Dizionario Biblico

Lista dei lemmi per iniziale:   A   B   C   D   E   F   G   H   I   J   K   L   M   N   O   P   Q   R   S   T   U   V   X   Y   Z   W  
  Cerca lemma
   
Re, secondo libro dei

È il seguito del primo e narra le vicissitudini concomitanti dei due regni e i loro rapporti con il Signore. Per il regno d’Israele, il racconto parte dalla morte di Acazia (1:15-171) fino alla sua distruzione (722 a.C.); per quello di Giuda, invece, da Ioram (8:16-192) fino all’esilio babilonese (586 a.C.) dopo la completa distruzione di Gerusalemme (25:8-213). Oltre a Elia (1:3-16; 2:7-114), la figura pregnante di questo libro è quella del profeta Eliseo nello svolgimento del suo ministero (2:12-25; 3:15-205; ►4:1-20621-447; ►5:1-20821-279; ►6:5-23107:1:151116-2012; ►8:1-1513; ►9:1-1014) fino alla morte (13:14-1915) e anche oltre (13:20:2116)!

2Re 1:15 L'angelo del SIGNORE disse a Elia: «Scendi con lui; non aver paura di lui». Allora Elia si alzò, scese con il capitano, andò dal re, 1:16 e gli disse: «Così dice il SIGNORE: Poiché tu hai mandato dei messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio d'Ecron, come se in Israele non ci fosse Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale ti sei coricato, ma certamente morrai». 1:17 Acazia morì, secondo la parola del SIGNORE, pronunziata da Elia; e Ieoram cominciò a regnare al suo posto l'anno secondo di Ieoram, figlio di Giosafat, re di Giuda, perché Acazia non aveva figli.

2Re 8:16 Nell'anno quinto di Ioram, figlio di Acab, re d'Israele, e di Giosafat re di Giuda, Ioram, figlio di Giosafat, re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda. 8:17 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni a Gerusalemme. 8:18 Egli seguì l'esempio dei re d'Israele, come aveva fatto la casa di Acab; poiché aveva per moglie una figlia di Acab; e fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE. 8:19 Tuttavia il SIGNORE non volle distruggere Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciare sempre una lampada a lui e ai suoi figli

2Re 25:8 Il settimo giorno del quinto mese - era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia - Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, funzionario del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, 25:9 bruciò il tempio del SIGNORE e il palazzo del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case dei grandi personaggi. 25:10 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capitano della guardia, abbatté tutte le mura di Gerusalemme. 25:11 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 25:12 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi. 25:13 I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nella casa del SIGNORE, le basi e il mare di bronzo che era nella casa del SIGNORE, e ne portarono via il metallo a Babilonia. 25:14 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio. 25:15 Il capitano della guardia prese pure i bracieri, le bacinelle: ciò che era d'oro e ciò che era d'argento. 25:16 Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che Salomone aveva fatte per la casa del SIGNORE, il metallo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. 25:17 Ciascuna di queste colonne era alta diciotto cubiti, e aveva sopra un capitello di bronzo alto tre cubiti; e attorno al capitello c'erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; così era la seconda colonna, munita pure di reticolato. 25:18 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia il secondo sacerdote, 25:19 e i tre custodi della porta d'ingresso, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini dei consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch'essi trovati nella città. 25:20 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla; 25:21 e il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Camat.

2Re 1:3 Ma un angelo del SIGNORE disse a Elia il Tisbita: «Àlzati, va' incontro ai messaggeri del re di Samaria, e di' loro: È forse perché non c'è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron? 1:4 Perciò, così dice il SIGNORE: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morrai». Ed Elia se ne andò. 1:5 I messaggeri tornarono da Acazia, il quale disse loro: «Perché siete tornati?» 1:6 E quelli risposero: «Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: "Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: «Così dice il SIGNORE: È forse perché non c'è Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub dio di Ecron? Perciò non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai»"». 1:7 Acazia chiese loro: «Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?» 1:8 Quelli gli risposero: «Era un uomo vestito di pelo, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi». E Acazia disse: «È Elia il Tisbita!» 1:9 Allora mandò da Elia un capitano con i suoi cinquanta uomini. Egli salì e trovò Elia seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: "Scendi!"» 1:10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!» E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 1:11 Acazia mandò di nuovo un altro capitano con i suoi cinquanta uomini, il quale si rivolse a Elia e gli disse: «Uomo di Dio, il re dice: "Fa' presto, scendi!"» 1:12 Elia rispose e disse loro: «Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini». E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 1:13 Acazia mandò di nuovo un terzo capitano con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso di lui, gli si gettò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: «Uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi! 1:14 Un fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani con i loro uomini; ma ora la vita mia sia preziosa agli occhi tuoi». 1:15 L'angelo del SIGNORE disse a Elia: «Scendi con lui; non aver paura di lui». Allora Elia si alzò, scese con il capitano, andò dal re, 1:16 e gli disse: «Così dice il SIGNORE: Poiché tu hai mandato dei messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio d'Ecron, come se in Israele non ci fosse Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale ti sei coricato, ma certamente morrai». 2Re 2:7 Cinquanta discepoli dei profeti andarono dietro a loro e si fermarono di fronte al Giordano, da lontano, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano. 2:8 Allora Elia prese il suo mantello, lo arrotolò e percosse le acque, le quali si divisero in due. Così attraversarono il fiume a piedi asciutti. 2:9 Quando furono passati, Elia disse a Eliseo: «Chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto». Eliseo rispose: «Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!» 2:10 Elia disse: «Tu domandi una cosa difficile; tuttavia, se mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma, se non mi vedi, non ti sarà dato». 2:11 Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand'ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine.

