anche nel realizzarlo secondo le vostre possibilità. 1Pietro 1:22 Avendo purificato le anime vostre con l'ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore, 1Giovanni 3:18 Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità. 3:19 Da questo conosceremo che siamo della verità e renderemo sicuri i nostri cuori davanti a lui.
Salmi 32:2 Beato l'uomo a cui il SIGNORE non imputa l'iniquità e nel cui spirito non c'è inganno! Salmi 34:13 Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra da parole bugiarde. Efesini 4:25 Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri.
Salmi 5:9 poiché nella loro bocca non c'è sincerità, il loro cuore è pieno di malizia; la loro gola è un sepolcro aperto, lusingano con la loro lingua.
Salmi 5:6 Tu farai perire i bugiardi; il SIGNORE disprezza l'uomo sanguinario e disonesto.
Apocalisse 21:8 Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda». Apocalisse 22:15 Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna.
Questo termine identifica un tipo di approccio allo studio dei testi biblici in cui la sincronia esplora il significato di un termine in un dato momento storico. Parliamo, quindi di sincronia nel momento i cui facciamo nostro in testo nella sua forma attuale e ci concentriamo su esso a prescindere dalla sua mutazione storica. Ovviamente ciò non risolve molto perché è indispensabile l’aiuto di un’analisi strutturale, narrativa e semantica. Un esempio di lettura sincronica e diacronica in forma contemporanea, la posiamo immediatamente individuare in Atti cap. 11. La lettura diacronica (At 11.1-31) individua solo l’esistenza problematica tra i gentili e i Giudei; la lettura sincronica, invece (At 11:5-102), vede il momento nevralgico in cui la Chiesa acquisisce realtà storica e si deve aprire al mondo (At 11:183). Vedi anche diacronia*.
Da una lettura diacronica possiamo costatare le difficoltà esistenti tra Gentili e Giudei. Atti 11:1 Gli apostoli e i fratelli che si trovavano nella Giudea vennero a sapere che anche gli stranieri avevano ricevuto la Parola di Dio. 11:2 E quando Pietro salì a Gerusalemme, i credenti circoncisi lo contestavano, 11:3 dicendo: «Tu sei entrato in casa di uomini non circoncisi, e hai mangiato con loro!»
Da una lettura sincronica posiamo intravvedere lo sbocciare della nuova Chiesa. Atti 11:5 «Io ero nella città di Ioppe in preghiera e, rapito in estasi, ebbi una visione: un oggetto, simile a una gran tovaglia, tenuto per i quattro capi, scendeva giù dal cielo, e giunse fino a me; 11:6 io, fissandolo con attenzione, lo esaminai e vidi quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. 11:7 Udii anche una voce che mi diceva: "Pietro, àlzati, ammazza e mangia". 11:8 Ma io dissi: "No assolutamente, Signore; perché nulla di impuro o contaminato mi è mai entrato in bocca". 11:9 Ma la voce ribatté per la seconda volta dal cielo: "Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure". 11:10 E ciò accadde per tre volte, poi ogni cosa fu ritirata in cielo.
e il suo fiorire al mondo! Atti 11:18 Allora, udite queste cose, si calmarono e glorificarono Dio, dicendo: «Dio dunque ha concesso il ravvedimento anche agli stranieri affinché abbiano la vita».
Il sinergismo è una dottrina teologica che identifica nel libero arbitrio e nelle buone opere un fattore di collaborazione umana nell’ambito dell’economia della salvezza. In pratica, nel piano della salvezza individuale, Dio e l’uomo cooperano. Questo è quanto, il monaco britannico Pelagio (350 ca. – 425 d.C.) prima, e poi l’umanista riformatore tedesco Filippo Melantone (1497-1560 d. C.) affermavano. A tutti gli effetti, però, … (Ef 2:3-101). Vedi Pelagianesimo*
Efesini 2:3 Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri. 2:4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 2:5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), 2:6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, 2:7 per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. 2:8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. 2:9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; 2:10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
Con la sinossi biblica del Nuovo Testamento non si fa altro che giustapporre nel modo dovuto brani di diversi testi biblici (vangeli di Matteo, Marco, e Luca) che presentino strette analogie o che trattino il racconto della stessa situazione in modo da rintracciarne le varie connessioni degli elementi paralleli e delle dottrine.
I tre evangelisti Matteo Marco e Luca, sviluppano il racconto della vita di Gesù quasi allo stesso modo. In pratica, se affiancassimo su tre colonne parallele i loro racconti, potremmo quasi intercalarle. Vi sono certamente molte somiglianze e diversità cosa che ha creato un “problema sinottico” che va individuato nelle “fonti” usate dai rispettivi scrittori. Le ipotesi più accreditate sono: l’uso di un protovangelo (perso nel tempo); l’uso della tradizione orale variamente cristallizzata; l’ipotesi documentale con l’uso di nuove fonti (Q-L) e di scritti preesistenti o di altrui mano e, infine, l’ipotesi della critica delle forme tra la quantità dei documenti già presenti.
