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Cattoliche, lettere (dal greco kath ólou da hólos tutto - che si riferisce al tutto)

Contrariamente agli scritti di Paolo che si rivolgevano sempre a un destinatario ben preciso (ep. Romani*, ep. Corinzi*, ep. Galati*, ep. Efesini*, ep. Filippesi*, ep. Colossesi* ep. Tessalonicesi*, ep. Timoteo*, ep. Tito*, ep. Filemone* ed ep. Ebrei*), le epistole così dette cattoliche (universali, generali) hanno la caratteristica di essere aperte a tutti i credenti, in sostanza sono dirette alla Ekklesía nella sua totalità. Sono sette: ep. Giacomo*, 1a e 2a ep. Pietro*, 1a, 2a e 3a ep. Giovanni* e ep. Giuda*.

Cecità dalla nascita

La cecità dalla nascita è la mancanza della percezione visiva di uno o entrambi gli occhi che, tra le altre cause, può essere dovuta a una mutazione del DNA (acido deossiribonucleico, portatore dei fattori ereditari) che causa una graduale alterazione delle cellule addette alla fotorecezione (coni - per nitidezza e visione diurna, e bastoncelli – per l’intensità luminosa) della retina. Poco prima che avvenisse l’episodio che Giovanni ci riferisce (Gv 9:1-31), Gesù aveva detto: “… io sono la luce del mondo …” (Gv 8:122) e per dimostrare la veridicità di quanto aveva affermato, donò la vista a un uomo nato cieco. Un caso senza alcuna speranza per l’uomo, un dilemma per gli apostoli (Gv 9:23) ma una dimostrazione della potenza e della gloria di Dio (Gv 9:3; Es 4:11; 2 Co 12:94).

 

 

Giovanni 9:1 Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. 9:2 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» 9:3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.

Giovanni 8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

Giovanni 9:2 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?»

Giovanni 9:3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Esodo 4:11 Il SIGNORE gli disse: «Chi ha fatto la bocca dell'uomo? chi rende muto o sordo o veggente o cieco? non sono io, il SIGNORE? 2 Corinzi 12:9 … ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.

Cecità provocata

Spesso, nelle guerre dei nemici storici d’Israele, non c’era freno alla vendetta sui vinti e la sadica barbarie dell’accecamento punitivo era una pratica alquanto frequente. Per i vassalli che osavano sfidare i grandi del tempo, non c’era pietà. Così fu per Sedechia. re di Giuda. (2 Cr 36:131) che osò ribellarsi al grande Nabucodonosor (589 a.C. ca.) e da questi deportato a Babilonia e fatto accecare (587 a.C. ca. 2 Re 25:1-7; Gr 39:7; 52:112). A conferma di una simile usanza v’è la tentata imposizione fatta da Naas l’ammonita agli abitanti di Iabes di Galaad (1 Sa 11:1-23), sconfitti poi da Saul. Non ultimo l’episodio di Sansone, ingannato da Dalila (Gc 16:194) e accecato dai Filistei (Gc 16:21, 285).

 

 

2 Cronache 36:13 Egli si ribellò pure a Nabucodonosor, che lo aveva fatto giurare nel nome di Dio; e irrigidì il collo e il suo cuore rifiutando di convertirsi al SIGNORE, Dio d'Israele.

2 Re 25:1 L'anno nono del regno di Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, Nabucodonosor, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; si accampò di fronte a essa, e le costruì attorno delle trincee. 25:2 La città fu assediata fino all'undicesimo anno del re Sedechia. 25:3 Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; e non c'era più pane per il popolo del paese. 25:4 Allora venne fatta una breccia nelle mura della città. Tutta la gente di guerra fuggì, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte; e il re prese la via della pianura; 25:5 ma l'esercito dei Caldei lo inseguì, lo raggiunse nella pianura di Gerico, e tutto l'esercito di lui si disperse e l'abbandonò. 25:6 Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, dove fu pronunziata la sentenza contro di lui. 25:7 I figli di Sedechia furono uccisi in sua presenza; poi cavarono gli occhi a Sedechia; lo incatenarono con una doppia catena di bronzo, e lo portarono a Babilonia. Geremia 39:7 … poi fece cavar gli occhi a Sedechia e lo fece legare con una doppia catena di bronzo per deportarlo a Babilonia. Geremia 52:11 Poi fece cavar gli occhi a Sedechia; il re di Babilonia lo fece incatenare con una doppia catena di bronzo e lo deportò a Babilonia, e lo mise in prigione, dove rimase fino al giorno della sua morte.