2Re 2:12 Eliseo lo vide e si mise a gridare: «Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!» Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi; 2:13 raccolse il mantello che era caduto di dosso a Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano; 2:14 e, preso il mantello che era caduto di dosso a Elia, percosse le acque, e disse: «Dov'è il SIGNORE, Dio d'Elia?» Quando anch'egli ebbe percosso le acque, queste si divisero in due, ed Eliseo passò. 2:15 Quando i discepoli dei profeti che stavano a Gerico, di fronte al Giordano, videro Eliseo, dissero: «Lo spirito d'Elia si è posato sopra Eliseo». Gli andarono incontro, si prostrarono fino a terra davanti a lui, 2:16 e gli dissero: «Ecco qui fra i tuoi servi cinquanta uomini robusti; lascia che vadano in cerca del tuo signore, se mai lo spirito del SIGNORE l'avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle». Eliseo rispose: «Non li mandate». 2:17 Ma insistettero tanto con lui, che egli ne fu confuso, e disse: «Mandateli». Allora quelli mandarono cinquanta uomini, i quali cercarono Elia per tre giorni, ma non lo trovarono. 2:18 Quando tornarono da lui, che si era fermato a Gerico, egli disse loro: «Non vi avevo detto di non andare?» 2:19 Gli abitanti della città dissero a Eliseo: «Ecco, il soggiorno in questa città è gradevole, come vede il mio signore; ma le acque sono cattive, e il paese è sterile». 2:20 Egli disse: «Portatemi una scodella nuova, e mettetevi del sale». Quelli gliela portarono. 2:21 Egli andò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale, e disse: «Così dice il SIGNORE: Io rendo sane queste acque, ed esse non saranno più causa di morte né di sterilità». 2:22 Così le acque furono rese sane e tali sono rimaste fino a oggi, secondo la parola che Eliseo aveva pronunziata. 2:23 Poi di là Eliseo salì a Betel; e, mentre camminava per la via, uscirono dalla città dei ragazzini, i quali lo beffeggiavano, dicendo: «Sali, calvo! Sali, calvo!» 2:24 Egli si voltò, li vide, e li maledisse nel nome del SIGNORE. Allora due orse uscirono dal bosco e sbranarono quarantadue di quei ragazzi. 2:25 Di là Eliseo si recò sul monte Carmelo da dove poi tornò a Samaria. 2Re 3:15 Ma ora conducetemi qua un sonatore d'arpa». E, mentre il sonatore arpeggiava, la mano del SIGNORE fu sopra Eliseo, 3:16 che disse: «Così parla il SIGNORE: Fate in questa valle delle fosse! 3:17 Infatti così dice il SIGNORE: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e tuttavia questa valle si riempirà d'acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da soma. 3:18 E questo è ancora poco agli occhi del SIGNORE; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani. 3:19 Voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città importanti, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d'acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra». 3:20 La mattina dopo, nell'ora in cui si presenta l'offerta, ecco che l'acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu pieno.

[vi] 2Re 4:1 Una donna, moglie di uno dei discepoli dei profeti, si rivolse a Eliseo, e disse: «Mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva il SIGNORE. Il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figli come schiavi». 4:2 Eliseo le disse: «Che devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?» La donna rispose: «La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio». 4:3 Allora egli disse: «Va' fuori, chiedi in prestito a tutti i tuoi vicini dei vasi vuoti; e non ne chiedere pochi. 4:4 Poi torna, chiudi la porta dietro di te e i tuoi figli, e versa dell'olio in tutti quei vasi; e, a mano a mano che saranno pieni, falli mettere da parte. 4:5 La donna se ne andò e si chiuse in casa con i suoi figli; questi le portavano i vasi, e lei vi versava l'olio. 4:6 Quando i vasi furono pieni, disse a suo figlio: «Portami ancora un vaso». Egli le rispose: «Non ci sono più vasi». E l'olio si fermò. 4:7 Allora lei andò e riferì tutto all'uomo di Dio, che le disse: «Va' a vender l'olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostèntati tu e i tuoi figli. 4:8 Un giorno Eliseo passava per Sunem; là c'era una donna ricca che lo trattenne con premura perché mangiasse da lei; così tutte le volte che passava di là, andava a mangiare da lei. 4:9 La donna disse a suo marito: «Ecco, io so che quest'uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio. 4:10 Ti prego, costruiamogli, di sopra, una piccola camera in muratura e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi. 4:11 Così, un giorno che egli giunse a Sunem, si ritirò in quella camera, e vi dormì. 4:12 E disse a Gheazi, suo servo: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò, e lei si presentò davanti a lui. 4:13 Eliseo disse a Gheazi: «Dille così: "Tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell'esercito?"» Lei rispose: 4:14 «Io vivo in mezzo al mio popolo». Ed Eliseo disse: «Che si potrebbe fare per lei?» Gheazi rispose: «Certo non ha figli, e suo marito è vecchio». 4:15 Eliseo gli disse: «Chiamala!» Gheazi la chiamò, e lei si presentò alla porta. 4:16 Ed Eliseo le disse: «L'anno prossimo, in questo stesso periodo, tu abbraccerai un figlio». Lei rispose: «No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!» 4:17 Questa donna concepì e, l'anno dopo, in quel medesimo periodo partorì un figlio, come Eliseo le aveva detto. 4:18 Il bambino si fece grande; e un giorno, uscito per andare da suo padre che era con i mietitori, 4:19 disse a suo padre: «La mia testa! la mia testa!» Il padre disse al servo: «Portalo da sua madre!» 4:20 Il servo lo portò via e lo condusse da sua madre. Il bambino rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì.

