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Follia, pazzia, malattia mentale (dal latino follis – mantice, recipiente vuoto)

Contrariamente al credo comune, follia, pazzia e malattia mentale non sono sinonimi. La follia s’identifica più sulle bizzarrie e sulle stravaganze del soggetto; la pazzia si concentra maggiormente sull’esperienza del dolore, mentre la malattia mentale individua, attraverso la clinica, quelle che sono le specifiche disfunzioni mentali. Nel caso di possessione della Decapoli (Mt 8:28- 32; Mc 5:1-13; Lc 8:27-331), oltre alla condizione spirituale, sono quanto mai evidenti le disfunzioni fisico-mentali. L’odio per la propria e l’altrui vita diventa palese nell’isolamento e nell’autolesionismo (Mc 5:3-52). Per quanto possa sembrare strano, Gesù acconsente alla richiesta dei demoni di rimanere nell’impurità e causare ulteriori danni (Mc 5:10-133).

 

 

Matteo 8:28 Quando Gesù fu giunto all'altra riva, nel paese dei Gadareni, gli vennero incontro due indemoniati, usciti dai sepolcri, così furiosi, che nessuno poteva passare per quella via. 8:29 Ed ecco si misero a gridare: «Che c'è fra noi e te, Figlio di Dio? Sei venuto qua prima del tempo a tormentarci?» 8:30 Lontano da loro c'era un gran branco di porci al pascolo. 8:31 E i demòni lo pregavano dicendo: «Se tu ci scacci, mandaci in quel branco di porci». 8:32 Egli disse loro: «Andate». Ed essi, usciti, se ne andarono nei porci; e tutto il branco si gettò a precipizio giù nel mare e perirono nell'acqua. Marco 5:1 Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. 5:2 Appena Gesù fu smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, 5:3 il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. 5:4 Poiché spesso era stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte, e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. 5:5 Di continuo, notte e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percotendosi con delle pietre. 5:6 Quando vide Gesù da lontano, corse, gli si prostrò davanti 5:7 e a gran voce disse: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi». 5:8 Gesù, infatti, gli diceva: «Spirito immondo, esci da quest'uomo!» 5:9 Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Egli rispose: «Il mio nome è Legione perché siamo molti». 5:10 E lo pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese. 5:11 C'era là un gran branco di porci che pascolava sul monte. 5:12 I demòni lo pregarono dicendo: «Mandaci nei porci, perché entriamo in essi». 5:13 Egli lo permise loro. Gli spiriti immondi, usciti, entrarono nei porci, e il branco si gettò giù a precipizio nel mare. Erano circa duemila e affogarono nel mare. Luca 8:27 Quando egli fu sceso a terra, gli venne incontro un uomo della città: era posseduto da demòni e da molto tempo non indossava vestiti, non abitava in una casa, ma stava fra le tombe. 8:28 Appena vide Gesù, lanciò un grido, si inginocchiò davanti a lui e disse a gran voce: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi». 8:29 Gesù, infatti, aveva comandato allo spirito immondo di uscire da quell'uomo, di cui si era impadronito da molto tempo; e, anche quando lo legavano con catene e lo custodivano in ceppi, spezzava i legami, e veniva trascinato via dal demonio nei deserti. 8:30 Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Ed egli rispose: «Legione»; perché molti demòni erano entrati in lui. 8:31 Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andare nell'abisso. 8:32 C'era là un branco numeroso di porci che pascolava sul monte; e i demòni lo pregarono di permetter loro di entrare in quelli. Ed egli lo permise. 8:33 I demòni, usciti da quell'uomo, entrarono nei porci; e quel branco si gettò a precipizio giù nel lago e affogò.

Marco 5:3 … il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. 5:4 Poiché spesso era stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte, e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. 5:5 Di continuo, notte e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percotendosi con delle pietre

Marco 5:10 E lo pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese. 5:11 C'era là un gran branco di porci che pascolava sul monte. 5:12 I demòni lo pregarono dicendo: «Mandaci nei porci, perché entriamo in essi». 5:13 Egli lo permise loro. Gli spiriti immondi, usciti, entrarono nei porci, e il branco si gettò giù a precipizio nel mare. Erano circa duemila e affogarono nel mare.