1 Samuele 11:1 Naas, l'Ammonita, salì e si accampò contro Iabes di Galaad. Tutti quelli di Iabes dissero a Naas: «Fa' alleanza con noi e noi ti serviremo». 11:2 Naas, l'Ammonita, rispose loro: «Io farò alleanza con voi a questa condizione: che io vi cavi a tutti l'occhio destro per far disonore a tutto Israele».

Giudici 16:19 Lei lo fece addormentare sulle sue ginocchia, chiamò un uomo e gli fece tagliare le sette trecce della testa di Sansone; così giunse a domarlo; e la sua forza lo lasciò.

Giudici 16:21 I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di bronzo. Ed egli girava la macina nella prigione. Giudici 16:28 Allora Sansone invocò il SIGNORE e disse: «SIGNORE mio Dio, ti prego, ricòrdati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio, perché io mi vendichi in un colpo solo dei Filistei, per la perdita dei miei due occhi».

Cecità spirituale

La cecità spirituale è un’opera diabolica (2 Co 4:3-4) che trova la sua genesi nel peccato (Mt 6:22-23) e nell’incredulità (Ro 11:8). È assolutamente incompatibile con l’opera di Cristo (1 Gv 1:6-7) proprio perché questo era uno degli obiettivi della Sua venuta (Gv 8:9; 9:39) e quanti non l’hanno ricevuto si sono resi responsabili della propria scelta (Gv 12:40; Ro 1:18-21). Purtroppo essa spalanca la porta a ogni genere di nefandezza (Ef 4:17-19). La supplica della preghiera è l’arma di cui dispone il credente (Sl 119:18) per evitarla (1 Pt 2:9; Ro 6:23) e raggiungere, così, la certezza della vita eterna (1 Gv 5:12-13). Vedi anche Sterilità spirituale*.

2Corinzi 4:3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4:4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio.

Matteo 6:22 La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; 6:23 ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre!

Romani 11:8 com'è scritto: «Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchie per non udire, fino a questo giorno».

1Giovanni 1:6 Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. 1:7 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

Giovanni 8:9 Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. Giovanni 9:39 Gesù disse: «Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi».

Giovanni 12:40 «Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito i loro cuori, affinché non vedano con gli occhi, e non comprendano con il cuore, e non si convertano, e io non li guarisca». Romani 1:18 L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; 1:19 poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; 1:20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 1:21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Efesini 4:17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, 4:18 con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore. 4:19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.

Salmi 119:18 Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge

1Pietro 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; Romani 6:23 perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

1Giovanni 5:12 Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.\5:13 Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.

Cefa 1 (dall’aramaico Kepâ – roccia, pietra )

 È il soprannome che Gesù dà a Šim´ôn (colui che ascolta) figlio di Giona (Gv 1:421). Nasce a Betsaida (casa della pesca), cittadina della Galilea, tra il 2 e il 4 d.C. Dopo essersi sposato si stabilisce a Capernaum (villaggio della consolazione) con la famiglia e la suocera (Mt 8:14-152) e fa il pescatore sul lago di Gennesaret con i soci Giacomo e Giovanni di Zebedeo (Lc 5:1-113). Durante una tempesta la paura spegne sul nascere un meraviglioso atto di fede (Mt 14:28-334). Egli crede in Gesù (Gv 6:685) e, a domanda diretta, Lo riconosce come il Cristo (Mc 8:296); di contro il Maestro lo investe di grande responsabilità (Mt 16:17-197). Vedi Cefa 2*

Giovanni 1:42 e lo condusse da Gesù. Gesù lo guardò e disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; tu sarai chiamato Cefa» (che si traduce «Pietro»).

Matteo 8:14 Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide che la suocera di lui era a letto con la febbre; 8:15 ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò. Ella si alzò e si mise a servirlo.

Luca 5:1 Mentre egli stava in piedi sulla riva del lago di Gennesaret e la folla si stringeva intorno a lui per udire la parola di Dio, 5:2 Gesù vide due barche ferme a riva: da esse i pescatori erano smontati e lavavano le reti. 5:3 Montato su una di quelle barche, che era di Simone, lo pregò di scostarsi un poco da terra; poi, sedutosi sulla barca, insegnava alla folla. 5:4 Com'ebbe terminato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare». 5:5 Simone gli rispose: «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». 5:6 E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. 5:7 Allora fecero segno ai loro compagni dell'altra barca, di venire ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutt'e due le barche, tanto che affondavano. 5:8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 5:9 Perché spavento aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui, per la quantità di pesci che avevano presi, 5:10 e così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 5:11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono. Gesù guarisce un lebbroso

Matteo 14:28 Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull'acqua». 14:29 Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull'acqua e andò verso Gesù. 14: 30 Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» 14:31 Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?» 14:32 E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò. 14:33 Allora quelli che erano nella barca lo adorarono, dicendo: «Veramente tu sei Figlio di Dio!»