4:21 Allora la donna salì, lo adagiò sul letto dell'uomo di Dio, chiuse la porta, e uscì. 4:22 Poi chiamò suo marito e gli disse: «Ti prego, mandami un servo e un'asina, perché voglio correre dall'uomo di Dio, e tornare». 4:23 Il marito le chiese: «Perché vuoi andare da lui quest'oggi? Non è il novilunio, e non è sabato». Lei rispose: «Lascia fare!» 4:24 Poi fece sellare l'asina, e disse al suo servo: «Guidala, e tira via; non mi fermare per strada, a meno che io non te lo dica». 4:25 Così partì, e giunse dall'uomo di Dio, sul monte Carmelo. Appena l'uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: «Ecco la Sunamita che viene! 4:26 Ti prego, corri a incontrarla, e dille: Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta bene?» Lei rispose: «Stanno bene». 4:27 E come fu giunta dall'uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Gheazi si avvicinò per respingerla; ma l'uomo di Dio disse: «Lasciala stare, poiché l'anima sua è amareggiata, e il SIGNORE me l'ha nascosto; non me l'ha rivelato». 4:28 La donna disse: «Avevo forse chiesto di poter avere un figlio? Non ti dissi dunque: Non m'ingannare?» 4:29 Allora Eliseo disse a Gheazi: «Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone, e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo; e se qualcuno ti saluta, non rispondergli; e poserai il mio bastone sulla faccia del bambino». 4:30 La madre del bambino disse a Eliseo: «Com'è vero che il SIGNORE vive e che tu vivi, io non ti lascerò». Ed Eliseo si alzò e andò insieme con lei. 4:31 Gheazi, che li aveva preceduti, pose il bastone sulla faccia del bambino, ma non ci fu voce né segno di vita. Allora andò incontro a Eliseo e gli riferì la cosa, dicendo: «Il bambino non si è svegliato». 4:32 Quando Eliseo arrivò in casa, il bambino, morto, era adagiato sul suo letto. 4:33 Egli entrò, si chiuse dentro con il bambino, e pregò il SIGNORE. 4:34 Poi salì sul letto e si coricò sul bambino; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e il corpo del bambino si riscaldò. 4:35 Poi Eliseo s'allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il bambino; e il bambino starnutì sette volte, e aprì gli occhi. 4:36 Allora Eliseo chiamò Gheazi e gli disse: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò; e, come giunse vicino a Eliseo, questi le disse: «Prendi tuo figlio». 4:37 La donna entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese suo figlio, e uscì. 4:38 Eliseo se ne tornò a Ghilgal. Nel paese c'era la carestia. Mentre i discepoli dei profeti stavano seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: «Metti la pentola grande sul fuoco, e prepara una minestra per i discepoli dei profeti». 4:39 Uno di questi andò fuori per i campi a cogliere erbe; trovò una specie di vite selvatica, ne colse i frutti, le colloquintide, e se ne riempì la veste; e, al suo ritorno li tagliò a pezzi e li mise nella pentola dov'era la minestra; ma non si sapeva che cosa fossero. 4:40 Poi versarono la minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma appena l'ebbero assaggiata, esclamarono: «Uomo di Dio, c'è la morte nella pentola!» E non ne poterono mangiare. 4:41 Eliseo disse: «Ebbene, portatemi della farina!» La gettò nella pentola e disse: «Versatene a questa gente perché mangi». E non c'era più nulla di cattivo nella pentola. 4:42 Giunse poi un uomo da Baal-Salisa, che portò all'uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d'orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: «Danne alla gente perché mangi». 4:43 Quegli rispose: «Come faccio a mettere questo davanti a cento persone?» Ma Eliseo disse: «Danne alla gente perché mangi; infatti così dice il SIGNORE: Mangeranno, e ne avanzerà». 4:44 Così egli mise quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò d'avanzo, secondo la parola del SIGNORE.