Fondamentalismo (dall’inglese fundamentalism - fondamentalismo )

In sostanza è la tendenza a restare su posizioni molto conservatrici precludendo a qualunque apertura. È riscontrabile nell’Ebraismo ortodosso e nell’Islam antioccidentale. Nel mondo protestante, specie americano, si riscontra in alcune denominazioni come reazione alla critica biblica e alla cultura laica. Punto precipuo è l’ispirazione verbale della Bibbia, per cui, l’intero contenuto deve essere inteso alla lettera. Gli si contrappone l’ evangelicalismo* con la teoria della nuova nascita e il liberalismo con la fiducia nelle capacità umane. Curiosità: il fondamentalista vive da assediato.

Fondamentalismo cristiano

Movimento sorto nelle comunità protestanti americane in contrapposizione alla critica biblica: fortemente conservatore, considera la Scrittura come autorità letterale assoluta e il ritorno di Cristo prima del millennio. Questa chiusura, quasi ermetica, toglie spazio a qualsiasi dissertazione culturale che scaturisca dal laicismo o dal liberalismo cristiano.

Fondamenti (dal latino fundamentu(m) da fundare – porre le fondamenta))

In senso spirituale è il complesso di principi che definiscono un credo. In senso figurato, per definirne stabilità e solidità come altresì la saggezza del costruttore, sono, spesso, raffrontati alle fondamenta di una casa (Lc 6:48-491). Qualora però, non fossero adatte, nulla potrebbe fare il giusto (Sl 11:32) perché sarebbero portate allo scoperto e distrutte (Ez 30:4; Mi 1:63). Cristo è la pietra di sicuro fondamento (Is 28:16; 1 Co 3:114) su cui poggia la Chiesa (1 Pt 2:5-85) e la fiducia dei Suoi (Ef 3:126).

Luca 6:48 Assomiglia a un uomo il quale, costruendo una casa, ha scavato e scavato profondamente, e ha posto il fondamento sulla roccia; e, venuta un'alluvione, la fiumana ha investito quella casa e non ha potuto smuoverla perché era stata costruita bene. 6:49 Ma chi ha udito e non ha messo in pratica, assomiglia a un uomo che ha costruito una casa sul terreno, senza fondamenta; la fiumana l'ha investita, e subito è crollata; e la rovina di quella casa è stata grande».

Salmi 11:3 Quando le fondamenta sono rovinate, che cosa può fare il giusto?

Ezechiele 30:4 La spada verrà sull'Egitto; vi sarà terrore in Etiopia, quando in Egitto cadranno i feriti a morte, quando si porteranno via le sue ricchezze e le sue fondamenta saranno distrutte. Michea 1:6 «Perciò io farò di Samaria un mucchio di pietre nella campagna, un luogo da piantarci le vigne; ne farò rotolare le pietre giù nella valle, ne metterò allo scoperto le fondamenta.

Isaia 28:16 Perciò così parla il Signore, DIO: «Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire. 1Corinzi 3:11 poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù.

1Pietro 2:5 anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo. 2:6 Infatti si legge nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in essa non resterà confuso». 1Pietro 2:7 Per voi dunque che credete essa è preziosa; ma per gli increduli «la pietra che i costruttori hanno rigettata è diventata la pietra angolare, 1Pietro 2:8 pietra d'inciampo e sasso di ostacolo». Essi, essendo disubbidienti, inciampano nella parola; e a questo sono stati anche destinati.

Efesini 3:12 nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.

Fonti (dal latino fônte(m) - fonte)

La Bibbia è la fonte per eccellenza dell’insegnamento cristiano e tutto ciò che sappiamo su Gesù lo ricaviamo da quanto ci espone il N.T. Poiché, nonostante gli oltre 5.000 manoscritti, oggi esistenti, non abbiamo i testi originali ma solo copie di copie risalenti, nella migliore delle ipotesi, al IV secolo d.C., é evidente che l’esegesi* che ne traiamo è fortemente condizionata dalla loro corretta interpretazione. È sintomatica un’affermazione che circola tra gli addetti ai lavori: “ La Bibbia, nel suo complesso, è veritiera (2 Ti 3:161), sono le sue svariate interpretazioni a costituire il problema!” (Ga 1:6-7; 2Pt 2:1-32).

2Timoteo 3:16 Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia,

Galati 1:6 Mi meraviglio che così presto voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. 1:7 Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 2Pietro 2:1 Però ci furono anche falsi profeti tra il popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. 2:2 Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata. 2:3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna già da tempo è all'opera e la loro rovina non si farà aspettare.