Giovanni 6:68 Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna;

Marco 8:29 Egli domandò loro: «E voi, chi dite che io sia?» E Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».

Matteo 16:17 Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. 16:18 E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere. 16:19 Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli».

Cefa 2 (dall’aramaico Kepâ – roccia, pietra))

É presente alla trasfigurazione (Mc 9:2-81) e all’agonia di Gesù nel giardino di Getsemani (Mt 26:37-402). Difende il Maestro opponendosi al suo arresto (Gv 18:10-113), Lo segue ma, messo alle strette, temendo per la sua vita, Lo rinnega per tre volte (Mt 26:69-754). Gesù è crocefisso e deposto e all’annuncio della resurrezione corre al sepolcro (Lc 24:125) per sincerarsene. Apparsogli, Gesù gli rivolge la triplice domanda (Gv 21:15-196). Dopo l’ascesa in cielo (At 1:9-117), obbedendo alla richiesta del Maestro (At 1:48), assieme agli altri discepoli si rifugia nell’altana in attesa del consolatore promesso da Gesù (At 2:1-49). Vedi Cefa 3*.

Marco 9:2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza; 9:3 le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra può dare. 9:4 E apparve loro Elia con Mosè, i quali stavano conversando con Gesù. 9:5 Pietro, rivoltosi a Gesù, disse: «Rabbì, è bello stare qua; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». 9:6 Infatti non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi da spavento. 9:7 Poi venne una nuvola che li coprì con la sua ombra; e dalla nuvola una voce: «Questo è il mio diletto Figlio; ascoltatelo». 9:8 E a un tratto, guardatisi attorno, non videro più nessuno con loro, se non Gesù solo.

Matteo 26:37 Al di sopra del capo gli posero scritto il motivo della condanna: Questo è Gesù, il re dei Giudei. 26:38 Allora furono crocifissi con lui due ladroni, uno a destra e l'altro a sinistra. 26:39 E quelli che passavano di là, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: 26:40 «Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi giù dalla croce!»

Giovanni 18:10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la prese e colpì il servo del sommo sacerdote, recidendogli l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11 Ma Gesù disse

Matteo 26:69 Pietro, intanto, stava seduto fuori nel cortile e una serva gli si avvicinò, dicendo: «Anche tu eri con Gesù il Galileo».26:70 Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: «Non so che cosa dici». 26:71 Come fu uscito nell'atrio, un'altra lo vide e disse a coloro che erano là: «Anche costui era con Gesù Nazareno». 26:72 Ed egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». 26:73 Di lì a poco, coloro che erano presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli, perché anche il tuo parlare ti fa riconoscere». 26:74 Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!» In quell'istante il gallo cantò. 26:75 Pietro si ricordò delle parole di Gesù che gli aveva dette: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente.

Luca 24:12 Ma Pietro, alzatosi, corse al sepolcro; si chinò a guardare e vide solo le fasce; poi se ne andò, meravigliandosi dentro di sé per quello che era avvenuto.

Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». 21:16 Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore». 21:17 Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore. 21:18 In verità, in verità ti dico che quand'eri più giovane, ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti». 21:19 Disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. E, dopo aver parlato così, gli disse: «Seguimi».

Atti 1:9 Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. 1:10 E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: 1:11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo».

Atti 1:4 Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'attuazione della promessa del Padre, «la quale», egli disse, «avete udita da me.

Atti 2:1 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2:2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. 2:3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 2:4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

Cefa 3 (dall’aramaico Kepâ – roccia, pietra)

Ripieno di potenza difende i compagni dalle accuse di dissolutezza (At 2:14:161) e annuncia Cristo alla folla (At 2:22-242) operando miracoli (At 3:1-8; 9:32-35, 40-413). Battezza il centurione Cornelio (At 10:47-484). Ripreso da Paolo (Ga 2:6-145) chiarisce ogni cosa al concilio di Gerusalemme. Incarcerato da Erode, esperimenta una liberazione miracolosa (At 12:1-106). La tradizione vuole che sia stato vescovo di Antiochia (Siria) per 30 anni e che sia morto a Roma nel 67 d.C. durante la persecuzione scatenata da Nerone. A Pietro sono addebitati numerosi scritti apocrifi: Vangelo di Pietro, Atti di Pietro, Atti di Pietro e Andrea, Atti di Pietro e Paolo, Lettera di Pietro a Filippo, Apocalisse di Pietro in lingua greca e altri.