2Re 5:1 Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui il SIGNORE aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo, forte e coraggioso, era lebbroso. 5:2 Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman. 5:3 La ragazza disse alla sua padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a Samaria! Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!» 5:4 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: «Quella ragazza del paese d'Israele ha detto così e così». 5:5 Il re di Siria gli disse: «Ebbene, va'; io manderò una lettera al re d'Israele». Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro, e dieci cambi di vestiario; 5:6 e portò al re d'Israele la lettera, che diceva: «Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra». 5:7 Appena il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me». 5:8 Quando Eliseo, l'uomo di Dio, udì che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga pure da me, e vedrà che c'è un profeta in Israele». 5:9 Naaman dunque venne con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 5:10 Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro». 5:11 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: «Ecco, io pensavo: egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome del SIGNORE, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. 5:12 I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere guarito?» E, voltatosi, se n'andava infuriato. 5:13 Ma i suoi servitori si avvicinarono a lui e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l'avresti fatta? Quanto più ora che egli ti ha detto: "Làvati, e sarai guarito"?» 5:14 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne di un bambino; egli era guarito. 5:15 Poi tornò con tutto il suo séguito dall'uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: «Ecco, io riconosco adesso che non c'è nessun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele. E ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo». 5:16 Ma Eliseo rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE di cui sono servo, io non accetterò nulla». Naaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 5:17 Allora Naaman disse: «Poiché non vuoi, permetti almeno che io, tuo servo, mi faccia dare tanta terra quanta ne porteranno due muli; poiché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma solo al SIGNORE. 5:18 Tuttavia il SIGNORE voglia perdonare una cosa al tuo servo: quando il re, mio signore, entra nella casa di Rimmon per adorare, e si appoggia al mio braccio, anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon. Voglia il SIGNORE perdonare a me, tuo servo, quando io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!» 5:19 Eliseo gli disse: «Va' in pace!» Egli se ne andò e fece un buon tratto di strada. 5:20 Ma Gheazi, servo di Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: «Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quanto egli aveva portato; com'è vero che il SIGNORE vive, io voglio corrergli dietro, e avere da lui qualcosa».

5:21 Così Gheazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: «Va tutto bene?» 5:22 Egli rispose: «Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: "Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla regione montuosa d'Efraim due giovani dei discepoli dei profeti; ti prego, dà loro un talento d'argento e due cambi di vestiario"». 5:23 Naaman disse: «Ti prego, accetta due talenti!» E gli fece premura; chiuse due talenti d'argento in due sacchi con due cambi di vestiario, e li caricò addosso a due dei suoi servi, che li portarono davanti a Gheazi. 5:24 Giunto alla collina, Gheazi prese i sacchi dalle loro mani, li ripose nella casa, e rimandò indietro quegli uomini, che se ne andarono. 5:25 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: «Da dove vieni, Gheazi?» Egli rispose: «Il tuo servo non è andato in nessun luogo». 5:26 Ma Eliseo gli disse: «Il mio spirito non era forse presente laggiù, quando quell'uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? È forse questo il momento di prendere denaro, di prendere vesti, e uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? 5:27 La lebbra di Naaman s'attaccherà perciò a te e alla tua discendenza per sempre». Gheazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve.

2Re 6:5 Mentre uno di loro abbatteva un albero, il ferro della scure gli cadde nell'acqua. Perciò egli cominciò a gridare: «Ah, mio signore! l'avevo presa in prestito!» 6:6 L'uomo di Dio disse: «Dov'è caduta?» Quello gli indicò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: «Prendilo». 6:7 Quello stese la mano e lo prese. 6:8 Allora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne con i suoi servitori, disse: «Io porrò il mio accampamento nel tale e tal luogo». 6:9 L'uomo di Dio mandò a dire al re d'Israele: «Guàrdati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stanno scendendo i Siri». 6:10 Allora il re d'Israele mandò gente verso il luogo che l'uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale era stato preavvisato; e là si tenne in guardia. Il fatto avvenne non una né due, ma più volte. 6:11 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servitori, e disse loro: «Fatemi sapere chi dei nostri è per il re d'Israele». 6:12 Uno dei suoi servitori rispose: «Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta che sta in Israele, fa sapere al re d'Israele persino le parole che tu dici nella camera dove dormi». 6:13 Allora il re disse: «Andate, vedete dov'è, e io lo manderò a prendere». Gli fu riferito che era a Dotan. 6:14 Il re vi mandò cavalli, carri e numerosi soldati; i quali giunsero di notte e circondarono la città. 6:15 Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. Il servo disse all'uomo di Dio: «Ah, mio signore, come faremo?» 6:16 Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro». 6:17 Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo. 6:18 Mentre i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò il SIGNORE e disse: «Ti prego, acceca questa gente!» E il SIGNORE li accecò, secondo la parola di Eliseo. 6:19 Allora Eliseo disse loro: «Non è questa la strada, e non è questa la città; venite dietro a me, e io vi condurrò dall'uomo che voi cercate». E li condusse a Samaria. 6:20 Quando furono entrati a Samaria, Eliseo disse: «O SIGNORE, apri loro gli occhi, affinché vedano». Il SIGNORE aprì loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. 6:21 Il re d'Israele, come li ebbe veduti, disse a Eliseo: «Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?» 6:22 Eliseo rispose: «Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e con il tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell'acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino dal loro signore». 6:23 Il re d'Israele preparò loro abbondanza di cibi; e quand'ebbero mangiato e bevuto, li congedò, e quelli tornarono dal loro signore; e le bande di Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio d'Israele.