Formalismo (dal francese formalisme da formaliste - formalista )

Si chiama formalismo qualsiasi dottrina o pensiero che si identifichi esclusivamente nella forma a scapito della sostanza; tipico è il formalismo di molti burocrati che per l’osservanza di norme e convenzioni trascurano o svalutano ciò che è essenziale nel contenuto delle cose dando eccessiva importanza alla forma con cui si rapportano. Similare nelle manifestazioni è il formalismo religioso o legalismo, basato su una esasperata forma liturgica (baciare l’anello del vescovo, il rituale delle processioni, lo sfarzo dei paramenti religiosi, la ripetibilità monotona dei riti e delle preghiere, l’esposizione e la venerazione delle icone e delle reliquie).

Formalismo religioso farisaico

Gesù, nel Suo ministero terreno, ebbe modo di scontrarsi apertamente con il legalismo dei Suoi tempi. I Farisei zelanti per la legge (At 6:4-51), i rituali mosaici (At 15:5; Fl 3:5-62) e le tradizioni (Mc 7:3-43) godevano di grande reputazione ma avevano una debolezza: amavano apparire. Gesù, conoscendo la loro ipocrisia li biasimò duramente (Mt 23:1-124), sottolineando con questo che il servizio per Dio è più importante di qualunque posizione di prestigio umano. Il monito, ripetuto sette volte, è terribile: “Guai a voi … (Mt 23:13-315)! Gesù li chiamò generazione malvagia (Mt 12:396), sepolcri imbiancati (Mt 23:277), guide stolte e cieche (v.17) , serpenti e vipere (v.33) destinati alla Geenna, per il loro rifiuto della verità!

Atti 26:4 Quale sia stata la mia vita fin dalla mia gioventù, che ho trascorsa a Gerusalemme in mezzo al mio popolo, è noto a tutti i Giudei, 26:5 perché mi hanno conosciuto fin da allora, e sanno, se pure vogliono renderne testimonianza, che, secondo la più rigida setta della nostra religione, sono vissuto da fariseo.

Atti 15:5 Ma alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, si alzarono dicendo: «Bisogna circonciderli e comandare loro di osservare la legge di Mosè». Filippesi 3:5 io, circonciso l'ottavo giorno, della razza d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo figlio d'Ebrei; quanto alla legge, fariseo; 3:6 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile.

Marco 7:3 (Poiché i farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani con grande cura, seguendo la tradizione degli antichi; 7:4 e quando tornano dalla piazza non mangiano senza essersi lavati. Vi sono molte altre cose che osservano per tradizione: abluzioni di calici, di boccali e di vasi di bronzo e di letti).

Matteo 23:1 Allora Gesù parlò alla folla e ai suoi discepoli, 23:2 dicendo: «Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. 23:3 Fate dunque e osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non fanno. 23:4 Infatti, legano dei fardelli pesanti e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li vogliono muovere neppure con un dito. 23:5 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; infatti allargano le loro filatterie e allungano le frange dei mantelli; 23:6 amano i primi posti nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe, 23:7 i saluti nelle piazze ed essere chiamati dalla gente: "Rabbì!". 23:8 Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 23:9 Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. 23:10 Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo; 23:11 ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore. 23:12 Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato.

Matteo 23:13 Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. 23:14 [Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove e fate lunghe preghiere per mettervi in mostra; perciò riceverete maggior condanna.] 23:15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché viaggiate per mare e per terra per fare un proselito; e quando lo avete fatto, lo rendete figlio della geenna il doppio di voi. 23:16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non importa; ma se giura per l'oro del tempio, resta obbligato. 23:17 Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che santifica l'oro? 23:18 E se uno, voi dite, giura per l'altare, non importa; ma se giura per l'offerta che c'è sopra, resta obbligato. 23:19 Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o l'altare che santifica l'offerta? 23:20 Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per tutto quello che c'è sopra; 23:21 e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che lo abita; 23:22 e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra. 23:23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell'aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. 23:24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello. 23:25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre dentro sono pieni di rapina e d'intemperanza. 23:26 Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l'esterno diventi pulito. 23:27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia. 23:28 Così anche voi, di fuori sembrate giusti alla gente; ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità. 23:29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché costruite i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti 23:30 e dite: "Se fossimo vissuti ai tempi dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti!" 23:31 In tal modo voi testimoniate contro voi stessi, di essere figli di coloro che uccisero i profeti.

Matteo 12:39 Ma egli rispose loro: «Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona.