Atti 2:14 Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate attentamente le mie parole. 2:15 Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; 2:16 ma questo è quanto fu annunciato per mezzo del profeta Gioele:

Atti 2:22 Uomini d'Israele, ascoltate queste parole! Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra di voi mediante opere potenti, prodigi e segni che Dio fece per mezzo di lui, tra di voi, come voi stessi ben sapete, 22:23 quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; 22;24 ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto.

Atti 3:1 Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona, 3:2 mentre si portava un uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano presso la porta del tempio detta «Bella», per chiedere l'elemosina a quelli che entravano nel tempio. 3:3 Vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, egli chiese loro l'elemosina. 3:4 Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guardaci!» 3:5 Ed egli li guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro. 3:6 Ma Pietro disse: «Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!» 3:7 Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante le piante dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono. 3:8 E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. Atti 9:32 Avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti si recò anche dai santi residenti a Lidda. 9:33 Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. 9:34 Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. 9:35 E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore. Atti 9:40 Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio, e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: «Tabita, àlzati». Ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. 9:41 Egli le diede la mano e la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita.

Atti 10:47 Allora Pietro disse: «C'è forse qualcuno che possa negare l'acqua e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?» 10:48 E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro.

Galati 2:6 Ma quelli che godono di particolare stima (quello che possono essere stati, a me non importa; Dio non ha riguardi personali), quelli, dico, che godono di maggiore stima non m'imposero nulla; 2:7 anzi, quando videro che a me era stato affidato il vangelo per gli incirconcisi, come a Pietro per i circoncisi 2:8 (perché colui che aveva operato in Pietro per farlo apostolo dei circoncisi aveva anche operato in me per farmi apostolo degli stranieri), 2:9 riconoscendo la grazia che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi; 2:10 soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri, come ho sempre cercato di fare. 2:11 Ma quando Cefa venne ad Antiochia, gli resistei in faccia perché era da condannare. 2:12 Infatti, prima che fossero venuti alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con persone non giudaiche; ma quando quelli furono arrivati, cominciò a ritirarsi e a separarsi per timore dei circoncisi. 2:13 E anche gli altri Giudei si misero a simulare con lui; a tal punto che perfino Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia. 2:14 Ma quando vidi che non camminavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei giudeo, vivi alla maniera degli stranieri e non dei Giudei, come mai costringi gli stranieri a vivere come i Giudei?»

Atti 12:1 In quel periodo, il re Erode cominciò a maltrattare alcuni della chiesa; 12:2 e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. 12:3 Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, continuò e fece arrestare anche Pietro. Erano i giorni degli Azzimi. 12:4 Dopo averlo fatto arrestare, lo mise in prigione, affidandolo alla custodia di quattro picchetti di quattro soldati ciascuno; perché voleva farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. 12:5 Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa. 12:6 Nella notte che precedeva il giorno in cui Erode voleva farlo comparire, Pietro stava dormendo in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le sentinelle davanti alla porta custodivano il carcere. 12:7 Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella. L'angelo, battendo il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: «Àlzati, presto!» E le catene gli caddero dalle mani. 12:8 L'angelo disse: «Vèstiti e mettiti i sandali». E Pietro fece così. Poi gli disse ancora: «Mettiti il mantello e seguimi».12:9 Ed egli, uscito, lo seguiva, non sapendo che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva infatti di avere una visione. 12:10 Com'ebbero oltrepassata la prima e la seconda guardia, giunsero alla porta di ferro che immette in città, la quale si aprì da sé davanti a loro; uscirono e s'inoltrarono per una strada; e, all'improvviso, l'angelo si allontanò da lui.

Cena del Signore

L’invito di Gesù è stato categorico (Gv 6:53-59; Mt 26:26-29; Lc 22:14-20; Mc 14:22-251) perciò ogni credente è chiamato a rammemorare quell’evento (1Co 11:23-32; Lc 22:192) nutrendosi, simbolicamente del Suo corpo e del Suo sangue. Ha le sue origini nella pasqua ebraica (Es 3:1-103) che si volgeva al futuro, mentre la santa cena guarda non solo al passato, a ciò che Gesù fece sulla croce, ma anche al futuro perché i Suoi la celebreranno fino al Suo ritorno.