2Re 7:1 Allora Eliseo disse: «Ascoltate la parola del SIGNORE! Così dice il SIGNORE: Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d'orzo si avranno per un siclo». 7:2 Ma il capitano sul cui braccio il re si appoggiava, rispose all'uomo di Dio: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Eliseo rispose: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». 7:3 C'erano quattro lebbrosi presso l'entrata della porta della città, i quali dissero tra di loro: «Perché ce ne stiamo qui in attesa di morire? 7:4 Se diciamo: Entriamo in città, in città c'è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Dunque venite, andiamo a buttarci nell'accampamento dei Siri; se ci lasciano vivere, vivremo; se ci danno la morte, morremo». 7:5 Sull'imbrunire, si alzarono per andare all'accampamento dei Siri; e come giunsero all'estremità dell'accampamento dei Siri, ecco che non c'era nessuno. 7:6 Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento dei Siri un rumore di carri, un rumore di cavalli, un rumore di grande esercito, tanto che i Siri avevano detto fra di loro: «Il re d'Israele ha assoldato contro di noi i re degli Ittiti e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci». 7:7 E si erano alzati, ed erano fuggiti all'imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e l'accampamento così com'era; erano fuggiti per salvarsi la vita. 7:8 Quei lebbrosi, giunti all'estremità dell'accampamento, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portarono via argento, oro, vestiario, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un'altra tenda, e anche di là portarono via roba, che andarono a nascondere. 7:9 Ma poi dissero fra di loro: «Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone notizie, e noi tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, saremo considerati colpevoli. Ora venite, andiamo a informare la casa del re». 7:10 Così partirono, chiamarono i guardiani della città, e li informarono della cosa, dicendo: «Siamo andati all'accampamento dei Siri, e non c'è nessuno, né vi si ode voce d'uomo; non vi sono che i cavalli legati e gli asini legati, e le tende intatte». 7:11 Allora i guardiani chiamarono, e fecero sapere la cosa dentro il palazzo reale. 7:12 Il re si alzò di notte, e disse ai suoi servitori: «Vi voglio dire io quel che ci hanno fatto i Siri. Sanno che patiamo la fame; sono quindi usciti dall'accampamento a nascondersi per la campagna, dicendo: "Appena usciranno dalla città, li prenderemo vivi, ed entreremo nella città"». 7:13 Uno dei suoi servitori gli rispose: «Ti prego, si prendano cinque dei cavalli che rimangono ancora nella città. Guardate, sono come tutta la moltitudine d'Israele che c'è rimasta; sono come tutta la moltitudine d'Israele che muore di fame; e mandiamo a vedere di che si tratta». 7:14 Presero dunque due carri con i loro cavalli, e il re mandò degli uomini sulle tracce dell'esercito dei Siri, dicendo: «Andate e vedete». 7:15 Quelli andarono sulle tracce dei Siri, fino al Giordano; tutta la strada era piena di vestiario e di oggetti, che i Siri avevano gettato via nella loro fuga precipitosa. E gli inviati tornarono e riferirono tutto al re.

7:16 Allora il popolo uscì e saccheggiò l'accampamento dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo, e due misure d'orzo per un siclo, secondo la parola del SIGNORE. 7:17 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio si appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì, come aveva detto l'uomo di Dio, quando aveva parlato al re che era sceso a trovarlo. 7:18 Difatti, quando l'uomo di Dio aveva parlato al re, aveva detto: «Domani, a quest'ora, alla porta di Samaria, due misure d'orzo si avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo». 7:19 Ma quel capitano aveva risposto all'uomo di Dio, e gli aveva detto: «Ecco, anche se il SIGNORE facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa simile?» Ed Eliseo gli aveva detto: «Ebbene, lo vedrai con i tuoi occhi, ma non ne mangerai». 7:20 E così avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta della città, e morì.

2Re 8:1 Eliseo aveva detto alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: «Àlzati; va', tu con la tua famiglia, e soggiorna all'estero, dove potrai; perché il SIGNORE ha chiamato la carestia, ed essa verrà nel paese per sette anni». 8:2 La donna si alzò, e fece come le aveva detto l'uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni, nel paese dei Filistei. 8:3 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese dei Filistei, e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. 8:4 Allora il re discorreva con Gheazi, servo dell'uomo di Dio, e gli diceva: «Ti prego, raccontami tutte le cose grandi che Eliseo ha fatte». 8:5 E mentre appunto Gheazi raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figlio, venne dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. E Gheazi disse: «O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è suo figlio, che Eliseo ha risuscitato». 8:6 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le mise a disposizione un funzionario, al quale disse: «Falle restituire tutto quello che è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui lasciò il paese, fino a ora». 8:7 Eliseo si recò a Damasco. Ben-Adad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l'uomo di Dio era giunto in quel luogo. 8:8 Allora il re disse ad Azael: «Prendi con te un regalo, va' incontro all'uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui il SIGNORE, per sapere se io guarirò da questa malattia». 8:9 Azael andò dunque incontro a Eliseo, portando con sé come regalo tutto quello che c'era di meglio a Damasco: il carico di quaranta cammelli. Appena giunse, si presentò a Eliseo, e gli disse: «Tuo figlio Ben-Adad, re di Siria, mi ha mandato da te per dirti: "Guarirò da questa malattia?"» 8:10 Eliseo gli rispose: «Va', e digli: "Guarirai di certo". Ma il SIGNORE mi ha rivelato che morirà sicuramente». 8:11 L'uomo di Dio posò lo sguardo sopra Azael, e lo fissò a lungo, poi si mise a piangere. 8:12 Azael disse: «Perché piange il mio signore?» Eliseo rispose: «Perché so il male che farai ai figli d'Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai i loro giovani con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte». 8:13 Azael disse: «Ma che cos'è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose tanto grandi?» Eliseo rispose: «Il SIGNORE mi ha rivelato che tu sarai re di Siria». 8:14 Azael lasciò Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: «Che t'ha detto Eliseo?» Egli rispose: «Mi ha detto che guarirai certamente». 8:15 Il giorno dopo, Azael prese una coperta, la immerse nell'acqua, e la distese sulla faccia di Ben-Adad, che morì. E Azael regnò al suo posto.