Matteo 23:27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia

Formalismo religioso nei riti

Il formalismo religioso o legalismo è basato su una esagerata importanza data alla forma piuttosto che al contenuto. Di questo troviamo traccia già nell’A.T. (Is 1:10-171). Pur essendo un riconoscimento di peccato (Eb 10:1-32), il popolo, errando grossolanamente, riteneva che, per le immolazioni fatte, sarebbe stato sempre purificato da ogni peccato, Dio, però, rifiuta i sacrifici offerti con cuori peccaminosi (Is 1:4; Os 8:133) poiché sono un peso irritante ai Suoi occhi (Is 1:144). Ogni rito esteriore deve essere supportato dall’integrità (sincerità) interiore (Sl 4:5; 51:195) affinché possa acquisire significato (Ge 4:3-5; Eb 11:46) davanti a Lui.

Isaia 1:10 Ascoltate la parola del SIGNORE, capi di Sodoma! Prestate orecchio alla legge del nostro Dio, popolo di Gomorra! 1:11 «Che m'importa dei vostri numerosi sacrifici?», dice il SIGNORE; «io sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di bestie ingrassate; il sangue dei tori, degli agnelli e dei capri, io non lo gradisco. 1:12 Quando venite a presentarvi davanti a me, chi vi ha chiesto di contaminare i miei cortili? 1:13 Smettete di portare offerte inutili; l'incenso io lo detesto; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocare riunioni, io non posso sopportare l'iniquità unita all'assemblea solenne. 1:14 L'anima mia odia i vostri noviluni e le vostre feste stabilite; mi sono un peso che sono stanco di portare. 1:15 Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue. 1:16 Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; 1:17 imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l'oppresso, fate giustizia all'orfano, difendete la causa della vedova!

Ebrei 10:1 La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio. 10:2 Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? 10:3 Invece in quei sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati;

Isaia 1:4 Guai alla nazione peccatrice, popolo carico d'iniquità, razza di malvagi, figli corrotti! Hanno abbandonato il SIGNORE, hanno disprezzato il Santo d'Israele, hanno voltato le spalle e si sono allontanati. Osea 8:13 Quanto ai sacrifici che mi offrono, immolano carne e la mangiano; il SIGNORE non li gradisce. Ora il SIGNORE si ricorderà della loro iniquità e punirà i loro peccati; essi ritorneranno in Egitto.

Isaia 1:14 Guai alla nazione peccatrice, popolo carico d'iniquità, razza di malvagi, figli corrotti! Hanno abbandonato il SIGNORE, hanno disprezzato il Santo d'Israele, hanno voltato le spalle e si sono allontanati.

-Salmi 4:5 Offrite sacrifici di giustizia, e confidate nel SIGNORE. Salmi 51:19 Allora gradirai sacrifici di giustizia, olocausti e vittime arse per intero; allora si offriranno tori sul tuo altare.

Genesi 4:3 Avvenne, dopo qualche tempo, che Caino fece un'offerta di frutti della terra al SIGNORE. 4:4 Abele offrì anch'egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. Il SIGNORE guardò con favore Abele e la sua offerta, 4:5 ma non guardò con favore Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato, e il suo viso era abbattuto. Ebrei 11:4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora.

Fornicazione vedi Adulterio
Fraternitŕ; e fratellanza (dal latino fraternitâte(m) da fraternus – fraterno e frâter - fratello)

 Spesso, di questi due termini, si snatura il senso considerandoli sinonimi. Esaminandoli attentamente, però, appare evidente la diversità dei soggetti destinatari. La fraternità rappresenta l’espressione di un affetto solidale negli ideali e negli intenti nei confronti di quei legami che accomunano non solo genti e popoli diversi, ma si estendono all’intera umanità nell’eguaglianza della natura umana (Ge 12:2-31) - Dio come Padre di tutti gli uomini. La fratellanza, invece, è quell’espressione d’amore che unisce e si esprime nei vincoli familiari, o tra persone legate da profondi e intensi sentimenti d’amicizia che superano i vincoli di sangue (1 Sa 18:3-42). Nella “comunità locale”, la fratellanza si manifesta, nel reciproco amore che nasce dalla condivisione della stessa fede (1 Te 4:9; 1 Pt 3:83), della stessa natura filiale (Ro 8:16-174) e dalla convergenza allo stesso scopo (1 Pt 1:7-95).

Genesi 12:2 io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. 12:3 Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra».

1Samuele 18:3 Gionatan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l'anima propria. 18:4 Perciò Gionatan si tolse di dosso il mantello e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura.

1Tessalonicesi 4:9 Quanto all'amore fraterno non avete bisogno che io ve ne scriva, giacché voi stessi avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, 1Pietro 3:8 Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili; 3:9 non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione.

Romani 8:16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. 8:17 Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.

1Pietro 1:7 affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. 1:8 Benché non l'abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, 1:9 ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime.




 
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