Giovanni 6:53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 6:54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 6:55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 6:56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 6:57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. 6:58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno». 6:59 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. Matteo 26:26 Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo ruppe e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». 26:27 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 26:28 perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. 26:29 Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio». Luca 22:14 Quando giunse l'ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. 22:15 Egli disse loro: «Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; 22:16 poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio». 22:17 E, preso un calice, rese grazie e disse: «Prendete questo e distribuitelo fra di voi; 22:18 perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio». 22:19 Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 22:20 Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi. Marco 14:22 Mentre mangiavano, Gesù prese del pane; detta la benedizione, lo spezzò, lo diede loro e disse: «Prendete, questo è il mio corpo». 14:23 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. 14:24 Poi Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti. 14:25 In verità vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino al giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio».

1Corinzi 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 11:24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 11:25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 11:26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga». 11:27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 11:28 Ora ciascuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; 11:29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del Signore. 11:30 Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. 11:31 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; 11:32 ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo. Luca 22:19 Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».

Esodo 3:1 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. 3:2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. 3:3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 3:4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 3:5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 3:6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. 3:7 Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. 3:8 Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei, e i Gebusei. 3:9 E ora, ecco, le grida dei figli d'Israele sono giunte a me; e ho anche visto l'oppressione con cui gli Egiziani li fanno soffrire. 3:10 Or dunque va'; io ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall'Egitto il mio popolo, i figli d'Israele».

Centurione (dal latino centuriône(m) – da centum - cento)

Il centurione era un ufficiale dell’esercito romano al comando di una “centuria” (unità militare composta da 100 soldati). La Bibbia ci ricorda gli episodi della speranzosa intercessione di un tale ufficiale per la guarigione del proprio servo (Mt 8:541); la meravigliosa confessione, alla morte di Gesù, del centurione posto a guardia della croce (Mt 27:54; Mc 15:39-442); Cornelio, il centurione pio esaudito nelle sue preghiere (At 10:1-83); il favore del centurione che intendeva salvare Paolo dall’intenzione assassina dei marinai naufragati sull’isola di Malta (At 27:434).

 

 

Matteo 8:54 Tutta la città uscì incontro a Gesù e, come lo videro, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.

Matteo 27:54 Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, furono presi da grande spavento e dissero: «Veramente, costui era Figlio di Dio». Marco 15:39 E il centurione che era lì presente di fronte a Gesù, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Veramente, quest'uomo era Figlio di Dio!» Marco 15:40 Vi erano pure delle donne che guardavano da lontano. Tra di loro vi erano anche Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo il minore e di Iose, e Salome, 15:41 che lo seguivano e lo servivano da quando egli era in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme. 15:42 Essendo già sera (poiché era la Preparazione, cioè la vigilia del sabato), 15:43 venne Giuseppe d'Arimatea, illustre membro del Consiglio, il quale aspettava anch'egli il regno di Dio; e, fattosi coraggio, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù. 15:44 Pilato si meravigliò che fosse già morto; e dopo aver chiamato il centurione, gli domandò se Gesù era morto da molto tempo; 15:45 avutane conferma dal centurione, diede il corpo a Giuseppe.

Atti 10:1 Vi era in Cesarea un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta «Italica».10:2 Quest'uomo era pio e timorato di Dio con tutta la sua famiglia, faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio assiduamente. 10:3 Egli vide chiaramente in visione, verso l'ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: «Cornelio!» 10:4 Egli, guardandolo fisso e preso da spavento, rispose: «Che c'è, Signore?» E l'angelo gli disse: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite, come una ricordanza, davanti a Dio. 10:5 E ora manda degli uomini a Ioppe, e fa' venire un certo Simone, detto anche Pietro. 10:6 Egli è ospite di un tal Simone, conciatore di pelli, la cui casa è vicino al mare». 10:7 Appena l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi domestici, e un pio soldato fra i suoi attendent 10:8 e, dopo aver raccontato loro ogni cosa, li mandò a Iop

Atti 27:43 Ma il centurione, volendo salvar Paolo, li distolse da quel proposito, e ordinò che per primi si gettassero in mare quelli che sapevano nuotare, per giungere a terra,

Certezza della fede

È la convinzione soggettiva derivata dall’evidenza per cui una verità può dirsi “certa” proprio perché rivelata dall’autorità di Dio e accettata pienamente dall’uomo. “… persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate” (2 Ti 3:141); “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Eb 11:12). La certezza della salvezza si ottiene basandosi non sulle proprie opere ma su quella di Cristo, per fede.

2Timoteo 3:14 Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate,

Ebrei 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.




 
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