2Re 9:1 Allora il profeta Eliseo chiamò uno dei discepoli dei profeti, e gli disse: «Cingiti i fianchi, prendi con te questo vasetto d'olio, e va' a Ramot di Galaad. 9:2 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Ieu, figlio di Ieosafat, figlio di Nimsi; entra, fallo alzare in mezzo ai suoi fratelli, e conducilo in una camera appartata. 9:3 Poi prendi il vasetto d'olio, versaglielo sul capo e digli: "Così dice il SIGNORE: Io ti ungo re d'Israele". Poi apri la porta e fuggi senza indugiare». 9:4 Così quel giovane, il giovane profeta, partì per Ramot di Galaad. 9:5 Quando vi giunse, i capitani dell'esercito stavano seduti assieme; e disse: «Capitano, ho da dirti una parola». Ieu chiese: «A chi di noi?» Quegli rispose: «A te, capitano». 9:6 Ieu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l'olio sul capo dicendogli: «Così dice il SIGNORE, Dio d'Israele: "Io ti ungo re del popolo del SIGNORE d'Israele. 9:7 Tu colpirai la casa di Acab, tuo signore, e io vendicherò il sangue dei profeti miei servi e il sangue di tutti i servi del SIGNORE, sparso dalla mano di Izebel. 9:8 Tutta la casa di Acab perirà, e io sterminerò dalla casa di Acab fino all'ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele. 9:9 Ridurrò la casa di Acab come la casa di Geroboamo, figlio di Nebat, e come la casa di Baasa, figlio di Aiia. 9:10 I cani divoreranno Izebel nel campo d'Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura"». Poi il giovane aprì la porta, e fuggì.

2Re 13:14 Eliseo si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte; e Ioas, re d'Israele, scese a trovarlo, pianse su di lui, e disse: «Padre mio, padre mio! Carro e cavalleria d'Israele!» 13:15 Eliseo gli disse: «Prendi un arco e delle frecce». E Ioas prese un arco e delle frecce. 13:16 Eliseo disse al re d'Israele: «Impugna l'arco». Egli impugnò l'arco; Eliseo posò le sue mani sulle mani del re, 13:17 poi gli disse: «Apri la finestra a oriente». E Ioas l'aprì. Allora Eliseo disse: «Tira!» Egli tirò. Ed Eliseo disse: «Questa è una freccia di vittoria da parte del SIGNORE: la freccia della vittoria contro la Siria. Tu sconfiggerai i Siri ad Afec sino a sterminarli». 13:18 Poi disse: «Prendi le frecce». Ioas le prese, ed Eliseo disse al re d'Israele: «Percuoti il suolo». Egli lo percosse tre volte poi si fermò. 13:19 L'uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: «Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte». Eliseo morì, e fu sepolto.

2Re 13:20 L'anno seguente delle bande di Moabiti fecero una scorreria nel paese. 13:21 Mentre alcune persone stavano seppellendo un morto, scorsero una di quelle bande, e gettarono la salma nella tomba di Eliseo. Appena toccò le ossa di Eliseo, il morto risuscitò, e si alzò in piedi.

Redenzione (dal latino redemptione(m) – redenzione - redemptus – redento ) vedi Salvezza

Per il cristianesimo rappresenta la liberazione o il riscatto (Lc 4:18; 1 Ti 2:61) dell’uomo dalle terribili conseguenze del peccato originale (Ro 5:12; Ro 6:232). Tale atto è stato compiuto per mezzo dell’incarnazione, passione, morte e resurrezione del Cristo (Ro 8:32-34; 2 Ti 1:103) sulla croce (Ro 3:24; 2 Co 5:214), legata all’amore gratuito di Dio (Ro 5:5; 1 Gv 4:95) per la Sua creatura decaduta (Eb 10:4; Ro 5: 1-56).

Luca 4:18 «Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato ad annunziare la liberazione ai prigionieri, e ai ciechi il ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 1Timoteo 2:6 che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo,

Romani 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... Romani 6:23 perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Romani 8:32 Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? 8:33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. 8:34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. 2Timoteo 1:10 ma che è stata ora manifestata con l'apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo,

Romani 3:24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 2Corinzi 5:21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.

Romani 5:5 Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. 1Giovanni 4:9  In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo unico Figlio nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo.