Piena mietitura del frumento (Is 17:51); maturano le albicocche. Festa della Pentecoste (cinquantesimo giorno dopo la Pasqua Le 23:15-162]) o festa delle settimane (Nu 28:263). Eventi: il primo giorno gli Ebrei giungono nel Sinai (Es 19:14) e il sesto giorno, Dio stila il decalogo (Es 19:95). Il 23 di Sivan promulgazione dell’editto di Assuero in favore dei Giudei (Et 8:1-176).
Isaia 17:5 Avverrà come quando il mietitore raccoglie il grano e con il braccio falcia le spighe; avverrà come quando si raccolgon le spighe nella valle di Refaim.
Levitico 23:15 «"Dall'indomani del sabato, dal giorno che avrete portato l'offerta agitata del fascio di spighe, conterete sette settimane intere. 23:16 Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al SIGNORE una nuova oblazione.
Numeri 28:26 «"Il giorno delle primizie, quando presenterete al SIGNORE un'oblazione nuova alla vostra festa delle Settimane, avrete una santa convocazione; non farete, nessun lavoro ordinario.
iv] Esodo 19:1 Nel primo giorno del terzo mese, da quando furono usciti dal paese d'Egitto, i figli d'Israele giunsero al deserto del Sinai.
Esodo 19:9 Il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io verrò a te in una fitta nuvola, affinché il popolo oda quando io parlerò con te, e ti presti fede per sempre». E Mosè riferì al SIGNORE le parole del popolo.
Ester 8:1 In quello stesso giorno, il re Assuero donò alla regina Ester la casa di Aman, il nemico dei Giudei. E Mardocheo si presentò al re, perché Ester aveva dichiarato la parentela che li univa. 8:2 Il re sfilò l'anello che aveva fatto togliere ad Aman, e lo diede a Mardocheo. Ed Ester diede a Mardocheo il governo della casa di Aman. 8:3 Poi Ester parlò di nuovo al re, si gettò ai suoi piedi, e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagità di Aman, l'Agaghita, e delle trame da lui ordite contro i Giudei. 8:4 Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; ed Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re, 8:5 e disse: «Se così piace al re, se io ho trovato grazia agli occhi suoi, se la cosa gli pare giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare le lettere scritte da Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, con il perfido proposito di far perire i Giudei che sono in tutte le provincie del re. 8:6 Perché come potrei io reggere nel vedere la calamità che colpirebbe il mio popolo? Come potrei reggere nel vedere la distruzione della mia stirpe?» 8:7 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, io ho dato a Ester la casa di Aman, e questi è stato appeso alla forca, perché aveva voluto mettere la mano addosso ai Giudei. 8:8 Scrivete dunque, in favore dei Giudei, come vi parrà meglio, nel nome del re, e sigillate con l'anello reale; perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale, è irrevocabile». 8:9 Senza perdere tempo, il giorno ventitré del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono chiamati i segretari del re, che scrissero, seguendo in tutto l'ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette provincie, dall'India all'Etiopia, a ogni provincia nella sua scrittura, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei nella loro scrittura e nella loro lingua. 8:10 Si scrisse dunque in nome del re Assuero, si sigillarono le lettere con l'anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri che cavalcavano cavalli veloci, usati per il servizio del re, nati da stalloni reali. 8:11 Con queste lettere il re autorizzava i Giudei, in qualunque città si trovassero, a radunarsi e a difendere la loro vita, a distruggere, uccidere, sterminare, senza escludere i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia fosse, che li assalisse, e a saccheggiare i suoi beni;8:12 e ciò, in un medesimo giorno, in tutte le provincie del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar.8:13 Queste lettere contenevano una copia del decreto che doveva essere bandito in ogni provincia e pubblicato fra tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 8:14 Così i corrieri che cavalcavano cavalli veloci, usati per il servizio del re, partirono immediatamente, in tutta fretta, per ordine del re; e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa. 8:15 Mardocheo uscì dalla presenza del re con una veste reale viola e bianca, con una grande corona d'oro e un mantello di bisso e di porpora; la città di Susa alzava grida di gioia ed era in festa. 8:16 I Giudei poi erano raggianti di gioia, di entusiasmo e di gloria. 8:17 In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, ci furono, tra i Giudei, gioia, entusiasmo, banchetti e feste. Molte persone appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei si era impadronito di loro.
Per società secolare s’intende una società completamente laica, svincolata, quindi da ogni legame con la chiesa e perciò assolutamente non soggetta a qualunque interferenza religiosa in ciò che riguarda il governo, la cultura e l’etica di una nazione, riducendo, quindi, la religione a qualcosa di assolutamente privato ma garantito nella sua espressione. In poche parole è il sunto del secolarismo occidentale. Il nostro Paese, pur definendosi laico, subisce ancora, anche se in misura ridotta, l’influenza dello “Stato Vaticano” che racchiude nei suoi confini.