Ebrei 10:4 perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. Romani 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 5:2 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; 5:3 non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza, 5:4 la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza. 5:5 Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.

Redenzione limitata

La redenzione limitata è una dottrina della teologia cristiana, riferita, in particolar modo, al movimento calvinista di cui, si può dire, è uno dei cinque fondamenti principali. In sostanza afferma che l’opera redentrice di Cristo sulla croce sia riservata unicamente a quanti Egli stesso abbia riservato la grazia o l’elezione della chiamata alla salvezza. Questo, quindi, significa che, non essendo essa ritenuta universale, non è alla portata di chiunque la desideri ma solo ai pochi eletti da Dio che, per questo, hanno la certezza della salvezza. La Parola, però, non pare affermare questo (Lc 19:10; 1:77; 1 Pt 1:9; Eb 5:9; 2:3; At 28:28; 4:121) e, dulcis in fundo (Gv 3:15-17; 6:40; At 10:43; Ro 10:11; 10:162).

Luca 19:10 perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto». Luca 1:77 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, 1Pietro 1:9 ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime. Ebrei 5:9 e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di salvezza eterna, Ebrei 2:3 come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito, Atti 28:28 Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è rivolta alle nazioni; ed esse presteranno ascolto». Atti 4:12 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati».

Giovanni 3:15 … affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 3:17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Giovanni 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Atti 10:43 Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome». Romani 10:11 Difatti la Scrittura dice: Chiunque crede in lui, non sarà deluso». Romani 10:16 Infatti non mi vergogno del vangelo

Regno di Dio (dal latino regnu(m) da rex – re e deu(m) – luminoso)

Dio è il Creatore; tutto gli appartiene e, come conseguenza delle Sue leggi, ogni cosa adempie un piano (Is 54:51). La salvezza dell’uomo è il fine ultimo dell’Agnello immolato (Eb 9:142) e il ravvedimento (Mc 1:153) è il mezzo per accedere al “regno di Dio”. Gesù usa diverse similitudini per identificarlo (Mc 4:3-9; 30:324; etc.) perché non ancora visibile (Gv 18:365) pur se in mezzo a noi (Lc 17:20-216). C’è dato di conoscerlo (Mt 13:117) ma, afferma, sarà solo dei più “forti” (Mt 11:128). C’invita, inoltre, a desiderarne l’adempimento con fiducia (Mt 6:9-139).

Isaia 54:5 Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è: il SIGNORE degli eserciti; il tuo salvatore è il Santo d'Israele, che sarà chiamato Dio di tutta la terra.

Ebrei 9:14 quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì sé stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!

Marco 1:15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo».

Marco 4:3 «Ascoltate: il seminatore uscì a seminare. 4:4 Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e la mangiarono. 4:5 Un'altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; 4:6 ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. 4:7 Un'altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto. 4:8 Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno». 4:9 Poi disse: «Chi ha orecchi per udire oda». Marco 4:30 Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? 4:31 Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; 4:32 ma quando è seminato, cresce e diventa più grande di tutti i legumi; e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo».

Giovanni 18:36 Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui».

Luca 17:20 Interrogato poi dai farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi; né si dirà: 17:21 "Eccolo qui", o "eccolo là"; perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi».

Matteo 13:11 Egli rispose loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato.

Matteo 11:12 Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono.

Matteo 6:9 Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 6:10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo. 6:11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano; 6:12 rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; 6:13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. [Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen.]"

Religione (dal latino religiône(m) - religione)

Eticamente la religione è il complesso delle convinzioni, dei comportamenti e delle espressioni cultuali che legano la creatura al sentimento di dipendenza dal divino. Può presentarsi in varie forme: 1) – monoteistica (riconoscente un unico Dio: cristianesimo, ebraismo e islam); 2) – politeistica (fondata su una pluralità di rappresentazioni divine: animismo, confucianesimo, shintoismo e taoismo); 3) – panteistica (riconoscente divinità all’intero universo: induismo, new age, sufi, unitarismo); ateistica (che nega l’esistenza di una divinità: buddismo). Il mondo non sa più come districarsi in questo guazzabuglio di credi, filosofie e idee strane, perciò si chiede qual sia la vera religione; ecco la risposta (Gm 1:271)!

Giacomo 1:27 La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.

Religiosità (dal latino religiositate(m) da religiôsus - religioso)

A prescindere dalla religione, la religiosità è il senso soggettivo che lega l’uomo a ciò che ritiene sacro. Ciò è condizionato, ovviamente, dal carattere e dalla cultura ma non è ciò, che salva, anzi … (Co 2:20-231)!

Colossesi 2:20 Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: 2:21 «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare» 2:22 cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? 2:23 Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne.

Religiosità popolare (dal latino religiositate(m) da religiôsus – religioso e populare(m) da populus – popolo)

È questo un fenomeno vasto e complesso che s’identifica nell’espressione di tradizioni e forme di pietà, ormai consolidate, sia nel tempo, sia nel tessuto sociale di un determinato ambiente. Si esprime con manifestazioni legate più all’appariscenza che a una fede vera. A livello popolare può anche esprimere dei valori, magari forti, ma che, difficilmente, si connotano con la teologia ufficiale. La Chiesa cattolica la identifica come una “fede radicata” nel popolo di Dio. Presente in tutti i continenti offre un variegato colorito di riti, credenze, superstizioni, immagini, statue, reliquie, santuari, pellegrinaggi e tradizioni varie legate, oltremodo, all’ignoranza religiosa e amplificate non tanto dalla ricerca di Dio, quanto dal folclorismo religioso. È evidente che la Bibbia non può che condannarla (Es 20:4-6; At 4:12; Ro 1:16-17; Ro 3:19-20; Ga 2:161).

Esodo 20:4 Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 20:5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 20:6 e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Atti 4:12 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati». Romani 1:16 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; 1:17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà». Romani 3:19 Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio; 3:20 perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato. Galati 2:16 sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.

Reliquia (dal latino reliquiae – reliquia – da reliquus- restante)

Per la chiesa cattolica le reliquie sono resti corporali o di oggettistica appartenuti a un “santo” che, tramite esse, si venera con un culto di dulia*. La Bibbia pone in guardia il credente (Dt 4:15-16, 23-24; 5:7-101) e bolla tal evento come idolatria (Es 20:4-52). Il Signore le considera vanità (Is 44:93), contaminazione (Is 30:224) e il castigo con cui retribuisce è tremendo (Gr 51:52; Mi 1:7; Nu 1:145) perché si imbratta la gloria di Dio (Ro 1:236). Cristo è il solo mediatore (At 4:12; 1 Ti 2:5-67) e ciò che si rende alle reliquie è reso al diavolo (1 Co 10:19-228).

Deuteronomio 4:15 Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, 4:16 affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo o di una donna, Deuteronomio 4:23 Guardatevi dal dimenticare il patto che il SIGNORE, il vostro Dio, ha stabilito con voi e dal farvi una scultura che sia immagine di qualsiasi cosa che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha proibita. 4:24 Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un fuoco che divora, un Dio geloso. Deuteronomio 5:7 Non avere altri dèi oltre a me. 5:8 Non farti scultura, immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 5:9 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 5:10 e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

Esodo 20:4 Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 20:5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano,

Isaia 44:9 Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro testimoni non vedono, non capiscono nulla, perché essi siano coperti di vergogna.

Isaia 30:22 Considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite, ricoperte d'argento, e le vostre immagini fuse, rivestite d'oro; le getterete via come una cosa impura, «Fuori di qui!» Direte loro.

Geremia 51:52 «Perciò, ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui io farò giustizia delle sue immagini scolpite e in tutto il suo paese gemeranno i feriti a morte. Michea 1:7 Tutte le sue immagini scolpite saranno infrante, tutte le sue offerte agli idoli saranno arse con il fuoco, io ridurrò tutti i suoi idoli in desolazione, perché sono offerte raccolte come salario di prostituzione e torneranno a essere salario di prostituzione». Na 1:14 Quanto a te, il SIGNORE ha dato quest'ordine: «Che non ci sia più discendenza con il tuo nome; io eliminerò dalla casa delle tue divinità le immagini scolpite e le immagini fuse; io ti preparerò la tomba perché sei diventato spregevole».

Romani 1:23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. 1:24 Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 1:25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Atti 4:12 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati». 1Timoteo 2:5 Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, 2:6 che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo,

1Corinzi 10:19 Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? 10:20 Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; or io non voglio che abbiate comunione con i demòni. 10:21 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. 10:22 O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui?

Remissione: ( dal latino remissione(m) da remissus - condonato)

La remissione è l’atto di condonare in parte o in toto una colpa, un’offesa, un debito. Con tale pratica il creditore rinuncia al proprio diritto di riscossione estinguendo, in tal modo, l’obbligazione della parte debitrice (Lc 7:41-421). Questo è ciò che è stato fatto, una volta per sempre, tramite il sacrificio di Gesù sulla croce (Eb 9:12; 10:102). Diventando peccato per noi (2 Co 5:213), ha sparso il Suo sangue lavandoci dai nostri misfatti (1 Gv 1:7 Ef 1:74), dispensandoci dalla condanna che ci spettava (Ro 6:235). È questa l’immeritata grazia che l’Iddio nostro ha voluto, gratuitamente, concedere all’umanità, unica condizione: accettare Cristo (Ro 3:21-246) come unico Signore (Ro 1:1-47), Redentore (1 Pt 1:18-198) e Mediatore tra l’uomo e Dio (1 Ti 2:5-69).

Luca 7:41 «Un creditore aveva due debitori; l'uno gli doveva cinquecento denari e l'altro cinquanta. 7:42 E poiché non avevano di che pagare condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?»

Ebrei 9:12 … è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna. Ebrei 10:10 In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre.

2Corinzi 5:21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.

1Giovanni 1:7 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Efesini 1:7 In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia

Romani 6:23 … perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

Romani 3:21 Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: 3:22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: 3:23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – 3:24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù

Romani 1:1 Paolo, servo di Cristo Gesù, chiamato a essere apostolo, messo a parte per il vangelo di Dio, 1:2 che egli aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture 1:3 riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, 1:4 dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore,

Pietro 1:18 … sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, 1:19 ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia

1Timoteo 2:5 Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, 2:6 che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo,

Rendimento di grazie vedi Ringraziamento



 
ADIUdine© 2022
Powered by w3.css